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ESISTENZIALISMO E LETTERATURA
E. Montale, "Spesso il male di vivere ho incontrato"
Da Ossi di seppia, 1925
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della fo 525g63f glia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
E. Montale, "Meriggiare pallido e assorto"
Da Ossi di seppia, 1925
Meriggiare pallido
e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra
frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare,
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole
che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare
una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
G. Ungaretti, "Allegria di naufragi"
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.
S. Quasimodo, "Ed è subito sera"
Ognuno sta solo sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
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