La ricaduta avviene, per forza di cose, quasi sempre prima
sulla gamba sinistra (che va allenata in proposito) e poi ovviamente sulla
destra, cercando di evitare assolutamente "l'invasione sotto" che si
potrebbe facilmente compiere dato il naturale sbilanciamento in avanti. Questa
è una descrizione analitica ma non esaustiva del gesto tecnico fine a se stesso, ma la realtà è ancora più complessa:
innanzitutto diciamo che un maggior
o minor arco dorsale in volo è un elemento che contribuisce a cambiare il
tempo dell'attacco, la qual cosa rappresenta una delle caratteristiche
essenziali di un buon attaccante. Un altro punto cruciale è il tempo sulla
palla: bisogna cioè evitare assolutamente di partire troppo presto, andando
inevitabilmente troppo sotto alla palla senza possibilità più neanche di
schiacciare ma solo di spingere la palla (spesso in maniera fallosa); invece, aspettando
il più possibile a partire si effettuerà, con grande rapidità uno stacco
sempre dietro alla palla con buone possibilità, al momento del colpo, di "Vedere"
(in visione periferica) il muro avversario. Tutto ciò ci permetterà dì
scegliere sempre il colpo d'attacco più opportuno per mettere giù la
palla in ogni situazione; ma dei colpi di attacco torneremo a parlare in
seguito anticipando però fin d'ora che il colpo di gran lunga più importante è
il cosiddetto "mani-out".
Riprendiamo a parlare di questo fondamentale, analizzando
i più importanti colpi di attacco che bisogna conoscere1 per poter essere dei
martelli efficaci; l'ipotesi a cui tacciamo riferimento è quella di una
schiacciata con palla alta dal posto quattro contro il muro a due avversario
(cambio palla). Ebbene, partiamo da uno dei colpi più comuni e tipici di tanti
grandi giocatori: la diagonale. Diciamo
subito che un importante presupposto per tale esecuzione è ancora una rincorsa
eseguita da sinistra verso destra rispetto alla rete in modo da impattare la
palla già rivolti, appunto, verso la diagonale del campo avversario; in tal
modo infatti, per il nostro attaccante tirare diritto significherà indirizzare
la palla verso la diagonale lunga: bisognerà in tal caso colpire il pallone più
in alto possibile senza peraltro chiudere il colpo, mirando allo spigolo. Così
facendo si possiamo ottenere dei buoni risultati che possono essere: palla a
terra che passa in mezzo, lateralmente o addirittura sopra al muro; oppure
palla che viene appena toccata dalle dita del muro, si impenna e scavalca la
difesa senza possibilità di recupero; da ultimo palla che viene respinta dal
muro ma è agevolmente recuperata in copertura per un ulteriore attacco.
Bisogna aggiungere, a questo punto, che non sempre è
possibile "allargare" la rincorsa come è stato detto poc'anzi,
soprattutto se l'atleta interessato deve prima ricevere e poi attaccare: in tal
caso si possono comunque ottenere gli stessi
risultati con un gesto di extra rotazione del braccio e del polso; anzi così facendo
l'attacco sarà ancora più imprendibile tanto da indurre alcune Nazionali (la
più famosa è quella USA) ad impostare la rincorsa da destra verso sinistra,
cioè esattamente al contrario di come detto sopra.
È opportuno sottolineare, a questo punto, l'importanza che
rivestono, comunque, la gestualità di extra rotazione del braccio e del polso:
sono questi infatti i presupposti tecnici che permettono di attaccare con
efficacia in diagonale stretta soprattutto se l'alzata è sufficientemente
vicina a rete. E diciamo pure che tale tipo di schiacciata qualifica non poco
il repertorio d'attacco di un giocatore.
Se dunque la schiacciata in diagonale in tutte le sue
forme costituisce un aspetto essenziale dei colpi di attacco, sicuramente non
meno importante è l'attacco in parallela. Vediamone i risvolti tecnici. lì
presupposto essenziale: dovrà essere innanzitutto di uniformità della rincorsa:
in altri termini Lo schiacciatore non dovrà avere una rincorsa per l'attacco in
parallela e un'altra per l'attacco in diagonale, bensì Io stesso tipo di rincorsa in qualsiasi caso. Ebbene,
l'attacco in parallela si potrà realizzare con la torsione in volo del tronco
oppure con il solo movimento del braccio mentre il corpo rimane rivolto verso la diagonale. In
entrambi i casi diventa essenziale la "manualità' sulla palla poiché si
tratta di indirizzare il pallone in un "corridoio" a volte molto
stretto con il rischio di schiacciare fuori o di colpire l'astina sulla rete.
Aggiungiamo anche che l'attacco in parallela può a volte avere come risultato
il "mani-out", e proprio di questo particolare risultato voglio ora
parlare in dettaglio. La realtà della pallavolo giocata
ci insegna che sono di gran lunga più numerose le schiacciate che vanno a buon
fine dopo aver toccato il muro avversario, che non gli attacchi vincenti che
vanno a terra senza il tocco del muro. Ciò significa che la gamma dei colpi
"mani fuori' avviene per caso è pur vero che il grande attaccante è colui
che vede il muro avversario e sa giocarci
contro la palla.

Per pallonetto si intende un palleggio
qualsiasi che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Può
essere eseguito a due o a una sola mano. Rappresenta una delle varianti ai
colpi forti d'attacco nel caso di giocatori
esperti, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley.
Il colpo viene effettuato toccando la
palla soltanto con le dita che sono un poco aperte, un leggero movimento del
polso consente alla palla di scavalcare il muro avversario.
è un tocco delicato e pulito: la palla solitamente deve salire un po
per sorpassare il muro e scendere subito dietro (lateralmente oppure no). il
braccio non effettua nessun tipo di caricamento, limitandosi a restare alto
sopra la testa. Il
pallone viene colpito nella parte bassa utilizzando solo i polpastrelli. Tutta
la forza viene impressa dal polso.