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Gli architetti del Partenone - Il Partenone di Callicrate

storia dell arte



Gli architetti del Partenone





- Il Partenone di Callicrate


Il Partenone è il tempio che domina l'acropoli di Atene ed è dedicato alla dea Athèna Parthènos ("Atena vergine"); è anche uno tra i più famosi monumenti del mondo e in particolare della Grecia.

Venne costruito tra il 447 e il 438 a.C. e le opere murarie furono innalzate man mano che la costruzione progrediva e il livello del terreno veniva alzato. A causa della grande altezza della piattaforma il riempimento gettato ai lati diventava un terrapieno sempre più scosceso e per evitare che la pioggia erodesse questa massa di detriti fu costruito un muro con tecnica poligonale: i blocchi di pietra che componevano questo muro, nonostante fossero diversi l'uno dall'altro,erano tagliati in modo da combaciare perfettamente tra loro. Il professor Dinsmoor, uno studioso che aveva dedicato vari anni allo studio del Partendo 616j96g ne affermò, che l'inizio dei lavori per la costruzione del tempio, coincideva con la data della vittoria degli Ateniesi sull'esercito del re persiano Serse nella battaglia di Micale. Negli anni che intercorsero tra la vittoria greca e la terribile vendetta da parte dei Persiani fu costruita la piattaforma e vi furono collocati sopra i gradoni. In seguito i lavori vennero sospesi a causa di un'invasione da parte dell'esercito persiano. Chiusa la parentesi della guerra, gli Ateniesi costruirono un muro di recinzione per il terreno. Grazie alla pubblicazione del libro "The Older Parthenon", dell'autore B.H.Hill, si potè osservare che sotto le fondamenta del tempio vi era un altro tempio più antico del Partendone e fu notato che dietro il gradino più basso del Partendone era situato un blocco angolare facente parte di una rampa di scalini più antichi. In seguito furono scoperti dei blocchi di marmo provenienti dal gradino più alto dell'antica rampa di scale e l'impronta di un colonna. Hill dedusse infine che il tempio puù antico era un periptero esastilo con sedici colonne sui lati e che, a differenza del Partendone, era posto simmetricamente centrato sulla piattaforma. Si scoprì inoltre che il tempio precedente aveva i muri interni che appoggivano su di una base profilata corrispondente a quella delle colonne ioniche, ma, siccome il colonnato del tempio era dorico, manca una giustificazione. Si potrebbe, per esempio, pensare che le basi profilate non appartenessero al tempio antecedente. Hill dedusse che il colonnato dell'antico tempio era già stato terminato e la base decorata per le pareti del santuario erano già sistemate, ma non erano ancora state costruite quando Pericle ordinò ad Ictino di sospendere i lavori. Quest'ultimo progettò un nuovo tempio più ampio: da periptero esastilo con sedici colonne sui lati a periptero ottastilo con diciassette colonne sui lati. Ictino realizzò questo nuovo tempio per due motivi: per lasciare libera l'entrata esterna, dato che prima era bloccata da una colonna, e perché doveva essere ospitata all'interno una statua crisoelefantina e il tempio precedente non sarebbe stato adatto a contenere quest'opera.



Le colonne del portico frontale erano più sottili di quelle della parte posteriore del tempio, e il diametro di queste ultime era identico a quello di alcune vecchie basi, incorporate nel muro dell'acropoli.

Gli archeologi ed Hill si sono accorti che molti aspetti del nuovo Partendone erano stati progettati per il vecchio tempio, come, ad esempio, le metope rappresentanti la Centauromachia che furono scolpite per l'antico tempio. Dal momento che l'intervallo tra le colonne era stato accorciato di 11,5 cm., le vecchie metope sarebbero state troppo grosse, così si decise di accorciarle, perché rifarle sarebbe stata un'inutile perdita di tempo e di denaro. Ictino volle allora che le metope antiche fossero collocate sul lato meridionale del tempio, in quanto era il meno visibile e frequentato, e c'erano meno persone che avrebbero potuto accorgersi di quello stile "superato". In base ad accurati esami le metope antiche erano 24 e, giudicando gli esemplari ancora esistenti, non furono scolpite tutte nello stesso periodo: ciò prova che le botteghe degli scultori le abbiano realizzate quando l'edificio fu ultimato.


- Cimone e Pericle


L'aspra rivalità tra Cimone e Pericle ebbe inizio nel 488 quando il padre di Pericle condannò il padre di Cimone, Milziade, a pagare una salatissima multa per aver fallito una spedizione militare, nonostante fosse un valoroso condottiero, come dimostrano le vittorie nella campagna di Tracia, il comando della flotta attica nell'Ellesponto e nel mar di Marmara. Contro Taso, conquistò un ricco bottino che utilizzò per erigere il muro meridionale dell'acropoli.

Grazie a tutte le vittorie di Cimone la fazione aristocratica acquistò molto potere e prestigio.

Efialte, capo della fazione democratica, richiamò la potenza dell'areopago, ma fu assassinato per un complotto. Allora Cimone fu chiamato in giudizio per non avere attaccato la Macedonia; infatti, i suoi accusatori, sostenevano che egli era stato corrotto dal re macedone, ma fortunatamente fu assolto. Un anno prima del processo, ci fu un terremoto che scatenò il panico tra gli spartani e distrusse la loro città. I focolai locali furono repressi, ma quando i "senzatetto" spartani non riuscirono a far andar via dalla città di Messene per stabilirvicisi chiesero aiuto alla città di Atene. Gli ateniesi, guidati da Cimone, però, dopo averli aiutati, furono cacciati dagli spartani che temevano un loro complotto. Tutta Atene, irritatissima per il trattamento, sfogò la sua rabbia su Cimone; per lui fu la fine: infatti per punirlo gli Ateniesi lo ostracizzarono. Quando gli spartani fecero una spedizione contro Delfi gli Ateniesi, preoccupati, attaccarono Sparta e trasferirono le casse della lega Delio-Attica da Delfi ad Atene. Cimone, dopo dieci anni di ostracismo, utilizzò i soldi della lega per finanziare una spedizione contro i Persiani in Egitto e a Cipro. La spedizione fallì e Cimone morì in guerra. Successivamente fu stipulata una pace con il re dei Persiani, chiamata pace di Callia.

Dopo la morte di Cimone, Pericle cercò in tutti i modi di emergere in politica, e ci riuscì; infatti Atene grazie all'abilità di quest'ultimo conobbe la sua "età d'oro".




- Callicrate



Un'iscrizione frammentaria del V secolo ci ha conservato parte di un decreto nel quale si ordinava a Callicrate di costruire qualcosa per impedire a schiavi, vagabondi e a ladri di accedere all'Acropoli. Infatti a Callicrate fu conferita la nomina di architetto supervisore per i programmi edilizi di Cimone, anche se Pericle cercò in ogni modo di impedirlo.

A Cimone fu assegnato l'incarico di costruire un tempietto, ma quando il potere passò nelle mani di Pericle, il progetto fu annullato e l'incarico di supervisore fu affidato ad Ictino. Quando Pericle morì il potere passò nelle mani di un sostenitore di Cimone che rimise in atto il progetto di Callicrate, ma non sull'Acropoli, bensì sull'Illisso , che è molto simile al tempietto di Atena Nike, sull'Acropoli. Il tempio sull'Illisso venne costruito subito dopo l'emanazione di un decreto che ordinava la costruzione del Tempietto di Atena Nike, cioè verso il 450 - 448 a.C.

Si pensa che il fregio del tempio dell'Illisso sia stato scolpito circa un decennio prima di quello del Partendone. Dopo la morte di Cimone, Callicrate fu rimosso dalla carica, ma riuscì ugualmente a portare a termine un tempio dedicato alla dea Atena Nike, che è posto poco più in basso del Partenone.   Poco dopo la morte di Pericle gli Ateniesi iniziarono a costruire un tempio a Delo, dedicato al dio Apollo. In questi templi, molto simili tra loro, si possono notare le colonne isolate sul fronte e sul retro, senza colonnato esterno e vestibolo. Si notano gli stessi scaloni di supporto della piattaforma, la stessa colonna scanalata e con un tozzo capitello cilindrico ed un abaco quadrato. Molti studiosi hanno notato delle coincidenze piuttosto evidenti che legano il Tempietto di Atena Nike a quello dell'Illisso, e quest'ultimo al tempio ateniese di Delo.

Si sono mosse obbiezioni, però, sul senso della proporzione di Callicrate a causa del paragone sfavorevole tra il tempio di Efesto e i capolavori periclei del Partenone e dei Propilei.




- Ictino


Non si sapranno mai i motivi che indussero Pericle a licenziare Callicrate. Si pensa che questa decisione sia stata di carattere politico o economico. Pericle impose ad Ictino molti difficili cambiamenti nel progetto del Partendone, ma lui si dimostrò all'altezza di completare l'opera. Ictino riprese il vecchio progetto e, per risparmiare tempo e denaro, usò i vecchi materiali anche per il nuovo progetto; così dopo sessant'anni di lavori finì il Partendone. Successivamente venne affidato il progetto dei Propilei al suo primo assistente, perché era ritenuto un lavoro poco importante.





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