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MARX: ALIENAZIONE E EDUCAZIONE
Dato che ancora oggi in gran parte del mondo vi sono regimi d'ispirazione marxista, nei quali l'educazione riceve precise direttive da parte dello Stato, in funzione del progresso socialista, è necessario esaminare il pensiero di Marx.
Marx nacque in Germania, fu indirizzato dal padre avvocato, agli studi giuridici, che abbandonò per dedicarsi a studi filosofici, dopo aver conosciuto esponenti della sinistra hegeliana.
Laureatosi, dovette darsi al giornalismo, perché date le sue idee di sinistra, la carriera accademica gli sarebbe stata preclusa. 656f57g
Fu capo redattore della "Gazzetta Renana"; in seguito alla chiusura del giornale si trasferì con la moglie a Parigi, ma fu espulso dalla Francia, così si recò a Bruxelles.
Nel 1847 - 48 redasse con l'amico Engels il Manifesto programmatico del Comunismo (su incarico della Lega dei comunisti).
Marx si stabilì poi a Londra dove morì nel 1883.
Con Marx vi è un rovesciamento dell'hegelismo e della filosofia.
Marx rimette l'uomo sui piedi, mentre Hegel lo aveva posto sulla testa.
Non si tratta più d'interpretare il mondo, ma di trasformarlo.
Marx e Hegel avevano in comune la concezione della realtà come storia e della storia come dialettica, è sul concetto di dialettica che i due si differenziano.
Secondo Hegel la dialettica è sviluppo dello Spirito o dell'Idea; per Marx è sviluppo della società umana in forza delle condizioni materiali di vita e non in forza delle idee.
La dialettica è tra uomo e natura, fra uomo e forze produttive e soprattutto fra classi sociali in antagonismo.
Secondo Marx, l'economia è l'unica categoria in base alla quale si spiegano i vari mutamenti della storia; la politica, il diritto, la filosofia, l'arte, l'etica e la religione non sono altro che sovrastrutture dell'economia e rappresentano sempre il pensiero della classe dominante.
"Non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza".
Questo è un esempio del materialismo storico dialettico di Marx, che sta nell'anteporre nella dialettica storica i rapporti materiali ai rapporti ideali.
La sua filosofia è anche denominata prassismo per l'anteporre il fare (la prassi) al pensiero, che non è altro che riflessione / presa di coscienza sulla prassi.
Tra i provvedimenti che secondo Marx ed Engels, dovranno essere presi dopo la rivoluzione vi sono quelli in materia scolastica:
1. Educazione pubblica gratuita di tutti fanciulli.
2. Abolizione del lavoro dei fanciulli nelle fabbriche nella forma attuale.
3. Combinazione dell'educazione con la produzione materiale.
È seguendo questa breve e imprecisa direttiva del manifesto che si orienta la pedagogia marxista, dato che raramente negli scritti di Marx si trova qualche accenno all'educazione.
In un altro testo il compito dell'educazione viene condensato in tre punti:
formazione intellettuale, preparazione fisica e educazione politecnica
L'educazione politecnica consisterebbe nel fornire la preparazione teorica sui principi scientifici fondamentali e sui processi di produzione e l'addestramento all'uso pratico dei principali strumenti di lavoro; Marx oppone quest'educazione politecnica alla scuola professionale del tempo, voluta dall'industria per la preparazione degli operai, quindi con finalità grettamente utilitarie.
Sia Engels che Marx non risparmiano critiche alla scuola, vista come strumento ideologico che esprime la concezione del mondo e degli interessi economici del ceto al potere.
La proposta educativa di Marx è concentrata sul ruolo fondamentale del lavoro nell'ambito scolastico.
Tutti i fanciulli, senza distinzione, a partire dai nove anni dovrebbero essere impiegati nel lavoro produttivo per due ore al giorno fino ai tredici anni, per quattro ore dai tredici ai sedici anni e per sei ore successivamente.
Quindi per quanto riguarda l'educazione, i cardini del pensiero di Marx sono: il collegamento tra istruzione e lavoro produttivo e la necessità di un'educazione laica uguale per tutti, il tutto per formare l'uomo nuovo.
La concezione dell'uomo nuovo, l'uomo omnilaterale, che il socialismo dovrebbe contribuire a crescere, è un uomo che opera non più costretto dalla necessità, ma in libertà, che esplica il lavoro come realizzazione di se stesso, non più come alienazione (= il vendersi dell'uomo all'imprenditore come forza lavoro, in un lavoro in cui nulla gli appartiene, né gli strumenti, né il prodotto).
In questo modo l'uomo potrà godere di tempo libero da impiegare in attività che lo soddisferanno dal punto di vista spirituale.
L'evoluzione che hanno avuto nel '900 le dottrine marxiste, hanno portato cambiamenti anche nella concezione pedagogica che si è fatta più organica: è stata ribadita la centralità del lavoro visto anche come mezzo di crescita della coscienza sociale, si è vista la necessità di una formazione totale dell'uomo nei più diversi aspetti e di un forte impegno scolastico e disciplinare.
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