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Schopenhauer - Rappresentazione (≠ da Kant)

filosofia



Schopenhauer

Rappresentazione (≠ da Kant):




fenomeno = illusione -> velo di Maya   noumeno = ciò che si nasconde dietro il fenomeno, solo il filosofo può scoprirlo









OGGETTO + SOGGETTO esistono all'interno della rappresentazione e non possono essere 121i89b slegati

≠ Criticismo in cui il fenomeno è l'oggetto

≠ Materialismo perché nega il soggetto riconducendolo all'oggetto

≠ Idealismo perché nega l'oggetto riconducendolo al soggetto


TRE FORME A PRIORI:

Spazio Tempo




Unica categoria, tutte le altre sono riconducibili  ad essa perché la realtà dell'oggetto si risolve nella azione causale sugli altri oggetti

 
Causalità


















LA VITA E' UN SOGNO ma, nonostante questo il filosofo che è nell'uomo, in quanto "animale metafisico" riconosce questo e si interroga


Come eliminare il velo di Maya per andare oltre il fenomeno???!!!

Noi, vediamo i fenomeni, ovvero ciò che si manifesta all'esterno, ma avendo un corpo, sentiamo anche ciò che abbiamo dentro che è la volontà di vivere, che ci spinge ad esistere e ad agire. Noi rappresentiamo all'esterno ciò che abbiamo dentro



Quindi il fenomeno non è altro che la maniera attraverso cui la volontà di vivere si manifesta!

La volontà di vivere è l'essenza di tutte le cose naturali, l'unico ad esserne consapevole è l'uomo


LA VOLONTA' E'

       Inconscia perché la consapevolezza ne è una possibile manifestazione secondaria

       Unica perché esistendo fuori da spazio e tempo si sottrae al principio di individuazione

       Eterna perché non ha né inizio né fine

       Incausata perché possiamo ricercare la causa della rappresentazione della volontà, ma non la causa della volontà stessa


Tutti questi sono attributi di dio. Per questo quindi l'Assoluto per S. è la volontà


LA VOLONTA' SI MANIFESTA ATTRAVERSO DUE FASI :

La volontà si oggettiva in un sistema di forme aspaziali, atemporali ed immutabili che S. chiama "idee" rapporto copia modello   

La volontà si oggettiva nei vari individui del mondo naturale, che sono la moltiplicazione delle idee



Volere = desiderare = mancanza di qualcosa = dolore = la vita è dolore!!!!

Dolore -> piacere SI

Piacere -> dolore NO (infatti il dolore non è cessazione del piacere. Dolore si può provare senza piacere, è slegato dal piacere, ma il piacere si può provare solo dopo il dolore).

LA VITA: OSCILLA TRA DOLORE E NOIA, PASSANDO ATTRAVERSO IL PIACERE (= condizione illusoria e fugace).


il male è nel principio del mondo. L'uomo soffre di più perché è consapevole, il genio soffre ancora di più.

L'uomo è strumento della natura perché il suo scopo è perpetuare la vita, e con essa il dolore. La natura lega gli individui con l'amore, affinché si riproducano. Mettere al mondo una creatura è il più grave delitto. Il vero amore è la pietà.

VIE DI LIBERAZIONE :

S. non ammette il suicidio perché:

    Suicidandosi si ammette la volontà di vivere mostrando il proprio malcontento nei confronti della vita

    Dopo il suicidio si rinasce, quindi si soffre di nuovo


Quando la volutas diventa noluntas si esce dalla situazione di egoismo e ci si libera dal dolore della volontà attraverso tre momenti:

      L'arte- l'uomo grazie all'arte contempla le idee in un piano superiore rispetto a quello della realtà, elevandosi al di sopra della volontà, del dolore e del tempo. La musica è l'arte più profonda ed universale, che ci mette in contatto con l'idea di vita e di essere. L'arte è piacere, ovvero cessazione del bisogno temporaneo, quindi incompleto


      L'etica della pietà- è il tentativo di superare l'egoismo vincendo l'ingiustizia, che è fonte di dolore. L'etica nasce da un sentimento di pietà che ci fa avvertire come nostre le sofferenze degli altri. La morale coincide con giustizia e carità.



      L'ascesi- l'individuo cessa di volere. Fa questo attraverso la castità. La rinuncia ai piaceri, l'umiltà, il digiuno, la povertà, il sacrificio, l'automacerazione. Così l'uomo entra in grazia.




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