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DIRITTO DELLA SICUREZZA SOCIALE I
Settore del diritto che riguarda la maggior parte della vita di tutti i membri di una comunità.
Si studiano le modalità secondo le quali si fa fronte ai bisogni di tutti i membri di una comunità.
Approccio storico-evolutivo.
Prestazioni previdenziali che studieremo:
Legislazione sociale → interventi legislativi che, alla fine dell'800, si occupano delle condizioni di vita e lavoro delle persone fortemente influenzate dalla Rivoluzione Industriale.
La legislazione sociale si divide in:
Diritto del lavoro
Diritto della previdenza sociale
Beneficenza: è un atto volontario e spontaneo che non prevede né obblighi, né diritti.
Prima dello Stato, ad occuparsi dei bisogni delle persone, sono stati la Chiesa, i filantropi e l'organizzazione politica-civile.
Forme di cooperazione: a dare vita all'organizzazione sono i potenziali destinatari dell'aiuto (senso a-tecnico) → Società di mutuo soccorso (XVIII sec.): lavoratori che si vogliono tutelare in un'eventuale situazione problematica futura → Forme previdenziali → Associazioni sindacali.
Doppio problema:
Distinzione tra:
Distinzione tra:
Fine '800:
Assistenza e previdenza si sviluppano separatamente, ma entrambe subiscono delle ibridazioni, migliorandosi estensivamente. .
La sicurezza sociale ingloba assistenza e previdenza.
Sicurezza sociale → universalità della tutela
Previdenza sociale → selettività della tutela
ASSICURAZIONE SOCIALE
Stretta relazione tra:
Caratteristiche:
TUTELA DELLA SALUTE
La 1° assicurazione sociale è quella che tutela dagli infortuni sul lavoro.
Critiche
Valore educativo delle previdenza
Non tutti sono sostenuti ed aiutati: la generica condizione di bisogno si distacca dalla condizione di bisogno qualificata del lavoratore.
La solidarietà è estesa a tutti i cittadini.
Erogazioni della tutela: non è automatica, ma ci sono determinate condizioni
la persona dev'essere assicurata
la persona deve avere contribuito
la persona deve avere un rapporto con la compagnia assicurativa da diverso tempo
Queste condizioni sono destinate a sparire → automaticità delle prestazioni previdenziali → distacco da assicurazioni private.
Si assicura il rischio, non il bisogno.
L'assicurazione, nel tempo, ha avuto un enorme successo.
La soddisfazione dei bisogni nasce in modo autonomo, ma assume il massimo sviluppo grazie all'intervento dello Stato.
L'assistenza costa.
Lo Stato fa una lista dei bisogni tutelati.
1919 → diventano obbligatorie le assicurazioni per vecchiaia ed invalidità da rischi comuni
1929 → esteso obbligo assicurativo per malattie professionali
1943 → esteso obbligo assicurativo per malattie non professionali
Le associazioni diventano obbligatorie → vincoli ai datori di lavoro
Lo Stato interviene con 2 strumenti:
Il modello di tutela previdenziale si sviluppa durante il Fascismo → la tutela è diretta e coinvolge le forme produttive; si creano burocrazie para-statali
1935: nascono l'Inail, l'Inps e l'Istituto Nazionale per l'Assistenza contro le Malattie
Si enfatizza la solidarietà corporativa
Si unificano le gestioni previdenziali
Periodo corporativo → intensa attività legislativa
Vantaggi dell'assicurazione sociale:
Svantaggi dell'assicurazione sociale:
In Francia e Gran Bretagna si insiste maggiormente su una responsabilità oggettiva dell'azienda; questo, però non accade in Italia e Germania
C'è uno spostamento del diritto dal momento di chi è la colpa, al momento della riparazione: l'attenzione si sposta dal problema della responsabilità, al problema della risoluzione del danno
Rischio professionale → non tutte le imprese sono soggette all'obbligo assicurativo, ma solo quelle che fanno dei lavori considerati a "rischio"
LA COSTITUZIONE (art. 2, 3, 4, 32, 38)
1948 → viene redatta la Costituzione → l'obiettivo principale è la piena partecipazione alla vita politica e sociale
Si consolida un sistema di fonti formato da:
Periodo repubblicano → poche modifiche
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo → i diritti sociali vengono inclusi nei diritti umani
Lo Stato dev'essere responsabile nei confronti del benessere dei cittadini
Articolo 3 → principio di uguaglianza in 2 modi:
La Costituzione italiana è sincera → il principio del 1° comma è un obiettivo e dev'essere costantemente perseguito
Nel 2° comma si parla già dei possibili ostacoli (limitazioni di fatto) → impediscono il pieno sviluppo della persona umana
Articolo 4 → il diritto al lavoro è l'obiettivo della Repubblica
Le persone, tramite il proprio lavoro, devono provvedere al loro sostentamento
Mancanza di lavoro dovuta a mancanza di salute → inabili al lavoro → per questo c'è l'assistenza sociale
Disoccupazione involontaria → chi ha perso un lavoro che già aveva; sono esclusi i giovani in cerca della 1° occupazione
Vecchiaia → chi ha raggiunto un'età (anagrafica e/o lavorativa), oltre la quale non può più lavorare
Articolo 32 → il diritto alla salute è un diritto per il singolo e un interesse per la collettività.
E' un'affermazione molto impegnativa: lo Stato deve garantire a ciascun individuo il diritto alla salute.
La collettività deve concorrere al diritto della salute, tramite l'imposizione del prelievo fiscale → universalità del diritto.
E' molto importante stabilire il livello al quale si misura la consistenza di un bisogno.
Articolo 37 → la donna lavoratrice
Parità tra uomo e donna in ambito lavorativo
La madre ed il bambino devono essere protetti → pregiudizio di inferiorità femminile
Retribuzioni pari a parità di lavoro → vince la Sinistra
Le condizioni di lavoro devono assicurare la piena condizione familiare → vince la Chiesa
La maternità, per ciò che concerne i costi, riguarda l'intera società
Esigenza di tutela: diritto ad assentarsi sul lavoro → Diritto alla parità: eccessiva tutela rende il lavoro delle donne poco appetibile
Dal 2000 una legge assegna sia ai padri sia alle madri la possibilità di usufruire di uguali permessi per la tutela dei figli, per occuparsi di persone disabili,.
Articolo 38
Primo comma → ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale
2 insiemi diversi di destinatari dei provvedimenti:
I 2 insiemi diversi di destinatari dei provvedimenti subiscono, nella realtà, numerose ibridazioni:
Secondo comma → l'infortunio compare nell'articolo, ma l'infortunio e basta; il fatto che ci sia un elenco di infortuni pone un problema costituzionale (questa forma assicurativa è rimasta uguale a un secolo fa): cos'è l'infortunio sul lavoro? Deve trattarsi di un fatto accaduto in maniera repentina e quindi accaduto per un'azione violenta ed improvvisa, nell'ambito lavorativo: per essere considerato infortunio ci deve essere un rapporto di occasionalità di lavoro, che può essere una causa diretta oppure indiretta
Malattia professionale → non se ne parla fino al 1929
1935 → istituito l'INAIL
1965 → istituito un testo unico tutt'ora in vigore
La malattia professionale è diversa dall'infortunio a causa delle diverse modalità d'agire
Sviluppatasi maggiormente durante il Fascismo, classifica come professionali solo le malattie che entrano in una lista allegata alla legge: all'inizio erano solo 5, ma ciò era considerato discriminatorio nei confronti che si ammalavano di malattie non presenti nella lista → nasce il sistema misto: la lista permane, ma viene data al lavoratore la possibilità di dimostrare che si è ammalato a causa del lavoro → da sistema tabellare chiuso a sistema misto
Esonero del datore di lavoro dalla responsabilità civile → il datore che ha pagato regolarmente i contributi non è più chiamato in causa per un ulteriore risarcimento, a meno che, per quel fatto, non sia da considerarsi penalmente responsabile: tramite una norma del codice Penale si punisce chiunque rimuove intenzionalmente ( e non) un accorgimento volto ad impedire che si verifichi un infortunio
Lavoro a rischio → elementi che definiscono il rischio:
probabilità
gravità
Distinzione tra:
Oggi lo Stato finanzia sia l'assistenza, sia la previdenza
Previdenza
Mutualità
Solidarietà nel mondo del lavoro
Differenziazione e proporzionalità delle prestazioni
Assistenza
Universalità dei trattamenti
Fiscalità
Egualitarismo delle prestazioni
Esempio + classico di ibridazione → sistemi di tutela con le famiglie al centro → l'assistenza e previdenza
Assicurazioni per infortuni sul lavoro → sicurezza sul lavoro
Fine '800
Gli infortuni sul lavoro sono gravi e continui
Per donne e bambini (= mezze forze di lavoro), si limita l'orario di lavoro → lavoro = fattore nocivo in sé
Per tutti gli altri, si impone un obbligo assicurativo
Infortuni sul lavoro → fenomeno destabilizzante: produce sconcerto, contestazione, paura
Bisogna ricorrere ad un giudice per ottenere un risarcimento del danno subito, ma solo sul piano civile, non in quello penale
I giudici sostengono che gli incidenti accadono per caso: era difficile riconoscere la responsabilità → la colpa era del caso oppure del lavoratore stesso, oppure del vicino di lavoro
Si dà la colpa all'eccessiva industrializzazione
Non è il lavoratore che si assicura, ma il datore di lavoro che si assicura contro gli infortuni che potrebbero accadere ai loro dipendenti e, quindi, contro il rischio della responsabilità civile
Oggi
Ogni lavoratore, in caso di infortunio, riceve comunque un indennizzo, anche senza rivolgersi al giudice
Il datore di lavoro, con pochi soldi, si assicura contro la responsabilità civile
L'assicurazione fa sì che il datore di lavoro assicurato non debba risarcire per intero il lavoratore danneggiato
Rischio → termine contraddittorio → frequenza evento dannoso x gravità evento dannoso
Gli infortuni, per la Costituzione, non sono evitabili
Le misure vs gli infortuni sul lavoro possono essere:
Si spingono i datori di lavoro ad investire sulla sicurezza, tramite incentivi economici
Il costo dell'assicurazione per i datori di lavoro è variabile in rapporto alla frequenza degli infortuni: per questo, i datori di lavoro consigliano ai lavoratori di non denunciare i piccoli infortuni come infortuni sul lavoro
Caratteristiche della legislazione di prevenzione
1800 → leggi a favore di donne e bambini → più antica forma di prevenzione
1920 → legislazione sull'orario di lavoro → preservare i lavoratori dall'eccessiva usura psico-fisica
1950 → legislazione di prevenzione → introduce compiti e principi importanti → LIMITE: prevenzione quasi esclusivamente di tipo tecnologico
1955 → legislazione tecnico-previdenziale → si tende ad intervenire lasciando agli interpreti il confronto per capire se la legge nuova è migliore rispetto alle precedente
1994 → legge 626 sulle misure di carattere organizzativo
Codice civile
Articolo 2087
Chi organizza un'attività lavorativa, ha il dovere di predisporre un ambiente di lavoro sano e sicuro
3 elementi:
2 finalità → obiettivi della sicurezza nel modo del lavoro
Le norme sulla tutela del posto di lavoro favoriscono le norme sulla sicurezza dell'incolumità
Nei rapporti lavorativi, non si richiede una diligenza generica, ma specifica
Riferimento alla tecnica → le misure di sicurezza devono adeguarsi all'evoluzione della tecnologia e delle conoscenze
Il sistema di sicurezza sul lavoro dev'essere dinamico, e non statico
Questa è una norma:
Dovere di sicurezza = dovere contrattuale
Normativa di carattere tecnico-prevenzionale → fissazione di obblighi di prevenzione molto concreti:
Sono previste sanzioni penali per chi non le rispetta oppure non le fa rispettare
Principio della massima sicurezza tecnologicamente fattibile → se si poteva attuare una norma di sicurezza, ma non lo si è fatto perché, ad esempio, era troppo costosa, non ci sono scuse
Le misure di sicurezza:
Il datore di lavoro ha 3 poteri: → deve garantire il lavoro sicuro
Concetto di salute → il lavoro non deve procurare danni e non dev'essere troppo fastidioso, né psicologicamente, né fisicamente
Concetto di pericolo → la sanzione penale non scatta al verificarsi del danno, ma appena si rileva la pericolosità → i controlli opportuni sono affidati al Sevizio Sanitario Nazionale
Il dovere di sicurezza va enunciato in maniera dettagliata, al fine di:
PRINCIPALE DIFETTO → ci si muove in una direzione tipicamente individuale
1970 → Statuto dei lavoratori → i lavoratori hanno il diritto di controllare, tramite loro rappresentanze, l'applicazione delle norme di sicurezza e di fare proposte per il loro miglioramento → 1° riconoscimento legislativo della dimensione collettiva del lavoro:
L'Europa non nasce come Europa sociale, ma come libero mercato
Principio delle informazioni sui rischi:
Il datore di lavoro:
deve adeguarsi alle tecnologie
deve esprimere la pericolosità dell'ambiente di lavoro con parametri quantitativamente valutabili e proporre soluzioni per ridurre questi parametri
Legge 626
Proposta nel 1994, entra in vigore nel 1996
Emanda per uni insieme di normative comunitarie in materia di lavoro
Pensata per funzionare al meglio in organizzazioni complesse → PUNTO DI FORZA E MAGGIOR LIMITE
Attorno a questa legge (applicata quasi solo sulla carta), si sviluppa un mercato lucrativo di enti che si professano esperti in materia di lavoro
Direttiva quadro del 1987
E' la più importante perché contiene norme applicabili a molti ambiti dei lavori → stabilisce norme generali (ES: principio della partecipazione equilibrata; presenza di controlli sanitari periodici sulla salute dei lavoratori;.)
1991 → direttiva comunitaria che ha a che fare con il tipo di contratto di carattere temporaneo (contratti di lavoro caratterizzati da una qualche forma di precarietà) → molti dei rischi del lavoro si concentrano su questo tipo di lavoratori.
I lavoratori di passaggio sono i meno tutelati e tutelabili collettivamente e a volte sono in concorrenza con i lavoratori stabili; dunque, questi lavoratori non hanno una buona rappresentanza sindacale
1996 → la legislazione italiana emana determinati principi: massima sicurezza in termini di tecnologia possibile → si affianca alla prevenzione di tipo tecnico, organizzativo e procedurale
La valutazione dei rischi sta in cima alle misure di sicurezza → il rischio va eliminato alla fonte
Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
1970 → Statuto dei lavoratori → i lavoratori hanno il diritto di controllare, tramite loro rappresentanze, l'applicazione delle norme di sicurezza e di fare proposte per il loro miglioramento 1996 → legge 626 → i RLS sono fondamentali e necessari: devono essere informati di tutto
Medico competente → Sanitario che ha una specifica competenza professionale, il cui compito è quello di verificare l'idoneità al lavoro di ogni singolo lavoratore
Non risponde del proprio operato al datore di lavoro
1978 → istituito il servizio sanitario nazionale (legge 833) → i competenti ad effettuare i controlli sono le unità sanitarie locali, che devono considerare fortemente le rappresentanze sindacali dei lavoratori
Logica premiale → le sanzioni sono graduate a seconda della velocità di adeguamento spontaneo
Legge 38 del 2000:
o causa violenta
o occasione di lavoro → relazione che c'è in senso occasionale tra infortunio e lavoro (ES: infortunio initinere → da casa a lavoro, oppure viceversa,.)
l'assicurazione copre la perdita della capacità lavorativa, anche se non offre un risarcimento integrale e anche se non copre un danno biologico (danno che non riguarda solo il lavoro, ma anche la vita in sé)
assicurazione per infortuni in ambito domestico (1999) → quest' assicurazione copre un'invalidità permanente superiore al 35% (ES:amputazione di un piede); non assicura nulla in caso di morte oppure di invalidità non permanente
TUTELA DELLA DISOCCUPAZIONE
Diritti si sicurezza sociale → scattano quando no c'è né salute, né lavoro
Art. 34 della Costituzione → diritto al lavoro
Art. 35 della Costituzione → tutela del lavoro → cura della formazione e dell'evoluzione professionale del lavoratore
Art. 38 della Costituzione → disoccupazione involontaria
Interventi in caso di disoccupazione involontaria:
La tutela per la disoccupazione è molto frammentata → esistono molteplici forme d'intervento:
Flessibilità del lavoro → il mercato del lavoro risente di una divisione verticale, tra chi ha il posto di lavoro garantito (INSIDER) e chi, dall'esterno, vuole entrare nell'area del lavoro garantito (OUTSIDER) → bisogna distribuire meglio le garanzie: per questo sono state fornite più possibilità d'impiego e più figure contrattuali (legge 30/2003; decreto 276/2003)
La disoccupazione esiste perché il mercato del lavoro è troppo rigido; per questi sono state attuate due soluzioni:
Diritto alla formazione professionale → possibilità di formare la persona rispetto alla qualifica di appartenenza → la formazione è eventuale, non necessaria: per chi la mette in pratica sono previsti incentivi retributivi, contributivi e giuridici
Decreto 276/2003:
Lavoro flessibile
Lavoro a chiamata occasionale; forme di tutela quasi inesistenti → porta alla disoccupazione frequente (o parziale): continua alternanza tra lavoro e non-lavoro → pochissimi controlli
2001 → pochi contratti a termine, solo se consentiti
2003 → i contratti a termine possono essere utilizzati liberamente
Il part-time (all'inizio era solo per donne) per essere efficace deve:
Più aumentano i sussidi al reddito, più si fa un danno alla collettività
Ammortizzatore sociale → attutisce le ricadute sociali di scelte economico-gestionali
La tutela previdenziali per i lavoratori con contratti flessibili è un vero e proprio problema
Cassa Integrazione Guadagni (CIG)
Introdotta sul finire della Seconda Guerra Mondiale
Nasce come sostegno al reddito per i lavoratori temporaneamente sospesi dal lavoro, ma non disoccupati, per la riduzione dell'attività dell'impresa, dovuta a fattori non imputabili al datore di lavoro → col tempo cambia significato:: il contributo viene dato anche per fattori riconducibili a scelte gestionali dell'impresa
Legge 223/1991 → requisito della transitorietà → disciplina il fenomeno dell'eccedenza di personale → crea un altro tipo di amministrazione sociale: l'Indennità di mobilità
Differenze tra Cassa Integrazione Guadagni e Indennità di mobilità:
Cassa Integrazione Guadagni → i lavoratori sono sospesi, non disoccupati
Indennità di mobilità → i lavoratori sono stati licenziati per eccedenza di personale
Diventa un ausilio per le imprese: senza licenziare, scaricano sulla collettività il problema della retribuzione del lavoratore
Alterazione del requisito della temporaneità: spesso viene garantita anche per enormi periodi di tempo (10 e più anni)
Non ci sono tentativi di re-integrazione dei lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni
Conseguenze negative della Cassa Integrazione Guadagni → cristallizzazione, irrigidimento, perdita di trasparenza, immobilità ed opacità del mercato di lavoro; aumento del lavoro non regolare (SUD); aumento dei suicidi tra i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni (NORD)
Erogazione della Cassa Integrazione Guadagni:
Intervento ordinario di CIG
Si attiva in seguito ad eventi non imputabili al datore di lavoro e ai lavoratori
L'impresa deve fare domanda all'INPS
La durata massima può essere di 3 mesi (eccezioni varie: 1 anno)
Intervento straordinario di CIG
Più praticato
C'è l'esigenza di fronteggiare una situazione di eccedenza del personale per scelte gestionali dell'impresa: ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione, crisi, procedure concorsuali (fasi finali o di crisi)
Il datore di lavoro deve decidere i lavoratori da mettere in CIG, a seconda dei carichi di famiglia e dell'età del lavoratore e delle esigenze tecnico-produttive dell'impresa
La CIG diventa un'anticamera del licenziamento
Il legislatore indica un criterio di rotazione tra i lavoratori da mettere in CIG; il criterio non è vincolante, ma se un'impresa non lo applica, deve motivare la sua scelta
La CIG vede il coinvolgimento di 3 attori:
Direzione dell'impresa
Ministero del lavoro → è qui che si concede o si nega la CIG
Rappresentanze sindacali
Durata della CIG
1991 → istituito il requisito della temporaneità:
La CIG non può durare più di 3 anni
Le imprese devono informare preventivamente i sindacati dei licenziamenti che hanno intenzione di fare, dando inoltre apposite spiegazioni
Licenziamento collettivo → licenziamento che coinvolge almeno 5 lavoratori in 120 giorni con la stessa motivazione
Procedura di mobilità → i lavoratori licenziati dopo la CIG tornano sul mercato del lavoro; sono iscritti a determinate liste ed hanno requisiti preferenziali
Si vogliono creare dei meccanismi comuni che vincolino il lavoratore a tenere determinati comportamenti sul mercato di lavoro → requisito dell'involontarietà della disoccupazione
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