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Domande mercato del lavoro

economia aziendale



Domande mercato del lavoro


in che senso si può parlare di dualismo a proposito del mercato del lavoro italiano? E di balcanizzazione?

Si può parlare di dualismo nel mercato del lavoro poiché dopo un periodo di attenuazione è riesploso dalla metà degli anni ottanta, il fenomeno creò un tasso di disoccupazione stabile nelle regioni centro settentrionali mentre fece crescere ininterrottamente fino al 1999 quello delle regioni meridionali, a metà anni novanta il divario tra le regioni del sud e quelle del nord superava i 15 punti percentuali, solo dal 2001 iniziò una legg 454h73e era ripresa e conseguente riduzione del divario grazie anche ad una discreta mobilità interna.

A causa di una scarsa mobilità interna nacque il fenomeno della balcanizzazione del mercato del lavoro italiano, per questa mobilitazione si possono trovare diverse spiegazioni: maggior benessere economico, scarsa disponibilità di occupazione stabile nell'area di arrivo, differenze del costo della vita e l'elevata diffusione delle case di proprietà.




la discriminazione di genere e per età nel mezzogiorno è uguale a quella del centro nord?

La discriminazione per genere e per età non è uguale nelle diverse regioni ma ha un comune denominatore, c'è più discriminazione nelle zone in cui è maggiore il tasso di disoccupazione perciò nel mezzogiorno il tasso di occupazione maschile e femminile ha un divario oltre che doppio delle regioni del nord, nel centro- nord le discriminazioni si attenuano, nel sud aumentano sempre di più.


quando vi è davvero una connotazione intellettuale della disoccupazione?

Esiste una connotazione intellettuale della disoccupazione quando un giovane laureato non trova nel periodo di almeno un anno un lavoro che possa gratificare il percorso di studi scelto ed effettuato, cioè quando ha più probabilità di restare senza lavoro in confronto ai meno istruiti, in parità di ogni altra condizione.


Perché i laureati spiazzano i diplomati, mentre i diplomati non spiazzano i meno istruiti?

I laureati poiché hanno raggiunto il livello massimo di istruzione sono spesso richiesti poiché considerati più specializzati, per quel che riguarda i diplomati spesso non vengono considerati poiché hanno un'istruzione media, ma non specializzata al contrario di persone che facendo lavori meno qualificati (che i diplomati non accettano). I laureati non vogliono essere dequalificati professionalmente.


come muta la relazione tra livelli d'istruzione e soglie di accettabilità del lavoro?

La relazione tra livello d'istruzione e soglia di accettabilità del lavoro muta a seconda del bisogno di soldi, dell'origine sociale : il tempo di ricerca di lavoro non cambia tra persone che vivono da sole e persone sostenute maggiormente dalla famiglia, anzi generalmente più hai una famiglia benestante e che ti può mantenere e più attenzione si pone alla scelta di un lavoro con tutte le credenziali favorevoli : lavoro stimolante, con gli orari giusti, ben retribuito.


in che modo l'istruzione protegge dalla disoccupazione gli adulti?

Superata la difficile fase dell'ingresso nel mondo del lavoro, l'istruzione più elevata costituisce un vantaggio per conservare il lavoro in età adulta. Tra i 30 e i 59 anni il tasso di disoccupazione italiano degli istruiti è sempre minore di quello degli istruiti, questa relazione più evidente nelle donne e nel mezzogiorno di accentua dai primi anni novanta.

L'effetto di protezione della laurea e del diploma risulterebbe ancor più forte se si potessero dividere le due componenti del tasso di disoccupazione: la probabilità di perdere il lavoro e la durata della ricerca.


Perché i giovani istruiti italiani sono relativamente meno avvantaggiati dei loro coetanei di altri paesi europei?

I giovani istruiti italiani sono scarsamente favoriti nella fase d'ingresso nel mercato del lavoro italiano in confronto ai paesi come Gran Bretagna e Francia dove le probabilità di raggiungere le professioni più qualificate sono distribuite in modo meno diseguale tra le persone con diverso livello formativo ma hanno probabilità molto più elevate di accedere a professioni intellettuali, nonostante queste siano abbastanza poche.


si può dire che in Italia vi sia un eccesso di forza lavoro giovanile ad alto livello d'istruzione?

Si, in Italia vi è un eccesso endemico e uno spreco di forza lavoro istruita data dall'idea sempre maggiore di creare figure più qualificate e migliorare quelle già esistenti, migliorare l'offerta in sostanza ma la domanda di lavoro non presenta un aumento altrettanto cospicuo di posti qualificati. Da qui nasce lo spreco che può essere affrontato in 2 modi:

(negli stati uniti) spiazzamento degli avversari meno istruiti

( Europa/ Italia ) de qualificazione professionale o lunghissima ricerca di lavoro.


Qual è la relazione tra disoccupazione e povertà in Italia?

La povertà sembra separarsi dalla disoccupazione e trovare altre cause : l'età avanzata e le cattive condizioni d salute. Oltre il 70 % dei poveri si trova in condizione non professionale , sono cioè anziani, casalinghe o minori. Solo una fascia molto ridotta di disoccupati è povera , perché quasi i tre quarti di chi cerca lavoro ha meno di 29 anni e costoro vivono quasi tutti con i genitori, uno dei quali è quasi sempre occupato. Ma tra disoccupazione e povertà rimane una forte connessione a livello territoriale : nel mezzogiorno si concentra il 60 % della povertà e il 45 % della disoccupazione, ciò significa che i disoccupati meridionali sono più poveri dei disoccupati centro - settentrionale.





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