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TECNOLOGIE DELL'ISTRUZIONE E DELL'APPRENDIMENTO

pedagogia



TECNOLOGIE DELL'ISTRUZIONE E DELL'APPRENDIMENTO



L'apprendimento in rete è un processo di formazione basato sull'uso intensivo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

La rapidità con la quale si produce ed evolve la conoscenza mette in crisi la tradizionale procedura di formazione a favore di una nuova modalità formativa basata sulla circolazione 848b13i e la tesaurizzazione del Know-how.

Il supporto e l'utilizzo strategico delle potenzialità delle tecnologie multimediali favorisce il Knowledge management, l'organizzazione di comunità di pratica che consentono il peer learning (apprendimento tra pari), ossia la condivisione delle esperienze, l'individuazione delle migliori pratiche, l'aiuto reciproco.


La rete telematica può essere utilizzata:




come strumento per accedere alle informazioni finalizzato ad  un apprendimento autonomo

come ambiente virtuale entro cui interagire per una formazione in rete


Nel secondo caso la rete può essere considerata:


  1. come ambiente in cui si sviluppa l'attività di apprendimento collaborativo attraverso approcci online puri o misti (in presenza/distanza). La formazione in rete è organizzata in una o più classi virtuali (comunità di apprendimento) e prevede momenti di formazione individuale alternati alla interazione a distanza;
  2. come strumento che favorisce l'apprendimento mutuato attraverso l'approccio basato sulle Comunità di pratica che, attraverso l'interazione alla pari dei partecipanti e la socializzazione delle conoscenze, hanno lo scopo di promuovere nuovi apprendimenti basati sulla condivisione di esperienze, conoscenze, migliori pratiche.


Il KNOWLEDGE MANAGEMENT (gestione della conoscenza)


E' un concetto ad ampio spettro, utilizzato con accezioni diverse.

In linea generale sta ad indicare un insieme di pratiche e approcci riferiti alla generazione, cattura e disseminazione della conoscenza.

Il concetto di KM è sempre più utilizzato nell'ambito delle organizzazioni. E' riferibile al loro livello di sviluppo e al loro modo di comprendere ed utilizzare la conoscenza per gestire e sviluppare il lavoro al loro interno.

Può essere inteso come la capacità delle organizzazioni di stimolare processi di creazione e disseminazione di conoscenze per innovazione, sviluppo professionale, miglioramento della competitività. La gestione della conoscenza, quindi, non è mai fine a se stessa.

Parte dal presupposto che la conoscenza non può essere solo un insieme di informazioni accumulabili, ma coinvolge anche l'aspetto emotivo-relazionale.

Le imprese non si devono limitare ad utilizzare conoscenze, ma a crearne di nuove. Ogni appartenente all'organizzazione deve poter partecipare alla creazione della conoscenza d'impresa.

Il KM non va confuso con le tecnologie che lo supportano.


Il trasferimento della conoscenza avviene, secondo lo psicologo educativo Larsen in tre fasi

▪trasformazione della conoscenza personale in pubblica informazione

▪trasmissione dell'informazione

▪trasformazione in conoscenza personale


A differenza della informazione che può essere trasferita, la conoscenza deve essere indotta, implicando, quindi, la partecipazione di chi apprende e le sue capacità di trasformare le informazioni in conoscenza personale.


Il KNOHLEDGE MANAGEMENT fa riferimento a due tipi di conoscenza:


a) esplicita quella espressa in numeri, lettere, formule, manuali, ossia la conoscenza codificata secondo regole condivise, facilmente trasmissibile


b)    tacita: quella personale, derivante da esperienze e conoscenze, emozioni, valori dell'individuo, non codificata. Essa ha due aspetti: il primo tecnico, ossia il possesso di abilità personali difficili da definire (percezioni ed intuizioni soggettive); il secondo cognitivo (sensazioni, valori, emozioni) (Trentin, 2004). Affinché l'esperienza e la conoscenza individuale ( tacita) diventi patrimonio della collettività e dell'organizzazione, essa deve essere convertita in modalità comprensibili a tutti, diventando così nuova conoscenza per gli appartenenti alla comunità di pratica.



QUESTIONI BASE DEL KNOHLEDGE MANAGEMENT (Denning, 2000)


Per mettere in atto la gestione della conoscenza si deve tener conto di:


strategie di KM (obiettivi da perseguire, priorità, assetto organizzativo)

le modalità di gestione e condivisione della conoscenza (unità di coordinamento)

le risorse economiche da utilizzare

gli incentivi al personale (valorizzazione dell'impegno e gratificazioni economiche)

le comunità di pratica

le tecnologie da impiegare

le modalità per misurare l'efficacia del programma di KM (valutare il sistema di  input/output)



LE SEI LEGGI DEL KNOHLEDGE MANAGEMENT (Denning, 2000)


  1. La conoscenza è la chiave per la sopravvivenza dell'organizzazione.
  2. Le comunità di pratica sono il cuore e l'anima dei programmi di condivisione della conoscenza
  3. Le comunità virtuali hanno bisogno di interazioni in presenza
  4. La passione professionale traina le comunità di pratica
  5. Il KM implica dinamiche bidirezionali da e verso l'esterno dell'organizzazione
  6. Il racconto delle esperienze ravviva e rinforza la condivisione della conoscenza


Dalle sei leggi derivano tre corollari

A)   Il KM è spesso confuso con le tecnologie che lo supportano

B)    I programmi di KM incontrano resistenza tra i quadri intermedi

C)    Le comunità di pratica vivaci attraggono nuovi talenti


Risulta evidente il rapporto tra efficacia dei programmi di KM e l'impiego di tecnologie che hanno bisogno di una cultura di impiego innovativo, sfruttandone al meglio le potenzialità. La tecnologia multimediale sopperisce alla non possibilità di interazione in presenza attraverso la comunicazione in rete e a rete, promuovendo la crescita di interazioni a distanza ricche e significative per i soggetti che vi partecipano.


APPRENDIMENTO IN RETE E A RETE


Questo tipo di apprendimento è strategico per i processi di creazione, gestione, condivisione delle conoscenze all'interno delle organizzazioni.

E' sinonimo di apprendimento collaborativo e reciproco all'interno di una comunità di pratica. Si sviluppa mediante ed attraverso le comunità di pratica.


COMUNITA' DI PRATICA


Le comunità di pratica sono ".piccoli gruppi di persone che lavorano insieme durante un periodo di tempo.svolgono la stessa funzione.collaborano allo sviluppo di un lavoro comune agendo alla pari, uniti dalla percezione di avere ciascuno l'esigenza di sapere ciò che gli altri sanno" (Wenger, 1998).

Sono, quindi, caratterizzate da

impresa comune ( condivisione di problemi e soluzioni possibili)

repertorio condiviso ( conoscenze, metodi per veicolare il sapere collettivo)

impegno reciproco (nella interazione e condivisione dell'esperienza)

Le comunità di pratica sono dappertutto. Ognuno di noi appartiene a più comunità di pratica (di lavoro, hobby, ecc.). Di alcune di esse facciamo parte come nucleo centrale, di altre frequentiamo solo i margini.


Si basano sui seguenti concetti chiave:


l'apprendimento è essenzialmente un processo sociale

la conoscenza è integrata nella vita della comunità che condivide valori, credenze, linguaggi, modi di fare

il processo di apprendimento e quello di appartenenza alla comunità sono interconnessi

la conoscenza e la pratica sono inscindibili

la capacità di contribuire alla comunità crea le potenzialità per l'apprendimento




Teoria sociale dell'apprendimento (Wenger, 2000)

  1. Noi siamo esseri sociali e questo aspetto è centrale per il nostro apprendimento
  2. La conoscenza è legata ad attività che posseggono un loro valore intrinseco
  3. Il conoscere riguarda la partecipazione al compimento di teli imprese e quindi un attivo coivolgimento nelle vicende del mondo
  4. I significati che traiamo dalla nostra abilità di acquisire esperienza da quello che ci circonda e da quello che facciamo rappresentano in definitiva ciò che viene prodotto dal processo di apprendimento

La teoria sociale dell'apprendimento integra una serie di componenti capaci di caratterizzare la partecipazione sociale come un processo di apprendimento e di conoscenza.:

▪ apprendimento come appartenenza (comunità)

▪ apprendimento come divenire (identità)

▪ apprendimento come esperienza (significato)

▪ apprendimento come fare (pratica)


Le comunità di pratica contribuiscono all'apprendimento dell'organizzazione in due modi

  1. attraverso la conoscenza che sviluppano al loro interno
  2. interagendo con il mondo esterno, attraverso attività di scambio nella zona di prossimalità con altre comunità

CICLO SECI (Nonaka e Takeuci, 1995)


Il ciclo SECI rappresenta il processo di evoluzione della conoscenza organizzativa.

E' un processo a spirale  contraddistinto in quatto fasi


Socializzazione: il processo informale attraverso il quale la conoscenza tacita viene condivisa

Esternalizzazione: il processo attraverso il quale la conoscenza tacita si trasforma in esplicita, creando nuova conoscenza

Combinazione: processo di combinazione dei nuovi concetti espliciti creati con quelli preesistenti, già posseduti. Genera la crescita delle conoscenze.

Internalizzazione: processo attraverso il quale le conoscenze esplicite prodotte vengono acquisite, andando ad arricchire la conoscenza tacita, personale. Tale processo favorisce nuovi processi di socializzazione, rimettendo in movimento il ciclo a spirale per l'acquisizione di nuova conoscenza da parte della comunità.









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