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Dèi, profeti, contadini - Vittorio Lanternari - NZIMA DEL GHANA SUD-OCCIDENTALE

sociologia



Dèi, profeti, contadini

Vittorio Lanternari


NZIMA DEL GHANA SUD-OCCIDENTALE.

Non vi è neppure un elemento nella cultura di una società che non sia in relazione con altri elementi delle sfere più varie, e che non li influenzi o non ne sia influenzato.

L'etnografo sul campo è portato più consapevolmente di chiunque altro a problematizzare la sua posizione di fronte agli "altri" e ad esercitare una severa funzione di autocritica: tensione psico-culturale fra la coscienza anti-etnocentrica (piano dell'intelletto, della morale e della volontà) e i richiami meno consapevoli e meno controllati della cultura, del mondo di idee e degli stilemi espressivi propri della civiltà da cui proviene.

In fondo l'etnocentrismo è una tendenza da cui nessuno può completamente sfuggire:

livello psicologico o viscerale - razzismo;

livello morale o etico-sociale - inadeguata considerazione dei valori altrui;



livello intellettuale, concettuale, espressivo e linguistico - si riferisce all'uso della lingua, di nozioni e concezioni del mondo, del tempo e dello spazio, cioè di categorie mentali di cui non possiamo fare a meno in quanto sono connaturate alla nostra formazione culturale.

Esempio: Lanternari portato a fare un uso utilitaristico ed economico del tempo: si scontrò con una ben diversa concezione del tempo propria dei nativi Nzima (il tempo "serve" agli uomini, invece di essere "schiavi" del tempo): per noi il tempo rientra in una categoria economica e individualistica, per l'africano fa parte di una categoria sociale e comunicativa.

Fin dal primo giorno li hanno chiamati "uomini bianchi": modo di conoscere gli uomini in termini che implicano un determinato rapporto sociale, condizionato a sua volta da sequenze di rapporti storici, che vanno dalla colonizzazione all'epoca odierna di intense comunicazioni economiche e culturali con l'Europa => classificazione cognitiva.

Affiliazione: gli Nzima dettero loro un'identità sociale ben definita relativamente alle loro categorie classificatorie (Lanternari, latern, fuoco: clan twia; Wade Brown, guado, acqua: cl 333c26d an ezohile). Praticamente tutto il mondo circostante inanimato, animale e vegetale è diviso, classificato in rapporto alle divisioni della società. In tal modo tutto il mondo viene socializzato. Rientra in questo contesto l'affiliazione di uno straniero: l'affiliato non è più soltanto un uomo bianco, cioè diverso dall'africano, ma è un "parente" di tutti i componenti del clan di cui è venuto a far parte.

Il lignaggio in linea verticale non si estende al di sopra delle poche generazioni ascendenti la cui memoria precisa è assicurata tra i discendenti, mentre gli ascendenti clanici risalgono fino ad un'epoca ormai mitica.

Mentalità europea: avete amuleti? No. Domanda malposta. Lo Nzima non possiede categorie linguistiche e concettuali corrispondenti alla nostra nozione di amuleto. Come fate a prevenire la vostra casa da incendi?. Gli Nzima hanno sviluppato una disponibilità mentale concretizzante ed analitica, a differenza di quella concettualizzante e sintetica propria ormai degli Europei.

Problema degli informatori. Interprete: non si interpone solo sul piano linguistico, ma anche su quello culturale, psicologico, morale, interpretativo (interprete cattolico).

Lingua veicolare: meglio con i giovani in ambiente urbano che con gli anziani in ambiente rurale. L'uso fatto dall'africano della lingua franca europea, lo porta qualche volta a modificare alcune categorie originali appartenenti alla cultura tradizionale (es. religione si identifica con "chiesa").

Miniere, prodotti commerciali e schiavi. I portoghesi furono i primi, olandesi, svedesi e danesi. Inglesi dal 1680: gli schiavi presero il posto dell'oro. Ostilità dei popoli locali: Fanti e Ascianti. La politica inglese seppe trarre profitto dalle rivalità interne.

Le nuove nazioni africane sono il risultato di imposizioni della politica colonialistica dei vari paesi europei, senza riguardo alle distinzioni etniche e culturali: la società nzima veniva tagliata in due tronconi: è interessante che entrambi celebrino a tutt'oggi, su un piano meramente simbolico ma legato alla memoria storica, una loro unità etnica e sociale, almeno in occasione della grande festa tradizionale di capodanno o kundun.

Minerali (oro, diamanti, manganese, bauxite), cacao, caffè, arachidi, gomma, olio di palme, copra e legname.

La modernizzazione, l'introduzione dei beni industriali, la riorganizzazione del paese secondo strutture di tipo moderno, e il tendenziale mutamento di mentalità tra gli abitanti, sono processi che riguardano soprattutto le città, mentre nei villaggi in maniera assai più limitata.

Ghana: nome indigeno e storicamente significativo, rifiutando il nome coloniale di Costa d'Oro: passaggio rivoluzionario ad un regime politico autonomo.

Regni e stati di struttura "teocratica": hanno al fondamento una ideologia dominante data dalla religione.

Gli Nzima sono considerati linguisticamente come un gruppo della famiglia dei popoli Akan, e con essi hanno parentela culturale. Gli Akan sarebbero provenuti da una regione nord-occidentale, e la spinta a spostarsi sarebbe venuta proprio dall'invasione musulmana. Gli Ascianti si stanziarono nelle zone centrali della Costa d'Oro, i Fanti al centro della fascia costiera e gli Nzima a loro ridosso, più a occidente.

In comune: istituzione monarchica di tipo teocratico, sistema di successione ereditaria fondata sulla linea materna, etichetta di corte, sistemi di credenze e pratiche religiose connesse con la persona del re.

Tra il 1784 e il 1901 avviene l'occupazione coloniale della Costa d'Oro da parte inglese. Il lavoro forzato non è obbligatorio ma è consentito, e sugli abitanti grava l'imposizione di tributi in moneta, che dà avvio ad un processo consequenziale di interazione che diviene fattore determinante di vasti e profondi mutamenti delle strutture sociali, della cultura, del sistema di valori su cui si reggeva la società tradizionale: entrata coercitiva nel circuito dell'economia di mercato.

Economia di "tratta": le coltivazioni dei generi di sussistenza famigliare vanno via via riducendosi mentre si sviluppano quelli di destinazione commerciale agevolando l'aggravarsi di rischi di carestia (Sahel). Nuove tendenze comportamentali vanno facendosi strada, volte a favorire interessi di carattere individualistico - legati al possesso di denaro - sopra l'attitudine tradizionalmente predominante orientata in senso comunitarista. Ne consegue la disgregazione dei rapporti etico-sociali all'interno dei gruppi parentali e di discendenza. In breve, l'imposizione di imposte agli africani, collaterale all'introduzione del sistema monetario, sta al fondamento del processo di disgregazione della società e della cultura tradizionali ed è il fattore primario dell'avvio al processo di acculturazione nei suoi aspetti ambivalenti, disgregativi e progressivi.

Nkrumah: primo presidente. Fu un sogno a spingerlo ad assumere il ruolo di leader: procedimento tipico dell'arcaica tradizione nzima: un carismatico. 1957 indipendenza. 1966 colpo di stato.

GLI ASCIANTI

Processo demografico caratteristico, dato da successive ondate migratorie di interi gruppi di discendenza.

Secolo XVII, clan oyoko fonda l'impero Ascianti con capitale Kumasi.

Per rifornirsi di armi, conquiste verso sud e traffico di schiavi.

Il ruolo del re è insieme politico e religioso, in quanto il suo potere deriva da una discendenza divina: fonte di legittimazione ed insieme controllo della sua condotta. Sotto di lui i capi delle divisioni provinciali. Seggio d'oro.

La stratificazione sociale ha trovato un freno nell'obbligo istituzionale di ridistribuire i beni entro la parentela.

Secolo XIX: inizio del declino: deterioramento dell'autorità centrale in rapporto alle autonomie provinciali, scontro con gli Inglesi => protettorato britannico.

L'industria sorgeva dal supersviluppo dell'economia mercantile schiavistica ed essa stessa portò, a sua volta, al superamento dell'economia e della politica schiavistica.

E' questo un punto fondamentale per capire come in Africa, ed in particolare nel Ghana, si avviasse fin d'allora - fine del secolo XVIII e primi del XIX - un processo di trasformazione socio-economica, oltre che di rapporti politici. Risulterà chiaro, anche, che l'abolizione della tratta degli schiavi - avvenuta ufficialmente in Inghilterra tra il 1807 e il 1833 - non era dovuta tanto a fattori d'ordine etico-umanitario quanto, soprattutto, all'azione di forze economiche che operarono in Inghilterra, nei suoi rapporti con le Indie Occidentali: anziché esportarli in America, gli africani potevano essere impiegati con maggiore profitto nella produzione delle materie prime locali. Fu così che a partire dal 1700 si incrementò la coltivazione di cash-crops, cioè piantagioni di uso industriale: fine del periodo schiavista e inizio della colonizzazione: passaggio dall'economia mercantilistica-schiavistica a quella colonialistica.

Ecco perché gli Inglesi si intromisero nella guerra degli Ascianti contro i Fanti. Li batterono definitivamente nel 1824, distruggendo Kumasi.

Analogie tra la cultura Nzima e quella degli Ascianti. Ogni capo-lignaggio era considerato come anello di congiunzione tra il mondo dei viventi e quello degli antenati. Il sistema dei clan e dei lignaggi forniva un modello per l'organizzazione statale, mentre i legami di parentela attraverso la madre erano determinati nei rapporti fra i membri dei clan, tra i membri di un villaggio e nella successione delle autorità locali e del sovrano. Poliginia, matrimonio virilocale. Nel sistema di credenze ascianti dalla madre il figlio desume il sangue, dal padre lo spirito, che comprende un'essenza vitale (kra) che torna al Creatore alla morte dell'individuo, e un altro elemento, sumsum, che muore con la persona e rappresenta la personalità, il carattere, l'io del soggetto. Ogni individuo osserva un culto verso il dio preposto al giorno della settimana in cui egli è nato.

Ente supremo celeste (Nyamenle) che creò il mondo e che manifesta il suo potere tramite una moltitudine di divinità (awosonle). Il sacerdote posseduto diventa portavoce del dio.

CENNI DI STORIA NZIMA

Portoghesi: Apolloni. Inglesi: indirect rule attraverso il re e i capi locali.

Organizzazione politica assimilata al modello del "dispotismo asiatico" nel contesto del "modo di produzione asiatico".

I rapporti del potere centrale - re e corte - con gli abitanti dei villaggi è di sudditanza economica: terra in forma comunitaria ma con l'obbligo di produrre un sovrappiù per pagare il tributo. Il re fruiva anche di un surplus derivante dal commercio (oro): Così nel regno nzima, come nell'impero ascianti, il re divino esercitava un potere autocratico volto al doppio e congiunto fine di incrementare le ricchezze proprie e, per mezzo di esse, espandere la propria area di controllo del commercio e contestualmente del potere politico (armi).

Lo sfruttamento dei giacimenti auriferi e il commercio dell'oro costituirono un fattore prioritario di cointeressenza e di cooperazione tra le compagnie commerciali private e il governo britannico nell'impianto della colonia. Quanto allo sfruttamento della terra per prodotti agricoli, una concorrenza di fattori climatici - clima malsano - e insieme di fattori di indole sociale - contadini contro la concessione di terre agli stranieri - determinava l'applicazione del divieto per gli europei di assumere concessioni di terre e l'incentivazione di piantagioni praticate dagli stessi nativi per la produzione di monocolture.

IL VILLAGGIO

vi sono diversi tipi di villaggi nzima, a seconda del grado di trasformazioni moderne subite rispetto al tipo tradizionale, e anche secondo il numero degli abitanti.

Lo stato Nzima è diviso politicamente in due metà, in ciascuna si installò un omanhene o capo supremo, che oggi hanno un'autorità puramente simbolica e rituale.

Kundun: festa che coinvolge tutti i villaggi nzima verso la fine di ottobre per otto giorni: simbolica minaccia di aggressione compiuta da un gruppo di giovani contro il re: il senso effettivo di questo rituale è praticamente perduto nella coscienza degli stessi africani. La cerimonia rientra inconfondibilmente nella categoria dei "rituali di ribellione" o "d'inversione sociale" con i quali una società retta a struttura verticale esprimeva, una volta l'anno, ma in modo puramente simbolico, la sua turbolenza e le sue tensioni, salvo ribadire l'ordine costituito e l'autorità del sovrano. Espediente istituzionalizzato volto ad esprimere la capacità, posseduta da un potere dispotico, di reprimere e ridicolizzare eventuali velleità di rivolta.

Molti hanno dei bianchi un'idea mitica (messaggio nella bottiglia, Norvegia, gruppo elettrogeno).

Compound: complesso residenziale familiare, che comprende un numero variabile di capanne di abitazione e alcune capanne-cucina. Mancanza di sistemi di illuminazione, acqua in casa e servizi igienici.

Donne: lavoro in casa e lavoro ordinario nelle piantagioni, mercato.

Uomini: lavori duri nelle piantagioni, caccia, abitazioni, importanti obblighi sociali e cerimoniali.

Divisine dei compiti su base sessuale. Matrimonio virilocale e gruppo domestico patrilocale. Poliginia. Eredità sulla discendenza matrilineare.

Sistema classificatorio della parentela, per cui "padre" è, oltre al genitore, ogni fratello di lui e ogni maschio consanguineo in linea materna.

Estrema labilità del matrimonio, che sta diventando monogamico per l'onere di mantenere la famiglia.

Spaccio: indice di una cultura in movimento, funzione sociale oltre che commerciale (bar).

Ogni villaggio ha il suo capo villaggio che risiede in una casa talora più vistosa delle altre dove è custodito lo sgabello simbolico del potere.

La funzione religiosa, in qualsiasi chiesa, è occasione di ritrovo, svago e interazione sociale (canti, incontri, abito festivo).

Albero-altare ove risiede il bosonle della famiglia. I legami sociali sono vissuti in senso religioso e la casa e il santuario sono intimamente congiunti nel pensiero e nel rito.

L'ottavo figlio ha una propria denominazione Nyameke, dal nome Nyamenle del dio supremo, e se ne parla come di un re o di una regina.

Il nono figlio Ngiongia, tra i favoriti.

Il decimo figlio è visto come porta-sfortuna, tanto che nella vecchia tradizione veniva ucciso. Oggi si indica come "ultimo" e si ricomincia dall'undicesimo.

Alla periferia del villaggio c'è un santuario dedicato al bosonle di tutta la comunità, il cui accesso è regolato da cautele rituali. Vasi, boccette e altri recipienti.

Bambini. senso comunitario. gli adulti non giocano con loro, altrimenti perderebbero la propria autorità nei loro confronti. questo comportamento produce uno spontaneo processo di responsabilizzazione. Nuove generazioni scolarizzate: influenza della cultura europea. Shock per la forte differenza di abitudini e comportamenti.

I legami emozionali, economici e sociali ed in genere tutti i rapporti interindividuali si realizzano più che su una base territoriale, sulla base di vincoli di parentela e, secondariamente, di affinità. L'autonomia socio-economica del villaggio in quanto tale è scarsa, e si confronta con gli aggruppamenti di tipo parentale, cioè il lignaggio e il clan, o quelli di affini, cioè cognati, suoceri, etc, nel cui ambito si esplica una notevole quantità di attività ed interessi socio-economici comuni. Il sistema parentale e di affinità costituisce la bandiere - in senso funzionale ancor più che simbolico - dell'unità di questa società, che sul piano simbolico viene rappresentata dal re.

Con l'introduzione di giochi a squadre come il calcio, si sta sviluppando una tendenza a svolgere competizioni fra rappresentanti di villaggi in lizza tra loro. Si viene affermando uno spirito campanilistico, dando enfasi alle distinzioni territoriali a scapito delle antiche classificazioni parentali e claniche.

ECONOMIA

Il regime economico è fondato su una attività tradizionale, la coltivazione, e complementarmente la pesca. Gli animali allevati sono destinati di massima ad uso sacrificale, e dunque rituale. L'unico cibo proteico è costituito dal pesce (sciabica).

Non si può dire che soffrano la fame, tuttavia è un regime di sussistenza. Inoltre la povertà viene sentita oggi con più marcata consapevolezza, specie nel confronto con le genti di città e con gli stranieri: si presenta, più che come fatto strutturale, come esperienza socio-culturale indotta dai confronti con altri gruppi umani e società differenti.

Uno dei fattori primi a promuovere un mutamento negli orientamenti di valore, e quindi uno scompenso socio-economico e psicologico, è stata l'economia monetaria, e con essa l'economia di mercato. Svalutazione - specie tra i giovani - dell'economia agricola a beneficio di un'economia commerciale e di attività terziarie.

L'economia monetaria di mercato è applicata più specificatamente e originariamente ai prodotti agricoli di uso industriale (cash-crops): società cooperative statali li pagano in contanti ai produttori e provvedono all'immagazzinamento.

Le tecniche, i tipi di attrezzi, i sistemi di coltivazione, le cautele rituali e i metodi di protezione magica dei campi e dei prodotti sono l'indice di una cultura fortemente dipendente dalla tradizione. L'arcaica tecnica della coltivazione itinerante (shifting cultivation) del rotational bush-fallow e dello slash-and-burn persiste integralmente anche oggi.

Il sistema di coltivazione prevalente, e che contraddistingue l'agricoltura africana, consiste nel piantare nel medesimo campo, promiscuamente e con distribuzione piuttosto irregolare, molti generi di piante: il suolo viene in questo modo sfruttato in maniera razionale, l'ambiente e il clima caldo umido permettono questo tipo di agricoltura che da noi sarebbe improduttivo.

Il sistema di riposo forestale a rotazione prevale nelle regioni costiere rispetto alla coltivazione nomade che si pratica verso l'interno e comporta un periodo di riposo forestale più lungo.

Anche per i cash-crops si adotta il medesimo sistema tradizionale: è interessante notare come l'africano abbia innestato la coltura dei cash-crops su quella dei food-crops, con una continuità nel ciclo produttivo e contiguità di spazio, che possono ben indicare la continuità e contiguità del processo di innovazione rispetto alla tradizione.

L coltivazioni promiscue di uso alimentare accompagnano per alcuni anni la crescita delle piante industriali, finché queste ultime richiedano il suolo tutto per sé. E' proprio il carattere di lunga durata di queste piantagioni che sta in parte trasformando i criteri tradizionali preposti alla proprietà terriera.

I diritti sulla terra sono multipli e di differenti contenuti. Conviene distinguere tra proprietà e uso. L'uso è individuale ed è regolato in base a complesse norme sociali e ai diritti di successione ereditaria.

L'intera popolazione è ripartita in un numero preciso di grandi gruppi di discendenza, matrilineari e esogamici, cioè sette clan o abusua, divisi in lignaggi. Ogni abusua ha un capo-lignaggio, che è genealogicamente il più anziano vivente di detto gruppo ed ha responsabilità di ordine economico (controllo sull'assegnazione delle terre), sociale e giuridico (matrimonio, vertenze), religioso (rituali del gruppo). Accanto al capo lignaggio spicca il ruolo della donna più anziana del gruppo, che ha un importante ruolo nelle questioni di eredità dei diritti della terra. Il capo lignaggio partecipa al consiglio di villaggio formato dagli anziani dei vari abusua e dal capo-villaggio, che è l'anziano del lignaggio "più antico", ossia quello che per primo si stanzio' nel territorio.

Poiché il lignaggio è matrilineare, l'eredità si trasmette in linea femminile: cugino maschio matrilineare parallelo, il quale, secondo il sistema classificatorio di parentela vigente, è chiamato "fratello" del morto. Si vuole rinsaldare l'unità del lignaggio fra i suoi componenti genealogicamente più lontani, con l'attribuire diritti ereditari ad un "fratello" classificatorio di lignaggio, a sua volta il più lontano possibile dal morto. In questo modo viene annullato il rischio - ognora latente ed insidioso - che gli interessi settoriali prevalgano sull'interesse di solidarietà dell'intero lignaggio. La scelta dell'erede viene svolta dal consiglio di lignaggio, donna più anziana. Importante applicazione della logica comunitaria, uno dei connotati più tipici delle società tradizionali.

Escamotage per la moglie e i figli: gli intesta in vita le piantagioni acquistate in denaro ma non quelle ereditate. => l'introduzione dell'economia di mercato apre alla donna la possibilità di possedere in proprio beni.

Preciso obbligo di solidarietà all'interno del lignaggio: carattere fortemente unitario e coesivo.

GIORNATA DI LAVORO E GIORNI DI FESTA

Nesso inestricabile tra tecnica e rituale. Sistema di divisione settimanale del mese lunare. Giovedì e domenica sono festivi. Il giovedì è sacro ad Azele Yaba, dea della terra e dell'agricoltura. La domenica per influenza cristiana.

Ogni persona assume alla nascita due nomi: il primo è quello del giorno della settimana, il secondo viene imposto dal padre. Terzo nome europeo.

Divieto di lavoro alla donna incita del decimo figlio. Tabù dei due cicli mestruali.

Funerale: primo, terzo e ottavo giorno dalla morte.

SOCIETÀ, PARENTELA, FAMIGLIA.

Mentre la discendenza segue la linea materna, il titolo e il simbolo della rappresentanza clanica (seggio) e di lignaggio spetta agli uomini: ripartizione di funzioni sociali e di ruoli fra sessi opposti in senso complementare: se la donna funge da tramite genealogico - come datrice di potere - l'uomo funge da detentore di potere e rappresentante a fini sociali.

Il clan e il lignaggio assommano insieme funzioni economiche, sociali, giuridiche, rituali, religiose. Quanto ai diritti territoriali, ciascun lignaggio vanti diritti su un territorio in relazione alla seniorità dell'occupazione.

Il matrimonio è considerato regolare soltanto dopo che lo sposo abbia provveduto a versare al padre della sposa un "prezzo matrimoniale"; il padre della sposa risponderà con un dono in denaro. Lo zio materno ha sempre un ruolo importante verso i figli della sorella perché da lui, istituzionalmente, essi ricevono l'eredità. C'è divieto di matrimonio tra i componenti di uno stesso lignaggio e tra cugini paralleli, tanto patrilineari quanto matrilineari (sono fratelli classificatori tra di loro). All'opposto c'è il matrimonio preferenziale tra cugini incrociati (i migliori sposi).

Il matrimonio nzima è piuttosto instabile, ed è tipica della discendenza matrilineare che pare doversi porre in rapporto al fatto che presso tali società la donna resta più autonoma perché il prezzo matrimoniale versato dallo sposo è esiguo, laddove presso le società patrilineari il prezzo matrimoniale è vistoso e agisce come remora contro ogni velleità di divorzio, poiché il divorzio comporta la restituzione del prezzo e a tale restituzione tende ad opporsi la parentela della sposa.

Capodanno nzima o kundun: festa di valore plurimo: festa celebrativa del raccolto e ribadisce il primato spirituale e politico del re sulla società. Ognuno tira sassi al mare rivolgendo al kundun uno scongiuro: rito di simbolica espulsione dei mali.

L'ACCULTURAZIONE: ASPETTI ECONOMICI ED ETICO-SOCIALI

Per i terreni da destinare ai cash-crops è stata introdotta una particolare istituzione economico-giuridica, il cosiddetto "sistema-abusa" (spartizione in terzi): un individuo può assumere il diritto di proprietà di tali terreni in modo irreversibile e perpetuamente, contravvenendo alla norma che regola i diritti di proprietà dei terreni destinati a food-crops. Il sistema abusa è indissolubilmente connesso con i cash-crops e l'economia monetaria. Il lignaggio diventa il venditore e l'individuo l'acquirente, che deve provvedere a proprie spese a disboscare il suolo, quindi impianterà promiscuamente cash-crops e food-crops, e dovrà provvedere a dividere con il proprietario uscente, il terreno in tre parti: di queste una resta per sempre al proprietario uscente (cioè al rappresentante del lignaggio) e due terzi vengono assunti in proprietà irreversibile dal nuovo, contro un versamento in moneta che sarà concordato tra le parti. Non è più un diritto d'uso proprio della tradizione, ma un diritto di proprietà terriera privata. L'acculturazione coinvolge la sfera ideologica ed etico-sociale prima che quella tecnologica. C'è continuità operativa fra il sistema di vita tradizionale e quello modernizzante: il contadino trae dal vecchio sistema forza e moneta per accedere al nuovo.

Lavoro salariato: proletariato rurale prima inesistente. Crea la base per la formazione di una classe operaia, suscettibile di orientarsi in direzione urbana, verso lavori di tipo industriale, artigianale e impiegatizio.

In definitiva il sistema monetario e le coltivazioni commerciali-industriali costituiscono il canale per il quale un intero sistema di diritti consuetudinari, fondato sulla successione ereditaria legata al sistema di lignaggi, viene modificandosi per dare luogo a un sistema di diritti nuovi a fondamento individualista, con la creazione di una nuova figura: l'imprenditore-piantatore.

Processo di urbanizzazione. I pochi che riescono ad integrarsi cambiano sistema di vita. L'importanza del ruolo attribuito alla famiglia nucleare cresce in rapporto allo sviluppo dell'economia monetaria e mercantile, ed in rapporto inverso con la crisi del sistema dei clan. L'incremento demografico che in passato originava movimenti migratori, ora orienta verso l'urbanizzazione.

RELIGIONE, AGRICOLTURA, VALORI ETICO-SOCIALI

L'intero ciclo di lavori campestri dipende dall'intervento di potenze soprannaturali. La terra è sacra perché è abitata dagli dei, che risiedono nel bosco e che, benché invisibile agli occhi comuni, danno un segno della loro presenza attraverso un ninsinli (mago-medico) o un komenle (sacerdote).

Il richiamo ad enti sovrannaturali per difesa dalle calamità è ricorrente in qualsiasi momento della vita ordinaria. L'efficacia degli amonle (oggetti collocati con una formula nei vari luoghi) dipende dal credito dell'opinione comune: sistema di prevenzione antifurto.

Quando una persona si accorge di essere stata derubata, può ricorrere alla "maledizione": siamo al di là dei riti e delle formule di carattere magico - amonle - la cui efficacia è unicamente ascritta al potere di colui che pronuncia la formula: la maledizione è consegnata ad un dio perché la applichi punendo il reo. Con la maledizione viene comunque lasciato un margine di scampo per il pentimento e la restituzione.

Il complesso sistema di credenze sta a rappresentare ed esprimere un mondo di rapporti etico-sociali fondato sul bisogno di fiducia reciproca, di rispetto e solidarietà.

Non è mai un caso, ma sempre una "causa" che induce la morte o una malattia: inchieste etico-giudiziarie ad opera di un esperto (ninsinli, esofo o komenle): controllo sociale. Solo riparando i torti commessi sul piano morale, e riscattando gli errori perpetrati sul piano rituale, si creano le condizioni favorevoli alla risoluzione della malattia.

Inoltre il sistema religioso dà valore all'esistenza umana fornendo la base dell'autoidentità sociale e culturale degli Nzima: nel nome e nel culto degli antenati si riconoscono tra loro come una comunità o nazione coesa.

RELIGIONE: SUE STRATIFICAZIONI

Le prime missioni cristiane furono metodiste 1874-1881. Per i metodisti e per i cattolici esiste una perfetta conciliabilità tra cristianesimo e religione tradizionale, e ciò sia a livello di pratica rituale, sia a livello di credenze. L'islamismo ha scarsa influenza (circoncisione, tessuti e indumenti policromi): gli elementi culturali viaggiano e si trasmettono per diffusione, non necessariamente in blocchi coesi.

Il cristianesimo rivela tra i suoi adepti una natura superficiale ed esteriore. Lo si segue in gran parte più per motivi di prestigio e di "avanzamento sociale".

Radicalismo intransigente dei pentecostali e di altri gruppi di rigida osservanza protestante.

In realtà è idea diffusa ormai che solo il cristianesimo merita il nome di "religione", mentre essi parlano della tradizione ancestrale come di "nostri costumi e credenze tradizionali". Con il cristianesimo fu introdotto il termine nuovo di "chiesa": pertanto per loro è "religione" soltanto l'insieme di riti e credenze che si racchiudono in un corpo coerente, rigido, ben diverso dall'insieme disorganizzato e libero di credenze e riti costituenti la loro "tradizione" (superiorità dei bianchi).

Pentecostali, chiese spirituali e "di preghiera" dichiarano di rompere con le tradizioni ancestrali.

Esistono poi movimenti religiosi il cui sincretismo è ben più vistoso, che sono fortemente legati a modelli arcaici eppure sono arricchiti di tratti ideologici e rituali d'influsso cristiano: chiesa Awa dei Water Carriers.

Conversione religiosa sotto la pressione di una malattia.


RELIGIONE TRADIZIONALE

Cattolici: "gli dei sono stati creati da Dio (Nyamenle) e i preti sbagliano quando negano ciò e dichiarano che essi sono creature di Satana".

Gli awosonle possono essere solo riconosciuti e visti solo da chi "ha occhi", ma un komenle non si limita solo al rapporto visivo: è posseduto da uno o più awosonle. La possessione dà luogo a comportamenti particolari, ritualizzati, che corrispondono ai modelli stereotipati tramandati dalla tradizione: sedute pubbliche e cerimoniali di tipo sciamanistico: esibizioni coreiche che producono trance.

Processo a posteriori: al verificarsi della malattia, il guaritore potrà "scoprire" mediante la divinazione e l'inchiesta l'errore commesso da qualcuno.

L'evangelizzazione ha cercato di amplificare il ruolo di Nyamenle e di declassare quello degli awosonle.

Ninsinli: guaritore che opera con metodi empirici e uso di erbe, ma prima la vaticinazione: uso di cordicelle e conchiglie. Aspetto economico e sociologico del loro ruolo: posizione di prestigio, élite locale e da tale posizione traggono vantaggi economici.

Il fatto sociologicamente e culturalmente rilevante è che la presenza di siffatti operatori corrisponde ad un bisogno ufficialmente riconosciuto e diffuso, e perciò le operazioni stesse si caricano di una potenziale, relativa efficacia nel risolvere certi problemi esistenziali o terapeutici per i quali grande parte è lasciata alla componente psicologica o psicosomatica.

Komenle: raduna i malati nel suo compound, santuario-ospedale del quale è direttore e medico. Periodicamente indice delle pubbliche sedute.

Se il ninsinli è solamente un tecnico esperto, il komenle è una personalità carismatica, un sacerdote di culto, ha una speciale attitudine alla trance e rivendica capacità terapeutiche come ispirato dal dio. (danza di possessione).

Un individuo è posseduto in quanto la società lo giudica come tale: la possessione è un fenomeno di portata e valore sociale.

Chiamata: la visione è un elemento determinante del destino personale. La morte di numerosi figli, grave malattia: rapporto con lo spirito all'inizio persecutorio e il riscatto verso la salvezza consiste nell'iniziazione al culto dello spirito.

Akenye Bozoma di 45 anni: processo catartico: l'aver finalmente imprestato una precisa ideologia liberatrice alla sua malattia, socialmente riconosciuta come tale, ha effettivamente liberato la donna dalla sua sofferenza originaria.

MOVIMENTI SINCRETICI. I WATER CARRIERS

1914 profeta liberiano William Wade Harris: predicava la fede in un solo dio, la distruzione dei feticci, condannava il furto e l'adulterio, modelli della cultura dei bianchi.

Awa = zucca. Si rifà alla bibbia, che tuttavia è vista come feticcio. Prevalgono le donne, sia tra i malati che tra gli esofo. Si fa uso dell'acqua sia a scopo esorcistico, sia come elemento centrale nelle danze di possessione. Mentre nei rituali tradizionali il bosonle riveste una duplice, ambivalente funzione in tempi distinti: è persecutore all'inizio ed è liberatore e protettore alla fine, qui il bosonle è ridotto ad assumere un ruolo soltanto univoco, cioè negativo, e si vuole esorcizzarlo con il rito dell'acqua. Senza che la profetessa entri lei stessa in trance, sono le pazienti a procurarsela. La componente cristiana rivela nel suo sincretismo un impiego del cristianesimo come religione più prestigiosa, e dunque più potente perché emanata dai bianchi. Analogie con i sistemi psicoterapeutici moderni. La tendenza tipica è alla disunione, sotto la spinta di individualismi dei vari fondatori o successori.

MOVIMENTI RELIGIOSI MODERNI

a) il movimento pentecostale

Specialmente nel dopoguerra con l'intensificarsi delle comunicazioni. Dipendenti dal cristianesimo, ma hanno carattere nativo e autonomo; tendenza all'unione tra branche di una medesima organizzazione. Il movente principale è l'attesa di salvezza da malattie. Preghiera comune, rottura della tradizione magico-sciamanica. Sostituiscono la nuova ideologia, quella dello "spirito" divino che entrando nell'individuo per fede, lo libera dagli spiriti malefici, declassati ad entità puramente malefiche. Stretto legame tra il culto e le esperienze di malattie: libere testimonianze dei fedeli (coesione psicologica solidale della comunità). Taglio netto sul piano individuale fra il periodo di vita precedente e quello successivo alla conversione.

L'organizzazione della chiesa pentecostale ha un carattere informale e antigerarchico. Quattro anziani.

b) la Action Church

Pur riferendosi alla nozione di "spirito", non si accetta l'esperienza di uno spirito che entra nell'individuo. I seguaci di questa chiesa guariscono soltanto in virtù della preghiera comune. La Action Church è organizzata gerarchicamente. Ognuno vive dei suoi mezzi. Battesimo per immersione (adulti).

In tutte queste chiese sono riconoscibili una funzione esplicita ed una latente. da un canto esprimono in modo evidente il bisogno di reperire un sistema di valori nuovi, cui ancorare la propria esistenza da parte di gente che le proposte innovatrici della cultura europea hanno disancorato dalla vita tradizionale e hanno ridotto in condizioni di sfiducia e perplessità. In questo senso le chiese spirituali forniscono nuovi canali associativi e reintegrativi per individui di una società in crisi e anomia.

Ma vi è anche una funzione latente: quella di mettersi al passo in forme spontanee e autonome - implicitamente in una dimensione simbolica ancor più che reale - con la cultura dei "bianchi" vista come cinta di un'aureola di superiorità. In questo senso le chiese spirituali e di preghiera intendono dare per superata l'immagine dell'africano dedito ai culti arcaici, o spinto verso attività autodistruttive come l'alcolismo. Esse indicano una presa di posizione critica e polemica verso certi aspetti della religione tradizionale: soprattutto i culti di possessione.

LE CHIESE SPIRITUALI

a) premessa

Le comunità carismatiche note come "chiese spirituali" nascono fuori dalle istituzioni locali (cioè i sistemi religiosi tradizionali) e sono istituzionalmente indipendenti dalle chiese introdotte dall'esterno (le chiese storiche missionarie). In esse il culto è fondato da leaders carismatici che si distaccano dallo status quo tradizionale. Sono "religioni di guarigione". In tal senso implicano e pongono in atto un complesso rapporto tra ideologia (o "concezione del mondo") e terapia, rivalutano l'unità fra componenti psichiche e somatiche della personalità umana, riconfermano quel rapporto di fiducia (anzi "fede") e protezione tra il paziente e il guaritore, che era proprio della religione tradizionale africana.

Nell'ambiente urbano le chiese spirituali pullulano a centinaia. Trovano nell'harrismo una matrice indiretta.

Due fasi nel loro sviluppo: fino al 1945 chiese di diretta derivazione harrista, nel dopoguerra incremento grandioso di queste chiese. Si riuniscono in associazioni delle "pentecostali" e si riconoscono in una comune piattaforma: tensione carismatica e apertura, secondo un ordine misticheggiante etico-sociale e insieme dottrinale, verso un orientamento comunitario che scavalca le divisioni parentali, etniche, tribali e territoriali.

Dai gruppi di preghiera (primi seguaci intorno al profeta) si sviluppano le chiese indigene vere e proprie. Riplasmazioni e reinterpretazioni del messaggio biblico. Sempre e comunque valorizzata la funzione guaritrice e salvifica del cristianesimo. I contenuti ideologici e le credenze diffuse tra i seguaci di queste chiese rivelano la persistenza di un intero complesso magico e stregonistico. Fondamentale è infatti la credenza per cui ognuno si sa circondato e minacciato dalla stregoneria (forze del male).

Nell'Africa orientale: movimenti politici di liberazione, movimenti profetici a carattere nativista e improntati a un messianismo politico che prospetta la scomparsa dei bianchi, la fine del dominio coloniale, il rifiuto dei portati della civiltà occidentale.

Invece le chiese sorte nell'Africa occidentale non sono una risposta contro il colonialismo come regime di potere. Vanno messe in rapporto non con i fattori politici ma con quelli culturali: ossia con il processo di disgregazione delle strutture socio-culturali tradizionali. Da queste chiese resta escluso ogni atteggiamento anticolonialista e antibianchi. In esse prevale una forte tendenza intertribale e supertribale, con una funzione associativa che assume senso come risposta alla detribalizzazione e alla deculturazione, al vuoto culturale e psicologico promosso dall'urto culturale con l'Occidente e con i modelli da esso introdotti. La mancanza di ogni messianismo politico ed etnico è dunque un tratto distintivo di questi movimenti religiosi. nel Ghana la colonizzazione non dette luogo a quei fenomeni di espropriazione di terre che invece nei territori dell'Africa orientale, meridionale, centrale rispondevano alla politica di sfruttamento agricolo, zootecnico e minerario del lavoro nativo. Non "il problema delle terre", ma la minaccia di "spossessamento culturale" è il terreno d'origine di queste chiese. Infatti esse fungono da "strutture di adattamento", da organismi di trapasso e aggiustamento tra tradizione e innovazione, da centri di riaggregazione sociale e di salvaguardia dell'identità socio-culturale nativa. Infatti la consultazione del profeta da parte di qualsiasi individuo ottempera al bisogno di protezione e rassicurazione, e ripristina in nuovi modi quel rapporto privato faccia-a-faccia, che in sede rurale era gestito e garantito dalle parentele, dalle amicizie, dal vicinato e che nella città si è perso (si considerano tra loro "fratelli" e "sorelle").

b) riti di guarigione

una o due volte la settimana. durano 3 o 4 ore. Fenomeno della glossolalia - parlare in lingue. La concezione della salute e della malattia avviene in Africa in termini di comportamento piuttosto che di biologia. La salute e la malattia sono considerate non come fenomeni isolati, ma come parti della struttura sovrannaturale della società. Il sistema tradizionale di credenze fornisce spiegazioni congruenti per le malattie. La malattia è sempre sociale, ha origine in una trasgressione e comporta un conflitto nella comunità, che deve essere composto in modo che si ritorni all'ordine precostituito.

e) conclusioni: chiese spirituali e società

Rapporto fra religione e strutture sociali: da un lato il crollo del sistema parentale, come elemento di coesione sociale per ciascun individuo, favorisce la ricerca di nuove figure sostitutive di "fratelli", "padre" o di "madre"; d'altra parte il richiamo religioso emesso dalla personalità carismatica induce a formare gruppi di preghiera, e infine chiese organizzate. In altri termini, la crisi del sociale apre la soluzione religiosa, mentre per converso la "religione" promuove nuove forme di organizzazione sociale.

Una delle prime funzioni delle chiese spirituali è quella surrogativa.

In particolare la malattia, nella cultura tradizionale, non è un incidente circoscritto alla sfera del singolo. Ideologicamente coinvolge il gruppo. I nuovi organismi religiosi indetti da profeti e leaders indigeni su un terreno intertribale offono modi ed occasioni nuove di corresponsabilizzazione e partecipazione nell'intero corso di esperienze di malattia. Le chiese spirituali inventano e offrono un linguaggio cerimoniale, che fa da veicolo di riunificazione come un nuovo sistema sociale e comunicativo.




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