Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

DEFINIZIONE ESTETICA

psicologia



DEFINIZIONE ESTETICA: Estetica oggi: è considerata una specifica branca della filosofia che si occupa dell'esperienza artistico-estetica, si occupa di riflessioni da un punto di vista generale e filosofico su oggetti ed esperienze estetiche (gli oggetti di cui si dovrebbe occupare l'estetica non sono così facilmente definibili e omogenei), ogni seria teoria filosofica o meno ha come compito di "costruire" il proprio oggetto. Termine ESTETICA (greco AISTHESIS) vuol dire "sensazione", "percezione", "sensibilità", suggerisce che si debba occupare non solo di arte e letteratura, ma degli aspetti 131b14b e valori sensibili delle cose. (delle emozioni,desiderio, piacere).

CAMPO DELL'ESTETICA: ampio ed eterogeneo, è difficile definirla perché è troppo vasta come disciplina. Bisogna approssimarsi gradualmente al senso dell'estetica, tracciando mappe provvisorie dei suoi territori, senza proporre una mappa rigorosa ed esclusiva.

ESTETICA: SCIENZA ANTICA E MODERNA INSIEME Nascita dell'estetica 2 punti di vista: 1) estetica è una scienza moderna nata intorno al 17-18° secolo. Il 700 (epoca della critica) è il secolo classico dell'estetica come scienza moderna, che risulta una dottrina filosofica sistematica e specifica, e si afferma in un settore ben delimitato dell'esperienza umana: quello del bello e dell'arte come tali.2) l'estetica è una scienza antica, da sempre esistita. L'estetica consisterebbe in una serie di esperienze teoriche, filosofiche e culturali, in un insieme vario di ricerche distinte, di argomenti antichi o recenti. interpretazioni parziali che hanno ragione e torto insieme: -è antica:ha una latitudine storica e teorica ampia -è moderna: nel 18° secolo va incontro ad una svolta decisiva che permette di caratterizzarla come fenomeno moderno.



SCIENZA MODERNA :NASCITA DELLA CULTURA ESTETICA Il 18° secolo è uno spartiacque tra la preistoria dell'estetica (estetica implicita) e il suo primo secolo di storia (estetica esplicita). La nascita dell'estetica si colloca all'interno di un determinato orizzonte culturale, ha origine nel periodo in cui di afferma la cultura estetica moderna( cultura che non produce semplicemente oggetti artistici, ma tenta di definire e rendere eterna la categoria dell'arte in quanto "arte bella")

NOVITA' DELLA CULTURA ESTETICA Si incomincia a parlare di "belle arti" e della loro organizzazione in un sistema, che le distingue dalle scienze, dalle professioni e dai mestieri, quindi da tutto ciò che avrebbe per scopo non la bellezza o il sentimento di piacere, ma la soddisfazione dei bisogni materiali dell'uomo. Prima del 700 i trattati sulla poesia, musica, arti figurative si occupavano di precetti tecnici o di questioni scientifiche relative alle varie arti, piuttosto che di ideee generali comuni a tutte le belle arti. Si sarebbe identificato un ambito teorico unitario in cui confluiscono problematiche prima disperse in trattazioni diverse.

I PRESUPPOSTI DELLA CULTURA ESTETICA Aristotele definisce la tèchne (arte) come attività deduttiva che si fonda su un sapere, cioè sulla conoscenza delle regole e dei procedimenti che permettono il raggiungimento di uno scopo determinato, e inoltre sulla capacità (migliorabile con l'esercizio) di metterli efficacemente in pratica (definizione più specifica rispetto a Platone). Platone definisce la tèchne come qualsiasi attività produttrice di oggetti determinati , ma anche tutto ciò che procede con metodo razionale, come la scienza e la filosofia (che furono chiamate episteme ). Per Aristotele tra le 3 virtù intellettuali la tèchne è quella che occupa il gradino più basso (insieme con sapienza e saggezza). Secondo lui non è assimilabile all'episteme per la presenza in essa di un momento conoscitivo.

ARTI LIBERALI E MECCANICHE Tèchne o artes potevano essere qualificate diversamente a seconda delle classi sociali da cui erano esercitate, dalle capacità umane messe in gioco, dai materiali con cui ciascuna aveva a che fare. Nella cultura greca : assenza di un termine che le differenziasse, alcune di esse erano accumunate sotto la dizione di tèchne, nel gruppo delle scienze "poetiche" o "produttive". Nella cultura medievale : la musica e la poesia arti liberali, la pittura, la scultura e l'architettura arti meccaniche. Già nella cultura greca c'era distinzione tra : 1)arti immateriali (puro esercizio della mente, perciò libere) dette ingenue e gentili essenziali per l'uomo colto. 2)arti materiali (richiedono una certa manipolazione fisica di un materiale) meccaniche,servili indegne per gli uomini liberi. Verso 8°-9° secolo le 7 arti liberali distinte nel trivio (grammatica, retorica, didattica) e nel quadrivio (geometria, aritmetica, musica e astronomia) le 7 vie alla conoscenza. Secondo Ugo di San Vittore: arti meccaniche inferiori alle liberali (punto di vista aristocratico già presente nella cultura greca e romana, più un'arte produce meno è considerata nobile).

LE ARTI E IL CONCETTO DI BELLEZZA NELLA CULTURA ANTICA E MEDIEVALE Platone: la poesia occupa una posizione particolare rispetto alle altre tèchne(che hanno un campo delimitato), la poesia non è una tecnica non essendo in grado di controllare le proprie operazioni e il proprio oggetto. Aristotele: la poesia è considerata attività elevata , interessata alla rivelazione della verità più della storia. E' vicina alla filosofia. Mancava nel lessico latino e greco un termine per distinguere le arti da tutte le tèchnai, esisteva solo un nome per le arti belle e non (tèchne in greco e ars in latino). Concetto di bellezza: nozione filosofica di carattere generale e aveva poco a che fare con riflessioni su questa o quell'arte. In origine si sviluppa senza alcun rapporto con la nozione di arte. Successivamente viene considerata una qualità estetica (qualcosa di sensibile e soggettiva)

LE BELLE ARTI TRA RINASCIMENTO E BAROCCO Rinascimento: nasce l'immagine moderna dell'artista (per tanti secoli artista-artigiano). Pittura e scultura vengono considerate un'imitazione razionale e scientifica della natura, e insieme con l'architettura gruppo omogeneo di arti (unificate per il valore intellettuale e distinte dalle arti servili e meccaniche) che hanno una componente meccanica, manuale, operativa. Sono comunque superiori alle altre tecniche artigianali e pari alle tradizionali arti liberali. Quindi arti figuraticve distinte dalle tecniche e dai mestieri. Rinascimento e Barocco si apre un'epoca nuova: si riflette con rigore su certe caratteristiche fondamentali dell'esperienza e della produzione artistica. Si elaborano nozioni decisive , si discute sui concetti di "gusto" e "ingegno", immaginazione e fantasia, sentimento, giudizio, decoro. i concetti che sarebbero diventati i fondamenti del vocabolario dell'estetica moderna. La poesia è intesa come il fondamento di una nuova formazione morale e intellettuale dell'uomo. Concetto seicentesco di "gusto": l'uomo di tatto (colto) è il gentiluomo, colui che ha "buon gusto" è una generale disposizione umana piuttosto che una specifica attitudine estetica.

ARTE E SCIENZA TRA 15° E 17° SECOLO Nel 400 immagine artista-scienziato. Nel medioevo non si faceva distinzione tra le arti belle e i mestieri e le attività più umili. Però pittura , scultura, miniatura, architettura avevano bisogno di un fondamento teorico. Lo scopo era di dimostrare il carattere scientifico- matematico delle arti figurative e avvicinarle alle arti del quadrivio. Ma non è con i trattati medievali che si riconosce il fondamento teorico delle arti figurative, questo avverrà con Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci. Alberti (archietto e scrittore umanista) grazie a lui nasce la moderna teoria dell'arte. Il nuovo architetto è un progettista , un letterato, uno studioso che con il suo lavoro intellettuale risolve problemi tecnici e teorici della costruzione (l'esecuzione manuale è affidata ad altri). Alberti definisce il carattere matematico e scientifico delle leggi della prospettiva . le arti figurative acquistano la dignità di discipline scientifiche. Leonardo da Vinci: arte figurativa è scienza, l'artista è uno scienziato . il sapere dei letterati è puramente mentale, x leonardo, non nasce dall'esperienza. Rispetto alle scienze naturali, al sapere dei letterati o dei grammatici, la pittura appare come la scienza per eccellenza (imitazione razionale della natura, guidata da principi scientifici) c'è continuità tra ideazione e realizzazione, è un modo per conoscere la natura e il mondo. Perrault gli si deve il consolidarsi dell'espressione beaux arts (fine 600), sottolinea i profondi rapporti tra arti e scienze . 8 belle arti di ogni nobiluomo: eloquenza, poesia, musica, pittura, scultura, architettura, ottica, meccanica.

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL 600 Progresso delle scienze Galileo, Cartesio, Boyle,Newton (nuova immagine scientifica dell'uomo e del mondo)

QUESTIONE DEGLI ANTICHI E DEI MODERNI La rivoluzione scientifica incise anche nell'ambito della riflessione sulle arti. In Francia la Querelle des Anciens et de Modernes fu una polemica letteraria: riguardava il tema della superiorità o meno delle lingue e letterature classiche rispetto a quelle moderne. Si discuteva sull'idea di progresso e della sua applicabilità alle attività umane. Si stabilì che se c'è ragionamento geometrico e calcolo matematico c'è progresso(nelle scienze, ma non nelle arti). Nelle arti si parla di genio e gusto (quindi non possono partecipare al progresso delle scienze).La Querelle segnala che tra 600 e 700 si sta affermando la separazione tra arte e scienza e l'idea dell'arte come attività estetica (prodotto di libertà , soggettività e creatività del genio). Arte non significa più attività produttiva fondata su un sapere, ma introduce i concetti di invenzione e creatività.. si sta delimitando un luogo per collocare tutte quelle attività non assimilabili al territorio delle scienze.

L MUSEO E L'ACCADEMIA Intorno al 700 si incomincia a parlare di arte in senso moderno, in tempi di cultura estetica. C'è una trasformazione della pratica sociale dell'arte: nascita del museo e altre istituzioni (accademie artistiche , teatri, gallerie, sale di concerto) destinate ad insegnare le tecniche della produzione artistica. Museo: prima del 700 antiquaria: esposizione delle collezioni d'arte delle famiglie dei papi e delle dinastie dei principi. Nel 700 nasce il museo moderno : pubblica raccolta delle raccolte, una rassegna d'arte di tutti i tempi e i luoghi (è anche uno strumento di promozione culturale, con funzione sociale laica e didattica). Aspetti negativi: pur esponendo opere del passato, tenderebbe ad annullare o ridurre il carattere storico e sociale dei prodotti artistici per promuovere un atteggiamento estetico distaccato; il museo moderno sopprime i legami originari , i contenuti religiosi e ideologici degli oggetti d'arte (nel sottrarli a chiese e palazzi produce un loro isolamento rispetto alla sfera sacra e culturale, religiosa e simbolica in cui erano inseriti); il museo del 700 si fonda su criteri di scelta che pretendono di basarsi sul riconoscimento di una "qualità estetica" di carattere generale.

L'IMMAGINE MODERNA DELL'ARTISTA Nascita cultura estetica figura dell'artista: soggetto autonomo e personalità geniale, produttore di oggetti specifici o peculiari che sono le opere d'arte viste sotto la comune categoria della qualità estetica. (applica il nome all'opera riconoscimento del valore dell'autenticità). Dal 15° secolo in poi : gli artisti rifiutano i lavori più artigianali, si diffonde l'autoritratto , nascono figure come l'artista-scienziato, artista-cortigiano, artista-imprenditore, artista-ribelle.

L'ARTISTA E IL SUO GENIO Nella cultura rinascimentale nasce la figura del genio con Michelangelo "primo artista moderno, solitario,posseduto dal demone" caratteristiche dell'artista: solitudine, distrazione,irritabilità, tristezza., l'ossessione del lavoro alternata a periodi di ozio, indifferenza per il cibo e la pulizia, per la famiglia, per i comuni affari.."nato sotto saturno". (teoria dei 4 temperamenti di Ippocrate:corpo umano composto da 4 umori:sangue, bile gialla, flegma (acqua), e la bile nera (mèlaina cholè melanconia) ai quali corrispondevano 4 temperamenti : sanguigno,collerico, flemmatico, melanconico. Nel medioevo e rinascimento ognuno dei 4 temperamenti fu connesso con un pianeta: venere e giove sanguigni,marte collerici,luna flemmatici,saturno melanconici (considerato il peggiore)). Nel 400 l'umore melanconico divenne una specie di dono divino entusiasmo creativo. Il genio saturnino presenta l'ambiguità propria del Dio e del pianeta. L'artista è un genio, ma solitario e infelice, uomo eccezionale che deve pagare con infelicità e disperazione. Dalla seconda metà del 500 nuova immagine dell'artista : artista-cortigiano, gentiluomo e filosofo, equilibrato e razionale perfettamente integrato nella società del tempo. BATTEUX: teorico francese (opera "belle arti ricondotte a un unico principio") distingue 3 classi di arti a seconda dei fini che ognuna si propone: la prima arti tradizionali meccaniche che soddisfano i bisogni e le necessità dell'uomo; la seconda è costituita dall'architettura e dall'eloquenza, il cui fine è l'utilità e il piacere; la terza raggruppa le belle arti o arti maggiori, cioè la poesia, musica, pittura, scultura, danza che hanno come scopo quello di piacere. Esse hanno il compito di produrre il bello hanno lo stesso principio di imitazione: ciascuna delle belle arti "imita" o rappresenta la "bella natura". Nell'imitazione c'è il fondamento comune delle arti, che sarebbero diverse tra loro solo per i diversi mezzi che impiegano per imitare.

D'ALAMBERT: sottolinea la differenza tra il nuovo concetto di belle arti e il concetto antico di arte in generale: le "belle arti" non possono essere ridotte a un sistema di regole positive invariabili e indipendenti dal capriccio e dall'opinione; la "bella natura" può essere imitata solo da quella libera e creativa soggettività che costituisce il genio. SPECIFICITA' DELL'ESTETICA nata nel 18°secolo è intesa in un duplice senso: 1) l'estetica è una branca specifica della filosofia 2) avrebbe a che fare con un settore autonomo dell'esperienza, quello della poesia e dell'arte, della bellezza e dell'esteticità, intese come classi di oggetti ed esperienze ben delimitate.

ESTETICA SCIENZA ANTICA: DALL'ESTETICA ALLE ESTETICHE L'estetica si presenta come un dominio vasto ed eterogeneo di studi e di ricerche dai confini incerti, pieno di zone d'intersezione con altre discipline. Dalla seconda metà dell'800 il tradizionale sistema delle belle arti entra in crisi: nascono arti nuove non previste :fotografia, cinema, disegno industriale.

BENJAMIN: L'AURA è in generale l'esperienza di qualcosa di unico e non ripetibile. Immediatezza e visione , inafferrabilità e lontananza sono le sue qualità. Nel caso dell'opera d'arte l'aura è quell'alone che la circonda e l'isola separandola dal resto dell'esperienza. E' quell'insieme di valori sacrali, mistici, rituali, quasi da oggetto di culto religioso, connessi all'idea di unicità e specificità dell'opera d'arte. E' questa esperienza che viene modificata nell'epoca della riproducibilità tecnica delle opere d'arte.in questo modo le opere del passato tendono a perdere la loro aura (al posto di un evento unico si pone una serie infinita di eventi disponibili alla considerazione di chiunque).. però Benjamin afferma anche che con la riproducibilità tecnica si supera l'idea di lontananza e unicità delle opere, in modo da renderle più vicine alle masse e dunque utilizzabili per la formulazione di esigenze rivoluzionarie nella politica culturale da parte del proletariato. Si afferma un'arte d'avanguardia che crea opere nuove pur appoggiandosi alla tradizione o si oppone alle idee tradizionali di arte, artista, museo. Via via si forma una diversa concezione dell'arte: arte che utilizza i metodi della tecnologia industriale per produrre oggetti di uso corrente, funzionali e quindi belli, caratterizzati dal perfetto adattamento dalla forma alla funzione dell'oggetto. Oggetti prodotti in serie e destinati, in teoria, a tutti i ceti sociali. Oggetti d'uso, beni comuni: non solo palazzi e monumenti, ma anche scuole, ospedali, fabbriche e case. Nuova immagine dell'artista come tecnico-progettatore. Si ha a che fare con prodotti difficili da classificare sotto una determinata etichetta (cultura, scultura, architettura o arte più in generale).

SOMIGLIANZE DI FAMIGLIA L'arte non costituisce una classe rigorosamente definita, gli oggetti artistici hanno delle proprietà in comune. Non c'è un insieme di caratteristiche specifico di tutti gli oggetti e attività artistiche . Non ha senso andare alla ricerca di criteri per classificare perché le varie attività culturali hanno la caratteristica di essere mutevoli e di intrecciarsi fra loro. C'è la convinzione che la scienza=conoscenza oggettiva e arte=libera espressione di soggettività. Però molti artisti hanno l'esigenza di lavorare in modo scientifico. Nell'arte e nella letteratura ci sono aspetti conoscitivi, c'è scienza nell'arte e arte nella scienza. Ciò che chiamiamo arte non è una classe ma una "famiglia" di oggetti ed esperienze. Oggi si parla di estetiche discipline e ricerche specialistiche differenti connesse tra loro da varie, vaghe e mutevoli "somiglianze di famiglia".

ESTETICHE, POETIICHE, TEORIE DELLE ARTI Classificazione delle estetiche: ESTETICA FILOSOFICA: riflessione di carattere generale sulle condizioni di possibilità dell'esperienza, distinta dalle "poetiche" dal carattere storico e operativo, distinte  a loro volta dalla "poetica" cioè quella disciplina analitica, parte integrante della linguistica. (si occupa dei testi linguistici).

Tipi di criteri di classificazione: STORICO (estetica moderna e estetica antica, estetica medievale e estetica barocca).   

TEORICO Max Dessoir ha distinto gli studi sugli aspetti soggettivi dell'esperienza estetica (sentimento e piacere, valore e giudizio estetico) che costituiscono l'estetica propriamente detta dagli studi sugli aspetti oggettivi (tecnici, formali, contenutistici) delle opere d'arte che costituiscono la "scienza generale dell'arte". ESTETICA SCIENTIFICA (nell'ambito del positivismo):l'arte visto che è un prodotto umano è analizzabile, è un documento, un fatto che va studiato nei suoi vari elementi e bisogna individuare leggi specifiche. Emile Zola: il romanzo è scienza e lo scrittore è uno scienziato sociale, studia i meccanismo intellettuali ed emotivi dell'uomo, rapporti tra individuo e ambiente.ESTETICA PSICOLOGICA (nell'800) Fechner distingue un'estetica dal basso (carattere psicologico ed empirico) studio dei meccanismi del piacere e valutazione estetica; da un'estetica dall'alto di tipo filosofico-speculativo. (Freud) ESTETICA  SOCIOLOGICA (nell'800) Taine nell'ambito dell'estetica scientifica: indaga i rapporti tra le opere d'arte e l'ambiente sociale e culturale in cui hanno origine. Alcuni studiosi hanno tentato un'estetica marxista (Benjamin, Plechanov, Adorno) Plechanov "sociologismo volgare" (l'arte come riflesso di una determinata situazione economica ) Vygotskij studiava il "linguaggio" o "discorso interno" individuale che condiziona la produzione artistica e l'esperienza dell'arte e spiega alcuni fondamentali meccanismi del pensiero un'estetica psicologica. L'estetica sociologica non costituisce un indirizzo teorico omogeneo . Hanslick (nel campo della musica) negava qualsiasi pacifica integrazione della musica con le altre belle arti e insisteva sul studiare il bello "specificamente musicale", non traducibile in altri linguaggi l'idea della musica come "pura forma"

Fiedler (nel campo delle arti figurative) teoria della "pura visibilità" attenta agli aspetti specificamente "visivi" delle arti figurative. ESTETICA SEMIOLOGICA (fondatore della semiotica moderna Peirce) ESTETICA scienza antica: DIFFICOLTA' E LIMITI che il campo dell'estetica si disgreghi e non si possa più cogliere l'unità. E' come se si presentasse come disciplina storica e in un insieme vario di elementi interpretativi.

LA SVOLTA DEL 18° SECOLO Dobbiamo considerare che l'estetica non sia scienza moderna e antica insieme. Ha un'ampia latitudine storica e teorica, subisce una svolta decisiva nel 700 (i significati di questa svolta si dovrebbero analizzare ). Il concetto di arte connesso al bello non è un elemento fondamentale dell'estetica moderna. INSTABILITA' DEL SISTEMA DELLE BELLE ARTI E IL CASO DIDEROT Un aspetto fondamentale della cultura estetica consiste nella nozione di arte come attività estetica, tale idea comporta una specifica connessione di certe attività con la bellezza, intesa come qualità estetica. La rivoluzione scientifica del 600 espelle una serie di materiali che poi confluiranno nel territorio dell'estetica, e la riflessione sulle scienze costituisce uno dei presupposti essenziali della cultura estetica del 700. distinzione tra scienza e arte non deve essere intesa in modo rigido (il calcolo infinitesimale di Newton e Leibniz ha contribuito ad un'idea, considerata estetica, di "sublime della natura" (sentimento suscitato da determinate rappresentazioni dell'estensione e della potenza della natura, come l'immensità del cielo o l'oceano in tempesta). Un'altra questione non può essere univoca l'interpretazione che i critici della cultura estetica hanno dato riguardo al museo ( espressione di un atteggiamento disinteressato verso le opere d'arte e da questo può derivare un impoverimento della nostra esperienza delle opere d'arte, però il museo amplia le possibilità d'incontro con le opere d'arte di altri tempi e luoghi). Caso del sistema delle belle arti : la sua precarietà e distinzione da altri campi del sapere è presente fin dall'inizio . Precarietà presente anche con Batteux difficile fondarle su un unico principio di imitazione,allora introduce il principio di"espressione o di comunicazione" (scomponibile in aspetti semplici come "tono", "parola", "gesto") così le arti vengono distinte per la particolarità dei mezzi espressivi in poesia, musica, danza. è un tentativo interessante ma risulta impossibile ricondurre ad un unico principio le Belle Arti (come tentava Battteux). Diderot, filosofo dell'illuminismo francese, organizzatore dell'enciclopedia. Rimproverava a Batteux di essere troppo generico, che non forniva un'analisi comparata delle arti. Diceva che ogni arte imita con tecniche particolari che non possono essere unificate in un concetto comune, che proponeva Batteux, di imitazione della bellezza della natura.Diderot ("Arte") propone la questione della "cultura materiale", il valore sociale e intellettuale del lavoro umano; il rifiuto di una separazione tra arti liberali e meccaniche, tra pensiero e tecnica, tra lavoro intellettuale e manuale. Per Diderot le arti belle sono strumenti per moltiplicare i beni e le conoscenze e per contribuire a una maggiore diffusione del sapere e della cultura. Il problema fondamentale per Diderot è della necessità di una riconciliazione delle arti in generale , sotto il segno della loro utilità ed efficacia sociale. Per Diderot le varie attività artistiche non devono essere classificate o messe in gerarchie definitive. C'è scambio di ruoli e funzioni di lavori mai portati a termine (per arti belle, meccaniche, scienze e tecniche, professioni e mestieri).

ESTETICA DI VICO filosofia della storia e della civiltà Opera fondamentale "Scienze Nuova". Parla di ingegno, fantasia, sapienza poetica e di verità della poesia equivalente ad un certo grado di sviluppo del genere umano. Idee affrontate in modo poco specifico, Vico opera più che altro una riflessione filosofica sulla storia umana (riflessione sulle origini e condizioni anche "estetiche" della civiltà) ma questa "nuova scienza" non è l'estetica "specifica". ESTETICA DI BAUMGARTEN Il termine estetica teoria della conoscenza sensibile e scienza della perfezione della conoscenza sensibile come tale cioè della bellezza, quindi non può essere una teoria delle arti. Scopo dell'estetica è dunque quello di mettere in luce le leggi dell'organizzazione sensibile del conoscere. Estetica non specifica arte e bellezza sono un momento, anche se importante, di una riflessione generale sull'esperienza, dunque sul conoscere. La sua estetica "teoria del bel pensare". L'estetica di Baumgarten è stata definita poco specifica e autonoma come un'estetica cognitiva (Leibniz la spiega: continuità tra conoscenza "chiara"(idea o conoscenza che è sufficiente alle necessità della vista quotidiana) e "distinta"(idea che hanno per esempio gli esperti dell'oro: deriva da una serie di analisi sufficienti a distinguere l'oro dagli altri metalli) . Essa rivaluta ciò che è "oscuro" e "confuso" (oscura è l'idea o conoscenza che non permette di riconoscere appieno la cosa rappresentata). Baumgarten è d'accordo con questo ideale logico di Leibniz, però ha l'esigenza di salvaguardare la legittimità del mondo sensibile, delle rappresentazioni "chiare" ma "confuse" (nelle quali c'è confluire di elementi, ma non confusione). I risultati cardinali cui perviene l'estetica di Baumgarten sono principalmente due: in primis, il riconoscimento del valore autonomo della poesia e, in generale, dell'attività estetica, ossia di un valore che non si riduce alla verità tipica della conoscenza logica. In secundis, il riconoscimento del valore di un atteggiamento o di un'attività umana che era ritenuta inferiore e dunque la possibilità di una più completa valutazione dell'uomo nella sua interezza. Questo secondo aspetto fa di Baumgarten uno dei più ragguardevoli esponenti dello spirito illuministico: l'estetica è da lui definita come la "scienza della conoscenza sensibile" ed essa viene determinata anche come "teoria delle arti liberali, gnoseologia inferiore, arte del bel pensare, arte dell'analogo della ragione" (Estetica, par.1). il fine dell'estetica è "la perfezione della conoscenza sensibile in quanto tale" e questa perfezione è la bellezza. Per questo motivo, a cadere fuori dal dominio dell'estetica sono, da un lato, quelle perfezioni della conoscenza sensibile che sono così nascoste da rimanere per noi sempre oscure, dall'altro quelle che non possiamo conoscere se non mediante l'intelletto. Il dominio dell'estetica ha un limite inferiore rappresentato dalla conoscenza sensibile "oscura" ed un limite superiore rappresentato dalla conoscenza logica "distinta". Al dominio dell'estetica, pertanto, competono soltanto le rappresentazioni chiare ma confuse. La bellezza, come perfezione della conoscenza sensibile, è universale, ma di un'universalità diversa rispetto a quella della conoscenza logica, giacché astrae dall'ordine e dai segni e realizza una forma di unificazione meramente fenomenica. La bellezza delle cose e dei pensieri deve tuttavia essere distinta da quella della coscienza e da quella degli oggetti e della materia: le cose brutte possono essere bellamente pensate e le cose belle pensate in modo brutto. Baumgarten ritiene che la facondia, la grandezza, la verità, la chiarezza, la certezza e, per dirla in una parola, la "vita della conoscenza", possano concorrere a formare la bellezza. In una nota, così egli definisce la perfezione: "se più elementi ,assunti contemporaneamente, costituiscono la ragion sufficiente di una sola cosa, allora vuol dire che essi si accordano fra di loro, e questo medesimo accordo è la perfezione".

ESTETICA DI KANT "Critica del Giudizio" il problema centrale non è tanto quello del genio e del gusto, della bellezza naturale e artistica, piuttosto affronta il problema più ampio che fanno dell'esperienza un'esperienza effettiva non si ha a che fare con la nascita di un'estetica filosofica specifica (si tratta invece di approfondimenti sulla possibilità del conoscere e del sapere) Kant delinea un nuovo e più profondo problema estetico , strettamente connesso alle questioni del conoscere, dell'esperire e del significare. La "Critica del Giudizio" manifesta il carattere peculiare della filosofia trascendentale di Kant, una filosofia che si pone come comprensione dell'esperienza dal suo interno , come sforzo di riflessione dell'esperienza verso le sue condizioni di possibilità, determinabili solo all'interno dell'esperienza stessa. Nella  "Critica del Giudizio" vengono superati i limiti di un'estetica intesa come sezione specifica della filosofia; la condizione ulteriore rispetto alle condizioni intuitive e intellettuali è definita "principio della finalità soggettiva", oppure viene definita "sentimento" o "senso comune" inteso come principio di anticipazione e formazione dell'esperienza effettiva. Quel principio estetico e soggettivo nasce dunque come principio di anticipazione e formazione dell'esperienza effettiva, non come principio di un'estetica specifica costruita in relazione esclusiva ai fatti estetici e artistici come tali. Nella "Critica della Ragion Pura" Kant analizzava il problema delle condizioni intuitive ed intellettuali che rendono possibile l'esperienza e la conoscenza (ne ricercava i principi a priori concetti puri dell'intelletto o "categorie") sono però condizioni dell'esperienza in generale. Esse lasciano qualcosa d'indeterminato, infatti nell'esperienza effettiva si ha a che fare con il principio di casualità ma non sappiamo quale sia la causa specifica di questo o quel fenomeno . le condizioni dell'intelletto sono insufficienti a dar conto della varietà e della specificità dei fenomeni.

L'ARTE E L'ESPERIENZA ESTETICA Kant non vuole andare alla ricerca di un tratto comune delle attività che definiamo "artistiche" non importa una classificazione rigorosa del campo dell'arte (vale la regola delle "somiglianze di famiglia", il campo dell'arte è vario e eterogeneo). Ciò che conta in una riflessione estetica non è la cosidetta "esperienza artistico-estetica" ma il senso dell'esperienza come tale. L'arte non può costituire l'oggetto specifico dell'estetica; l'estetica in quanto tale ha a che fare non con oggetti, ma con condizioni. L'estetica, in quanto filosofia, non ha nell'arte il suo oggetto specifico. Però l'arte è "l'esempio" più tipico della condizione estetica dell'esperienza, quindi come occasione di riflessione sull'esperienza in genere. Le "idee estetiche" definite "rappresentazioni dell'immaginazione" danno occasione di pensare molto di più di quanto si può racchiudere in un concetto (inesprimibile). La poesia ad esempio (arte bella) non consiste solo in un fare e dire determinati secondo regole e scopi (che ci devono essere) ma fa pensare molto (libero gioco di immaginazione e intelletto) scopo della poesia. Kant non ha un'idea dell'esperienza estetica come "contemplazione pura e disinteressata", l'esperienza estetica ha a che fare non solo con il piacere ma con tante altre cose. In essa c'è uno stretto rapporto tra il "bello" e il pensare, tra le rappresentazioni dell'immaginazione e i concetti, tale da produrre infinite conoscenze e pensieri, pur senza ridursi a questo o a quel contenuto determinato. Teoria di Tintinno-Tuffo: sostiene che il comportamento adeguato per accostarsi ad un'opera d'arte consiste nello spogliarsi di tutti i nostri modi di conoscenza, di tuta la nostra esperienza passata (tiene conto solo di emozione e piacere!) L'esperienza dell'arte dovrebbe includere oltre all'emozione e al piacere anche momenti di conoscenza, consapevolezza critica e valutazioni tecniche storiche e sociali processo in cui sono impegnate tutte le nostre facoltà.

L' ESTETICA COME FILOSOFIA E IL PROBLEMA DELLA STORIA DELL'ESTETICA L'estetica non nasce come analisi in qualche modo filosofica di un settore particolare ed esclusi ovo dell'esperienza, ma come si ha a che fare con teorie che hanno come oggetto il problema dell'esperienza in genere. E' con Kant che l'estetica non appare semplicemente come una sezione specifica della filosofia è una vera e propria filosofia. Kant è il protagonista indiscusso della cultura estetica del '700. Estetica scienza antica e moderna ha una sua storia non lineare e armonica.




Privacy




Articolo informazione


Hits: 5079
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024