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Corso di "Sociologia dei processi culturali"
Ritengo che il termine cultura possa essere riferito a molti ambiti e quindi penso che sia molto difficile tentare di circoscriverlo inserendo tutte le dimensioni a cui questo si riferisce.
La problematica definizione di cultura non mi è nuova, in quanto il tema è stato svilup 353i89d pato anche in altri corsi, quindi ciò che io posso esprimere sarà senza dubbio influenzato da queste mie conoscenze pregresse.
Nel passato il concetto di cultura veniva associato a quello di civiltà, indicava quindi come uomo colto solo quello che aveva un insieme di conoscenze "elevate" quali ad esempio la letteratura, l'arte, le scienze.
Questa idea ha quindi portato alcuni stati dell'Europa occidentale a considerare la propria cultura superiore rispetto alle altre, sentendosi quindi autorizzati ad "esportarla" ai popoli meno "dotti", causando politiche d'oppressione.
L'antropologo Tylor nel 1871, definisce la cultura come un insieme complesso che comprende le credenze, le conoscenze, l'arte, il diritto, la morale, i costumi e tutte le altre attitudini e abitudini che l'uomo acquisisce come membro di una società. La cultura non appare come un progresso o un divenire, ma come un insieme di fatti osservabili.
Il termine cultura assume quindi un significato più amplio, dimostrando come non esiste la preminenza di una determinata società rispetto alle altre, ma tutte le culture, indipendentemente dal loro progresso sociale, hanno pari dignità.
Attraverso questa moderna definizione si può inserire nell'idea di cultura le esperienze orali, in riferimento a quelle società in cui la trasmissione delle conoscenze è affidata alla memoria degli anziani.
Si può inoltre parlare di cultura materiale come ad esempio l'insieme dei manufatti prodotti da una popolazione, grazie ai quali è possibile ricostruirne modi di vita e credenze, che ciascuno di noi può comprendere visitando un museo archeologico o etnografico.
Nella nostra civiltà occidentale fondata su una pratica millenaria di scrittura, il concetto di cultura è venuto però a sovrapporsi largamente al pieno possesso dell'alfabetizzazione, ed in pratica alla conoscenza di quanto depositato nei libri.
Tuttavia, anche in società come la nostra, la cultura non si identifica esclusivamente con le tradizioni scritte: si pensi a culture di massa come quelle attuali, in cui attraverso i grandi mezzi di comunicazione si è affermata una multimedialità sempre più intensa, che unisce codice linguistico, soprattutto parlato, immagine e suono.
D'altro canto, nel nostro villaggio globale, si sono ampliati e moltiplicati i processi di acculturazione e soprattutto di fusione fra culture di popoli e razze anche assai lontani.
Certo, l'altro, il diverso, corre sempre il rischio di essere guardato
con sospetto e di generare conflitti: ma la storia ci mostra che la chiusura verso l'esterno non solo
caratterizza in realtà una sottocultura, ma è alla lunga insostenibile e
dannosa: ed è proprio ciò che la cultura ci insegna a evitare.
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