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Distillazione del modulo n°2
Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri, che insieme formano il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente del Consiglio deve dirigere e garantire unità alla politica del Governo, seguendo il programma su cui è stata ottenuta la fiducia del Parlamento.
I ministri hanno sia un ruolo politico-costituzionale in quanto membri del Governo, sia un ruolo amministrativo perché sono a capo dei ministeri (o dicasteri).
Sono i ministri responsabili di più dicasteri; essi, quindi, ricoprono temporaneamente, oltre al loro, altri dicasteri vacanti per compiere gli atti urgenti o di ordinaria amministrazione.
Sono i ministri a capo di un unico dicastero. In pratica sono dei ministri in più del normale.
I ministri non devono essere dei parlamentari, ma sono comunque persone appartenenti ai partiti di Governo. I "ministri tecnici", pur non facendo parte di alcun gruppo, sono sempre vicini ai partiti di maggioranza.
Un Governo si forma quando s'insedia il nuovo Parlamento o dopo una crisi di Governo.
Prima di affidare l'incarico al potenziale Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica consulta i leader di tutti i partiti presenti in parlamento, che influiscono sulla scelta del Presidente del Consiglio incaricato.
Il Presidente del Consiglio "scelto" e incaricato, accetta l'incarico con riserva, perché non è in grado di sapere se riuscirà a formare in nuovo Governo, e procede a nuove consultazioni interpellando soprattutto i leader che intende riunire nella coalizione. Durante queste consultazioni vengono decisi il programma del futuro Governo e la lista dei ministri. Al termine di queste consultazioni, il Presidente del Consiglio incaricato:
Se non riesce a trovare un accordo per formare una coalizione, rinuncia all'incarico e il Presidente della Repubblica ricomincia le consultazioni per trovare un'altra personalità a cui
affidare l'incarico;
Se riesce a formare una maggioranza parlamentare, si reca dal Capo dello Stato per sciogliere la riserva
Una volta nominati, il Presidente del Consiglio e i ministri prestano giuramento nelle mani del Capo dello Stato. In questo momento il nuovo Governo è formato e sostituisce quello precedente, che era rimasto in carica solo per svolgere gli atti di ordinaria amministrazione.
Il Governo presenta il programma alle Camere, che entro dieci giorni devono dare il voto di fiducia.
La fiducia deve essere accordata da entrambe le camere singolarmente sulla base di un documento detto mozione.
La maggioranza è formata da quei partiti che hanno votato a favore del nuovo Governo.
La maggioranza è formata da quei partiti che hanno votato a sfavore del nuovo Governo.
Il nuovo Governo si insedia quando si forma il Parlamento o, durante la legislazione, dopo una crisi di Governo
Il Governo resta in carica cinque anni (come il Parlamento)
1° fase: il Presidente della Repubblica, consultando i leader dei partiti politici e i presidenti del Parlamento, nomina il Presidente del Consiglio
2° fase: ll Presidente del Consiglio "scelto" e incaricato, accetta l'incarico con riserva, perché non è in grado di sapere se riuscirà a formare in nuovo Governo, e procede a nuove consultazioni interpellando soprattutto i leader che intende riunire nella coalizione. Durante queste consultazioni vengono decisi il programma del futuro Governo e la lista dei ministri
3° fase: se il Presidente del Consiglio riesce a formare una maggioranza parlamentare, si reca dal Capo dello Stato per sciogliere la riserva, se non riesce a trovare un accordo per formare una coalizione (e si passa alla fase successiva), rinuncia all'incarico e il Presidente della Repubblica ricomincia le consultazioni per trovare un'altra personalità a cui affidare l'incarico (e si ritorna alla prima fase)
4° fase: una volta nominati, il Presidente del Consiglio e i ministri prestano giuramento nelle mani del Capo dello Stato. In questo momento il nuovo Governo è formato e sostituisce quello precedente, che era rimasto in carica solo per svolgere gli atti di ordinaria amministrazione
5° fase: Il Governo presenta il programma alle Camere, che entro dieci giorni devono dare il voto di fiducia
Il Governo deve sempre contare sulla fiducia del Parlamento e quando sorgono contrasti fra partiti della maggioranza si ha la crisi di Governo.
Si ha quando il Parlamento sfiducia il Governo.
Si ha quando il Governo si dimette.
Se i partiti riescono a trovare un accordo per formare una nuova maggioranza parlamentare
nasce un nuovo Governo con la stessa composizione del Parlamento.
Se il contrasto fra i partiti è così profondo da rendere impossibile la formazione di una nuova maggioranza parlamentare, il Presidente della Repubblica deve sciogliere anticipatamente le Camere e indire le elezioni anticipate.
Si, perché si possono essere delle crisi di governo successivamente sanate.
Il Governo detiene il potere esecutivo, legislativa e d'indirizzo politico.
Il Governo è l'organo che attua le leggi emanate dal Parlamento.
Sono gli strumenti attraverso cui il Governo realizza il proprio programma politico e questi possono essere:
La presentazione dei disegni di legge in Parlamento
La presentazione del bilancio dello Stato e la relativa attuazione
La guida della politica economica
Il Governo, entro determinati limiti, può esercitare la funzione legislativa.
Il Governo, su delega del Parlamento, può emanare decreti legislativi.
Il Parlamento conferisce la delega al Governo con un'apposita legge (legge delega), approvata con procedimento normale, che deve indicare:
La materia oggetto della delega
I principi e i criteri direttivi a cui il Governo deve attenersi nel predisporre il decreto
Il termine entro cui il Governo deve emanare il decreto
La legge delega viene emanata dal Presidente della Repubblica.
La legge deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il 15° giorno successivo alla pubblicazione.
Il casi straordinari il Governo può emanare i decreti legge che entrano immediatamente in vigore, ma devono essere convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni.
I decreti legge devono essere convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni.
La legge deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il 15° giorno successivo alla pubblicazione.
Nel momento dell'entrata in vigore la legge diventa attiva.
In caso di mancata conversione da parte del Parlamento del decreto in legge, quest'ultimo decade ed è come se non fosse mai esistito.
Occorre seguire il procedimento normale per le leggi in materia per le leggi in materia costituzionale ed elettorale, per la ratifica di trattati internazionali, per le leggi delega e per l'approvazione di bilanci.
Sono deliberati dal Consiglio dei ministri e vengono emanati dal Presidente della Repubblica
Sono deliberati e firmati solo dal ministro competente.
Quando i partiti che lo costituiscono sono coesi e quindi c'è una forte maggioranza in Parlamento.
Il referendum è una votazione in cui i
cittadini si pronunciano direttamente su una singola questione. Il referendum abrogativo può cancellare
una legge (o parte di essa), ma non può né modificarla
né introdurr una nuova legge.
Con il referendum le minoranze si affidano al popolo
per accertare che questo, senza mettere
in discussione le sue scelte politiche di fondo, approvi (o meno) un singolo
atto adottato dalla maggioranza. Per
richiedere un referendum deve essere presentata o da 5 Consigli regionali o da 500 mila elettori della Camera.
In quest'ultimo caso le firme devono essere depositate presso
Leggi tributarie e di bilancio
Leggi di amnistia e di indulto
Leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune e dai delegati regionali. Esso viene eletto sia dal potere centrale che dal potere regionale per sottolineare il fatto che esso è il Presidente di tutti.
Il Presidente della Repubblica deve essere sopra alle parti, perché è
il garante della Costituzione. Essere il garante della Costituzione non vuol dire che il Presidente deve assicurasi che le leggi siano
costituzionali (per questo tipo di lavoro esiste
La forma di Stato è il rapporto tra governanti e governati. Sono forme di stato:
Lo Stato unitario
Lo Stato federale
Lo Stato regionale
La forma di governo è l'organizzazione e la divisione del potere tra i veri organi. Sono forme di governo:
I. Il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal popolo a suffragio universale ogni 4 anni
II. Il Presidente della Repubblica è anche a capo del Governo
III. Il Presidente della Repubblica non è responsabile di fronte al Parlamento e non sono possibili né la sfiducia né la crisi di Governo, il Presidente di Repubblica è responsabile soltanto davanti al popolo che alla fine dei 4 anni potrà confermarlo nuovamente o sostituirlo
IV. Il Presidente della Repubblica è un superiore gerarchico e può sostituire o revocare i ministri, che sono responsabili di fronte a lui
I. Il Presidente della Repubblica non è a capo del Governo.
II. Il Governo deve rendere conto delle proprie azioni al Parlamento, che può sfiduciarlo.
La procedura di elezione stabilisce chi può essere eletto Presidente della Repubblica, chi può eleggerlo, il quorum elettivo e la durata in carica.
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto i cinquanta anni di età e che goda dei diritti civili e politici.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune e dai delegati regionali. Il fatto che non sia eletto solo dal Parlamento me anche dai delegati regionali, sottolinea il fatto che il Presidente della Repubblica è il presidente di tutti.
Per essere eletti Presidente della Repubblica occorre ottenere un numero di voti (quorum) molto alto: per i primi tre scrutini occorre il voto dei 2/3 degli aventi diritto al voto (maggioranza qualificata) e, a partire dal quarto scrutinio, occorre la maggioranza assoluta.
Il Presidente della Repubblica resta in carica 7 anni ed è rieleggibile.
Se il Capo dello Stato è temporaneamente impedito nello svolgere le sue funzioni, il Presidente del Senato gli succede in qualità di supplente che dovrà svolgere gli atti di ordinaria amministrazione.
È un vuoto istituzionale causato dalla mancanza permanente di una delle quattro figure fondamentali della repubblica:
Le elezioni politiche sono le elezioni in cui vengono eletti gli organi centrali.
Le elezioni amministrative sono le elezioni in cui vengono eletti gli organi territoriali.
Le elezioni europee sono le elezioni in cui vengono eletti i nostri rappresentanti al Parlamento europeo.
Il Presidente della Repubblica non s'identifica con nessun potere dello Stato, ma le sue attribuzioni sono tali da condizionare il funzionamento di tutti gli organi costituzionali (esempi: la promulgazione delle leggi, lo scioglimento anticipato delle Camere, la nomina del Governo,.).
Il Presidente della Repubblica può:
I. Sciogliere anticipatamente le Camere, consultati i loro presidenti
II. Promulgare leggi, salvo il rinvio alle Camere per una nova deliberazione
III. Nominare 5 senatori a vita
IV. Inviare messaggi alle Camere
V. Convocare le Camere in via eccezionale
Il Presidente della Repubblica deve:
I. Nominare il Presedente del Consiglio e, su proposta di questo, i ministri
II. Emanare tutti gli atti deliberati dal Consiglio dei ministri:
I decreti legge e i decreti legislativi
Vari atti che prendono la forma di "decreto del presidente della repubblica", tra cui: i regolamenti governativi, i decreti di nomina dei funzionari dello stato, i decreti di scioglimento dei consiglio regionali o comunali
III. Autorizzare il Governo a presentare i disegni di legge alle Camere
Il Presidente della Repubblica:
I. Presiede il Consiglio superiore della magistratura
II. Può concedere la grazia e commutare le pene
Il Presidente della Repubblica:
I. È a capo delle forze armate
II. Presiede il Consiglio supremo di difesa
III. Dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere
I. Rispetto al corpo elettorale:
Indice le elezioni delle Camere
Indice i referendum popolari
II. Nel campo della politica estera
Accredita e riceve gli ambasciatori degli stati esteri
Ratifica i trattati internazionali, previa autorizzazione delle Camere quando occorra
Conferisce le onorificenze della repubblica
III. Rispetto alla Corte Costituzionale
Nomina 5 giudici costituzionali
I decreti sono firmati dal Presidente della Repubblica, ma a tale firma si deve aggiungere la controfirma di un ministro.
La controfirma ministeriale trasferisce la responsabilità degli atti del Presidente della Repubblica ai membri del Governo.
Il Capo di Stato (Presidente della Repubblica) può essere messo in stato d'accusa dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri, per alto tradimento o attentato alla Costituzione e poi viene giudicato dalla Corte Costituzionale integrata (i 15 giudici della corte più 16 cittadini).
L'impeachment non è presente nella nostra Costituzione, ma è presente in quella inglese e americana. Questa "sentenza" porta solo all'allontanamento dal Presidente dalla carica e non (necessariamente) alla responsabilità penale, che verrebbe poi accertata da un giudice ordinario.
Il presidente della Repubblica deve farsi carico della società civile poiché esprime la volontà di tutto il popolo.
Per garantire esperienza e competenza giuridica, la legge stabilisce che possono far parte della Corte Costituzionale solo alti magistrati, avvocati con oltre 20 anni di esercizio e professori universitari di materie giuridiche. La loro carica dura 9 anni e non sono rieleggibili.
I 15 giudici che compongono
5 dal Presidente dalla Repubblica
5 dal Parlamento in seduta comune
5 dalle supreme magistrature (Corte di cassazione, Corte dei conti e Consiglio di Stato)
Giudicare sulla legittimità costituzionale delle leggi
Giudicare sui conflitti di attribuzione
Giudicare penalmente il Presidente della Repubblica
Giudicare sull'ammissibilità di un referendum abrogativo
Si ha un conflitto di attribuzione quando un
organo ritiene che la propria competenza sia stata invasa da un atto compiuto
da un altro organo.
Dopo la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica da
parte del Parlamento in seduta comune,
Giudica che la legge che si vuole abrogare rientra fra le materie escluse dalla Costituzione (leggi tributarie e di bilancio, leggi di amnistia e indulto, leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali).
Giudica non chiara la formulazione del quesito a cui i cittadini devono rispondere.
Inizialmente le Corte Costituzionale ha dovuto
giudicare sentenze sulla costituzionalità delle leggi per adattare
l'ordinamento giuridico alla Costituzione, successivamente e tuttora
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