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Gotthold Ephraim Lessing

letteratura



Gotthold Ephraim Lessing


Gotthold Ephraim Lessing nacque nel 1729 in Sassonia. Figlio e nipote di pastori da parte di entrambi i nonni, Lessing sembrava predestinato a intraprendere gli studi teologici.

A Meissen prima e a Lipsia più tardi frequentò prestigiose scuole ed università, ma ben presto fu introdotto dal cugino nei circoli letterari e nell'ambiente teatrale.

A vent'anni, dopo aver trascorso i primi mesi di università chiuso nella sua camera tentando di saziare attraverso la lettura la sua sete di conoscenza,  realizzò che i libri "formano un dotto, e non un uomo"; si dedicò quindi pienamente alla vita di società, guadagnandosi anche la fama di libertino.

Nel loro complesso, gli studi universitari compiuti da Lessing furono irregolari: abbandonati gli studi teologici, in un secondo tempo scelse l'università di medicina, ottenendo il grado di "magister atr 939g61j ium" nel 1752.

Nel frattempo, fin dal 1748, Lessing si era trasferito a Berlino, dove permase sette anni, dedicandosi alacremente all'attività letteraria, condotta soprattutto sul fronte della critica, nel qual campo cominciò allora a crearsi la sua fama di polemista attento e severo, e pertanto temuto.



Sempre a Berlino ebbe luogo l'incontro fra il giovane Lessing ed il maturo Voltaire; fra di loro sembra intercorressero rapporti cordiali, ma limitati all'ambito delle conversazioni su motivi letterari. Proprio Voltaire indirizzò Lessing ad uno studio più approfondito di Shakespeare; studio questo che condusse lo stesso Lessing a sottovalutare la tragedia francese, in particolare quella voltairiana.

Nel 1756 iniziò un viaggio che lo portò in tutta Europa, al seguito di un giovane patrizio sassone; la guerra dei sette anni però lo costrinse ad un ritorno in patria, prima a Lipsia, e successivamente a Berlino, dove si confermò maestro nella critica.

Nel 1760, a causa delle ristrettezze economiche in cui viveva, e stanco della vita da intellettuale, divenne il segretario del generale e governatore della Slesia Tauenzien.

Visse in Breslavia per 5 anni segnati da sregolatezze, ma durante i quali conobbe da vicino molti aspetti della guerra: un'esperienza per Lessing inedita, che giovò la sua successiva produzione letteraria. Nel 1767, Lessing divenne critico ufficiale del Teatro Amburghese, e credette di poter realizzare il progetto di un teatro nazionale tedesco dell'alta borghesia, così come proposto dal capocomico Ackermann; l'impresa però fallì dopo qualche mese.

Deluso e sempre più condizionato dalle ristrettezze economiche, Lessing fu costretto ad accettare l'incarico di bibliotecario alla corte del duca Ferdinando di Wolfenbuttel, un uomo, a detta di Lessing, ottuso e malvagio, che lo trattava al pari di un servente.

Gli anni trascorsi in quella corte acuirono in Lessing il suo sentimento di protesta contro ogni forma di oppressione, e rinvigorirono il suo spirito polemista.

Dopo un viaggio a Vienna prima, e in Italia più tardi, al servizio di un giovane parente del duca, egli fu di ritorno a Wolfenbuttel; nel 1776, dopo un'attesa di 5 anni, poté sposare Eva Konig, vedova di un commerciante amburghese.

Il matrimonio, felice, ma breve, durò appena un anno, nel 1777 Eva infatti moriva dando alla luce il primogenito di Lessing, destinato, anch'egli, a morire poco più tardi.

Lessing si chiuse in un dignitoso contegno, testimoniato dalle lettere di quei giorni, e successivamente, trascorse tristemente i suoi ultimi anni, ancora animato dallo spirito polemico, ma ormai non più ardito, e stanco di tante battaglie. Morì a 52 anni, nel 1781.


Lessing fu il massimo esponente dell'Illuminismo tedesco: egli lo esaltò, per un amore del vero senza eguali, che lo portò anche ad impegnarsi su vari fronti.

La produzione lessinghiana spazia dal teatro alla critica, ed alla poesia, genere, quest'ultimo, decisamente marginale nella sua produzione.

Assai intensa fu invece la sua attività genericamente definibile come critica, e sebbene molte delle sue opere siano frammentarie o inconcluse, il carattere spregiudicato di Lessing e la sua ricchezza di originalità lo portarono ad affermarsi in Germania come mai era accaduto prima di allora.

Peculiare di Lessing è inoltre la sua polemica al di sopra di ogni principio d'intolleranza, o di ogni movente occasionale; egli difendeva anche chi secondo lui aveva torto, se era stato ingiustamente accusato per le sue idee, perché riteneva ingiusto essere condannati per le proprie idee, qualunque esse fossero.

La definitiva affermazione di Lessing sul piano della critica avvenne nel 1759, con "Briefe, die neueste Literatur betreffend", con le quali Lessing uscirà allo scoperto in fatto di idee, ed accuserà Gottsched quale legiferatore in tema di poetica teatrale.

La fama di Lessing come critico e teorico, verrà però soprattutto da due opere: il "Laokoon", dove viene proposta una precettistica di stampo classicistico, che affida all'arte plastica il mondo del bello, e nel contempo lascia alla poesia il mondo dinamico dell'agire umano, essendo la poesia incapace dei descrivere adeguatamente ed efficacemente il bello; e la "Hamburgische Dramaturgie", di gittata ben più ampia, che si propose invece come testo rivoluzionario in campo teatrale. Essa nacque come rivista bisettimanale, con intenti critici verso i personaggi messi in scena di volta in volta dalla compagnia teatrale per cui Lessing allora lavorava, ma finì con diventare una rivista di riflessioni sul teatro e sulla sua essenza.

Lessing riteneva il teatro il genere letterario per eccellenza, in quanto per sua natura tutto dinamico, e risalirà fino ad Aristotele per affermare l'importanza esclusiva dell'azione.

Nome ricorrente nella "Dramaturgie" è quello di Shakespeare, per la prima volta proposto in Germania così prepotentemente come modello, principalmente contro quelli francesi.

Insistendo poi più sulla compassione che sul terrore quale principale momento tragico, Lessing volge così le spalle al teatro Barocco tedesco, per aprire la strada ad un teatro meno esteriorizzato, e pertanto più moderno. Del resto Lessing non fu soltanto il massimo teorico del teatro in Germania nel suo secolo, ma ne fu anche il massimo autore.

Per il teatro Lessing cominciò a scrivere giovanissimo commedie di genere satirico-moraleggiante di ancor tenue consistenza rispetto alle quali segna un notevole passo avanti "Miss Sara Sampson" (1755), primo dramma borghese tedesco che, pur difettando di autentica vitalità tragica, essendo le azioni quasi sommerse dai lunghi e lacrimevoli dialoghi, propone una dialettica delle passioni di acutezza assai efficace.

L'opera lessinghiana è pressoché incentrata sull'empatia che il pubblico settecentesco borghese avrebbe dovuto provare nei confronti della protagonista, Sara; Miss Sara Sampson, che rispecchia la classe borghese, è una giovane ragazza che si ribella alle regole di una società patriarcale, e disubbidisce al padre, figura autoritaria, e pertanto simbolo di una vecchia classe dominante degna di rispetto, ma sempre in rapporti conflittuali con la nuova borghesia.

L'immediato apprezzamento del pubblico tedesco nei confronti dell'opera lessinghiana, è da ricondursi anche ad un altro fattore differente dall'empatia, ossia il sentimento nazionale e patriottico; il pubblico fu infatti gradevolmente sorpreso nel riscontrare che i nomi dei personaggi dell'opera erano tedeschi.

Per l'effetto contrario, una figura caratterizzata negativamente, quale Lady Marwood, l'amante di Mellefont, che nell'epilogo avvelenerà Sara, è di nazionalità inglese.

La storia, che apparentemente si sviluppa intorno alla difficile storia d'amore fra la brava ragazza (Sara), che fugge con l'amante libertino, Mellefont, si concretizza non intorno al rapporto fra i due amanti, ma bensì intorno ad un altro rapporto, quello fra Sara e suo padre: "Miss Sara Sampson" è infatti una tragedia familiare, dove la protagonista che in un primo momento fugge e si ribella al padre, successivamente si pente, anche in virtù di quel rispetto così sentito nei confronti di una tradizionale figura autoritaria. Dato il suo pentimento, ella diventa quindi degna del perdono del padre, che sembra dover avvenire nel quarto atto, ma Sara è già stata avvelenata da Lady Marwood, e presto morirà, divenendo così ancor più degna del perdono del padre.


Quello della verbosità e della commozione ad ogni costo, non era il genere per Lessing, che infatti, attorno a quegli anni pensò ad un suo Faust, destinato però a rimanere incompiuto e frammentario: il Faust lessinghiano, un Faust illuminista, era destinato ad essere salvato alla fine, dovendo essere premiato il suo sforzo per conseguire la verità.

Un Faust non colpevole quindi, improntato sullo stile anglico del dramma di Marlowe, un Faust rimasto incompiuto, anche a causa della contemporanea pubblicazione del Faust di Goethe del 1775.


Del 1759 è invece il Philotas, dramma denso di azione drammatica, che vede protagonista un ragazzo di 10 anni, figlio del re di Sparta, che assetato di eroismo, durante la guerra viene fatto prigioniero dal nemico, e, per evitare di rendere vani i risultati vittoriosi dei suoi, decide di uccidersi.

Nel Philotas vengono portati in scena i drammi della guerra, ma soprattutto, ritroviamo in primo piano la tematica dell'ardore giovanile, prima esaltato da Lessing in quanto teso al sacrificio eroico, ma successivamente condannato per le sue implicazioni irrazionali.

Il Philotas rappresenta inoltre per molti l'inizio del movimento dello Sturm und Drang; certo è comunque che è questa la prima in cui si delinea concretamente il contrasto fra l'Illuminismo ed il successivo periodo di esaltazione della passionalità.









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