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Platone - Socrate - Aristotele
DIALETTICA (ragionare insieme)
_ Socrate
Dialettica come atteggiamento filosofico in funzione della ricerca della verità.
La dialettica ha un carattere dialogico e si contrappone all'eristica, la quale ha il solo scopo di vincere la disputa indipendentemente dalla verità delle tesi (Sofisti).
Dialettica come confronto e scontro di opinioni da cui dovrebbe uscire la verità.
La verità non è insegnata, ma è il dialogo che la rende possibile, conoscibile e intuibile.
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Dialogo aperto in quanto Socrate non vuole insegnare nessuna verità assoluta, ma insegnare a poterla conoscere.
Nella sua dialettica Socrate segue procedure fisse, quindi oltre che un'esperienza è anche una tecnica vera e propria:
_ Parte da luoghi com 121f55b uni;
_ Mette in crisi il proprio interlocutore tramite una lunga serie di domande;
_ Aristotele
Dice che Socrate ha inventato la dialettica, e con essa l'indagine induttiva e con quest'ultima la possibilità di definizioni generali.
La ricerca dialettica ci porta a capire che condividiamo gli stessi valori.
_ Platone
In Platone la dialettica diventa di più di un metodo di ricerca.
A differenza di Socrate, il discepolo sente il bisogno di individuare un completamento, cioè un sapere apodittico (a priori, che c'è sempre stato), le IDEE.
Una base su cui costruire e spiegare tutto.
- Verità a priori: innate e possedute prima dell'esperienza, recuperate tramite l'intuizione intellettuale.
- Verità a posteriori: acquisite dall'esperienza.
La dialettica diventa da semplice metodo di indagativo lo strumento stesso del sapere.
La dialettica è uno strumento gnoseologico.
Nel dialogo ci si intende perché tutti nel pensare facciamo riferimento alle stesse idee di base, cioè agli stessi significati rispetto ad ogni parola.
ASPETTO REFERENZIALE: utilizzo della parola per parlare di tutte le cose che vi si riferiscono.
ES: uso la parola "banco" per parlare di tutti i banchi.
Necessità di concludere un ragionamento giungendo all'idea.
Tuttavia molti dialoghi sono APORETICI, cioè senza risposta, proprio per la difficoltà di intuire l'idea o comunque di comunicarla.
La dialettica si può utilizzare in due modi:
_ Sinagoghè (intuizione delle idee): _ unificazione delle cose sensibili;
_ dal particolare all'universale.
_ Dialisis: divisioni successive dell'idea in due parti, fino a giungere alla definizione che mi serve.
ES: Sostanza
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Incorporea Corporea
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Non vivente Vivente
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Irrazionale Razionale
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idea di UOMO
Utilizzando questo metodo si esegue una sorta di mappatura mentale, e questa è universale, intersoggettiva.
La Divisione esprime la struttura interna dell'idea.
Il doppio movimento della dialettica (unificazione/divisione) è la filosofia stessa.
La definizione dell'idea a cui voglio giungere, è determinata dalla divisione successiva in due diverse idee dell'idea iniziale, fino a giungere al confine con il mondo delle cose sensibili.
_ Funzione della divisione:
Attenuare la separazione tra idee e cose sensibili.
Infatti con essa si arriva alle idee più prossime alla realtà, che sono più facilmente intuibili, comprensibili e spiegabili.
Ha un ruolo conoscitivo perché il significato della definizione è reale, perché la divisione interna delle idee esprime l'articolazione interna della realtà sensibile.
Favorisce la comunicazione, l'accordo e la comprensione reciproca.
_ Aristotele
Sostiene che la divisione di Platone utilizza il solo criterio dell'evidenza.
Si deve invece giustificare logicamente la necessità della scelta di un determinato concetto.
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Si deve dimostrare che le successive divisioni sono articolazioni specifiche del concetto di partenza.
L'attribuzione di un predicato al soggetto non può essere questione di evidenza.
_ Platone
A partire dalle idee indivisibili, Platone individua 5 generi sommi, generalissimi, predicati e predicabili di ogni cosa:
Essere
Diverso (Non Essere)
Movimento
Quiete
Identico
Vuol dire che di ogni cosa posso dire che è, non è, si muove, non si muove (è in quiete) o è identica.
Questi cinque predicati sono interdipendenti, altrimenti se uno fosse dipendente da un altro vorrebbe dire che si potrebbe eliminare.
Per Platone questi cinque generi sommi sono gli condizioni e strumenti necessari per parlare della realtà ma non per descriverla.
Sono regole della ragione.
La corretta articolazione del discorso consente un corretto accesso alla realtà.
_ Aristotele
Tramite i 10 generi sommi che invece individua Aristotele, posso contemporaneamente parlare della realtà e descriverla.
Questi generi sommi hanno un carattere ONTOLOGICO: il discorso si modella sull'essere.
Platone - Parmenide: la questione del "Non essere"
Parmenide considerava pensabili e dicibili solo le proposizioni del tipo:
Il muro è funzione ESISTENZIALE del verbo essere
Mentre quelle del tipo:
Il muro è bianco funzione PREDICATIVA del verbo essere
erano considerate solo come opinione, quindi sempre e comunque false, perché secondo qualcuno, ad esempio, quel muro potrebbe essere giallo.
I SOFISTI però possono sfruttare questa teoria, infatti secondo essa tutto ciò che loro sono in grado di dire, e quindi di pensare, è, e di conseguenza è vero.
Parmenide diceva che il non essere non è né pensabile né dicibile, ma è evidente che l'uomo può benissimo pensare e dire il falso.
Com è possibile?
Platone, per opporsi all'affermazione del Sofismo che questa teoria legittimerebbe, distingue due verbi del verbo essere:
_ ESISTENZIALE, in cui "è" afferma l'esistenza di qualcosa Socrate è
_ PREDICATIVO, in cui "è" è copula di un soggetto e di un predicato. Socrate è mortale
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rende possibile un giudizio
Dall'uso predicativo del verbo essere emerge il "non essere", perché ogni giudizio che afferma che qualcosa è qualcos'altro implica necessariamente che questo non sia il suo contrario.
Socrate è mortale - - - - - > IMPLICA - - - - - > Socrate non è immortale
Abbiamo così un "NON ESSERE RELATIVO" che non è un "NON ESSERE ASSOLUTO", infatti anche per Platone, come per Parmenide, non posso dire che "qualcosa non è", ma solo che "qualcosa non è qualcos'altro".
Parmenide non teneva conto dell'uso predicativo del verbo essere che introduce la possibilità del VERO e del FALSO.
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