L'informatica nella societa'

I veloci pregressi hanno, infatti, permesso di costruire computer sempre più potenti e a un costo sempre più basso, tanto da consentirne la diffusione anche a livello domestico

Il primo calcolatore elettronico della storia fu costruito in Pennsylvania nel 1942 ed era molto diverso dai computer di oggi: pesava 30 tonnellate, occupava una superficie di 200 mq.

In poche decine d' anni dalla costruzione dell' ENIAC, si sono succedute diverse generazioni di computer capaci di trattare una quantità di informazioni sempre più alta in tempi sempre più brevi e in modo sempre più flessibile.

Un grosso passo in avanti si realizzò verso la fine degli anni Cinquanta, quando furono usati piccoli transistor al posto delle valvole, molto più lente e ingombranti.

Nel 1971, l'italiano Federico Faggin inventò il microprocessore, che consente di riunire in un piccolissimo chip tutte le funzioni principali del computer. L'invenzione del microprocessore aprì le porte alla produzione dei primi personal computer e diede il via a una continua e rapidissima evoluzione tecnica che ha portato alla realizzazione di computer via via più potenti e meno costosi.

Nelle grandi aziende, dove è necessario elaborare enormi quantità di dati, si utilizzano i mainframes, computer molto potenti costituiti da una grande unità centrale alla quale sono collegati diversi terminali.

In casa e a scuola sono diffusi invece i personal computer, dotati ciascuno di un proprio microprocessore

E già si parla per il futuro di computer superveloci basati sull'uso di segnali ottici al posto degli attuali impulsi elettrici.

Ogni informazione deve essere convertita in impulsi elettrici affinché possa essere inserita nel computer; ogni impulso elettrico si definisce bit.

Nel computer è possibile immagazzinare disegni, fotografie, parole, numeri, suoni, ecc.

Il byte rappresenta l'unità di misura della capacità di memoria di un computer.

Il computer può eseguire una grande varietà di compiti diversi può scrivere, suonare, risolvere problemi ecc.. Tutto questo è possibile attraverso l'uso di specifici programmi.

Nel linguaggio informatico, il termine hardware indica le macchine e le diverse parti meccaniche, magnetiche, elettriche ed elettroniche che le compongono; il termine software indica i programmi che servono per far funzionare il computer.

La tastiera è il dispositivo più comune per l'inserimento di dati e comandi.

Il mouse è collegato al computer da un filo sottile. Muovendo il mouse, si provoca lo spostamento d'un puntatore (solitamente una freccia) sullo schermo; una volta raggiunta la posizione desiderata si preme il pulsante del mouse per fissare la posizione del cursore o per imprimere un comando.

Il joystick è un altro dispositivo che serve per far muovere il cursore sullo schermo.

Il monitor visualizza i risultati delle elaborazioni eseguite dal computer. Il monitor dei normali PC ha un aspetto simile a quello di un televisore. Nei computer portatili è sostituito da un display a cristalli liquidi.

La stampante serve a stampare su carta o su altri supporti i dati provenienti dal computer. Esistono in commercio vari tipi di stampanti, che utilizzano diverse tecnologie di stampa.

Il masterizzatore serve per la memorizzazione su CD-R dei dati provenienti dal computer.

Il calcolatore è in grado di elaborare ingenti quantità di informazioni grazie a diversi tipi di memoria.

La memoria centrale

Ogni computer è dotato di una memoria centrale o CM nella quale vengono immagazzinate le istruzioni del programma da eseguire e i dati da elaborare.

La memoria ROM contiene dati che possono essere utilizzati, ma non modificati dall'utente. La ROM è una memoria permanente, che conserva i dati anche a computer spento.

La memoria RAM è invece riservata ai dati e ai programmi immessi dall'utente. E' una memoria temporanea che perde il suo contenuto quando si spegne il computer.

Nasce perciò l'esigenza di salvare dati e programmi su memorie esterne permanenti, che funzionano come archivio. Queste memorie prendono il nome di memorie di massa, possono essere di tipo magnetico (foppy disk, hard disk o nastri); o di tipo ottico costituito dai CD-ROM.

L' hard disk, chiamato anche disco fisso, è alloggiato all'interno del computer ed è formato da più dischi magnetici impilati l'uno sull'altro e chiusi ermeticamente in un contenitore. I dischi ruotano ad altissima velocità e vengono letti e scritti da apposite testine di lettura/scrittura.

I floppy disk sono dischetti flessibili.

I CD-ROM hanno l'aspetto dei comuni CD musicali; immagazzinano i dati sotto forma di una serie di microscopici avvallamenti sulla superficie del disco: il lettore CD-ROM emette un sottilissimo raggio laser che viene riflesso quando incontra la superficie piana del disco e non si riflette se incontra un avvallamento.

Il DVD è un disco ottico con una capacità di memoria pari a quella di 30 CD. Rappresenta allo stato attuale l'ultima frontiera nel settore delle memorie ottiche.  

bvggggggggg