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ESERCIZIO N°1: TEORIA GLOBALE.
Velivolo: AERO DESIGNS PULSAR
Dimensioni:
- Wngs gross area: 7.43 m2 (80.0 sq ft)
Pesi:
Prestazioni: (at max T-O weigth)
- Cruising speed: 225 Km/h (62.5 m/s)
- Stalling speed (Vs) 74 Km/h (20.5 m/s)
Scopo:
- analisi dei coefficienti di portanza CL e resistenza indotta CDi in diverse condizioni di volo, a diverse quote e diversi pesi, secondo la formulazione della teoria globale;
- valutazione dell'angolo di deviazione della corrente b e della componente verticale della velocità DVv
Consideriamo, come primo caso, la condizione di volo di crociera con velocità V = 225 Km/h (62.5 m/s) alla quota di 4000 ft (1219 m) dove la densità dell'aria è pari a r = 1.09 Kg/m3, ed il peso massimo di decollo vale 481 Kgf.
Utilizzando l'espressione della portanza: L = ½ rV2SCL ed imponendo l'uguaglianza con la forza peso L = W , si ricava il valore del coefficiente di portanza:
CL = 2W/(rV2S) =
Grazie a questo risultato è possibile calcolare il coefficiente di resistenza indotta attraverso la sua espressione: CDi = KmCL2/(pAR) con AR = b2/S = 7.81.
Fissato Km = 1, risulta CDi = 0.0888/(p 7.81) = 0.00362. Dal valore di CDi ci possiamo anche, ricavare il rapporto tra il "coefficiente di snellezza" Sn del velivolo e il "parametro di forma in pianta" p (si ricordi che Sn=(b/2)/l, cioè rapporto tra semi-apertura alare e lunghezza della fusoliera, e p=s/bl, cioè rapporto tra la superficie alare e l'area del rettangolo che racchiude la pianta del velivolo); infatti: CDi=(CL2/2oKm)(p/Sn), per cui: p/Sn=(0.00227)/(0.298)2=0.0256.
Per quanto riguarda l'angolo di deviazione della corrente, utilizziamo l'espressione della portanza che si desume dalla legge di Newton: L = rVA(DVv) dove A è l'area del tubo di flusso: A = p b2/4 = 45.6 m2, sempre fissato Km = 1.
Se perciò b DVv/V allora b = L/(rV2A) = W/(rV2A) = 481 45.6] = 0.0243 radianti, ovvero in gradi: b
Consideriamo, ora, la quota di 10000 ft (3048 m), dove la densità vale r = 0.905 Kg/m3; nelle stesse condizioni di velocità e peso.
In questa ipotesi si ha:CL = 2W/(rV2S) = 0.359; CDi = KmCL2/(pAR) = 0.00526; p/Sn=0.256;
b W/(rV2A) = 0.0293 rad = 1.68°; DVv = bV = 1.83 m/s.
Possiamo qui introdurre delle tabelle che a quote diverse ci chiariscono la variazione dei termini considerati.
Cruise at (ft 0.305m) |
Kgf |
CL |
CDi |
b |
DVv |
4000 ft |
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1.52 m/s |
10000 ft |
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1.83 m/s |
OSSERVAZIONE
Dalla tabella appare evidente come, all'aumentare della quota, ma a parità delle velocità e delle altre condizioni, la massa d'aria "trattata" dal velivolo diminuisca (=rVpb2/4), come pure decresce la pressione dinamica di volo. Poiché le ali del velivolo devono sostenere lo stesso peso, segue un necessario aumento della velocità verticale con la quota, e quindi dell'angolo di deviazione della corrente, con conseguente aumento del coefficiente di portanza e del coefficiente di resistenza indotta ad esso collegato.
Consideriamo, a questo punto, le seguenti condizioni di avvicinamento per l'atterraggio:
- V = 1.1 Vs = 22.5 m/s; residuo di carburante pari a 10 Kgf ; peso totale 431 Kgf;
- V = 1.2 Vs = 24.6 m/s; residuo di carburante pari a 25 Kgf; peso totale 446 Kgf.
Ricordiamo che la densità dell'aria at sea level vale 1.22 Kg/m3.
Landing at Sea level |
Kgf |
CL |
CDi |
b |
DVv |
0 m |
431 Kg |
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3.37 m/s |
0 m |
446 Kg |
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3.20 m/s |
Benchè nella seconda condizione di atterraggio il peso del velivolo sia maggiore rispetto al primo caso considerato, l'aumento di circa il 10°/° della velocità di avvicinamento riduce i valori dei coefficienti di portanza e resistenza indotta; diminuiscono anche l'angolo di cui deve deviare la corrente e la componente verticale della velocità.
OSSERVAZIONE
Esiste, per ogni configurazione dei velivoli, una velocità minima di sostentamento, che si ricava dalla (1) ponendo L=W:
Vmin=(2W/qSCLmax)1/2 (3)
Come si vede dalla (3), a parità di carico alare (e di velocità di volo dell'aereo) la velocità minima di sostentamento Vmin diminuisce all'aumentare della quota.
I velivoli non sono macchine che possono sostenersi a partire da V=0. I carichi alari (W/S) dei velivoli, sia commerciali che militari, sono molto aumentati dal 1945 ad oggi, sicché le velocità minime di sostentamento degli aerei moderni sono elevate (dell'ordine di 50-100 m/s e anche più), e sono richieste lunghezze di decollo e atterraggio di 2-3 km. Si è, quindi, obbligati ad ubicare gli aeroporti lontano dai centri urbani con le conseguenze tecniche ed economiche che ne derivano.
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