ENERGIA
GEOTERMICA
ORIGINE: All'inizio degli
anni Settanta, in coincidenza con la crisi petrolifera, e negli anni seguenti,
a causa dei vari insuccessi degli impianti di pr 333j98d oduzione di energia nucleare,
la possibilità di generare energia elettrica sfruttando il calore interno della
Terra sembrava uno dei metodi più promettenti fra le cosiddette fonti
energetiche alternative. In Italia esistevano impianti fin dall'inizio del
secolo: con gli impianti di Larderello, in Toscana, nel 1904 l'Italia era stata
il primo paese ad avviare un programma di sfruttamento dell'energia geotermica.
La realizzazione pratica del principio, però, si è mostrata meno immediata e
conveniente di quanto creduto, e oggi si tende a considerare l'energia
geotermica più come una fonte integrativa, che alternativa, di energia: non in
grado di rimpiazzare del tutto altre fonti, ma comunque molto conveniente in
alcune situazioni e soprattutto assai sicura dal punto di vista ambientale.
- CARATTERISTICHE:
Forma di energia termica estraibile
da serbatoi sotterranei di acqua calda di origine naturale, considerata
una delle fonti disponibili di energia alternativa o integrativa. La
presenza di acqua calda nel sottosuolo si deve alla combinazione di due
effetti: il naturale aumento di temperatura (gradiente geotermico) che si
rileva all'aumentare della profondità, pari a circa 3 °C ogni 100 m, e l'eventuale
presenza, nelle zone predisposte, di calore di origine vulcanica, che può
portare il gradiente a 10 °C ogni 100 m. In queste zone,
la temperatura delle acque sotterranee raggiunge livelli che permettono lo
sfruttamento dell'energia geotermica per la produzione di energia
elettrica.
- TIPI:
Esistono anche sistemi geotermici a
media o bassa temperatura (inferiore a 160 °C). Questi
non possono essere sfruttati direttamente per la produzione di energia
elettrica; tuttavia il fluido geotermico naturale serve a far evaporare un
fluido secondario a basso punto di ebollizione che a sua volta aziona i
generatori. In questi casi, però, i rendimenti finora raggiunti sono stati
piuttosto bassi. Le acque calde sotterranee possono comunque essere
sfruttate per una serie di altri usi diversi dalla produzione di
elettricità. Il più ovvio di essi è la distribuzione diretta per il
riscaldamento di alloggi o di serre di coltivazione. In Francia, nella
regione di Parigi, si sono ottenuti i migliori risultati di questo tipo,
con una rete di riscaldamento per oltre 20.000 alloggi.
- USI
E IMPIEGHI: Perché si realizzi un serbatoio
ideale di energia geotermica, nel sottosuolo debbono verificarsi alcune
particolari condizioni: anzitutto la presenza, a profondità non eccessiva,
di un'adeguata sorgente di calore, come ad esempio una camera magmatica in
via di raffreddamento. La seconda condizione è data dalla presenza di acqua
all'interno di formazioni rocciose permeabili a diretto contatto con la
fonte di calore: l'acqua è infatti l'indispensabile mezzo intermediario
necessario per convogliare il calore in superficie. Terza condizione è la
presenza di un "coperchio" di rocce impermeabili che sigilli il
sistema, in modo da impedire la dispersione del calore, favorendone
l'accumulo all'interno del giacimento stesso. Attingendo alle acque del
giacimento geotermico per mezzo di pozzi, si ha un'erogazione violenta in
superficie di vapore surriscaldato che può essere impiegato direttamente
per azionare turbine di generatori elettrici. Sono questi i cosiddetti
sistemi geotermici ad alta temperatura (o, come talvolta si dice, ad alta
entalpia): le temperature che in essi si possono raggiungere sono assai
elevate. Il sistema di Larderello presenta temperature di 260 °C, mentre
nell'area dei Campi Flegrei, in Campania, si raggiungono addirittura i 400 °C, la più
alta temperatura finora registrata in un sistema geotermico.
LAVORAZIONE: La centrale geotermica
utilizza direttamente il calore naturale che proviene dal sottosuolo. Questa
centrale non ha bisogno di combustibili da bruciare. La caldaia che produce il
vapore è un serbatoio naturale geotermico, situato di sotto alla crosta terrestre
fra rocce molto calde. Due strati di roccia impermeabile sono separati da uno
strato di roccia permeabile, in cui filtra e si deposita l'acqua piovana. Il
calore delle rocce scalda l'acqua e la trasforma in vapore. Questo viene
portato in superficie per mezzo di trivellazioni poi è convogliato in tubature,
chiamate vapordotti. Il calore caldo del sottosuolo viene inviato alla turbina,
dove è convertito in energia meccanica, e quindi in energia elettrica per mezzo
di un alternatore. Il vapore che esce dalla turbina viene inviato ad un
condensatore dove si condensa in acqua e viene pompato di nuovo nel terreno. Il
condensatore è costituito da un circuito d'acqua all'interno di una torre di
refrigerazione molto ampia, alta anche 100 m. Qui i gas caldi creano una corrente
ascensionale che risucchia l'aria fredda dall'esterno, che raffredda l'acqua
del condensatore. Le centrali geotermiche sono poco diffuse per la loro
difficoltà di reperire e di sfruttare serbatoi geotermici di vapore. Inoltre,
le incrostazioni dovute alle numerose sostanze nei vapori vulcanici, provocano
rapidamente il blocco degli ingranaggi che necessitano di una continua
manutenzione. In Italia vi sono 41 impianti geotermici. E' stata il primo paese
al mondo a sfruttare l'energia geotermica per produrre elettricità. Il primo
impianto è stato costruito nel 1913
a Larderello.
IMPATTO AMBIENTALE:
L'impatto sulla salute è basso come quello sull'ambiente. I rischi di
inquinamento di quest'ultimo sono dovuti al fatto che le centrali geotermici
disperdono nell'atmosfera fluidi contenenti elementi tossici. Comunque si sta
cercando di contenere i fluidi reflui geotermici dopo la produzione di energia
elettrica per poi reiniettarli in profondità, in modo che, il loro potenziale
inquinante non interessi gli ecosistemi terrestri.