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Friedrich
Wilhelm Nietzsche nacque nel 1844 a Röcken in Germania, figlio
A
Naumburg, dove la famiglia si era trasferita, ricevette i suoi primi
insegnamenti di religione, latino e greco e imparò a
suonare il pianoforte. Dopo avere abbandonato la celebre scuola teologica di
Pforta, con disappunto della madre, la quale sperava
di vedere il figlio diventare ecclesiastico, Nietzsche
studiò filologia classica alle università di
Nel 1876 abbandonò l'insegnamento per motivi di salute e iniziò la sua vita solitaria e errabonda, che lo condusse a soggiornare a lungo anche in Italia. Guastati i rapporti anche con la famiglia, egli vide peggiorare sempre più il suo stato di salute.
Nel
1889 a Torino cade in preda a un accesso di follia che
non lo avr 454i88e ebbe abbandonato fino alla morte, avvenuta a
Studioso della cultura greca, in particolar modo di Platone e di Aristotele, Nietzsche attinse ispirazione anche dalle opere di Arthur Schopenhauer e dalla musica di Richard Wagner.
Nietzsche non espose il suo pensiero in forma sistematica ma in frammenti, quai in poesia; anche per questo le sue opere si sono prestate ad interpretazioni differenti esercitando un grande fascino. Lo stesso autore, consapevole dell'«inattualità» delle sue parole aveva detto: "Mi si comprenderà dopo la prossima guerra europea".
Egli cercò di ricostruire la genesi del pensiero e della civiltà moderna, individuando nell'antichità classica le radici di due fondamentali atteggiamenti culturali: quello, simboleggiato da Apollo, che si esprime nella ricerca dell'armonia, dell'equilibrio, della bellezza formale, della serenità dello spirito, della razionalità; e quello, che trova il suo simbolo in Dioniso ed è quello originario nell'uomo, che invece è espressione dell'istinto, della volontà, dell'irrazionalità, del desiderio di trasgredire a ogni ordine e a ogni legge.
Fino a
questo momento della storia, sostenne Nietzsche, è
stato seguito principalmente il principio apollineo, nel quale il filosofo
tedesco scorge i segni di una decadenza dell'umanità, testimoniata dalle
menzogne e dal dogmatismo delle scienze sul piano culturale e dal conformismo,
dalla passività, dall'ipocrisia delle leggi e della politica sul piano sociale.
Perciò, egli concludeva, è necessario tornare al dionisiaco, restituire
all'uomo la libertà di gioire dei suoi istinti e delle sue passioni; di qui
l'esigenza di abbandonare la "morale degli schiavi", l'etica della rinuncia, dell'obbedienza passiva alle leggi professata
dal Cristianesimo per esaltare l'indomabile volontà di
L'espressione
più elevata di questa liberazione è il superuomo, un
essere totalmente libero, incarnazione della volontà di
Tra le
sue opere, le più significative sono:
La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872) Considerazioni
inattuali (1872-74) Così parlò Zarathustra (1883-85) Al di là
Il superomismo è la
dottrina di Nietzsche (1844-1900) per la quale il «superuomo» diventa
protagonista della storia. Tutti i valori della civiltà occidentale -
religione, scienza, morale - per Nietzsche sono mistificazioni volute dal
gregge degli «schiavi», dalla massa per ostacolare il cammino degli uomini
superiori; e sono il risultato dello spegnersi nel corso dei millenni dell'originaria
«volontà di potenza», ossia dell'energia creatrice dell'uomo e dei suoi valori
vitali. Incarnazione della volontà di
Nietzsche fu un critico spietato degli ideali e dei valori tradizionali dell'Europa dell'Ottocento. Nelle sue opere filosofiche si scagliò contro il Positivismo e la sua fiducia nel fatto scientifico e oggettivo, demolendo il concetto di progresso da lui definito come un'idea "moderna" e "falsa", e contro ogni tipo di spiritualismo proclamando la morte di Dio. In particolare egli criticò il cristianesimo che riteneva un "vizio". La morale cristiana è per Nietzsche la «morale degli schiavi» che deriva dal «dire di sì ad un altro»: ad essa egli contrappose la «morale aristocratica» che ha inizio nel momento in cui «si dice di sì a se stessi».
In Così
parlò Zarathustra (1883), una delle sue opere più importanti, il filosofo tedesco propone tre temi fondamentali: la morte
LA MORTE DI DIO
Il superuorno
nietzschiano vive la tragedia della sua solitudine con ben altra profondità e
con ben più lancinante disperazione rispetto a tutti gli esteti decadenti. Alla
base della concezione nietzschiana della vita c'è il
tentativo di considerare l'esistenza nella sua
L`«uomo pazzo» e il suo delirio
Non
avete mai sentito parlare di quell'uomo pazzo che, in pieno mattino, accesa una
lanterna, si recò al mercato e incominciò a gridare senza posa: "Cerco
Dio! Cerco Dio!". Trovandosi sulla
piazza molti uomini non credenti in Dio, egli suscitò in loro grande ilarità.
Uno disse: "L'hai forse perduto?", e altri:
"S'è smarrito come un fanciullo? Si è nascosto in
qualche luogo? Ha forse paura di noi? Si è imbarcato?
Ha emigrato?". Così gridavano, ridendo fra di loro... L'uomo pazzo corse in mezzo a loro e
fulminandoli con lo sguardo gridò: "Che ne è di Dio? Io
ve lo dirò. Noi l'abbiamo ucciso - io e voi!
Noi siamo i suoi assassini! Ma come potemmo farlo? Come potemmo bere il mare? Chi ci diede la spugna per
cancellare l'intero orizzonte? Che facemmo sciogliendo
la terra dal suo sole? Dove va essa, ora? Dove
andiamo noi, lontani da ogni sole? Non continuiamo a precipitare: e indietro e dai lati e in avanti? C'è ancora un
alto e un basso? Non andiamo forse errando in un infinito
nulla? Non ci culla forse lo spazio vuoto? Non fa sempre più freddo? Non è sempre
notte, e sempre più notte? Non occorrono lanterne in
pieno giorno? Non sentiamo nulla
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