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L'IMPRENDITORE
I codici del commercio 1865 e poi 1882. Questo non solo parlava di commercianti e società: aveva anche un proprio dir delle obbl e contr. Il dir comm non regolava tutto il settore del commercio perché vi concorreva anche il dir civ. Il dir comm va visto come l'insieme di regole speciali formate nella sto 727c27h ria dalla classe mercantile per venire in contro alle proprie esigenze. Il cc era quello della borghesia fondiaria, il c comm era della borghesia commerciale e della nascente borghesia industriale. Il cc mirava a conservare e tutelare la proprietà, il c comm si concentrava invece sui contr (e quindi sulla mobilità) disancorati dalla proprietà, come strumenti di speculaz e non di conservaz. Nel conflitto tra commerciante e non comm prevaleva il cod comm.: quindi dir comm come dir di classe. Nei common law già dal '700 c'è dir priv unitario: non conoscono la distinz civile/commerciale e quindi tutto vale per tutti. Il cod '82 era palesemente classista: l'unificaz avvenne sotto il fascismo che era contrario a lotte di classe. Il cc 42 ha accentuato la subordinaz degli interessi della proprietà rispetto a quelli dell'impresa: si voleva spingere forzatamente l'Italia all'industrializzaz.Xex artt 1153-1169 favoriscono anche troppo la circolaz!
Il morderno dir comm insegna impresa, società, contr d'impresa, fallimento e tit di credito. Le soc sono la forma caratteristica d'esercizio collettivo (anziché individuale) dell'impresa; oggi l'ipotesi d'imprenditore individuale è del tutto marginale. Il concetto d'imprenditore viene oggi usato per includere tutti i tipi d'imprese e quindi una serie di norme generali. C'è poi la disciplina specifica attinente le sole società.
L'imprenditore è l'attuatore del sys ec., è intermediario tra chi offre capitale o lavoro ed i consumatori. Mercato è l'ideale sede d'incontro tra D e O dei cari sogg economici (impr, capitalista, lacoratore, consumatore). Sull'impre incombe il rischio economico di non riuscire a coprire il costo dei fattori produttivi impiegati. E' il detentore del potere economico: decide l'indirizzo. Capitalismo industtriale: l'artigiano non aliena più l'oggetto del suo lavoro bensì la sua forza lavoro; gli strumenti di lavoro non sono più di sua proprietà. Solo nell'800 si comincia a distinguere tra capitalista (=proprietario del capitale) e imprenditore (intermediatore, organizzatore). L'imprenditore si sostituisce alla figura del commerciante, il quale includeva anche l'industriale. C'è stata un'inversione di figure: oggi il commerciante è quella specifica figura d'imprenditore che scambia beni. Nel c comm l'imprenditore era uno dei sei tipi di commerciante; erano commercianti tutti coloro che svolgecano attività speculative, affari. L'impr era colui che speculava sul lavoro. Metodo dell'economia: nel fare il cc 42 si voleva che le forme giuridiche corrispondessero a quelle del modo economico. La "produzione" è ciò che distingue il 2082 dal concetto di commerciante del c comm. Produzione non solo di beni e servizi ma più in generale di ricchezza socialmente utile. Lo speculatore di borsa era commerciante per il cod 82 e non è imprenditore per ilcc 42; Galgano si riferisce allo speculatore differenziale il quale fa scommesse sull'andamento dei prezzi, senza comprare o rivendere alcunchè; egli non fa alcuna intermediazione e non svolge attività creativa di ricchezza. Questo però li esclude dal pericolo di fallimento.
Sebbene producano beni o sercizi professionalmente, non sono impr i professionisti intellett e gli artisti perché non c'è attività d'impresa. E' impr, invece, il medico che gestisce casa di cura. Galgano è contrario alla dottr che sostiene che il lavoro intellettuale non sia incluso nei servizi ex 2082: potrebbe esserci un impr che assume degli esperti per offrire ad altre imprese un servizio di riorganizzaz aziendale e cioè questi esperti darebbero dei consigli.
La legge stabilisce che il farmacista è imprenditore perché rivende specialità di case farmaceutiche. Sebbene iscritti ad apposito albo, i farmacisti non sono liberi professionisti, perché non prestano l'opera intellettuale richiesta dal 2238.
Professioni protette sono quelle per le quali è necessario essere iscritti all'Albo."Protette" contro chi non sia iscritto all'Albo, soggetto al controllo degli ordini professionali, che sono enti pubbl. Gli artt 2229 e 2231 fanno capire che la categoria dei professionisti intell non si esaurisce nelle professioni protetteò ci sono anche gli agenti di pubblicità, gli esperti di riorg aziendale. questi sono sottratti xex al 2232 potendo così ricorrere all'appalto (1655) o alla determinaz autoritativa del corrispettivo.
Il concetto di professionalità esclude la occasionalità ma non comporta necessariamente un'attività ininterrotta (xex albergatore in località sciistiche). Né è necessario che sia l'unica o la principale attività del soggetto. Il 2082 si riferisce anche ll'impr pubblico, anche se svolge attività in modo non esclusivo né principale. Il concetto di professionalità esclude l'affare isolato.
Elemento essenziale della figura dell'impr è il lucro. L'erogazione gratuita esclude la figura dell'impr. Il 1767 ci fa capire che l'attività professionale non può esser gratuita. Il lucro è però oggi inteso anche in senso astratto: astratta idoneità dell'attività svolta a procurare un lucro. Per le imprese mutualistiche 2511, nelle quali non c'è lucro bensì si mira al risparmio, si è allargato il lucro 2082 includendovi anche il risparmio. Altro problema connesso al lucro riguarda gli impr pubbl perché questi dovrebbero mirare a finalità di interesse sociale, e non avere di regola intenti speculativi: Galgano critica quindi l'inserimento del lucro tra i requisiti fondamentali dell'impr.
Attività economica art 2082 significa solo attività creativa di ricchezza ed è quindi pleonastica rispetto ai concetti espressi nel resto dell'art. Il concetto di economicità consiste in ciò che l'impresa deve cercare di andare per lo meno in pari, non essendo quindi necessario il lucro. Questo è quanto previsto per gli enti pubbl quando gli si impone di svolgere un'attività ispirata a criteri di economicità: il che vuol dire che l'ente non deve ricorrere a contributi dello Stato, bensì sorreggersi da sé. Per Galgano è quindi l'obiettiva economicità l'elemento distintivo dell'impresa, rinvenibile anche negli enti pubbl ec e nelle soc cooperative (e mutualistiche). Nelle soc cooperative i soci sono sia gestori che utenti. Quando quindi dovrò capire se un privato sta scolgendo attività imprenditoriale dovrò andare a vedere se i prezzi da lui praticati non escludono a priori la possibilità di andare in pari; quindi se l'attività implica erogaz a fondo perduto non si tratterà di impr.
Impresa per conto proprio: chi produce per sé e non per vendere o fornire: non è impresa perché non produce beni per il mercato. Il 2082 non ne parla.
Altro requisito del 2082 è l'organizzazione. L'impr deve speculare sulla differenza tra salari+capitale e ricavi dei beni prodotti. Galgano non concorda sul fatto che l'organizzaz debba essere intermediatrice perché verrebbero esclusi gli artigiani e che ai sensi della legge sono (piccoli) imprenditori. Non è vero che chi svolge att prof da solo non possa essere impr! Xex se un impr licenzia i suoi operai e li sostituisce con macchine egli rimane impr. Anche i mediatori comm e gli agenti di commercio (1748) sono impr benchè lavorino da soli e quindi non vi sia organizzaz intermediatrice. Secondo certi AA deve però esserci almeno un'organizzazione di beni nel senso del 2555. Sono quindi stati esclusi quei mestieri che non richiedono un apparato produttivo: si tratta dei lavoratori autonomi. Un artigiano che non necessiti di macchinari non sarebbe PI, bensì lav autonomo! Ma la legge 443/85 prevede che l'artigiano possa essere anche colui che è privo di lavoratori e macchinari. Egli è quindi un prestatore d'opera manuale ex 2222 la cui caratteristica è di esser autonomo e non subordinato. Per Galgano non serve quindi nemmeno l'organizzazione di beni: il termine organizzazione del 2082 è vuoto! Può servire al limite a distinguere il PI da quello non piccolo.
Prima del cc 42 la coltivazione non era attività d'impresa: era modo di utilizzare la proprietà. Vendere i prodotti della propria terra non era quindi attività di commercio. Oggi invece art 2135.Solo gli impr comm (2195) sono soggetti a obbligo di scritture contabili, fallimento. Il cc definisce positivamente sia il 2135 che 2195: nessuna delle due è categoria residuale e quindi è talvolta capitato di non riuscire ad inserire un impr né nell'una né nell'altra. Una sparuta dottrina ha creato categoria residuale: l'impresa civile. Gli altri AA, nel dubbio, inseriscono le impr nel 2195. Per Galgano l'unica ipotesi di impr civile è l'ente pubblico che eserciti un'accessoria attività commerciale.
Il 2195 spiega come a differenza del linguaggio comune, il cc consideri l'att industriale sottotipo dell'att comnmerciale. Anche le industrie che estraggono materie prime (industrie primarie) sono impr comm sebbene non vi sia una intermediaz nella circolaz; questo perché neanche il 21953 4 5 prescindono anch'essi dalla ricorrenza dell'estremo della intermediazione. Il 21352 serve per sottrarre al 2195ss le attività di trasformazione del prodotto normalmente svolte dall'agricoltore; se le att di trasf sono fuori del normale allora è impr comm (xex industria conserviera). Non tutte le att di produz di beni e servizi possono essere industriali: case di cura, scuole private, agenzie matr ecc. Alcuni AA sostengono quindi che se un'attività di produz di servizi non è industriale e non rientra nemmeno nel 2195n3 4 5 allora si tratterà di imprese civili. Per Galgano è inaccettabile perché si sottrarrebbero una marea di imprese dal 2214 e al 2221! Soluzione: il termine "industriale" 21951 non è usato in senso tecnico economico bensì come semplice contrapposto di att agricola 2135. La funz di detto aggettivo è quindi di sottrarre le att agricole dal 2195. Non esistendo att agricole produttive di servizi, tutte le att produttive diservizi saranno ricollegate ad imprese commerciali. Secondo questa interpretazione si rilevano inutili il 2195n 3 4 perché è sufficiente il 2195n1,2. Il 21952 è att comm nel senso comune del termine: acquisto e rivendita (il 2082 parla solo di scambio e quindi solo la rivendita). Per diventare impr comm non è essenziale l'intermediaz 2195n2. Attività bancaria TU 385/93: raccolta del risparmio ed esercizio del credito è intermediaz nella circolaz del denaro e quindi basta il 2195n2. L'impresa di finanziamento presta il proprio danaro: non è quindi intermediatrice, alcuni AA la escludono quindi dalle impr comm (perché considerano 2195n2 essenziale), altri la includono nei servizi del 2195n1 ma è troppo tirato per i capelli; per Galgano è attività di scambio ex 2082. Attività ausiliarie: mediatore 1754, agente di commercio 1742, agenzia di pubbl, viaggi e tutte quelle esercitate da un impr a vantaggio di altri impr. L'interpr letterale escluderebbe il mediatore di bestiame perché non rientra nelle "precedenti"; Galgano è contrario: il 2195n5 è superfluo e gli ausiliari dell'impr agr come quelli di quello comm rientrano nel 2195. CONCLUSIONE: in nr 3,4,5 sono superflui perché il 3 e 5 rientrano nell'1 (servizi) e il 4 rientra nel 2 (intermediazione).
Holding (società di gruppo): società che ha per ogg la gestione delle proprie partecipaz in altre società che svolgono att impr. La holding dirige il gruppo, le società operanti eseguono le direttive; direzione e attuazione sono quindi separate. C'è separazione dei rischi. La holding rientra nel 2082 o nel 2247? Galgano è contrario a teoria secondo cui la h è 2195n5 (ausiliaria di altre società! Semmai il contrario). Per Galgano la h è impr che svolge attività parte direttamente e parte indirettamente. Ogni società del gruppo è per sé impresa, ma anche imprenditore della h. Per la Cass la h realizza un proprio interesse mediato e indiretto. La qualità di impr della h non deriva dall'attività di coordinamento bensì dalla specifica att di produz o scambio che forma oggetto delle società operanti. Il 2082 non osta all'esercizio mediato e indiretto, purchè persegua sempre un proprio interese.
L'art 2135 elenca le attività agricole: le prime tre sono dette attività essenzialmente agricole perché basta svolgerne una per rientrare nel 2135ss. Le attività agricole per connessione sono tali se svolte in connessione con una delle essenziali. Le att agricole trovano nella terra il proprio carattere distintivo. Non bastala semplice raccolta: occorre altresì la coltivazione. La silvicoltura è la coltivazione del bosco per far legname, chi si limita ad estrar legname svolge invece attività industriale. Il cc non fa alcun riferimento alle colture artificiali: difettando del rischio ambientale (che è la ragione giustificatrice del trattamento di favore verso 2135) rientreranno nel 2195 (Galgano). Bestiame: gli allevamenti non legati ad un fondo (=che non si nutrono coi suoi prodotti) rientrano nel 2195. Attività agricole per connessione devono essere esercitate dallo stesso impr agricolo (xex no chi trasforma il vino l'uva prodotta da altri). 21352 l'esercizio normale varia nello spazio e nel tempo. Alienazione di prodotti: se l'impr agricolo apre negozi di vendita? Anche qui si usa il criterio della normalità. Il 21352 non parla delle attività connesse atipiche; rispondono al requisito dell'accessorietà e non della normalità; sono la bachicoltura, l'apicoltura, animali da cortile; non potendo essere bestiame sono incluse nelle att per connessione. Cosè ragionando però un allevamento di bachi da seta sarebbe impr comm perché sarebbe la coltivaz ad essere accessoria. Galgano dice che è meglio usare l'analogia col bestiame, senza ricorrere così al concetto di att connessa atipica.
Enti pubblici: per essere 2195 l'att comm dev'essere l'ogg esclusivo o principale dell'ente (2201). Questo riguardava xex l'INA e l'ENEL, ma oggi si sono trasformate in spa. Ai sensi del 2201 sono esclusi lo Stato ed enti pubblici territoriali. Per Galgano gli enti pubbl che non svolgano att comm in via principale o esclusiva bensì come attività secondaria sono sì imprenditori ma non impr comm perché sono esentati espressamente dall'obbligo di registraz e atutti gli artt 2188-2221. Tutti gli enti pubblici, anche quelli impr comm, sono sottratti dal 2221 al fallimento.
La distinzione media-grande impr si trova solo nella legislaz speciale. Il PI è sottratto come il 2135 alle norme 2195, sebbene eserciti att commerciale (no registro 2202, no scritt contabili 2214, no fallimento 2221). La parte finale 2083 include piccolo mediatore, piccolo agente di commercio, coltivatore direttò Elementi tipici: il PI deve prestare il proprio lavoro manuale eventualmente aiutato dalla famigliaò il lavoro prestato dev'essere prevalente rispetto al lavoro altrui e al capitale investito (xex gioielliere che lavora da solo non può essere PI).
L 443/85 sulle impr artigiane: serve che l'artigiano presti il proprio lavoro manuale e se ha dipendenti deve dirigerli e comunque ci sono limiti ben precisi al numero assumibile. Si prevede implicitamente che il lavoro deve prevalere sul capitale investito. Se l'impr artigiana è una società, occorrerà che uno almeno dei soci presti il proprio lavoro con prevalenza sul capitale. C'è poi apposito albo per le imprese artigiane: se non ci si iscrive, niente agevolazioni. E' iscrizione con eff costitutiva e sebbene sia l'aut amministrativa a tenere il registro, l'aut giudiziaria potrà aver sempre l'ultima parola (ad eccezione del caso dei contributi) sull'iscrizione o sul suo diniego.
Anche la l fall art 1 sottrae il PI al rischio di fallimento. L'art 12 prevedeva che PI potevano essere solo se avevano reddito inferiore al minimo imponibile dell'imposta di ricchezza mobile: il giudice era vincolato dall'accertamento fiscale. Ora il giudice ha maggior potere decisionale.
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