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HESSEN
- pedagogia umanistica, dell'uomo autonomo
- si forma nella scuola di indirizzo neo-kantiano che sostiene un'originale filosofia dei valori
La sua concezione pedagogica ha come centro focale l'idea di cultura che ricava dalla Scuola del Baden (Windelband e Rickert) --> filosofia dei valori come scienza critica dei valori universali
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egli analizza e critica:
- il positivismo, che spiega la conoscenza sulla base delle relazioni causali tra i fatti e gli oggetti
- lo storicismo, che la spiega proiettandola nel divenire della storia
- il vitalismo di Nietzsche, che fa dell'uomo il creatore dei valori
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H, riprenden 717c29h do la lezione critica di Kant, afferma che la conoscenza non si fonda solo sul contenuto (positivismo), né solo sul soggetto (Nietzsche), ma è sintesi di un dato di esperienza (fenomeno) e una legge dell'io (forma a priori), che conferisce alla conoscenza la sua universalità (contro il relativismo storicistico)
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la novità introdotta, rispetto a Kant, consiste nel ricercare criticamente il fondamento di valore del conoscere, dell'azione morale e dell'atto estetico
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ogni giudizio implica una valutazione, il che rimanda a dei valori come criteri a priori di valutazione
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è fondamentale il significato che si attribuisce alla nostra conoscenza --> il conoscere non è soltanto un rapporto logico tra coscienza e realtà rappresentata, ma è giudizio di valore (una valutazione, di verità, di bontà o di bellezza, che rimanda necessariamente a qualcosa che valga assolutamente)
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i valori si pongono quindi come ideali, condizioni a priori
H identifica i valori con quelli che noi chiamiamo comunemente ideali culturali --> l'individuazione di un certo numero di direzioni culturali (scientifica, religiosa, etica, estetica, ..) porta alla luce una categoria, un ideale (verità, bene, bellezza, giustizia, utilità, ..)
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la necessità del valore non è una necessità determinante (è così e non può essere diversamente), ma esprime un dover essere che si appella alla libertà
- educazione come formazione culturale, come processo che immette il soggetto nella tradizione culturale e lo rende disponibile al dover essere dei valori ideali
- l'educazione si basa sulla disciplina e sull'istruzione --> non è data dall'essere del soggetto (da ciò che il soggetto è nella spontaneità del suo sviluppo), ma è data dal dover essere (da ciò che il soggetto è chiamato ad essere nell'orizzonte dei valori di cultura)
- H, prima di formulare la propria proposta educativa, critica alcune precedenti teorie educative, storicamente significative:
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L'analisi critica di H perviene ai seguenti risultati:
- la libertà è solo apparente, dato che è possibile dimostrare come il soggetto resti sottoposto all'autorità
- R e T hanno concepito libertà e autorità come delle realtà a sé stanti, cosa che li ha spinti a sopprimere la costrizione per consentire alla libertà di affermarsi
- la costrizione non è esterna al soggetto, essa si crea al suo interno nelle costrizioni poste dalla sua natura o nella disponibilità a conformarsi alle pressioni esterne
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per H disciplina e cultura si pongono come condizioni di autenticità e di libertà
l'educazione è un processo che esclude le semplificazioni dello spontaneismo naturale (Neill) o della formazione sociale (Makarenko)
temperamento ≠ personalità
(è una realtà biopsichica, (è una realtà spirituale, è ciò che
è un qualcosa dato al soggetto il soggetto diviene attraverso la
dall'ereditarietà) sua formazione culturale e la sua tensione verso la realizzazione dei valori)
il fondamento dell'individualità personale e dei tratti che caratterizzano l'originalità del soggetto si basa su qualcosa di super-individuale e di super-personale
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il momento caratterizzante lo sviluppo personale consiste solo nello sforzo che la personalità compie per far convergere motivazioni temperamentali e istanze sociali in una sintesi superiore, attuata nel segno dei valori
La proposta pedagogica ruota intorno all'educazione morale e a quella scientifica e la condizione oggettiva di realizzazione di un simile programma formativo è l'idea democratica della scuola unica
L'educazione morale si basa su 3 fasi:
anomia (tipo di condotta in cui è assente la norma morale) --> infanzia:
- il bambino, per le sue caratteristiche psicologiche, è portato a lasciarsi guidare nei suoi comportamenti dagli istinti e dal suo naturale egocentrismo
- non è in grado di comprendere il significato di una legge esterna e di adeguarvisi ( ~ Rousseau)
- non ci si deve affidare alla spontaneità, ma al contrario bisogna creare una precisa strategia metodologica
- occorre orientare il gioco verso la forma del lavoro, lasciarlo quindi tale, ma rendendolo finalizzato (il bambino deve portare a termine i propri giochi)
eteronomia (comprendere il significato e la legittimità di una norma esterna e adeguare ad essa la propria condotta) --> scuola elementare:
- attività di lavoro che già in parte include il successivo momento dell'autonomia e che quindi è permeato di creatività (opportuna valorizzazione degli interessi e delle esperienze del bambino, libertà nella scelta degli strumenti e delle vie con cui egli può realizzare i propri compiti)
- il docente deve guidare l'attività didattica
- senza una componente di creazione e di partecipazione personale il lavoro si risolverebbe in un atto meccanico, mentre una creazione prematura si tradurrebbe in un superficiale dilettantismo
- nella scuola del lavoro l'esperienza non è più l'esperienza immediata degli alunni ma un'esperienza didattica costruita dal docente con precisi fini formativi
autonomia (unita alla creazione, come fine ideale dell'educazione):
- deve trovare posto non nell'area delle attività scolastiche, ma in quella delle esperienze para-scolastiche e del tempo libero
- non si deve superare la cultura adulta, ignorandola, ma soltanto passando attraverso di essa e ricreando una nuova cultura
la scuola di H assume una struttura unitaria, configurandosi come scuola unica, ma internamente articolata in funzione delle caratteristiche psicologiche e delle esigenze sociali degli alunni
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l'idea della scuola unica nasce con l'affermarsi dell'ideologia democratica che si basa sul principio della libertà positiva, unito a quello della solidarietà
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l'affermazione secondo la quale tutti gli uomini sono uguali dinnanzi alla legge e sono ugualmente liberi è astratta e formale perché di fatto nella concretezza della vita sociale si istituiscono gradi diversi di libertà e di uguaglianza
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è necessario che lo stato abbandoni la propria posizione di indifferenza e intervenga positivamente per rimuovere tutti gli ostacoli sociali ed economici
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l'atto giuridico che caratterizza la politica scolastica in senso democratico è costituito dall'introduzione dell'obbligo scolastico --> obbligando tutti i cittadini a frequentare la scuola lo stato si libera dalla costrizione dell'ignoranza (paradosso della democrazia)
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se prima ci si trovava dinnanzi a 2 possibili scelte (cultura elementare, senza vie di sbocco, destinata ad esaurirsi con l'inserimento nel mondo del lavoro; cultura media, riservata ad un'élite, destinata agli studi superiori), con l'obbligo scolastico si supera questo dualismo scolastico e si crea una scuola unica obbligatoria fino al grado superiore di studi
scuola unica non significa scuola omogenea che dispensa a tutti gli stessi contenuti; si ha una metodologia differenziata per ogni grado scolastico:
scuola elementare --> metodo dell'episodico-collegato (strategia capace di raccordare gli interessi degli alunni con le loro esperienze legate all'ambiente regionale e capace di avviare il progressivo accostamento degli alunni al superiore livello dello studio sistematico):
- il sapere deve essere assimilato dall'allievo, ma non come imposto dall'esterno, ma bensì tramite la stessa esperienza che permette di assimilarlo attivamente per una necessità del soggetto
scuola media (adolescenza) --> studio sistematico:
- l'allievo diventa capace di riflessione logica, di formulare in concetti il suo pensiero e, quando ne sente il bisogno, di spiegare i fenomeni del mondo in modo sistematico (completamento e spiegazione del sapere)
scuola di terzo grado:
- acquisizione della cultura generale specifica ed educazione al cambiamento della professione
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