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LA SCUOLA NEGATA

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LA SCUOLA NEGATA

"Ti piace andare a scuola?" "Moltissimo.." "Che materie preferisci?" "Hindi, inglese..sono brava in tutte le materie.." "Cosa pensi che diventerai da grande?" &qu 353c21d ot;Niente..tanto adesso devo lasciare la scuola, ci andrà soltanto mio fratello. Io devo lavorare in casa, come le mie sorelle e cugine, poi sposarmi, fare figli." . Nakusha ha otto anni, ma per lei la scuola è già finita, L'attendono giornate di duro lavoro; sveglia alle sei di mattina, preparare il tè e la colazione per tutti, poi lavare i piatti, preparare il pranzo, spazzare per terra, lavare i vestiti.. Nel tempo libero ricamerà al telaio, per fare un po' di soldi, in casa servono. La sua famiglia si augura che si sposi appena possibile, ma intanto deve lavorare, perché la dote- assolutamente necessaria secondo le tradizioni dell'India- costa cara per il magro bilancio familiare. I soldi spesi per una femmina sono buttati via, dice suo padre. Del resto, l'hanno chiamata Nakusha: che significa figlia non voluta. Non voluta perché femmina. "Mi piacerebbe essere un ragazzo. Studierei, giocherei, diventerei qualcuno. Magari un pilota, o un dirigente d'azienda.responsabile di qualcosa. La scuola è importantissima, senza istruzione la tua vita è incompleta, è come non avere una mano o un piede. La scuola è tutto. Se non hai l'istruzione non sei niente." Quante sono le bambine nel mondo che devono rinunciare a sogni come questi? Quanti sono i talenti sprecati, le intelligenze buttate via tra i lavori domestici e matrimoni precoci,   quante le ragazzine costrette all'analfabetismo, o comunque a un'istruzione limitata, monca? Sono tante, troppe. Oggi, alle soglie del 2000, il 34% delle donne nel mondoè ancora analfabeta (contro il 19 % degli uomini), e i bambini iscritti a scuola sono più maschi che femmine; e i dati più recenti non mostrano grandi cambiamenti, con l'eccezione di pochi paesi come Giordania, Kenya e Tanzania, dove la percentuale di ragazze dotate di un po' d'istruzione è aumentata del 50%. Oggi nell'Asia Meridionale su 100 ragazzi 75 frequentano la scuola elementare, ma per le bambine la media scende a 55; poco più della metà. In sei paesi - Burkina Faso, Mali, Nepal, Nigeria, Pakistan e Yemen- almeno tre quarti delle ragazze non ha completato alcun livello d'istruzione; in altri quattro - Bangladesh, Guinea, Marocco e Senegal- la quota superà la metà. Quasi sempre, soprattutto nell'Asia meridionale, le famiglie scelgono d'investire solo sull'istruzione dei figli maschi con motivazioni di tipo economico: i soldi non bastano per tutti, e la scelta sembra quasi obbligata. Le ragazze devono lavorare, sposarsi e fare figli, spesso con matrimoni e gravidanze precoci che mettono a rischio la salute delle adolescenti. Tra le mamme-bambine la mortalità da parto è altissima; in India il 13% delle morti di donne sotto i 24 anni sono dovute a complicazioni della gravidanza e del parto, e in alcune zone del Rajastan più del 45% delle bambine tra i 10 e i 14 anni sono già sposate. Oggigiorno le cose stanno cominciando a cambiare grazie ad associazione come l'UNICEF, che cercano di convincere villaggio per villaggio, famiglia per famiglia a dare un'istruzione alle bambine.






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