- Come abbiamo gia detto la tesi di Sombart afferma che i gruppi sociali
     dai quali provengono gli imprenditori della nuova economia sono
     esencialmente:
  - Gli eretici, cioe i
      cittadini non apaprtenenti alal Chiesa di stato, gli infedeli
- Gli stranieri, cioe
      gli immigrati in un dato paese fra questi I piu importanti da XVI seoc in
      poi sono i cristiani perseguitati per mitvi religiosi
- Gli eberei che assumono una posizione sociale speciale
Questi tre gruppi
sono ai margini delle societa europee moderne.
  
 - Prendíamos in considerazione solo il secodno caso, quello degli
     stranieri. Sombart inizia la sua análisi sostenendo che gli individui che decidono di
     migrare sono le nature piu attive.
- Lo straniero e tale perke nel mondo attuale per lui, nella sua vita
     cuotidiana i rapporti sociali avvengono con individui a lui estranei, non
     familiari appunto. Tutto il suo mondo e sospeso, irreale, la vita attuale
     si svolge ai margini di una societa che non e sua.
- L impossibilita di accedere ad attivita professionali importanti
     confinano lo straniero a ruoli economici marginali. La comunita nelal
     quale arriva lo considera estraneo ed egli considera straniera a se stesso
     questa stessa comunita.
- Piu e radicale l estraneita piu e forte la concentrazione nell unica
     attivita possibile per lo straniero: guadagnare
- Per lo straniero non ce passato, non ce presente esiste solo il
     futuro. Questa condizione influenza anceh il tipo di relazioni che
     instaura con il mondo nel quale e venuto a vivere. Se egli e privo di
     diritti, non membro della comunita, i membri della comunita sono per lui
     estranei. Le relazioni possibili saranno improntate alla reciproca
     strumentalizzazione: della comunita verso di lui, e dello straniero verso
     la comunita  non e trattenuto da
     nessun freno nello sviluppo del suo spirito di imprenditore
- In Europa infatti gli emigranti sono stati al centro del progresso
     commerciale e industrali. Negli USA paese d emigrazione pe reccellenza, il
     razionalismo economico e portato all sue estreme conseguenze.
- Cerchiamo ora di trarre qualke contusione dalla nalisi sombartiana. Se
     la condizioni di possiblita del razionalismo economico e costituita dalla
     marginalita sociale (eretici, ebrei, stranieri) cio significa che la
     genesi del capitalismo e dato da una degradazione comunitaria. Si puo
     agire razionalmente soestranei gli uni agli altri.
- Lo straniero allora esprime un tipo di rapporto che e proprio di tutti
     i membri della societa. Rapporto basato su una reciproca
     strumentalizzazione.
- La comunita ospite non riconsoce allo straniero diritti, garanzie,
     cittadinanza anzi lo pone inuno stato di minorita. L esculsione dalla
     cittadinanza, dalla partecpiazione alal vita politica, il divieto d
     accesso a profesión qualificate fli rendono estranea la vita, la cultura i
     valori,.e si sviluppo una indifferenza tra i due mondi. E da questa negazione
     che scaturiscono conseguenze virtuose per la vita economica e peri l
     capitalismo moderno.
- Tuttavia da questa negazione scaturisce anche una degradazione morale
     dell altro che e alla base di ogni atto di violenza verso individui
     considerati stranieri all internod i una societa
2. L'AMBIVALENZA DELLO
STRANIERO
  
  
 - L'analisi Simmeliana dello straniero compare all interno del capitolo
     della Soziologie dedicato a Lo sapzio e gli ordinamenti spaziali della
     societa.
- Análisi di Simmel dal pto di vista dello spazio per poi inserire altre
     due dimensioni:
  - Il ruolo dello straniero per la conservazione dei gruppi sociali 
- Il ruolo dello straniero nel conflitto, inteso come mezzo per
      rafforzare la coesione interna ai gruppi sociali
 - Nel testo di Simmel si trova una doppia accesiones del termine
     'straniero':
  - Da un lato lo straniero e inteso come un elemento del 828f54i  gruppo stesso   tipo 1 
- Dall altro come qualcosa di assolutamente estraneo, barbaros dei
      Grecia (il barbaro e il non umano) egli infatti non e un elemento del 828f54i 
      gruppo, ma e completamente estraneo, il non umano appunto. Per poter
      ejercitare violenza sullo straniero occorre che egli sia degradato al non
      umano   tipo 2
 - L'analisi di Simmel si sofferma solo sul primo tipo di straniero, cioe
     lo straniero come elemento del 828f54i  gruppo stesso. 
- Configurazione spaziale   in primo luogo, lo straniero non viene
     concepito come il viandante ma come 'colui che oggi viene e domani
     rimane'. Questa fissazione allo spazio supera solo in parte la condizione
     del nomade, infatti pur se eglio rimane fisso in un det spazio, nello
     stesso tempo 'la sua posizione e determinata essenzialmente dal fatto che
     egli non vi appartiene fin dall inizio'
- Determinazioen sociologica   da questa
     situazione deriva la struttura fondamentale Della relazione tra i membri
     del gruppo e lo straniero. Un rapporto che si basa da una relazione di
     'vicinanza' e 'lontananza'
- Praticamente, lo straniero condivide con noi alcuni tratti generali
     compreso lo spazio stesso ma e di fronte e di fuori, oltre e sulla linea
     ideale dell identita spaziale Della comunita. La Nostra relazione con lui
     e appunto di estraneita. Eglio e qui ma non e un membro del nostro noi.
     Appartiene come noi alla comunita umana generale, ma non appartiene alla
     Nostra comunita specifica
- Spesso si crede che esista in una societa un gruppo umano che
     scindendosi si diferencia al suo interno. In realta si ha sempre a chef
     are con una molteplicita che in alcune condizioni puo diventare unita.
- Anche nello Studio dello straniero dobbiamo capire che si parte da una
     molteplicita di unita che vengonoa 
     contatto. La loro relazione e fondata sul riconoscimento nello
     stesso tempo Della differenze e dell unita.
- L unita e data dalal c omune apaprtenenza all umanita, la differenza e
     costituita dalle reciproche posizioni temporali realtivamente allo spazio.
     Dalla prospectiva del gruppo cio puo essere espresso dicendo che prima lo
     straniero non cera, mentre ora ce. Dal punto di vista dellos traniero
     qeusta relazioni puo essere descritta come un possibile approdo del
     viaggio come la conclusiones del nomadismo. La relazioni di esteriorita
     con il gruppo tuttativa rende precaria la sua condizione. Altri viaggi
     potrebbero essere indispensabili, se l integrazione con il gruppo non
     dovesse avvenire
- Questa posizione dello straniero lo rende piu oggettivo rispetto alla
     communita ospite. Infatti l unita di lontananza e vicinanza costituisce
     una prospectiva cognitiva piu distaccata, piu scientifica dei problemi
     della comunita. Cio perke' lo straniero inq uesto caso e libero nn e
     legato o influenzato dalla comunita ospite. Non avendo legami particolare
     con alcuno della comunita, lo straniero puo infatti svolgere il ruolo di
     arbitro nelle contese
- Un ultimo tratto della condizione dello straniero mette in rilievo la
     tendenza dei membri della comunita a passare da una percezione dello
     straniero come un elemento del 828f54i  gruppo, ad una rappresentazione dellos
     traniero come estraneo nel senso di barbaros, di non membro del gruppo,
     cio con cui non esiste una non relazione.
- Si ha la consapevolezza di avere in comune con lo straniero solo
     elemento di carattere generale e nello stesso tempo nella specificita
     della relazione di vicinanza e lontananza che si ha con lui si tende ad
     are uan particolare accentuazione proprio a cio che non e comune.
- Lo straniero cosi tende a divenire nella rappresentazioen dei membri
     della comunita un non individuo, qualcosa di generico e di tipico
- Lo straniero quindi ci e vicino per gli elemento generici e ci e
     invece lontano per gli elementi spcifici dedal Nostra identita. Nello
     stesso tempo egli non e riconosciuto come un individuo ma come il membro
     di un tipo, di una classe, come l elemento che e costantemente sospeso sul
     limite, che e fuori e di fronte, come cio che rende la comunita consapevole
     della sua identita
- A questo livello di análisi lo straniero ha lo stesso statuto
     simbolico del nemico. Il nemico e lo straniero, in quanto collocati all
     esterno del gruppo, segnano simbólicamente i confini del gruppo e l
     alterita rispetto ad esso. Sul piano pratico nel conflicto, lo straniero
     costituisce la minaccia dalla quale l intero gruppo si debe difendere. Lo
     straniero, rafforza l unita interna e l identita del gruppo.
- Lo straniero quindi svolge due funzioni importanti peri l gruppo:
  - Sul piano politico, quello di mezzo epr rafforzare l unita e l
      identita del gruppo
- Sul piano simbolio quella di mezzo comprativo per marcare l identita
      del gruppo
 - Questa immagine dello straniero tuttavia si ha inun societa omogene e
     poco complexa. Se invece si introduce un certo livello di differenziazione
     e di complexita sociale, la posizione dello straniero diventa a sua volta
     Molto piu difficile da det. 
- Individui o gruppo sociali della societa possono infatti avere
     interessi comuni o affinita con lo straniero.
- In questo caso, la posizione dello straniero diventa una minaccia
     ancora piu forte epr gli altri gruppi sociali. Infatti questo légame o
     comunita di interessi con parti della societa rende piu forta la
     sensazione della devolezza dei legami che definiscono  l identita della societa.
3. LO STRANIERO, UOMO MARGINALE E COSMOPOLITA
  
 - La figura dell uomo marginale proposto da Park sembra avere una forte
     somiglienza con la figura dello straniero analizzata da Simmel nella
     Soziologia. Park pero vive e opera in un contesto (Chicago XXsec)
     caratterizzato da movimenti migratori di grande portata. Questo ovviamente
     e il pto di rif della sua análisis
- Nel suo saggio Human Migration and the Marginal Man, Park sviluppa la
     sua análisis dell uomo marginale. Due sarebbero secodno lui i paradigmi
     interpretativi della storia:
  - Uno avrebbe una struttura continua
- L altro una struttura discontinua
 - Modelli del primo tipo sono quelli di Montesquieu e di Gobineau, i
     quali nonosntatne le differenze concepiscono la storia come un lento,
     graduale e continuo movimento di evoluzione
- Modelli del secondo tipo sono quelli di Hume e Turgot per i quali la
     storia e caratterizzata da discontinuita da fracture e catastrofi.I
     fattori che generano le catastrofi sono le guerre, le rivoluzioni e le migrazioni  
- Park predilige il paradigma catastrofico e nonq uello evoluzionista della
     storia. Le migrazioni presentano ai suoi occhi i tratti proprio delle
     guerre e delle rivoluzioni. Come le guerre, infatti, le migrazioni
     producono sconvolgimenti e cambiamenti sociali, come le rivoluzioni
     possono produrre cambiamenti di potere e nuovo ordine sociale. 
- Vi e una differenza pero tra rivoluzione e migrazione: la rivoluzione
     produce i mutamenti sociali dall interno, la migrazione e uan catastrofe
     prodotta dall esterno, un invasiones
- Park tuttavia aggiunge che oggi le migrazioni non si presentano piu
     come una forza esterna distruttiva, esse non hanno piu l aspetto di un
     invasiones. Essere assumono sempre piu l aspetto di una pacifica
     penetrazione. Si possono distinguere portanto le migrazioni antiche,
     caratterizzate dall invasioen di un popolo da parte di un altro e le
     migrazioni moderne, basate sulla mobilita degli individui.
- I tratti specifici delle migrazioni moderne sono secondo Park il
     cambiamento della residenza degli individui e la rottura dei legami con la
     loro comunita di origine. La rottura del vekio ordine rendo gli individui
     liberi dal pto di vista pratico, dall altro la caduta dei riferimenti
     cognitivi e morali che erano alal abse del vekio oridne sociale comporta
     disincanto e distacco
- Questa assejnza di legami con il nuovo mondo, con la comunita nella
     quale arriva, produce un duplice effetto: ñla secolarizzazione della
     societa e l individualizzazione dell individuo   si stabiliscono rapporti
     non come membro di un gruppo ma come individuo isolato.
- Le migrazioni secondo Park hanno allentato i legami locali, distrutto
     le culture delle tribu e il folklore e alle lealta locali hanno sostituito
     la liberta delle citta, all ordine sacro del stume tribale l
     organizzazione razionale che chiamiamo civilta
- Park quindi individua dei riski:
  - la difficolta di assimilazione e amalgamazione produce tra gli
      individui e i gruppi rapporti sociali orientati all indifferenza o al
      conflitto. Alcuni individui solo per la loro differenza fisica diventono
      il simbolo di qualcosa di esterno alla societa
  
 - in realta Park non approfondisce questo aspetto, pone l assimilazione
     e l almalgazione come concetti neutrali, cosa che non sono
  - assimilare   comporta che
      qualcuno voglia incorporare nella societa i nuovi arrivati, condivisione
      dei diritti e doveri, delle risorse.ma il pto e che i gruppo sociali
      dominanti non sono diposti a farlo, a condividere il proprio status
      sociale, culturale e politico con i nuovi membri di una societa. Essi
      piuttosto tenfono a respingerli e mantenerli in una posizione sociale
      subordinata
- amalgamare   comporta soggetti
      che tendono a fondersi. Nella societa americana degli anni 20 del 900 non
      si realizza ne l assimilazione ne l amalgamazione, il rapportro tra i
      vari gruppi rimane a livello simbiotico senza che si stabiliscano le
      relazioni che fanno di un aggregrato di individui diversi uan societa e
      uan comunita
 - sul piano teorico, Park individua diversi modelli di relazioni tra i
     gruppi della popolazione
  - il primo e sembra a Park il piu auspicabile e basato su relazioni
      stavili tra i gruppi ceh incrociandosi tra di loro si riproducono
      formando una nuova umita umana, un nuovo tipo di societa.
- Un altro moedllo di relazioni sociali tra gruppi consiste nella
      schiavitu e un altro ancora nel sistema delle caste. Secondo lui in
      questi ultimi due casi i popoli dominanti e i popoli assoggettati nel
      tempo diventono parti integrali di una stessa societa
 - Un caso Molto interessante e invece quello degli ebrei. Infatti,
     rispetto al modello della schiavitu o al sistema delle caste, le relazioni
     esistenti tra gli ebrei e gli altri gruppi di popolazione presetano tratti
     utili per l análisis delle relazioni tra i gruppi della societa americana.
     Secodno Park, gli ebrei non sono stati mai un popolo sottomesso (almeno in
     Europa)
- Nel ghetto dove vivono seprati dagli altri gruppid i popoplazione,
     essi conservano le proprie tradición tribali, la loro indipendenza
     culturale e inq ualke misura anche la loro indipendenza politica
- Anche in questo caso Park nota l esistenza di una relazione simbiotica
     tra gli ebrei e gli altri gruppi. 'Simbiotica' e una relazione nella quale
     diversi gruppi sociali vivono fianco a fianco senzare avere itnereazioni e
     relazioni reciproche.
- Il caso degli ebrei per Park e interessante perke anticipa inq ualke
     modo cio che sucede nelle relazioni tra i diversi gruppi di popolazione
     della societa americana. In breve, l análisis di Park puo essere cosi
     riassunta:
  - La liberazione del ghetto e la liberta degli eberei crea un nuovo
      tipo di personalita, un ibrido culturale -> uomo che condivide la vita
      culturale e le tradición di due popoli disintió che nn vuole pero rompere
      con le sue tradizioni e il suo passato, un uomo che per pregiudizi
      razziali nn viene quasi mai accettato nella nuova societa
- L ebreo e al 'margine di due culture e di due societa e mai si
      interpenetrano e fono completamente. L'ebereo emancipato era ed e l uomo
      marginale, il primo cosmopolita e cittadino del mondo. Egli e per
      eccellenza lo straniero'
 - Un altra figura sembra assomigliare ai tratti dell ebreo   l'immigrato, nella
     sua personalita troviamo un conflitto delle culture, il conflitto tra il
     vekio e il nuovo. L immigrato vive stabilmente entro due mondi e nessuno
     dei due gli appartiene completamente
- In síntesis secondo Park a causa della mancanza di assimilazioen e di
     amalgamazione, nella nuvoa societa l immigrato rimane straniero, un uomo
     marginale. Come tale, egli e diviso tra duie mondi, il vekio che ha
     abbandonato e il niovo che ha adottato, senza apparteneere a nessuno dei
     due. Questo distako lo rende libero da vincoli comunitari e aperto.
5. CODICI CULTURALI E CONDIZIONE DELLO STRANIERO
  
La concessioni del
mondo 'relativamente naturale'
  
 - Il punto di partenza di Schutz e costituito da un approfondimento e da
     uno sviluppo della concesiones delle ideologie di Scheler. Nella Nostra
     vita cuotidiana, noi diamo per scontato il nostro mondo. Tutto cio che
     accade e inserito da noi nel nostro mondo familiare e a tutto diamo o
     tentiamo di dare un significato partendo da questo. Questo mondo incluye
     anceh gli elementi cognitivi e morali dati per scontati dai membri di un
     gruppo sociale e da una communita.
- In realta questa conoscenza prodotta e caratterizzata da incoerenze e
     contraddizioni. Tuttavia questo mondo, questo modo di pensare e stato
     prodotto da anni di storia ed appartiene a questo gruppo acquisendoc osi
     un significato per ogni individuo del gruppo.
- Per cui questo sistema di conoscenze incoerente, contraddittorio
     assume per i membri del gruppo di appartenenza l apparenza di una coerenza
     e di una omogeneita sufficiente perche gli individui si comprendido tra di
     loro. L individuo quindi riesce ad orientarsi all interno di questi
     modelli cognitivi senza problemi, dando per scontato il senso di quello
     che fa e cio ceh sa.
- Tra le cose prese per scontate Schutz individua:
  - Il fatto che la vita sociale continuera a essere quella che e stata
      finora per cui si presenteranno sempre gli stessi problemi che richiedono
      le stesse soluzioni
- Il fatto che possiamo affidarci alle conoscenze trasmesseci per
      eredita dai nostri genitorio, governi e insegnanti
- Che basta conoceré qualcosa sul tipo generale o lo sile degli eventi
      inc ui possiamo imbatterci nella Nostra vita cuotidiana al fine di
      manipolarli o di controllarli
Il labirinto
cognitivo
  
 - l'eventualita di una crisi e remota e straordinaria per individui che
     hanno un forte senso di appartenenza a gruppi, comunita e societa. E
     invece la situazione normale, tipica dello straniero.
- Seguíamos Schutz nel suo percorso. In primo luogo, lo straniero
     proprio per la sua condizioni di nuovo arrivato, per il fatto stesso di
     essere li, con la sua cultura e la sua tradizione, metet in discussione il
     supere del gruppo o della comunita nella quale arriva.
- Dal pto di vista del gruppoinvece lo straniero e senza storia,
     egliinfatti e letteralmente un nuovo arrivato. Cosa unisce, cosa puo unire
     lo straniero al gruppo di cui entra o vuole entrare a far parte?Non certo
     il passato. Non vi sono tra loro storie ed esperienze comuni. Ma condivide
     di certo il presente e il futuro
- In secodno luogo Schutz traccia il percorso temporale della relazione
     dello straniero con la comunita. All inizio egli si trova nella condizione
     di un osservatore dinisteressato, guarda alal nuova societa, al gruppo e
     agli individui da lontano, dalla sua prospectiva. Cio gli permette di
     rilevere le differenze tra i suoi modelli culturali e morali e quelli del
     gruppo a cui si avvicina o di cui comincia a far parte.
- In un secondo momento tuttavia passa alla posizione di un soggetto
     interessato, aspirante membro del gruppo. Ed e proprio durante questa
     trasformazione che nascono i problemi per lo straniero   crisi cognitiva,
     appare palese allo straniere che le cose nel nuovo ambiente sono Molto
     diverse da come egli aspettava che fossero quando era in patria e il suo
     supere dato per scontato e sospeso.
- Allo straniero manca uno status sociale. Egli non e membro del gruppo.
     Non ha una rete di relazioni su cui basare la costruzione del suo nuovo
     sistema di rifermenti per cui e sospinto ai margini.
- Questa crisi cognitiva determina nello straniero un atteggiamento che
     si basa sul Dover mettere tutto alla prova. Mentre i membri del gruppo di
     appartenenza trovano nelal propria tradizione culturale le ricette
     cognitive e pratiche per definire le situación e per operare in esse, los
     traniero incontra difficolta a causa della frammentarieta dei suoi schemi
     cognitivi.
- L análisis di Schutz quindi converge con quella di Simmel e di Sombart
     MA aggiunge un ulteriore tratto interessante: dove il membro di un gruppo
     e capace di atribuiré a ogni elemento il proprio status, lo straniero
     percepisce in modo grossolano e confunde l individuale con il tipico,
     costruendosi un mondo di pseudo-intimita, pseudo-tipicita.
- Schutz inoltre riprende la questioen dell'oggettivita, affrontato
     anche da Sombart e Simmel ma ne da unaltra spiegazione: l'oggettivita
     dello straniero non sarebbe da attribuire alla sua liberta, alla sua
     distanza dalle eventuali parti in conflitto, al suo non essere coinvolto nel
     mondo che osserva. Al contrario e data proprio dal suo coinvolgimento.
     Questo suo coinvolgimento gli permette di notare i limiti di quella
     comunita.
- Secondo Schutz, l incertezza dellos traniero viene interpretata dai
     membri del suo nuovo gruppo come mancanza di lealta. In effetti la sua
     continua opera di análisis dei loro modelli culturali, dei loro valori e
     delle loro norme di vita possono produrre nei membri del gruppo, la
     sensazione ceh egli non convivida questo mondo, la sua definizione, la sua
     interpretazione. L incapacita di accedere a questo mondo viene
     interpretata come mancanza di volonta di aderirivi. La riproverazione nei
     Suomi confronti si manifesta con l accuso di essere ingrato. Non capendo
     che nella perdita dei propri elementi cognitivi, lo straniero vede la
     nuova societa come un laberinto in cui egli ha perso ogni senso di
     orientamento. E cosi la sua condizione si definisce sempre piu nel senso
     di marginalita
- Lo straniero ha due mondi nella sua testa. Essi si sovrappongonoe  confondono, rendendogli difficile
     orientarsi e vivere nell unico mondo reale con il quale egli ha a che fare
- Certo se nel corso nel tempo lo straniero riesce a costruire un
     modello di interpretación in grado di includere anche il mondo culturale
     del gruppo nel quale egli e da poco entrato, allora la sua integrazione ha
     suceso
- Schutz ha considerato il caso di un nuovo arrivato ceh vuole
     itnegrarsi nel nuovo gruppo..non ha tuttavia considerato altre hipótesis
     ad es quella secodno al quale pur volendo los traniero incontri l opposizione
     atttiva del gruppo che impediste il procede dalla marginalita alla piena
     inclusiones, oppure secodno la uqale per mantenere i propri valori e il
     proprio modello culturale lo straniero voglia integrarsi solo parcialmente
     indipendentemente dalla disposizione ad integrare da parte del gruppo.
6. INTRODUZIONE NELEL SOCIETA
COMPLESSE
  
Introduzione 
  
 - Per quanto interessanti, le analisi di Sombart, Simmel e Schutz
     contengono uan semplificazione teorica. Nel caso di Sombart e Simmel l
     analisi della condizioni dellos traniero e parte di opere profettate per
     altri scopi
- Sombart per es illustra il ruolo scolo dai migranti dagli eretici e
     dagli ebrei nella nascita del capitalismo moderno. L analisi della
     conidzione dello straniero non e l oviettivo della ricerca.
- Inoltre ce una semplificazione nelle loro analisi, non si prende
     realmente in considerazione la societa complessa. Nel caso di Sombart, vie
     una contrapposizione tra i membri della societa, da un alto e lo strniero
     dall altro. Egli e stranierp per tutti, tutti sono stranieri per lui. In
     quanto non membro della comunita, dei gruppi e delle citta europee, lo
     straniero nn ha legami e qeusta assenza di legami consente di trattare
     oggettivamente, cioe secodno le proprie convenienze, i membri della societa.
- Viceversa, questa stessa relazione e alla base del trattamente che
     egli riceve dalle comunita e dai gruppi sociali tra i quali e per i quali
     egli e straniero
 - Simmel invece mostra come lo straniero oe vicino perke ha in comune
     con noi alcune caratteristiche generali (Ad es l umanita) ma proprio il
     fatto di condividere soltatnto questi tratti generali, fa si' che egli sia
     lontano
- Non possiede tutti i tratti comuni che lo rendono familiare, uno di
     noi, membro delle cerchie di cui noi siamo parte. Anche lui semplifica
     perke mostra lo straniero da un lato e la comunita dall altro.
 - Nel caso di Schutz, la cui analisi dellos traniero si avvale anceh
     della sua esperienza personañe. Austriaco, si trasferisco nel 1939 a
     Parigi ed emigra poi negli Stati Uniti giudicando in pericolo la sua vita
     in Europa. Il nuovo arrivato ha problemi cognitivi ed emotivi che
     certamente anceh Schutz ha avuto.
- la differenza rispetto alle analisi di Simmel e Sombart sta nel
     diverso rilievo che assume in ognuno la propria biografia. L esperienza di
     Schutz e diretta. Inoltre questa societa, gli USA e il prodotto di
     processi di immigrazioen di gente proveniente da tutto il mondo. E un
     analisi un po piu approffondita dal momento che studia anceh il pto di
     vista cognitivo, cio che avviene allo straniero nel momento in cui i suoi
     modelli culturali nel nuovo modno sono sospesi o non sono validi affatto.
Il pluralismo culturale delle societa
complesse
  
 - in generale, un codice contiene valori, norme, regole, sistemi
     cognitivi piu o meno coerenti, sistemi di attribuzione di rilevanza piu o
     meno efficaci. In societa complesse si ha una pluralita di codici e di
     modelli cutlurali. Sarebbe tuttavia fuorviante ritenere che ogni gruppo
     sociale ha solo i propri codici, come se non vi fossero comunicazioni e
     scambi tra gli individui ei gruppi sociali stessi. 
- Pertanto e da ipotizzare uan base di valori, norme e regole nonche di
     sistemi di attribuzione di rilevanza condivisi da tutti i gruppi e altri
     codici specifici comuni solo a gruppi sociali particolari.
- Vi sono codici che rakiudono gli aspetti piu generali sia cognitivi
     che normativi. Questo codice pero non comprende e non esaurisce tutta la
     vita sociale. Pertanto gruppi piu ristretti di individui elaborano, si
     tramandano e usano codici piu specifici. Come rileva Schutz, questi
     sistemi non sono necessariamente coerenti al proprio interno. E piu
     probabile che vi sia divergenze e conflitto. Lo stesso mito originario
     costituitvo di una societa subisce itnerpretazioni, distorsioni e
     forzature dai diversi gruppi sociali. 
- Lo stesso valore infatti puo essere inteso e praticato in modo diverso
     da differenti gruppi sociali. I valori stessi subiscono trasformazioni nel
     corso del tempo. Si pensi un attimo al valore della vita.
- La condzione dello straniero va dunque commisurata a questa plutalita
     di codici e non soltanto al codice generale.
 
 - Per rendere piu chiata questultima affermazione si puo fare rif da un
     pto di vista delle strutture reali della societa, a diversi ambiti o
     dimensioni o sttosistemi della societa. Un modo efficiente di
     rappresentare questo concetto e l approccio sistemico elaborato da Parsons
- Nell ambito della teoria sistemica si distinguono 4 dimensioni o
     sottosistemi del sistema generale della societa, ognuno con un suo codice
     o medium di azione
 - Nel sottosistema dell adattamento (A) ad un livello meno astratto
     denominato economia, il codice o medium dell azione e il denaro
- Nel sottosistema dell integrazione (i) ad un livello meno astratto
     denominato inimita, il codice o medium della zione e l amore
- Nel sottosistema della latenza o mantenimento del modello (L) ad un
     livello meno astratto denominato cultura, il codice o medium e la verita.
- Tra i diversi sottosistemi vi e un rapporto di interdipendenza e di
     diereminazione reciproca tanto che il sistema della zione di Parsons puo
     essere interpretato sia come un sistema nel quale la cultura determina i
     legami sociali, la politica e l economia. Sia come un sistema nel quale l
     economia determina l apolitica, i legami sociali e la cultura.
- L interdipendenza dei sottosistemi sociali va dunque interpretata nel
     senso che ogni dimensione dell agire sociale puo determinare ad essere
     determianta da ogni altra
- Tutta ce tr ottimismo nella teoria dei sistemi sociali. Perke i
     diversi codici dovrebbero comporsi armonicamente e nn entrare in conflitto
     gli uni con gli altri. Inoltre non tutti i sottosistemi hanno lo stesso
     ritmo evolutivo e pertanto non occorre preusporre che i codici rispondano
     tutti e nello stesso tempo ad una stessa logica.
 - Un punto certametne problematico di questo approccio teorico e' se,
     oltre i diversi codici da noi richiamati,e sista un codice piu generale,
     rispetto al quale questi codici diventano specializzazioni e
     specificazioni. E una vecchia questione e richiama il problema del mito
     originario costitutivo della societa. La risposta piu corrente, e che il
     linguaggio sia il codice generale di integrazione della societa.
- Tuttavia non vi sono contenuti implici nel linguaggui?modelli di
     razionalita, norme, valori e regole?certamente si. Ed allora il problema e
     quello di considerare il mito originario di uan societa come uan struttura
     simoblica contenente storie, miti, esperienze espresse dal linguaggio
- Se ne puo avere un idea se si considerano i valori di base di alcune
     societa contemporanee per es
  - Gli USA prevedono la penad i morte, altri paesi di solito considerati
      piu arretrati per gli stessi reati escludono la pena capitale
- Oppure nel mondo musulmano in alcuni paesi la poligamia e legittima e
      luomo poligamo puo essere fiero delle sue tante miogli, in altri la
      polifamia non e legittima. Pertanto in ogni caso occorre stare attenti al
      codice effettivamente in gioco nelal relazione tra lo strnaiero e uan det
      societa
 - Il discorso a questo pto puo essere affrontato in due modi, l uno riguarda
     il grado di condivisione dei codici e di competenza nel loro uso da parte
     degli attori di una societa, l altro gli attori che nn appartengono a
     qeusta societa e neppure a nessuno dei suoi gruppi particolari
- In una societa complessa la condivisione dei codici simbolici non e
     genreale:la competenza nel muoversi al loro interno non e ugualmente
     diffusa, cosi come al capacita di manipolarli. Ognuno e nella situazioen
     di essere vicino-lontano rispetto a det codici.
- Il nuovo arrivato e uan figura familiare in ogni cultura. Ma chi e il
     nuovo arrivato?si tratta di una figura sociale che per dirla con Simmel e
     di fguori e di fronte, membro del gruppo ma non del tutto appartenente ad
     esso.
- Come ha visto Schutz la differenza tra lo straniero e i membri dei
     gruppi itnerni ad una societa sta nelal diversa competenza nell uso dei
     codici cutlurali. Schutz inoltre ha specificato che nn si trataa di mera
     conoscenza ma del fatto che per gli uni la tradizione  culturale costituisce la base di uan
     vivida espereinza, per glia ltri essa puo essere consociuta ma non
     vissuta.
- E possibile che un membro usi un det codice senza dover usarne altri.
     Gli stessi membri di una societa complessa non condividiono tutti allo
     stesso modo is uoi miti costitutivi, ne usano con uguale competenza i suoi
     codici culturali i suoi codici culturali. Si puo essere ad es buoni
     italiani senza esssere necessariamente patrioti o nazionalisti. Il
     problema e quello di definire la soglia oltre al quale si e un buon
     italiano o per cui nn si e affatto italiano.
- Quali sono i requisiti per essere ascritti ad un gruppo o all
     altro?una risposta e che per esser un italiano occorre condividere le
     memorie, i miti originari e costitutivi della comunita rappresentata dai
     simboli italiani (nome, bandiera, storia, tradizioni, lingua...)
- Lo straniero puo condividere con noi altri codici culturali ma nn
     quello relativo al mito originario e costitutivo della nostra comunita
- Una comunita aperta e disposta a condividere il suo patrimonio
     simbolico anche con nuovi arrivati. Percio la condizione dello straniero e
     il prodotto da un lato della sua volonta di condividere il mito originario
     della comunita della quale vuole essere parte e dall altro lato della
     disposizione ad accogliere nuovi memebri da parte della comunita
Il mito originario della nuova societa
e la posizione dello straniero
  
 - Lo straniero che vuole integrarsi nelal societa, la comunita puo
     essere disposta ad accoglierlo oppure no. La sua condizione e propria di
     chi e sospeso in un tempo duplice:non piu e non ancora. Egli puo
     continuare ad essere membro della sua comunita originaria soltanto nella
     sua immaginazione. La sua comunita infatti non e presente non e qui con
     lui. Continua a vivere in lui con il suo patrimonio culturale. Spesso
     diviene anceh un ostacolo e un impaccio per l azione
- Nello stesso tempo lo straniero e coluji che non ancora condivide il
     mito della comunita di cui vuole essere parte. Puo conoscerlo ma nn e
     ancora in grado di organizzare la sua esistenza sulla base dei codivi
     culturali della nuova societa.
- Inoltre lo strniero puo avere un idea diversa della verita e del mito
     costitutivo dell essere sociale e umano. Questo accade quando la religione
     dello straniero e diversa da quella confivisa e praticata nella sua nuova
     societa. La religione infatti elabora e custodisce le immgini
     fondamentali, il mito costitutivo piu generale di una societa. Lo
     straniero porta con se i propri dei, essi non sono adorati nel suo nuovo
     mondo ma per lui valgono ancora
- Non appena los traniero arriva nella nuova societa tenta di
     orientarsi, ed e questo il momento piu doloroso: nel momento in cui
     verifica l inadeguatezza della sua cultura orignaria e la scarsa utlita
     delle conoscenze generiche sul suo nuovo paese acquisite prima di partire.
- In secondo lugoo puo essere preferibile un approccio graduale all
     integrazione nel nuovo mondo.
- Sta qui la condizone paradossale dello straniero deve poter contare su
     una cultura che e alla base della sua personalita ma quanto piu e forte la
     difesa della sua cultura e della sua identita originaria, tanto meno puo
     far propri i codici culturali della nuova societa
- Dal lato dellos traniero dunque l acquisizione die nuovi codici
     culturali non dovrebbe soppiantare la capacita di ussare i suoi codici
     originari, anche se momentaneamente messi da parte.
- Questo porta ad altre considerazioni. La prima e che la societa nella
     quale arriva los traniero non richiede nemmeno per i suoi membri un
     livello forte di condivisione dei propri codici, non si tratta di societa
     semplici e indifferenziate ma di societa complesse con pluralismo
     culturale piu o meno forte.
- La seconda e che prima di riuscire ad orientarsi bene nel nuovo mondo
     lo straniero ha bisogno di tempo. Se la societa e piuttosto complessa, la
     differenziazione puo essere tale da consentire l autonoma organizzazione
     di una comunita etnica nella nuova societa.
Immagini e scenari di vita possibile
per lo straniero nelle societa complesse
  
 - Dello strnaiero la societa elabora diverse mimagini:
- Primo scenario   i membri della
     societa sono propensi a condividere con altri la propria tradizione
     culturale, i propri miti, essi sono disposti a condividere con altri anche
     il mito originario costitutivo dell identita comunitaria. Lo straniero in
     questo caso viene invitato a far parte della comunita. Cio significa che
     si vogliono avere inc omune con lui non solo tratti generici ma qualita
     specifgiche. Come noi allora lo straniero diventa cittadino. I nostri
     diritti e i nostri doveri sono anche i suoi. La comunita aperta si
     arrichisce di questa nuova presenza.
- Questa comunita non teme di perdere la propria identita. Piuttosto
     pensa di arrichchiarla con la presenza di memebri venuti da altri mondi
- Secondo scenario   i membri della
     comunita non sono disposti a condividere con altri la propria tradizione
     cutlurale. Il loro e un possesso geloso e pieno di paura. Paura che la
     tradizione, la cultura, i codici culturali portati con se dallo straniero
     possano alterare la purezza del patrimonio culturale comunitario. Lo
     straniero in qeusto caso, viene lasciato sul limite, se non puo essere
     risospinto la dove e venuto. 
- Se per ragioni non dipendenti dai membri della comunita riman, la sua
     condizione sociale deve essere inferiore a quella dei membri della
     comunita. 'cittaadino' egli non lo sara mai. Per quanto possa diventare
     competente nell uso dei codici culturali specifici per volonta dei membri
     della comunita non sara mai uno di noi, un membro pari agli altri della
     comunita
 - Terzo scenario   i membri della
     comunita non sono gelosi del proprio patrimonio cutlurale, nellos tesso tempo,
     non sono neppure propensi a compiere passi e azioni per accogliere lo
     straniero. Questa ipotesi non prevede azioni positivie per l inclusione e
     neppure azioni negative per l esclusione. Le opportunita sono li: spetta
     allo straniero coglierle. Se per qualke ragione gli interessi dei membri
     delal comunita convergono con quelli dello straniero, si puo fare una
     parte del percorso insieme.
- Piu che di azione solidale, in questo caso si tratta di convenienza
     reciproca.divenire o no membro della comunita e una questione che riguarda
     solo lo straniero. Spetta a lui decidere se e in quale modo integrarsi,
     stante la strtuttra della comunita. Questo percorso pero e possibile solo
     se la societa e aperta, liberale non tendente ad imporre la condivisione
     dei propri modelli culturali ma solo le regole generali delal convivneza,
     i codici senza i quali la societa stessa non potrebbe sopravvivere.
- Questo percorso per quanto improbabile eil migliore per lo straniero,
     gode di autonomia culturale, di una cornice legale di graranzia. In questo
     modello di integrazione gli organi comunitari non hanno e non si assumono
     compiti, non progettano e realizzano particolari politiche pe rl
     integrazione. Per coerenza, il modello prevede la libera circolazione
     delle persone tra peaesi e aree diverse del mondo.
 - Nel primo scenario, ce l immaginare di una grande comunita di cui
     tutti, noi e lo straniero, siamo membri. L idea fondamentale e che gli
     altri sono nostri fratelli. Aparire la porta allo straniero in molte
     culture cristiane ha il significato forte di aprire la porta al dio che
     viene, al dio ceh si annuncia attraverso il legame nuovo con un fratello
     ancora a noi sconosiuto. Vi e sotto infatti l idea di una comune
     appartenenza.
 - Nel secondo scenario, la base di partenza e l appartenenza etnica. Ci
     siamo noi, da una parte, e tutti gli altri, dall altro. L altro in questo
     caso ci si presente come il barbaros dei greci richiamato da Simmel. La
     nostra relazione con lui e una non relazione. Con lui non abbiamo nulla in
     comune. Noi siamo l umanita, loro la non umanita.
- L'ostilita verso lo straniero nasce forse dall ansia, dall angoscia
     dalla paura di perdere l identita comunitaria e personale. Tutto cio in
     realta e data da una mancaza di fiducia in se stesso. Lo straniero viene
     concepito cmo un dio maligno, distruttore della civilta. Questa comunita
     non ha difucia nei propri mezzi, non pensa di poter addomesticare il
     maligno,. Percio la sua chiusura e piuttosto un segnod i debolezza che di
     forza
 - Piu complessa e la percezione dell altro nel terzo scenario. La
     percezione dell altro qui e legata ad uan concezione debole della
     comunita. In un epoca di secolarizzazioen avanzata anche i legami
     comunitari sono deboli. Non si ha un senso forte della propria identita
     collettiva, ne nel senso di una fede nell universalita dell umanita. Si
     concentra sull emergenza dell individuo, l arretramento delle strutture
     comunitarie forti ed inclusive. La tolleranza verso l altro qui e gemella
     dell indifferenza verso di lui.
 - Nella societa complesas la dicotomia gruppo interno-gruppo esterno puo
     diventare un ostacolo alal comprensione della condizione dello straniero,
     se non si specifica rispetto a quale dimensione volta a volta si forma l
     opposizione tra i membri della comunita e gli individui che, rispetto ad
     essa, sono considerati o si sentono stranieri.
- In sintesi, dobbiamo fare riferimento ad alcune dimensioni essenziali
     della vita socieale rispetto alle quali analizzare le condizioni che
     determinano l opposizione tra un gruppo interno e individui considerati
     stranieri dai membri di questo gruppo.
 - La prima dimensione non puo non essere di tipo culturale: i miti dell origine delal comunita (gruppo,
     nazione) rispetto ai quali si forma la dicotomia tra un noi e un loro. L
     appartenenza alla comunita rappresentata dai miti originari comporta
     diritti e doveri (la cittadinanza). I membri della comunita hanno un
     insieme di diritti e doveri verso tutti gli altri membri della comunita e
     verso membri di altre comunita ocn le quali la comunita originaria ha
     rapporti
- All0insieme di questi appartiene il diritto-dovere di difendere la
     comunita, i suoi miti, i suoi emblemi, le sue memorie, la sua storia dalla
     denigrazione e dalle minacce eventuiali di membri di altre comunita. In
     qeusta dimensione viene definita l imamgine che la comunita ha di se
     stessa e delle altre comunita.
- Non edve stupire quidni che la disponibilita a condividere questo
     patrimonio culturale nons ia tanto alta, soprattutto dal momento in cui l
     identita delal comunita ha cominciato a definirsi come identita etnica e
     nazionale.
- Nelle societa complesse tuttavia questa dimensione e sottoposta a
     forti tensioni dai processi di globalizzazione culturale. Proprio mentre i
     confini e la sostanza dell identita nazionale ed etnica sono messi in
     discussione, nascono movimenti e partiti in sua difesa.
- Lo straniero va mantenuto ai confini. Anzi, solo in quanto egli
     esiste, la comunita puo autodefinirsi di nuovo. Questo tipo di comunita
     tende alla perfetta omologazione di tutti i suoi membri
- Una conseguenza dei processi di secolarizzazione e di globalizzazione
     e tuttavia proprio la scarsa condivisione del mito originario costitutivo
     della comunita. Anzi, puo accadere ceh all interno delle societa complesse
     gli individui abbiano diversi miti originari rispetto ai quali definire la
     propria identita collettiva. Ne sono esempio i casi della Germania e per
     un altro verso dell Italia. 
- In Ge poiche la rivendicazione della purezza della propria identita
     collettiva ha portato alle aberrazioni del nazionalsiocialismo, la
     ricostruzione dell dientita collettiva tenta un percorso diverso. Si cerca
     di ricostruire un senso del noi basato sulla condivisione del patrimonio
     contenuto nella costituzione, nella sua cittadinanza
- In Italia la difficolta a costruire l identita collettiva nazionale
     deriva dalal competizione di altri dientita colelttive di tipo
     universalitstico rappresentate sullo stesso territorio per lungo tempo
     dalla Chiesa cattolica e dall internazionalismo dei partiti di ispirazione
     marvista e operaia. A questa eredita storica si aggiunge ora la
     competizione di altre identita coem ad es quella europea. Per poter
     convviere senza conflitti tra i diversi modi di sentire gli individui
     devono dare all identita nazionale un senso esclusivo, ma di apertura
     verso le altre identita collettive.
- L incapacita di compiere questa operazione puo sfocare nelal
     tentazione di kiudersim di rivendicare un identita ormai improbabile, cmq
     minacciata da veki  nuiovi
     universalismi, da identificazioni territoriali piu forti e piu positive
     (Europa)
- Un altro es: mentra da un lato si esprimono posizioni contrarie alal
     concessione della cittadinanza ai lavoratori stranieri presenti in Italia,
     con tentativi di negare loro la liberta di religione, dall altro le
     organizzazione politiche pro immigrati esitano nel proporre il
     riconoscimento della cittadinanza, limitando ad es la partecipazione
     politica solo alle lezioni locali. Di fronte allo straniero concreto,
     rappresentato in Italia dagli immigrati , la disponibilita a condividere
     la partecipazione politica non e in verita molto alta
- La globalizzazione comporta un aumento della conoscenza reciproca tra
     gli individui. Cio significa che gli unni sanno di piu degli altri, ognuno
     sa di piu dell identita collettiva dell altro. Se non esiste una
     possibilita di ricondurre le differenti identita ad una identita piu
     onnicomprensiva, iol timore di perdere la propria identita nel contatto
     con l altro trova una sua giustificazione. 
- Per quanto da un pto di vista sociologico e piuttosto improbabile che
     una minoranza di stranieri riesca ad imporre la propria identita
     collettiva al gruppo nel queale entra a far parte, rimane l impressione
     dei membri del gruppo stesso che nn hanno certezza di vincere il confronto
     culturale con l altro.
- D'altra parte non sempre lo straniero vuole diventare membro del
     gruppo e della comunita di cui fa parte come straniero. Non vuole
     abbandonare la sua identita collettiva. Anche in questo caso, la difesa
     della propria identita e una risposta ad un continuo confronto con codici
     culturali della nuova societa. Mentre ogni gg di piu lo straniero e
     costretto ad apprendere i codici culturali della sua nuova societam i
     rifgerimenti alal sua identita collettiva originaria diventano sempredi
     piu nostalgici e simbolici.
- L assunzione di una nuova identita insomma comporta un processo
     piuttosto lungo. Il problema e meno complicato agli altri livelli della
     societa. Dal pto di vista economico ad es le possibilita di integrazione
     sono piu ampie. La logica strumentale propria dei rapporti economici
     riesce in qualke modo a governare le relazioni sociali, favorendo la
     consapevolezza della reciproca convenienza a convivere secodno le regole
     delal societa ospite.
- A livello della societa civile, la questione e pero piu intricata di
     quanto non sia a livello economico, da un lato infatti qeusto tipo di
     relazioni sono governate dalla logica dell amore e delal simpatica. Pero a
     questo stesso livello agiscono passioni diverse, l odio e l antipatia
     verso l altro. Lo straniero diviene cosi facilmetne il bersaglio della
     denigrazione e della degradazione morale operata dalla maldicenza dell
     altro
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
7. CONFLITTI CULTURALI E LEGITTIMAZIONE DELLA VIOLENZA VERSO LO STRANIERO
  
  
 - Il pluralismo culturale delel societa complesse non metet capo
     necessariamente a rapporti armonici tra i diversi gruppi sociali. Spesso
     nella realta non esiste ne il reciprovo rispetto ne il reciproco
     riconoscimento.
- Il problema ora e capire quali sono le precondizioni culturali che
     giustificano e legittimano l ostilita e la violenza verso lo straniero.
- Per comprendere questo problema dobbiamo di nuovo mettere in gioco la
     questione dell identita e delle immagini del mondo dei gruppi sociali ed
     etnici. Se il mito costitutivo di una societa e di tipo universalista, la
     strategia dominante verso lo straniero sara orientata all inclusione e
     alal condivisione della cittadinanza. 
- In caso di scarsa identificazione con il mito originario da parte dei
     membri della societa, la politica verso lo straniero dipendera dalla
     opzioni dei singoli gruppi o dei singoli individui.
- In questo caso e probabile che una debole condivisione del mito
     originario fondi un atteggiamente scettivo e pragmatico verso lo
     strnaiero. Nei rapporti con lo straniero con lo straniero potra allora
     prevalere il calcolo utilitaristico fondato sulla convenienza deli
     individui. In qeusto atteggiamento non si ritrova un impengo etico ne in
     senso negativo ne in senso positivo.
- Quali sono allora le strutture e i codici culturali che legittimano la
     violenza verso lo straniero? Quali sono le condizioni nelle quali l
     ostilita ed eventualmetne la violenza trova la sua legittimazione?
- Per rispondere a questa domanda dobbiamo ritornare un momenti ai
     tratti del mito originario costitutivo di una societa. Se questo mito e
     particolaristico, se in esso si stabilisce una relazione esclusiva, ad es,
     tra il dio e un gruppo o una comunita particolare, l identita collettiva
     di questo gruppi e di questa comunita puo contenere tratti di ecellenza e
     superiorita sugli altri proprio a causa del legame straordinario tra il
     dio e il gruppo.
- La credenza nell elezione di un popolo, di un gruppo, di una comuntia
     puo fondare un senso di superiorita e una gerarchia nei rapporti tra gli
     uomini.L etnocentrismo in questo caso sfocia in una sistematica
     degradazione degli latri.
- Quando il senso di superiorita del gruppo eletto raggiunge le piu alte
     vette e, nello stesso tempo, comporta la degradazione intellettuale e
     morale degli altri, e posta una condizione per fare violenza gratuita
     verso di loro.
- A legittimare la violenza non basta che lo straniero sua sul limite,
     ai confini della societa, un membro uguale agli altri per le
     caratteristiche generali e un non membro per le caratteristiche specifiche
     sulla base delle quali si formano i gruppi. Deve intervenire un altra
     condizione tipicamente culturale perke la violenza sullo straniero diventi
     possibile.
- Deve intervenire unaltra condizione tipicamente culturale perke la
     violenza sullo straniero diventi possibile. Questa condizione e stata
     individuata da Simmel nel concetto che i greci avevano dello straniero
     quale barbaros, la negativita assoluta con la quale non si ha niente in
     comune, la non relazione. Se l altro non e persona, se non e membro della
     societa, se non gode di una qualsiasi cittadinanza, se non e un individuo
     membro di qualke gruppo sociale, allora e qualcosa di assolutamente
     estraneo.
- Nessun limite viene dalla cultura e dalle norma religiose del gruppo
     se nelle immagini del mondo da esse fornite l altro e rappresentato come
     il non umano, come cio che per le sue caratteristiche e fuori dall
     appartenenza a una qualsiasi delle comunita umane.
 - Il processo simbolico che legittima la violenza verso lo straniero e
     piuttosto complesso eh ha alcuni tratti tipici che meritano di essere
     approfonditi:
- La prima e fondamentale questioen riguarda il mito originario
     costitutivo di un gruppo, di una comunita o di una societa. Nelal
     definizione del se, dell identita di questo gruppo ecc si ritrovano sia le
     modalita comparative autprefenziali di Levi-Strauss e l autocelebreazione
     orgiastica individuata da Nietzsche, e alla base della morale
     ebraico-cristiano
- L'autocelebrazione consiste nell affermazione della propria forza, dei
     propri valori, della propria identita coem la sola, l unica possibile.
     Tutto cio che ne e fuori e relegato al mondo del non essere, alal materia
     priva di anima. Poiche tuttavia questo schema contiene solo al definizione
     di se, occorre contemporaneamente usare la comparazione invidiosa che
     definsice se mentre denigra l altro.
- Nel primo caso, la forma dell argomentazione e del tipo: la mia patria
     e belal, dio ama il mio popolo...nel secondo invece l argomentazione e del
     tipo: la tua patria non e bella, e bella la mia, poiche dio non preferisce
     il tuo popolo, noi siamo il popolo eletto. Il punto di partenza nel
     secondo caso e la negazione, la denigrazione del valore dell altro
 - Nelle societa moderne la prima e fondamentale denominazione dell altro
     conserva la distanza e la negazione. Si pensi al valore semantico che ha
     nella lingua italiana il termine extra-comunitario. La comunita rispetto
     alla quale si misura l'estraneita non e quella italiana, ma la comunita
     europea ancora in costruzione. Extra non vuol dire soltanto che lo
     straniero non e italiano ma che non e neppure un membro potenziale della
     comunita piu ampi in costruzione (l'Europa) rispetto alal quale, anche se
     e ancora un ideale, lo straniero e fuori. In altri termini, gia nel nome
     si condensano strategie cognitive e semantiche autopreferenziali e
     denigratorie dalla ltro.
 - La seconda mossa semantica consiste nella sistematica negazione dei
     tratti culturali e dell identita dello straniero. La negazione qui
     funaziona come una fondamentale derisione, com un accusa di stravaganza,
     di follia e di irrazionalita dei costumi e dei modi di vivere dello
     straniero. Es: per molti italiani la poligamia dei musulmani e una vera e
     propri forma di follia. Essa in effetti viola il codice dell amore
     romantico mediante il quale gli individui si scelgono tra di loro. altra
     pratica irrazionale e considerata l infibulazione. Non si comprende che quelel
     pratiche, all interno dei loro codici culturali originari, sono del tutto
     logiche. In modo analogo esprimono alcuni immigrati stranieri sui nostri
     costumi. Secodno loro, la liberta delle donne italiane e eccessiva.
- Poiche pero i membri dei gruppi sociali italiani sono molto piu
     numerosi degli stranieri presenti in Italia, la reciproca denigrazione non
     ha effetti equivalenti. L eguaglianza infatti e solo apparente e si
     manifesta solo nello schema cognitivo. Nella comunicazione dei mass media
     nella conversazione della vita quotidiana l immagine dellos traniero
     trasmessa e sostanzialmente improntata alla negazione delal sua identita e
     all imposizione di schemi identitari fabbricati all interno dei gruppi
     sociali nativi.
 - I gruppi che hanno una percezioen sostanzialmente indifferente dello
     straniero applicano uno skema ancora piu forte di negazione della sua
     identita.
- L inesistenza dei tratti abituali mediante i quali si definisce l
     appartenenza diviene la base per la riduzione dellos traniero a cosa, a
     non persona. Questa percezione puo a sua volta costituire la base per
     legittimare qualsiasi azione violenta verso lo straniero.
- Se nel mito originario costitutivo della societa lo statuto simbolico
     dello straniero e quello del potenziale distruttore dell identita della
     societa stessa, i suoi membri sono per questo fatto stesso legittimati a
     difendere se e i propri simboli collettivi.
- Di qui la possibilita che individui da soli e piu spesso organizzati
     in gruppi assumano il compito di cacciare lo straniero, di rimandarlo la
     da dove e venuto oppure, se questo non e possibile, di impedire la sua
     inclusione nel sistema delal cittadinanza. L obbiettivo e in questo caso
     quello di conservarlo nella sua condizione di straniero.
- I miti e i codici culturali sono tramandati e continuametne rinnovati.
     Psosono cadere nel mondo oscuro dell oblio, ma possono essere rirproposti
     dalle elites simboliche con nuova veste, aggiornati e adattati alle nuove
     realta sociali. Si prestano alla manipolazioen continua.
8. COME GLI ITALIANI VEDONO GLI
STRANIERI
  
Introduzione
  
 - Mass media   influenza.
     Importante osservare come i mass media nelal societa contemporanea
     constribuiscono alla cerazione delle prospettive di analisi del mondo.
     Essi costituiscono un pto di vista e offrono al pubblica una tale
     prospettiva di interpretazione del mondo. In qualke modo essi partecipano
     alla costruzione sociale della realta.
- L unico antidoto ai mass media e il pluralismo dei mezzi e delel
     fonti. Un paradosso della societa complessa di oggi e infatti costituito
     dall esistenza di un ampio pluiralismo di form e degli stili di vita e
     nello stesso tempo di tendenze alla concentrazione dei mezzi di
     comunicazione con cui orientare le opinioni e i giudizi del pubblico
- I nostri dati sulla percezione degli immigrati da parte degli italiani
     esprimono questo paradosso. Ci si rende conto del pluralismo culturale ma
     si ricorre alle semplificazione per prendere posizione.
Immagini dello straniero
  
 - Il nome e il primo e fondamentale modo di rapportarsi con la ltro,
     dargli un nome, chiamarlo e un modo di stabilire la relazione con lui. Qui
     incontriamo gia una duplice possibilita, imporre un nome attingendo al
     nostro dizionario dei nomi oppure accogliere il nome che egli si da.
- Riporta un racconto interessante di un immigrato: un italiano parlando
     con lui ´ho affittato una casa a un marocchino nero che arriva dal
     Senegal'   percezione
     distorta, identita negata. Cio dipende dal fatto che nella nostra
     prospettiva sul mondo, l immigrato marocchino e il simbolo dell Africa
- Questo tipo di interazione richiama il processo cognitivo fondato su
     stereotipi. Esso infatti consiste nell atribuire ad uan vasta categoria di
     persone i caratteri diq ualke singolo di cui abbiamo fatto esperienza
     oppure a attribuire ai singoli caratteri propri di uan categoria di
     persone, senza verificare se tali caratteristiche siano effettivamente
     possedute dalla persona con cui abbiamo in quel momento il rapporto.
- La formazione degli stereotipi dipende inoltre dalla visibilita.alcuni
     grupi sono piu visibili di altri, sia per le azioni clamorose compiute sia
     per la differenza culturale rispettoa gli italiani. Infatti quando si
     parla di immigrati i nomi piu ricorrenti sono: albanese, africano,
     marokino, slavo, tunisino, senegalese... nell immaginario degli tialiani l
     immigrazione e associata a queste nazionalita. Nella relata invece le cose
     stanno parzialmente cosi. 
- Cio avviene anche perke sono tutti convinti dell utilita e della
     necessita dia vere in Italia una quota di lavoratori stranieri, pero
     prevale la percezioen che essi siano troppi.
- Cosi se mettiamo insieme le due cose, possiamo concludere che per gli
     italiani gli immigrati albanesi, marokini e africani sono troppi. Cio' ha
     delle conseguenze, implica una presa di possizione favorevole a politiche
     piu rigorose verso l immigrazione.
- Analizziamo i risultati dell indagine:
  - La criminalita   gli italiani sono
      in maggioranza convinti dell onesta degli immigrati. Sono convinti pure,
      pero, che la presenza degli immigrati abbbia prodotto un aumento della
      criminalita e ceh le forze dell ordine siano troppo permissive verso la
      criminalita straniero
- La cultura   gli italiani hanno
      un idea positiva dell immigrazione. La stragrande maggiornaza ritiene che
      essa favorisca lo scambio fra culture diverse. Sono quidni favorevoli
      anche al pluralismo religoso e culturale
- Il lavoro   gli immigrati sono
      giudicati bravi lavoratori, nascono pero problemi quando si inserisce la
      competizione, una buona parte degli intervistati sostengono che gli
      immigrati rubano il lavoro agli italiani. Secondo gli italiani gli
      immigrati sono utili ma non dovrebbero competere con gli italiani
- Politiche pubbliche per l integrazione   plebiscito sulle graranzie
      di alcuni diritti fondamentali dati agli immigrati
- Immagini degli immigrati   divisione ce qui sositene
      siano incivili. La differenza  di
      comportamente e stili di vita e interpretata da una parte come mancanza
      di buone maniere e di tatto.
Cittadinanza e politiche d'ingresso
  
 - Gli italiani sono favorevoli alla cittadinanza sociale e alal
     cittadinanza civile. Sono invece perplessi sulla cittadinanza politica.
     Nel complesso pero piu della meta degli intervistati e favorevole a
     riconoscere il diritto di voto agli immgirato. Nella disponibilita a
     condere il diritto di voto anche per le elezioni politiche troviamo una
     quota analoga a quelal di colore che considerano l Italia solo degli
     italiano.
- Essendo nella cittadinanza espressa l identita culturale della
     comunita, la disponibilita a condividerla con altri e piu bassa della
     disponivilita a condividere altri aspetti delal vita privata e collettiva.
- Ci sono due orientamenti fondamentali
  - Il primo aprirebbe le porta agli stranieri solo per motivi di lavoro
- Il secondo per motivi politici, religiosi, umanitari e culturali
Le relazioni intime
  
 - La forma piu forte di integrazione dello straniero e costituita dalel
     relazioni intime che si hanno con lui. Amicizia e matrimonio sono pertanto
     indicatori molto significativi.
- Meta degli italiani considera possibile un proprio matrimonio con un
     extra-comunitario. Il fato piu realitstico diviene quello relativo alla
     disponibilita ad accettare il matrimonio di un proprio figlio o di una
     propria figlia con un extra comunitario 
 (piu delle meta)
- Dati simili sono riscontrabili anche da parte degli stranieri.Percio e
     realistico pensare che circa la meta degli italiani e circa la meta degli
     stranieri presenti in Italia sono disposti a contrarre matrimonio tra di
     loro o non vedono barriere cutlurali tali da impedire una loro possibile
     unione matrimoniale.
- Un altra forma di accettazione e dato dalla disponibilita ad accettare
     un extra-comunitario come colalboratore domestico anche se qui l intimita
     comporta pure uan relazione forte di potere.
- Se mettiamo a confronto la disponibilita a contrarre relazioni intime
     e la disponibilita a concedere la cittadinanza politica, si puo concludere
     che gli tilaiani sono piu propensi ad un integrazioen dello straniero
     nella e mediante la societa civile che nelal e mediante la societa
     politica