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LA BIBLIOTECA DI SAN MARCO

storia dell arte



LA BIBLIOTECA DI SAN MARCO


la biblioteca deve la sua origine al mecenatismo del Cardinale Bessarione

al principio del 1400 il BESSARIONE Nacque a Trebisonda sul Mar Nero, Basilio si fece monaco prendendo il nome di B.

1430 -36 fu alla scuola del maggior filosofo del tempo, Giorgio Temisto detto Pletone

divenne conoscitore eccellente della filiosofia platonica ed aristotelica, della matematica, dell'astronomia, della cultura classica in generale



1438 fu fatto arcivescovo di Nicea

partecipò al concilio di Ferrara - Firenze, convocato da papa Eugenio IV in accordo con l'imperatore di Bisanzio Gio 838d39i vanni VIII per realizzare l'unione tra i cristiani di Oriente e di Occidente

1439 venne proclamata l'unione a Firenze

i Greci respinsero l'Unione, che parve loro una nuova sopraffazione occidentale, sicchè gli sforzi del Concilio furono vani

Bessarione rimase fedele all'Unione,

Accettò il cappello cardinalizio, pensando di giovare alla causa dei Greci

Si dedicò a due scopi:

come diplomatico, alle difese delle terre greche attaccate dal turco

come uomo di cultura, alla diffusione del pensiero greco, soprattutto neoplatonico, e al salvataggio delle testimonianze scritte della civiltà greca antica, di cui temeva la completa distruzione per l'avanzata distruttiva dei Turchi. Riuscì a far  copiare la maggior parte dei capolavori greci antichi.

1468 decise di donare i suoi libri a Venezia

ciò per la fiducia nel sistema costituzionale della Repubblica, per la stima che nutriva nei confronti dei maggiori uomini di governo

per l'affetto che l'aveva circondato durante i suoi soggiorni a Venezia

la sua Raccolta comprendeva:

750 codici

250 codici manoscritti

alcune opere a stampa

Venezia accettò il dono, veniva così realizzato il disegno di una pubblica Libreria

1362 Francesco Petrarca aveva attuato e concepito un secolo prima la stessa idea, senza peraltro poter condurre a termine il suo progetto

Venezia, in cui operava una prosperosa colonia greca, gli appariva una seconda Bisanzio, erede della tradizione

bizantina

Venezia fu l'unica potenza che si fosse assunta il compito di contrastare l'avanzata turca

1463 era in corso una terribile guerra tra il sultano e la Repubblica che si concluse nel 1479

Lo stato veneto si impegnò a collocare i volumi in una sede degna dell'importanza del dono

1537 fu realizzata la costruzione della Libreria, ideata dal Sansovino


importanti lasciti

1589 M G di Marienburg 2.200 libri a stampa

1595 Jacopo Contarini da San Samuele

1619 Girolamo Fabrici d'Acquapendente 13 volumi con preziose tavole anatomiche

1624 Giacomo Gallicio

1734 G. B. Recanati

1792 Tommaso Giuseppe Farsetti

1797 Jacopo Nani

1843 Girolamo Contarini


La Marciana incrementò le sue raccolte grazie ad acquisti.

1794 collezione dell'antiquario Amedeo Svajer

fine XVIII secolo trasferimento di parte delle biblioteche di alcuni monasteri: SS Giovanni e Paolo e San Giovanni di Verdara di Padova

legge del 1603 prevedeva l'obbligo imposto agli stampatori di depositarvi un esemplare di ogni libro pubblicato



Dopo la caduta della Repubblica la Biblioteca venne arricchita a seguito della concentrazione in essa delle biblioteche degli enti religiosi soppressi in era napoleonica

1811 sino a questa data rimase nella sua sede originaria: venne trasferita nel Palazzo Ducale

1904 fu spostata nell'edificio sansoviniano della Zecca

1924 la Marciana riebbe in aggiunta alla Zecca anche il Palazzo della Libreria nonché parte dell'edificio delle Procuratie Nuove

ora occupa la sua storica sede, la Libreria, ma anche la severa fabbrica della Zecca, ove si coniavano le monete della Repubblica

la Marciana conta oggi un milione di volumi:

13:000 manoscritti, ricchi di miniature

2833 incunabili

24.055 sono le cinquecentine


ricchissima per quanto riguarda la cultura greca, la storia veneta, l'editoria veneta, la Libreria accresciuta di nuove donazioni come la TEZA, circa 30.000 volumi, in buona parte relativa a civiltà orientali

la raccolta TURSI, circa 15.000 volumi di viaggiatori stranieri, svolge una funzione importante nella vita culturale veneta


IL PATRIMONIO LIBRARIO

Il fondo più prezioso è quello del Bessarione

I due codici dell'Iliade

Epigrammistica greca Bibbia dell'VIII secolo

Il Salterio di Basilio II X o XI secolo con il ritratto dell'imperatore trionfante

Versioni manoscritte di Esiodo, Eschilo, Aristofane,, Euclide, Aristotele

Il BREVIARIO del cardinale Domenico Grimani: 831 fogli di finissima pergamena, tutti miniati da artisti fiamminghi del primo 1500

905 la Catena di Job con miniature di gusto tardo romano

il Salterio inglese del XIII secolo

la Chronologia Magna di Paolino 1340 con la più antica mappa

de Remeedis del Petrarca

il codice miniato della Divina Commedia



SALA DELLA LIBRERIA SANSOVINIANA


PORTALE: attraverso il portale si accede alla sala della Libreria

La Libreria venne costruita appositamente per ospitare la raccolta Libraria della Repubblica

1468 donazione del Cardinale Bessarione : 1000 codici, in buona parte greci,

1560 i codici del Bessarione vennero collocati nella Libreria, erano stati conservati nel Palazzo Ducale e nella Chiesa di San Marco

1555- 1559 SOFFITTO venne decorato :

decorazione a grottesche su fondo oro del G.B. Franco

21 tondi, opera di sette diversi pittori

a partire dall'ingresso i primi 3 TONDI sono opera di Giovanni de Mio detto il Fratina

da destra:

Natura

Pallade

La Teologia davanti agli Dei

La Filosofia Naturale

Questi sono i più lontani dalla pittura tradizionale veneziana:

prevalenza del disegno

il colore bruno e freddo

3 TONDI successivi sono del GIUSEPPE PORTA, detto il Salviati

da destra:

la Virtù sprezza la Fortuna

Arte

Mercurio

Plutone

Pallade

Ercole

3 TONDI SUCCESSIVI sono del BATTISTA FRANCO

agricoltura

pomona

Cerere e Vetumno

Diana e Atteone

La Sollecitudine

La Fatica e l'Esercizio

Questi tondi sono legati alla tradizione romanista

3 TONDI successivi sono di Giulio LICINIO

da destra

la Vigilanza

la Pazienza

la Gloria

la Beatitudine

il terzo tondo rappresentante la Scultura fu eseguito dallo Strozzi

3 TONDI successivi

da destra

le Matematiche

buone Abitudini

le virtù

ultimo TONDO :

Nilo

Atlante

Geometria

Astrologia

Opera del Padovaninoeseguita nel 1635, egli tenta dimisurarsi con il Veronese

Veronese trionfa nella penultima sequenza di tondi

Da destra.

Onore

Aritmetica

Geometria

Musica

Trionfo dei colori

ultimi 3 TONDI dello Schiavone

il Governo

il Sacerdozio

le Armi

chiudono il ciclo

il disegno iconografico richiama :

da una parte le possibili attività che si aprono al patrizio e al cittadino al servizio della Repubblica

dall'altra le discipline che rappresentano gli elementi costitutivi del sapere

due tondi rovinati dalla pioggia furono rifatti nel 1635: sono quelli del Padovanino e dello Strozzi

gli artisti del soffitto erano stati scelti dai Procuratori di San Marco, d'accorso con il Sansovino e con il Tiziano

essi dichiararono unanimi chge il migliore tra loro era stato il Veronese

Venne regalata una catena d'oro al Veronese, i segno di gratitudine

1562 72 alle PARETI.

Numerosi ritrai di Filosofi per ricreare un ambiente simile a quello delle biblioteche dell'antichità

A questo ciclo partecipò anche il grande escluso del soffitto Tintoretto

Tintoretto era stato attivo nella decorazione del Vestibolo, con tele disperse in varie collezioni

I due Filosofi sul lato del Portale sono di Paolo Veronese

Sulla sinistra i primi due sono dello Schiavone

Seguono 4 Filosofi del Tintoretto. Diogene, il penultimo della parete

Del Tintoretto sono anche i due della parte di fondo, anche se per quello di destra vi sono delleincertezze

Ullaparte destra verso la piazzetta

La Fede di Benedetto Caliari

Prometo di Giuseppe Porta, ma la testa fu rifatta da Pietro il Vecchia

Un Filosofo del Salviati

Un filosofo del Franco

Un Filosofo del Sustris

L Carità di Benedetto Caliari







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