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Raccolta differenziata

tecnica





Una delle disfunzioni più gravi che lo sviluppo socio - economico ha portato, in Italia ed ovunque nel mondo, è certamente quella dei rifiuti solidi urbani.    Lo smaltimento dei rifiuti dei rifiuti solidi urbani è sempre stato effettuato con l'ammassamento, in discariche più o meno grandi, poste nelle immediate vicinanze dei centri di cui erano a servizio; sopporta te malvolentieri dagli abitanti vicini ma strettamente necessari in mancanza di un serio piano alternativo di smaltimento. Purtroppo l'aumento indiscriminato delle quantità di rifiuti avviati in discariche non che il peggioramento delle loro caratteristiche. L'espandersi delle zone urbanizzate contestualmente all'esaurimento di cave di altre depressioni, naturali deputate all'espletamento della funzione discarica ma anche la maggiore attenzione che si è creata nei confronti dell' ambiente, ha portato all'impossibilità oggettiva di proseguire su questa strada costringendo a cercare nuove vie da percorrere. Lo smaltimento dei rifiuti può avvenire tramite le succitate discariche controllate, il riciclaggio,il compostaggio ed il recupero energetico; questi processi, non sono alternativi ma complementari in una corretta politica dello smaltimento delle tonnellate di rifiuti prodotte dalle grandi metropoli. Per risolvere il problema rifiuti si deve intervenire su ogni fase della produzione del rifiuto, soprattutto, quando possibile, all'origine della formazione del bene che diverrà rifiuto; massimizzare il riutilizzo o il riciclaggio e infine sfruttando il contenuto energetico mediante la produzione di compost, biogas o la termocombustione di ciò che non è stato possibile valorizzare. Alla fine di questo processo la frazione destinata a discarica , sempre e comunque presente, sarà di quantità estremamente inferiore a quella di partenza e, se trattata opportunamente, molto stabile. Quindi riduzione, riutilizzo del materiale tal quale, riciclaggio della materia costituente il materiale raccolto e recupero sono i nuovi quattro imperativi che si impongono per affrontare correttamente il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Noi tutti dovremmo essere consapevoli di essere una parte del complesso meccanismo che può aiutare l'ambiente e noi stessi a vivere meglio.



Il riciclaggio dei rifiuti è il processo di trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili.

Il riciclaggio è una pratica di introduzione abbastanza recente, nata nei paesi industrializzati intorno agli anni cinquanta per rispondere a esigenze di tipo economico ed ecologico: in primo luogo, infatti, è un sistema intelligente di smaltimento dei rifiuti e un modo per ridurre i consumi energet 333g66d ici e i costi delle industrie, in secondo luogo, è una via da perseguire per risparmiare le risorse naturali del pianeta. Dal punto di vista ecologico, è l'alternativa più vantaggiosa ai sistemi convenzionali di smaltimento dei rifiuti (accumulo nelle discariche e incenerimento in appositi impianti), che oltre a non essere più sufficienti per smaltire il sempre crescente carico di rifiuti prodotti, hanno un impatto ambientale non trascurabile.

Se evitiamo di gettare alla rinfusa il vetro, il metallo, le materie plastiche e la carta che usiamo ogni giorno, ma li deponiamo negli appositi cassonetti, possiamo riciclarli e usarli di nuovo. Ciò aiuta a conservare le risorse naturali della Terra.

Il riciclaggio riduce drasticamente la quantità dei rifiuti, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e fa risparmiare energia.








Il sistema di smaltimento dei rifiuti solidi più diffusamente utilizzato in Europa è quello del confinamento in discariche controllate nelle quali viene trasportato l'88% dei rifiuti solidi urbani e l'82% di quelli industriali. Il resto dei rifiuti solidi prodotti viene in gran parte bruciato negli inceneritori, mentre solo una minima parte viene inviata negli impianti di compostaggio e riciclaggio . La scelta della tecnologia di smaltimento si basa quasi unicamente su valutazione relative ai costi di istallazione e di gestione degli impianti. In Italia attualmente solo il 7% dei rifiuti prodotti viene riciclato. Recentemente, una serie di leggi ha imposto alle amministrazioni locali di provvedere a raccolte differenziate dei rifiuti, così da incoraggiare il riciclaggio. I rifiuti solidi sono costruiti da:

materiali decomponibili (scarti organici in genere, residui vegetali, carta, legno, tessili, avanzi di cibo, carogne di animali);  

 materiali non decomponibili (metalli, vetro, ceramica, materiali ferrosi e plastici);

ceneri e polveri;

rifiuti ingombranti (materiali provenienti da demolizioni, macchinari, elettrodomestici, vecchie auto e parti meccaniche);

contenitori e imballaggi (in vetro, alluminio, materiale plastico, materiale cellulosico);

rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci, i prodotti tossici e infiammabili, come candeggina, vernici, colle, insetticidi, oli minerali usati, residui ospedalieri, lampade a vapore di gas, tubi catodici);

residui solidi risultanti dal processo di trattamento dei liquami (materiali trattenuti dalle griglie degli impianti di depurazione, materiali solidi stabilizzati, fanghi biologici);

rifiuti industriali (sostanze chimiche di varia natura, tinture e simili, sabbie, cascami di lavorazione, oli e grassi);

rifiuti derivati da attività minerarie (scorie di vario genere, polveri e residui di carbone);

rifiuti derivati da attività agricole (letame e rifiuti zootecnici vari, scarti vegetali).

Le discariche sono il più economico dei sistemi di smaltimento in grado di offrire risultati soddisfacenti. La loro economicità dipende dalla disponibilità di aree idonee e relativamente vicine ai luoghi di produzione dei rifiuti, la cui raccolta e il trasporto incidono, in genere, per il 75% sui costi complessivi. Circa i cinque sesti dell'immondizia raccolta in Italia finisce nelle discariche a cielo aperto, che sono ormai piene. Il pattume non può più essere accumulato, va bruciato o riciclato. Purtroppo solo la decima parte dei rifiuti accumulati raggiunge i pochi inceneritori funzionanti (molti sono stati chiusi perché non rispettavano l'ambiente emettendo fumi velenosi) mentre nella raccolta differenziata organizzata confluisce appena un ventesimo del totale dei rifiuti d'Italia. Perché l'uso della raccolta differenziata e degli inceneritori non si sviluppa maggiormente?

Eppure dal punto di vista tecnologico ci sono decine di soluzioni possibili. Le amministrazioni pubbliche devono fare la loro parte (costruire inceneritori moderni ed efficienti, organizzare la raccolta differenziata), ma ciascuno di noi deve vincere la propria pigrizia e abituarsi a raccogliere separatamente i diversi tipi di rifiuti e gettarli negli appositi cassonetti, in modo da prepararli per il trasporto alle industrie.

I rifiuti organici

Cosa sono? Tutte le sostanze di origine vegetale o animale (residui di cucina, scarti di potatura del verde pubblico e privato ecc.).   Quanti sono? Sono, circa un terzo dei rifiuti solidi urbani. Come sono? Sono, umidi, quindi danno problemi di percolazione nelle discariche, elevati costi per l'incenerimento, possono fermentare e produrre cattivi odori. Il modo migliore per di smaltire i rifiuti organici e trasformarli in una sostanza utile attraverso il processo di compostaggio. 

Parliamo di ... compostaggio

Ovvero di tecniche moderne  per riciclare i rifiuti casalinghi che quotidianamente vanno ad intasare le discariche urbane con notevole spreco di energia preziosa!. Il compostaggio domestico è un processo per ricavare buon terriccio dagli scarti organici della cucina di casa (scarti di frutta, alimenti vari,  pose di caffè, the, ecc...) e del giardino (foglie, fiori, ramaglie e quant'altro c'è di rifiuto vegetale...). E' importante solo seguire poche norme per ricavare dell'ottimo terriccio molto fertile da utilizzare convenientemente per le proprie piante ed aiutando l'ambiente a smaltire in maniera biologicamente sana i rifiuti che altrimenti andrebbero persi.   Il compost è il risultato del processo di decomposizione che avviene naturalmente sulle sostanze vegetali  alla fine del loro processo vitale. L'esempio tipico della trasformazione a cui vanno  incontro queste sostanze  è ad esempio l'humus che si trova nel sottobosco: foglie e rametti morti si trasformano nel giro di alcuni mesi. In questa sostanza soffice e profumata che ha importanti proprietà di fertilizzazione del terreno.


A livello domestico si possono ricreare  le  condizioni ideali per la fermentazione e la trasformazione di compost di tutto quanto sopra elencato; i tempi di trasformazione sono  così più brevi che in natura:in 4-6 mesi si riesce ad ottenere una trasformazione completa.  

COMPOSTAGGIO? SI' GRAZIE!

L'impianto di compostaggio è una struttura che trasforma la parte umida dei rifiuti (gli scarti di cucina costituiti da residui organici quali avanzi di frutta, verdura, ossa, carne, pesce, fondi del caffè, gusci d'uovo, eccetera) verdi (foglie e legno derivati dalla manutenzione del verde pubblico e privato dalla portatura delle siepi, eccetera) compost. All'interno dell' impianto di compostaggio vengono accelerati i tempi di un processo naturale come ad esempio quello che trasforma le foglie  morte che in autunno cadono al suolo in fertile humus. Terra che si può usare per un  elevato grado di purezza  del compost stesso poiché la frutta e la verdura assorbono le sostanze contente nel terreno e noi mangiando, assimilino anche  queste sostanze) .    

INDICAZIONI  PRATICHE  PER IL COMPOSTAGGIO

Se   la  fermentazione  avviene   bene,  cioè  con   il giusto grado  di umidità e  con una  buona    ventilazione,  non si producono cattivi odori. Per ottenere queste  condizioni la compostiera deve essere un po' curata almeno una volta alla settimana (o due, nei periodi di grande produzione di materiale).  E' necessario dargli un'occhiata e verificare che tutto  funzioni bene; basta rivoltare con un forcone i 30 cm superficiali, per rendersene conto stringendo un pugno di materiale deve rimanere compatto (senza sbriciolarsi) deve bagnare la mano senza gocciolare .  

DIVERSI  MODI  DI  COMPOSTARE

Per compostare bisogna utilizzare un preciso schema:  

IL COMPOSTORE (apposito contenitore per il materiale decomponibile) occultamento del materiale, indipendenza dalle condizioni atmosferiche. L'unico svantaggio è che occorre aerare  mediante rivoltamenti.


IL CUMULO

Consiste nel fare un cumulo  di materiale decomponibile. È più facile aerare mediante rivoltamenti può essere di qualsiasi  grandezza. I problemi  di questo metodo sono la dipendenza dalle condizioni atmosferiche  e la visibilità del materiale.

 LA BUCA

Consiste  nel sistemare il materiale decomponibile in buche del  terreno) I vantaggi sono che il materiale non si vede, e che non ci sono limiti di grandezza.     Il problema è l'accumulo d'acqua sul fondo e lo scarso scambio di ossigeno con l'esterno.  

Rifiuti industriali e domestici

In genere i rifiuti prodotti dall'industria e dal settore commerciale vengono riciclati con maggiore facilità rispetto a quelli prodotti dai privati cittadini: in Italia, ad esempio, attualmente viene riciclato il 15% dei rifiuti industriali e solo il 7% di quelli domestici. La spazzatura domestica, formata da un miscuglio di materiali, nel nostro paese è composta in media per il 28% di carta, per il 16% di materie plastiche, per il 4% di tessili e legno, per l'8% di vetro, per il 4% di metalli, per il 29% di materie organiche decomponibili e per l'11% di polveri, ceneri ecc. Ai fini del riciclaggio, ognuna di queste frazioni ha un proprio valore e deve essere, perciò, separata dalle altre. La raccolta differenziata dei rifiuti può essere attuata in diversi modi: può essere effettuata direttamente dai cittadini, che selezionano ed eliminano i diversi tipi di rifiuti in contenitori separati o, in alternativa, all'interno di appositi impianti di smistamento, dopo la raccolta di rifiuti misti. Quest'ultimo metodo, che fu il primo a essere applicato, consiste nella separazione manuale dei rifiuti da parte di operai addetti che li prelevano da un nastro trasportatore, oppure in una separazione di tipo "gravitazionale", vale a dire nell'immersione in acqua della massa di rifiuti misti, per separare quelli più leggeri (carta, plastica) da quelli più pesanti (metalli, vetro). Nella maggior parte dei casi, quest'ultimo tipo di separazione si è rivelato poco soddisfacente, in quanto non sufficientemente selettivo e rigoroso nel distinguere i diversi tipi di materiali. Il sistema più vantaggioso, quindi, rimane quello della raccolta differenziata alla fonte, effettuata dai cittadini. Nella maggior parte dei paesi industrializzati si sta cercando di promuovere il riciclaggio attraverso leggi. In Germania, ad esempio, un recente decreto ha imposto ai rivenditori l'obbligo di ritirare gli imballaggi dei prodotti venduti. Per quanto riguarda l'Italia, diverse leggi obbligano le regioni a favorire la raccolta differenziata dei rifiuti e impongono ai Comuni di istituire un servizio per la raccolta differenziata e lo smaltimento di batterie e pile, medicinali, prodotti tossici e infiammabili, carta, vetro, alluminio e plastica.

In un anno, ciascuno di noi accumula circa 350 kg di rifiuti, più o meno un chilo al giorno. Non è tanto una questione di peso, quanto di ingombro: una sola persona riesce a colmare di immondizia circa 160 vasche da bagno l'anno!



Il mondo in cui viviamo é molto inquinato.Per aiutare il nostro PIANETA tutti noi possiamo fare molto. Per cominciare bisognerebbe essere più puliti e riciclare gli oggetti che scartiamo. Quando andiamo a buttare l'immondizia, ci sono dei contenitori per: la plastica , la carta, il vetro, le pile, il cartone, le medicine ecc. ogni materiale può essere suddiviso per mezzo della raccolta differenziata. La città che ricicla di più è Camberra (Australia) dove hanno deciso di non avere più rifiuti entro il 2010 e per fare questo devono ridurre i rifiuti, riusare gli oggetti, riciclare tutto il possibile . Infatti davanti alle abitazioni ci sono tanti CASSONETTI colorati : Carta, Cartone, Alluminio, Ferro , Abiti usati ecc. Avanzi di DEMOLIZIONE; APPARECCHIATURE ELETTRICHE; VETRO E NATURALMENTE LA CARTA e la PLASTICA. In questo modo il 98% dei rifiuti viene riciclato e non arriva alle Discariche. L'oggetto più riciclato è la BOTTIGLIA di plastica; e con essa si possono rifare : MAGLIONI e COSTUMI DA BAGNO ; FELPE ; GIACCHE e ANCHE MOQUETTE. Per fare un maglione servono 15 Bottiglie. Dalle buste di plastica si possono fare vestiti da Sposa o costumi da Bagno ; e tritando i bicchierini del caffè, nascono le matite.




FORSE NON SAPEVI CHE.............   

Se una famiglia si impegnasse seriamente nella raccolta della carta di casa, potrebbe salvare un albero ogni 12 mesi.

Con 6 chilogrammi di plastica si realizzano più di 150 bottiglie: se le aprissimo, e le unissimo una all'altra, avremmo un tappeto lungo 50 metri e largo 30 centimetri.

Con 25 bottiglie di plastica si ottiene un maglione ecologico o il guscio di una valigia; con 30 un'intera tuta da ginnastica.

In un anno in Italia si consumano 1 miliardo e 700 mila lattine di alluminio. Messe una sopra l'altra arriverebbero a coprire più della metà della distanza tra la Terra e la Luna. Mettendole, invece una accanto all'altra, coprirebbero una superficie pari a quella di 1.300 campi da calcio.

Per saperne di più su alcuni tipi di rifiuti. 

Torsolo di mela

Come molti rifiuti organici vegetali è composto da sostanze naturali facilmente riassorbibili dall'ambiente. Se viene lasciata in un prato può scomparire in meno di tre mesi grazie all'azione dei batteri e degli insetti .

Mozzicone di sigaretta  
Le sigarette con filtro impiegano circa due anni a biodegradarsi. Il filtro è infatti costituito da sostanze artificiali che " piacciono " poco ai batteri .

Gomma da masticare 
La gomma è un prodotto naturale, ma in questo caso viene mescolata a resine sintetiche, indigeste a funghi e batteri. E' impermeabile dunque in acqua non è biodegradabile. Non si deve gettare in un prato la gomma da masticare, perché uccellini e piccoli mammiferi, inghiottendola ,rischiano di strozzarsi.

Lattina di alluminio
L' ossido naturale che ricopre l'alluminio lo protegge dall'azione del tempo.
Per questo una lattina abbandonata durante una passeggiata nel bosco può resistere da 20 a 100 anni all'erosione dell'aria e della pioggia.

I rifiuti solidi sono costruiti da:

   materiali decomponibili (scarti organici in genere, residui vegetali, carta, legno, tessili, avanzi di cibo, carogne di animali);

   materiali non decomponibili (metalli, vetro, ceramica, materiali ferrosi e plastici);

   ceneri e polveri;

   rifiuti ingombranti (materiali provenienti da demolizioni, macchinari, elettrodomestici, vecchie auto e parti meccaniche);

   contenitori e imballaggi (in vetro, alluminio, materiale plastico, materiale cellulosico);

   rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, farmaci, i prodotti tossici e infiammabili, come candeggina, vernici, colle, insetticidi, oli minerali usati, residui ospedalieri, lampade a vapore di gas, tubi catodici);

   residui solidi risultanti dal processo di trattamento dei liquami (materiali trattenuti dalle griglie degli impianti di depurazione, materiali solidi stabilizzati, fanghi biologici);

   rifiuti industriali (sostanze chimiche di varia natura, tinture e simili, sabbie, cascami di lavorazione, oli e grassi);

   rifiuti derivati da attività minerarie (scorie di vario genere, polveri e residui di carbone);

   rifiuti derivati da attività agricole (letame e rifiuti zootecnici vari, scarti vegetali).




Rifiuti organici Cosa sono? Tutte le sostanze di origine vegetale o animale (residui di cucina, scarti di potatura del verde pubblico e privato ecc. Quanti sono? Sono, circa un terzo dei rifiuti solidi urbani! Come sono? Sono, umidi, quindi danno problemi di percolazione nelle discariche, elevate costi per l'incenerimento, possono fermentare e produrre cattivi odori.

Il modo migliore per di smaltire i rifiuti organici e trasformarli in una sostanza utile attraverso il processo di compostaggio.

Il riciclaggio dell'alluminio, utilizzato per produrre le lattine, è altamente vantaggioso: permette infatti un notevole risparmio energetico e un minor consumo di bauxite, il materiale da cui l'alluminio viene estratto. Si stima che oggi, in Italia, quasi il 40% in peso dell'alluminio utilizzato provenga da lattine riciclate. La produzione dell'alluminio è altamente inquinante; per produrre l'alluminio necessario a costruire una lattina da 33 cl del peso di 16 grammi vengono inquinati:

aria quanto una stanza;

acqua 18 litri (53 volte la sua capienza);

30 cm cubi di suolo.


Il sistema di raccolta della plastica attualmente in vigore, non sufficientemente selettivo, non è tanto vantaggioso quanto sarebbe se si potessero separare i diversi tipi di materie plastiche: il polietilene (PE) e il polietilene tereftalato (PET), che costituiscono la materia prima più utilizzata per i contenitori di prodotti liquidi, il cloruro polivinile (PVC) e il polistirolo (PG). Infatti, con il termine plastica si indica una vasta gamma di composti detti anche resine, ottenuti per mezzo di processi industriali dalla lavorazione di prodotti derivati dal petrolio. Le materie plastiche rappresentano circa il 7% dei rifiuti. La maggior parte dei materiali plastici non è biodegradabile: per questo è molto importante non gettarli nell'ambiente. Inoltre, se ogni italiano riutilizzasse, ad esempio una busta di plastica al giorno, in un anno si risparmierebbero 200.000 tonnellate di petrolio.

Appartiene a questa tipologia il vetro dei contenitori con vuoto a perdere. Le bottiglie vanno portate nella campana blu vuote e sciacquate. Il vetro viene raccolto nelle campane blu insieme alle lattine. E' sempre meglio utilizzare a rendere perché costituisce una mancata produzione di rifiuti ed un risparmio di materia prima e di energia infatti riciclare bottiglie di vetro frantumato comporta un costo ed un inquinamento 5 volte superiore al lavaggio e sterilizzazione della stessa resistenza interna. Per quanto riguarda il vetro, la forma di riciclaggio più economica ed efficiente è quella del vuoto a rendere, che permette di riutilizzare una bottiglia fino a 50 volte. Il sistema di raccolta differenziata, invece, avviato in Italia alla fine degli anni Settanta, funziona oggi in oltre 5000 Comuni. Anche in questo caso, tuttavia, come per la carta, si pone un problema di qualità dei prodotti ottenuti con il materiale di scarto; questo, infatti, contiene sempre una percentuale non trascurabile di impurità, quali residui di etichette e del metallo dei tappi.

Il riciclaggio della carta è quello che ad oggi funziona in modo più efficiente: già nel 1993, in Italia, il 50% della materia prima utilizzata dall'industria della carta era rappresentato da materiale da macero riciclato. Poiché il sistema di raccolta differenziata non è ancora del tutto consolidato, tuttavia, una parte di questa carta riciclata viene importata dall'estero. Dal punto di vista ecologico, l'uso di carta riciclata presenta comunque qualche svantaggio: per ottenere prodotti di qualità, infatti, è necessario sottoporla a processi di sbiancamento degli inchiostri e di eliminazione della patinatura altamente inquinanti. Cosa gettare nella campana della carta? Giornali, riviste, quaderni, vecchi libri, piccole scatole da imballo, moduli a carta continua, carta pulita in generale. Cosa non gettare Carte plastificate, metallizzate, oleate, vetrate a carbone, tetra pack (cartoni del latte e dei succhi di frutta).


Perché raccogliere la carta in maniera differenziata?

Produrre una tonnellata di carta da materia riciclata permette di"salvare" 5 alberi,fa risparmiare 400.000 litri d' acqua 5.000 chilowattora d' energia. L'ambiente non viene inquinato da tante fasi di lavorazione,con una riduzione dell'inquinamento dell'acqua del 60% e dell' aria del 15%.  
Inoltre il procedimento è più economico e la carta può costare di meno.

Qualche consiglio pratico
Non lasciate che la carta si inumidisca prima della consegna: la carta diventa in fatti più pesante e più difficile da trasportare. Non gettate della campana perché non si può riciclare la carta ricoperta da un sottile strato di plastificazione o di metallo.




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