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Produzione e Produttività - APPUNTI DI ECONOMIA POLITICA

economia politica



Produzione e Produttività

APPUNTI DI ECONOMIA POLITICA


PRODUZIONE: Quantità finale di prodotto calcolata al termine del ciclo produttivo.


PRODUTTIVITA' MEDIA: Rapporto tra la produzione ottenuta con un determinato fattore produttivo e la quantità impiegata del fattore stesso.

PRODUTTIVITA': QUANTITA' PRODO 252f58c TTA / QUANTITà DEL FATTORE PRODUTTIVO IMPIEGATO


PRODUTTIVITA' MARGINALE: Aumento che si ottiene nella produzione se si aumenta di un'unità il fattore considerato.



   All'aumentare della quantità del fattore produttivo impiegato, si hanno incrementi sempre più bassi della produzione.

   La disponibilità di aumento di un solo fattore produttivo porta a zero la produttività marginale infatti, incrementando tutti i fattori produttivi, aumenterà il risultato finale della produzione.


LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI:  l'aumento costante di un solo fattore produttivo, porta inizialmente all'aumento della produttività,poi allo spreco economico.

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I settori della produzione sono tre: quello primario che corrisponde all'agricoltura, il secondario all'industria e il terziario relativo ai servizi.




   Il settore primario è stata la prima forma di attività dell'uomo e attualmente prevale nei paesi arretrati.

   Il settore secondario è costituito dalle imprese che operano nel campo industriale (industrie manifatturiere,estrattive,edili,gas,elettricità,acqua)

   Il settore terziario cioè alla prestazione di servizi (trasporti,commercio,medico,avvocato).


I costi di produzione sono gli oneri economici che un'impresa deve sostenere per procurarsi i fattori produttivi necessari alla sua attività.


I costi totali sostenuti da un'impresa sono composti da i costi fissi e i costi variabili.


I costi fissi sono le spese indipendenti dalle variazioni dalle quantità prodotta (salari,stipendi,premi assicurativi,imposte,tasse,interessi).


I costi variabili sono i costi che variano al variare del volume produttivo (trasporti,materie prime).


All'aumentare della quantità prodotta crescono anche i costi variabili, prima con ritmo decrescente,poi crescente.



Il periodo breve indica l'ambito temporale entro il quale un'impresa non è in grado di mutare la dimensione dei propri impianti.


Il lungo periodo è lo spazio temporale nel quale l'imprenditore ha la capacità di aumentare i costi fissi.


La durata del breve o lungo periodo dipende dal settore produttivo in cui si opera.





IL CALCOLO DELLA CONVENIENZA ECONOMICA


Il diagramma di redditività viene utilizzato dalla scienza per determinare la situazione di pareggio tra ricavi e costi.

Il BEP (break even point) o punto di  rottura, è l'incontro tra i ricavi totali e i costi totali.



IL PROFITTO


Si ha un profitto quando i ricavi sono superiori ai costi, che può essere definito come reddito dell'imprenditore.

PROFITTO= RICAVO - COSTI


1 la teoria del profitto come residuo affermava che il profitto era costituito da quanto rimaneva al capitalista dopo avere remunerato i fattori produttivi impiegati.

2 teoria del pulsavalore secondo la quale il profitto corrisponde alla differenza tra il valore dei beni prodotti e il salario di pura sussistenza pagato ai lavoratori.

3 teoria delle innovazioni : si realizza un profitto quando un imprenditore introduce un'innovazione sul mercato,il profitto tende poi a diminuire,fino a scomparire.






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