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La prima guerra mondiale

storia



La prima guerra mondiale

Le cause

Come abbiamo già detto l'Europa era scossa da una serie di crisi nei rapporti internazionali e da conflitti locali che contribuirono ad acuire la tensione tra le varie potenze.

L'Inghilterra, la maggiore potenza navale, industriale e coloniale del mondo, male sopportava l'aspra concorrenza commerciale della Germania, che sotto la guida dell'imperatore Guglielmo II, si era impegnata in una corsa agli armamenti navali, allo sviluppo industriale, alla conquista dei mercati internazionali, all'ingrandimento del suo impero coloniale, mirando chiaramente alla supremazia ed alla egemonia nel continente europe 232b17c o.

La Russia, fermata dal Giappone nel 1905 nelle sue mire espansionistiche in Oriente, concentrò di nuovo la sua attenzione sulla penisola balcanica, scontrandosi con gli interessi dell'Austria, che giocava anch'essa in quel settore le sue carte, spalleggiata dalla Germania.

La Francia, in fine, dal 1870 (sconfitta di Napoleone III) in poi non aveva ancora abbandonato la sua ansia di rivincita nei confronti della Germania e il desiderio di riacquistare quei territori dell'Alsazia e della Lorena che aveva dovuto cedere dopo la guerra franco prussiana. Nel 1907 gli schieramenti contrapposti, legati ai vari interessi in gioco, erano ormai chiari, tanto che Francia, Inghilterra e Russia stipularono l'accordo della triplice intesa, in funzione anti tedesca ed anti austriaca, accordo tramutato in alleanza vera e propria nel 1914. La tensione, anche se sotto controllo e quasi sempre circoscritta ad interessi particolari, aveva poi determinato l'affannosa corsa agli armamenti, specialmente da parte tedesca.



Il settore balcanico risultava, comunque, il più delicato e il più aperto a possibili crisi internazionali. In Serbia era sempre più attiva all'azione degli irredentisti slavi che preoccupava l'Austria per l'integrità del suo impero: da qui il sospetto e l'ostilità con cui da Vienna si guardava al piccolo stato slavo. Fu proprio in questo settore che scoppiò la scintilla che fece esplodere la prima guerra mondiale.

Lo scoppio

Il 28 giugno del 1914 l'arciduca Ferdinando d'Austria e sua moglie furono assassinati a Sarajevo da uno studente bosniaco. L'Austria inviò alla Serbia un durissimo ultimatum; la Serbia si disse pronta a discutere la questione, ma non accettò l'ultimatum; il 28 luglio l'Austria dichiarò guerra alla Serbia.

L'Austria si era illusa di poter risolvere da sola il conflitto con la Serbia, invece, nel giro di pochi giorni, scattò inesorabilmente il sistema delle alleanze e l'Europa, venne trascinata in un immane conflitto che cambiò la carta geografica del continente, sconvolse i rapporti fra le più grandi potenze, cambiò la mentalità dei popoli, creò una profonda spaccatura fra i sistemi politici e politico-economici occidentali e il primo sistema politico-economico di tipo socialista (URSS), fece perdere definitivamente all'Europa l'egemonia degli affari mondiali, sacrificò milioni di vite umane e distrusse un inestimabile patrimonio di ricchezza. Anche per questi motivi molti storici definiscono alla prima guerra mondiale una guerra rivoluzionaria.

Immediatamente la Russia scese in campo a sostegno della Serbia ed il giorno dopo anche la Francia. A sua volta la Germania dichiarava guerra alla Russia e alla Francia, ed attraverso il Belgio (neutrale) entrò in Francia, aggirando la linea fortificata francese, Maginot. A distanza di alcuni giorni anche l'Inghilterra dichiarò guerra ai tedeschi.

Molti storici osservano che in realtà nell'estate del 1914 non esistevano in Europa a particolari motivi d'attrito così forti da scatenare una guerra mondiale: i motivi d'attrito erano sempre gli stessi ormai da diversi anni; si chiedono allora perché in questa circostanza non fu possibile, con alla diplomazia, evitare la guerra; la risposta è che forse gli uomini di stato usarono il bluf e le minacce che in altre circostanze avevano dato ottimi risultati, ma che non funzionarono in questa occasione. In sostanza gli uomini che condussero l'Europa alla guerra non riuscirono più a guidare e dominare quell'apparato e quel sistema che essi stessi avevano creato e da cui venivano ora travolti. Questa era una guerra nuova e diversa da tutte le precedenti. La mobilitazione generale fu la grande novità di questa guerra: non si trattò solo di raccogliere, riunire, organizzare, addestrare una massa enorme di uomini, borghesi, proletari, contadini. Tutta la struttura economica, amministrativa e politica degli stati fu trasformata in militare o paramilitare: dalle fabbriche che producevano strumenti bellici più potenti e perfetti di quelli fino ad allora conosciuti, ai servizi pubblici, all'apparato statale. In una parola, tutta la vita delle nazioni belligeranti fu condizionata dalla guerra. Nacquero e si svilupparono nuove mentalità per nuove esigenze, influenzate dalla propaganda militarista, i cui toni divennero sempre più accesi. Eppure nei giorni dello scoppio della guerra, molti credevano che tutto si sarebbe risolto in breve tempo e senza grave danno.

La guerra

L'Austria e la Germania, chiamate anche  imperi centrali, disponevano di un esercito di tre milioni e mezzo di uomini, mentre la Francia, l'Inghilterra e la Russia disponevano di un esercito di 6 milioni di uomini; inoltre la posizione geografica era assolutamente sfavorevole per gli imperi centrali che erano circondati, avevano infatti ad ovest e la Francia, a nord l'Inghilterra, a est la Russia e a sud la Serbia.

I tedeschi però erano molto meglio addestrati e puntarono immediatamente sulla cosiddetta guerra di movimento; l'azione tedesca fu rapidissima e, mentre l'Austria invadeva la Serbia, la Germania attaccò la Francia, sconfiggendola duramente a Verdun e giungendo fino alle rive della Marna, a 40 chilometri da Parigi. Qui però furono bloccati da truppe francesi e inglesi.

Nei primi 40 giorni di guerra, caddero in Francia cinquecentomila uomini.

Da questo momento la guerra di movimento si trasforma in guerra di trincea, di logoramento o di posizione, una guerra terribile per lo spreco di vite umane (a causa degli attacchi allo scoperto contro le trincee nemiche); economicamente costosissima (per l'impiego costante dell'artiglieria in bombardamenti di intensità e durata mai viste prima).

Sul mare il controllo della situazione venne preso dall'Inghilterra che istituì un blocco continentale per impedire i rifornimenti dal mare agli imperi centrali; i tedeschi risposero con la guerra sottomarina. 

Sul fronte orientale gli austro-tedeschi occuparono la Polonia e le province baltiche.

Alla fine di ottobre, accanto ai tedeschi, entrò in guerra anche la Turchia.




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