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La motivazione - L'ISTINTO - MOTIVAZIONI DA CARENZA ORGANICA

psicologia



   


La motivazione è la condizione interna che produce energia per dirigere un comportamento verso una meta ben precisa, la pulsione, la spinta interna che ci fa agire. Lo studio delle motivazione rientra negli studi della psicologia dinamica, dove la parola "dinamica" indica le forze psichiche alla base di tutte le nostre azioni per raggiungere traguardi sempre nuovi.





L'ISTINTO

L'istinto è un comportamento innato che porta ad azioni ben precise e non suscettibili di alterazioni e cambiamenti.

Lorenz, uno dei padri dell'etologia (studio dei comportamenti degli animali) studiò l'imprinting, cioè il fenomeno innato caratterizzato dalla tendenza a stabilire, poco dopo la nascita, un attaccamento per la madre, o qualsiasi altra cosa che si muova e che sia presente più spesso di altre.

L'allevamento della prole è un comportamento vitale e che richiede dalla femmina-madre attenzioni continue; già al momento della nascita, molti piccoli cominciano a respirare, urinare e defecare solo se sono stimolati in maniera appropriata dalla madre, altrimenti muoiono. L'altruismo è una forma innata di comportamento per aiutare individui che non sono i figli. 838f56i







MOTIVAZIONI DA CARENZA ORGANICA

La prima teoria di tipo biologico sostiene che le motivazioni per la nostra sopravvivenza sono provocate da carenze dell'organismo. Esse derivano da bisogni come la sete, la fame, l'evacuazione, il sesso, e danno il via alle motivazioni da carenza; queste spingono l'organismo all' omeòstasi, cioè ad autoregolarsi riducendo la tensione interna per tornare all'equilibrio delle funzioni necessarie alla vita. La motivazione comincia sempre col sorgere di una tensione che può derivare da una carenza organica, ma anche da stimoli esterni o da uno stato d'animo penoso.

Una volta appagate le motivazioni da carenza entrano in azione le motivazioni dell'essere, di tipo psicologico superiore, cioè la spinta ad "essere in gamba", la tendenza ad essere personalmente appagati e con un senso di dominio sull'ambiente. Esse portano alla completezza e alla competenza, alla spinta ad esprimere pienamente noi stessi, a cercare la verità, la bontà, la perfezione e la giustizia. Daniel E.Berlyne ha condotto degli studi sulla motivazione ai comportamenti ludici. Sono comportamenti indiscutibilmente primari, m anche indiscutibilmente psicologici e si identificano con la creazione artistica, il gioco intelligente, l'umorismo, la curiosità, l'esplorazione e la ricerca di qualsiasi tipo. L'uomo, in varie circostanze, preferisce le cose complesse e nuove a quelle semplici e ormai solite.


LA GERARCHIA DEI BISOGNI

Secondo Maslow le motivazioni sono disposte in un ordine che comincia da quelle necessarie per vivere fino ad arrivare a quelle più elevate, "dell'essere" e di realizzazione personale. Secondo Ma slow bisogno e motivazioni hanno quindi lo stesso significato. Prima di poter appagare i bisogni dei gradini superiori della gerarchia è quindi necessario aver soddisfatto quelli dei gradini più bassi.



-Bisogno di realizzazione personale (attuazione delle proprio potenzialità)

-Bisogni estetici (cose bello, ordine)

-Bisogni cognitivi (cultura, comprensione della cosa, saggezza)

-Bisogni di stima e di competenza (successo, riconoscimento dei propri meriti)

-Bisogni di appartenenza ad un gruppo e di intimità (affiliazione, accettazione, amore)

-Bisogni di sicurezza (protezione dai pericoli, stabilità)

-Bisogni fisiologici (cibo, liquidi, sonno)


I BISOGNI FISIOLOGICI

Sono quelli necessari per continuare a vivere, cioè i bisogni omeòstatici di cibo, acqua, ossigeno, sonno. Nell'adulto sono importanti anche i rapporti sessuali.


I BISOGNI DI SICUREZZA

Nell'adulto in buona salute organica ed emotiva e nei periodi di pace e di relativo benessere, i bisogni di sicurezza sono perlopiù appagati; per poter osservare direttamente gli effetti dobbiamo quindi rivolgere la nostra attenzione o al bambino o all'adulto che, per suoi problemi psico-emotivi ha un senso intimo di insicurezza. Il bambino che si sente in pericolo e ha paura cerca la protezione dei genitori e quando deve separarsi da loro vuole con sé un oggetto familiare che lo renda più sicuro. Occorrendogli un ambiente prevedibile, il bambino è a suo agio con una vita abitudinaria e ordinata. L'insicuro non cerca emozioni forti ma ha un grosso bisogno di ordine e di stabilità e fa di tutto per evitare l'ignoto e l'imprevisto.


I BISONGI DI APPARTENENZA E DI AMORE

Soddisfatti i bisogni fisiologici e di sicurezza, sentiamo più forte che mai il bisogno di amici, di un parthner, di figli, di persone da amare e che ci amino, di avere un posto nel nostro gruppo e nella nostra famiglia. Il bisogno di far parte di un gruppo porta ad associarsi ad altre persone e mantenere duraturi rapporti sociali; tale bisogno può essere più forte in alcuni che in altri. In ogni caso, l'uomo è un animale sociale perchè per vivere ha bisogno degli altri. Il bisogno a far parte di un gruppo, tuttavia, dovrebbe essere contenuto entro certi limiti, perché chi è troppo coinvolto da quel bisogno corre il rischio o di conformarsi ciecamente al volere degli altri o di finire con l'imporre agli altri la propria volontà. Il bisogno d'amore implica un sentimento di affetto verso una persona e si manifesta con il desiderio di procurare il suo bene e di cercarne la compagnia. L'esigenza di amore comprende sia il dare che il ricevere amore. L'insoddisfazione del bisogno d'amore è spesso responsabile di casi di disadattamento anche grave.


I BISOGNI DI STIMA E SUCCESSO

Giunti a far parte di un gruppo siamo spinti ad andare ancora avanti. Infatti, abbiamo anche il bisogno di stima che, in genere assume due facce: la stima da parte degli altri e l'autostima.

Col bisogno di stima da parte degli altri, tendiamo al prestigio, a una posizione sociale, alla fama, all'autorevolezza, alla dignità. Col bisogno di autostima, tendiamo a sentirci forti, brillanti, indipendenti, competenti e all'altezza delle varie situazioni. La soddisfazione di questo bisogno ci fa sentire sicuri di noi e delle nostre capacità.; la non soddisfazione, invece, porta a sensi di inferiorità che, a loro volta, generano sfiducia, timidezza, esitazione a esprimere le nostre idee, oppure tendenze compensatrici o nevrotiche. Secondo Ma slow, l'auto-stima meglio giustificata e stabile è quella basata su una valutazione da parte degli altri che sia meritata, non su una fama esteriore e sulla propria adulazione. Il bisogno di successo è la spinta intima a fare le cose nel modo migliore possibile per giungere ad affermarsi e mettersi in luce. Chi cerca il successo preferisce obbiettivi e rischi contenuti invece che troppo alti o troppo bassi, inoltre, preferisce impegni che si basano sulle capacità personali più che sulla fortuna. Il bisogno di successo è quasi certamente favorito da un clima famigliare che stimola l'autonomia del bambino. È ovvio che la nostra auto-stima può aumentare o diminuire secondo i successi o i fallimenti incontrati; è pure ovvio che gli altri, specialmente quelli per noi "importanti", influenzano parecchio ciò che intendiamo come successo o fallimento.


BISOGNI DI CRESCITA E DI REALIZZAZIONE EPRSONALE

Siamo arrivati al culmine della scala dei bisogni, anche se una percentuale abbastanza alta della popolazione non giunge a questo traguardo. Sente il desiderio di cose più elevate solo la persona totalmente appagata nei bisogni visti fin ora.

I bisogni di crescita personale spingono alla elevazione dello spirito. Ad esempio, grazie ai bisogni cognitivi siamo spinti al sapere e al capire, desiderosi di esplorare, di cercare cose nuove e di acquisire sempre maggiori conoscenze. Per la crescita personale sono pure importanti i bisogni estetici, cioè di ordine, di semplicità, di simmetria e di cose belle. A questi possono aggiungersi altri bisogni, come quelli di verità, di bontà, di perfezione, di onestà, di giustizia, di completezza, di vivacità. Più in alto ancora abbiamo i bisogni di realizzazione personale grazie ai quali concretizziamo il nostro potenziale innato e abbiamo una vita significativa. Sono bisogni che variano da persona a persona e che hanno differenti livelli di attuazione: non importa ciò che si riesce a raggiungere ma ciò che si vuole raggiungere. Altri, pur sentendo il bisogno di realizzarsi, non riescono a raggiungere tale obbiettivo o lo raggiungono solo in particolari momenti; a questo proposito Maslow commentava che "nella maggior parte delle persone la completa realizzazione di sé rimane una speranza, invece di essere una meta raggiunta veramente". Secondo Victor Frankl, tanti trascorrono una vita non significativa perché hanno il "vuoto esistenziale" senza interessi ne iniziative. Mancando di un significato valido e fonte di serenità, si tenta di raggiungere quel traguardo con ripieghi inadeguati e dannosi. Sentirsi non realizzati o con vuoto esistenziale indica che non si è giunti a soddisfare i bisogni più alti nella scala di Maslow.


LE MOTIVAZIONI INCONSCE

Il comportamento di una persona è influenzato da bisogni sia consi che inconsi; ciò significa che noi siamo spesso all'oscuro dei veri mtivi di tanti nostri comportamenti. (la motivazione può essere "intrinseca" (che viene dall'interno) o "estrinseca" (che viene dall'esterno))- Il non conoscere l'origine di un nostro comportamente ci induce a creare delle ragioni che, però, sono come delle "scuse", dietro alle quali stanno le ragioni vere e inconsce. La "razionalizzazione" è una difesa dall'ansia.









IL CONFLITTO TRA MOTIVAZIONI

Le motivazioni stimolano e dirigono il nostro comportamento verso differenti obbiettivi. Come sappiamo, però, gli obbiettivi no sono sempre compatibili tra loro. Si tratta quindi di un conflitto, cioè della presenza contemporanea, nella stessa persona di due motivazioni opposte e di forza uguale. Secondo Lewin i conflitti si possono distinguere in 3 tipi: il conflitto attrazione-attrazione (è quello provato ogni volta che si ha l'alternativa tra due obbiettivi che portano a conseguenze attraenti o desiderabili nella stessa misura), il conflitto avversione-avversione (è quello provato ogni volta che si ha per forza l'alternativa tra due obiettivi che portano a conseguenze spiacevoli o indesiderabili nella stessa misura), il conflitto attrazione-avversione (è quello provato ogni volta che si è di fronte ad un unico obiettivo che comporta, nello stesso tempo, conseguenze piacevoli e spiacevoli).



LA FRUSTAZIONE

La persona con una motivazione ha la carica necessaria per ragiungere il suo obbiettivo. A volte però l'obbiettivo non è raggiungibile: è la frustrazione, cioè la condizione in cui si trova l'individuo quando incontra un ostacolo che non gli permette di soddisfarre un bisogno e di liberare lo stato di carica di tensione. La frustrazione è lo stato in cui ci troviamo quando volgiamo una cosa e non possiamo averla.  Essa può derivare da ostacoli esterni (legati all'ambiente fisico e sociale) o da ostacoli interni (legati alla persona).

La frustrazione è utile per rinforzare il nostro Io e farlo adattare alla realtà. Siamo seccati ma ci passa in breve tempo. Altre volte, invece, la frustrazione può anche andare oltre io nostro livello di tolleranza e diventare dannosa perchè la carica accumulata per raggiungere l'obbiettivo rimane bloccata dentro di noi, e può anche aumentare. Questo aumento può essere perchè il bisogno insoddisfatto, con il passare del tempo diventa più urgente o perchè c'è andata male e questo c fa sentire amareggiati e scontenti. I comportamenti di risposta possono essere: aggressività (attacco diretto contro la causa, vera o presunta, della frustrazione. Può essere scaricata anche in modi indiretti e mascherati), regressione (è il ritorno a tipi di comportamento ormai superati , ma soddisfacenti), fissazione (bloccarsi, non andare avanti in certi tipi di comportamento perchè il dopo è frustrante e fa paura).






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