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La Riforma Protestante - MARTIN LUTERO

storia






Tra tutte le lacerazioni della Chiesa, la più grave è quella che prende il nome di Riforma. Questa situazione fu dovuta a molteplici ragioni di natura morale, come la corruzione e la mondanità del clero, ma anche di natura politica sempre riguardanti la Chiesa.

Essa infatti, nel corso dei secoli, aveva accumulato vastissime proprietà le cui rendite alimentavano la corte papale senza pensare al popolo. Più il potere materiale della Chiesa aumentava, più si diffondeva tra i credenti la certezza che essa fosse irrimediabilmente lontana dalla Chiesa delle origini, politicamente debole ma moralme 737j93h nte pura.

I mali della Chiesa erano sotto gli occhi di tutti: il problema più grave era diventato sicuramente la vendita delle indulgenze.

Con il termine indulgenza, si indicava la remissione delle pene canoniche (preghiere, digiuni e penitenze di ogni tipo) che venivano inflitte ai fedeli. Questa pratica fu molto diffusa nel '500; per queste indulgenze il fedele doveva versare somme di denaro. Naturalmente questa pratica si prestava ad abusi si ogni genere e forniva un ritratto della Chiesa dedita solo al commercio di queste per riprendere le proprie finanza.




MARTIN LUTERO


Chi dette inizio alla riforma fu un frate tedesco chiamato Martin Lutero(1483-1546).

Nato in Turigia da una famiglia di minatori, Lutero entrò in convento quando era ancora molto giovane e si era subito distinto per il fervore religioso e l'acuta intelligenza.

Era un giovane inquieto assillato dal pensiero del peccato e della dannazione.



LA DOTTRINA DI MARTIN LUTERO

Lutero svolse una critica rivolta ai fondamenti stessi dell'autorità ecclesiastica. Egli sosteneva che tutti gli uomini sono peccatori  e nulla ti può salvare se non la fede:

"il giusto si salva per la sua fede"

Fu così formulata la dottrina di salvezza di Lutero, attraverso le parole di San Paolo, nota come giustificazione per la fede.

Le conseguenze di questa valorizzazione del rapporto tra l'uomo e Dio erano per la Chiesa molto gravi, in quanto si svalutava il ruolo dei sacerdoti quali intermediari tra Dio e i fedeli: secondo Lutero infatti esisteva un sacerdozio universale dei credenti per cui tutti i fedeli erano sacerdoti perché avevano ricevuto il battesimo.

Da questa dottrina derivò in seguito una diversa valutazione dei sacramenti ì: da sette che erano (eucaristia,battesimo,penitenza,matrimonio,cresima,ordine e estrema unzione)soltanto tre (eucaristia,battesimo e penitenza) erano validi perché fondati sulle Sacre Scritture.

Lutero, in seguito a queste accuse, fu accusato di eresia e convocato a giustificarsi davanti al papato, ma non si presentò.


L'INIZIO DELLA RIFORMA


Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affisse sulla porta della Chiesa, un documento contenente 95 tesi contro le indulgenze. Lutero sosteneva che la Chiesa non potesse vincolare le decisioni divine.

Di fronte al carattere dirompente delle critiche di Lutero, la reazione papale era inevitabile e si manifestò definitivamente nel giugno del 1520 con la Bolla Exsurge Domine, con cui il pontefice Leone X condannava le idee del monaco ordinando che i suoi scritti fossero gettati al rogo e che in 2 mesi avrebbe dovuto abiurare.

Nel dicembre dello stesso anno, Martin Lutero bruciò in pubblico la bolla papale manifestando apertamente la volontà di una rottura definitiva. Quel gesto, inoltre, destò un enorme scalpore.

L'imperatore Carlo V impose quindi al monaco di comparire dinanzi alla Dieta imperiale che fu convocata a Worms nel 1521.

In quell'occasione fu nuovamente chiesto a Lutero di sconfessare pubblicamente le sue idee, ma egli naturalmente rifiutò.

Con il consenso di una parte della Dieta l'imperatore pronunciò una solenne condanna con cui bandì Lutero facendolo diventare un fuorilegge e un nemico pubblico; chiunque poteva ucciderlo, senza andare incontro a dei problemi con le autorità dl tempo.

Lo salvò la protezione di Federico Guglielmo il Saggio che lo nascose nel suo castello di Wartburg dove Lutero, al sicuro di ogni pericolo, si dedicò alla traduzione della Bibbia in tedesco.




UNA RIVOLUZIONE CULTURALE


La diffusione delle idee di Lutero fu agevolata da un ampio ricorso all'uso della stampa, in dimensioni che nessuna attività di propaganda aveva in precedenza raggiunto. Oltre alle opere di Lutero, la Riforma produsse una grande quantità di scritti politici che passarono per le tipografie e circolarono in Europa sotto forma di libro stampato.

Questa circolazione fu resa possibile dall'uso della lingua volgare che fu adoperata anche per trattare argomenti che fino ad ora erano stati scritti in latino.

L'uso della lingua volgare per esprimere nuove idee di argomento religioso e comunicare alle masse le Sacre Scritture rappresentò una vera e propria rivoluzione culturale. Furono però impiegate anche altre forme di propaganda più semplici come ad esempio i manifesti e le caricature.

Al fine di facilitare l'accesso diretto della parola divina, Lutero promosse l'esigenza che tutti imparassero a leggere e scrivere.

Si avviò così una vera e propria lotta contro l'analfabetismo, che era molto diffuso tra la popolazione.


LA GUERRA DEI CONTADINI


La predicazione di Lutero scatenò anche dei fermenti di rivolta sociale.

I primi a muoversi furono i cavalieri che, assetati di terre, assalirono le proprietà ecclesiastiche riempiendo la Germania di sangue e stragi,almeno finchè non furono affrontati e schiacciati da una lega di principi. Ancora più grave fu la rivolta dei contadini detti anabattisti, così chiamati perché negavano validità al battesimo ricevuto da bambini e sostenevano la necessità di un nuovo ribatezzamento.

In nome dell'uguaglianza di tutti i cristiani, proclamata dallo stesso Lutero, i contadini iniziarono un vasto moto di riscossa contro la proprietà privata e nella quale andarono distrutti monasteri,chiese e castelli feudali.

Il fallimento delle trattative con i signori portò all'elaborazione dei cosiddetti dodici articoli:una sorta di manifesto che raccoglieva le principali rivendicazioni dei contadini e servì da punto di riferimento per le lotti seguenti.

I dodici articoli riguardavano l'abolizione di qualsiasi forma di schiavitù, l'esercizio libero di caccia e pesca, la possibilità di eleggere.

Il luteranesimo fu ben presto chiamato in causa dai contadini stessi e dalle autorità.

I contadini invocavano Lutero  come loro paladino, mentre la giustizia lo accusava di essere responsabile di queste rivolte.

Di fronte al fiammeggiare della rivolta però il frate non esitò a schierarsi con i principi,criticando il programma e le rivendicazioni dei rivoltosi: era vero che i signori avevano esagerato ad opprimere i contadini, ma quest'ultimi non avevano nessun diritto di appellarsi al Vangelo in quanto questo escludeva ogni tipo di violenza e ribellione.


La scelta di Lutero sorprese e deluse molti tra coloro che avevano raccolto con entusiasmo il suo messaggio e che ora non capivano perché mai esso non potesse conciliarsi con la lotta armata contro le ingiustizie. Lutero fu quindi giudicato un traditore.


LA CONTRORIFORMA


Gli sconvolgimenti religiosi verificatesi in Germania e la diffusione della Riforma  protestante in altre regioni europee, obbligarono la Chiesa romana a intervenire con tutta una serie di provvedimenti.

A questa reazione si da comunemente il nome di Controriforma. I cattolici parlavano di una riforma vera (la loro) contrapposta a una giudicata falsa(quella protestante), mentre i protestanti ritenevano il contrario.


IL CONCILIO DI TRENTO


Il Pontefice Paolo III non fu sensibile a questa riforma. Per questo insediò una commissione incaricata di analizzare i motivi della crisi e di proporre i provvedimenti necessari a sanarla. Ormai era in gioco la repressione degli abusi disciplinari e il recupero di tutta la religione cattolica.

A questo proposito si reclamava da tempo, nel mondo cristiano, la convocazione di un concilio ecumenico( cioè universale) che affrontasse i problemi di rinnovamento e portasse  rimedio ai mali che affliggevano il mondo ecclesiastico.

La riconciliazione delle parti era sollecitata per ragioni politiche dall'imperatore Carlo V, sempre più preoccupato della situazione che si era creata in Germania.

A questo fine egli favorì, intorno al 1540, una serie di incontri tra esponenti cattolici e protestanti. Ma negli anni successivi, la speranza di una riconciliazione si dimostrò illusoria.

Il concilio fu convocato a Trento nel maggio del 1542 dal pontefice Paolo III.

La scelta cadde su Trento per non dispiacere ne i cristiani ne i protestanti; la città infatti era italiana ma  apparteneva territorialmente all'Impero.

I luterani però rifiutarono un concilio in cui il Papa comparisse in una posizione di supremazia con la pretesa di dirigere i lavori e determinare i risultati.

Perciò si rifiutarono di inviare a Trento i propri rappresentanti e solo nel 1551, per le insistenze dell'imperatore, vi fecero un apparizione senza alcun effetto pratico.

I lavori si protrassero per circa un ventennio, e si conclusero nel 1563.







LE CONCLUSIONI DEL CONCILIO


Nella sua prima fase i padri del concilio affrontano i problemi più scottanti che riguardavano le questioni dottrinali.

Il concilio operò una netta chiusura nei confronti del protestantesimo.

Sul piano della dottrina ribadì:

La validità di tutti e sette i sacramenti

Netta separazione tra il clero e il laicato e la superiorità del primo sul secondo, contro la tesi luterana

Si propose come unica interprete delle Sacre Scritture

Dichiarò autentica la versione della Bibbia in latino


Sotto il profilo della disciplina invece furono presi alcuni importanti provvedimenti per risolvere problemi che da tempo erano stati individuati come fonti di profondo malessere per il popolo cristiano:

Fu ribadito l'obbligo del celibato ecclesiastico e dei sacerdoti

Ai vescovi fu imposto di effettuare visite regolari nella parrocchia della loro diocesi per controllare il comportamento dei fedeli e vigilare la disciplina degli ecclesiastici

Fu imposto l'uso del latino come lingua universale della Chiesa

Fu creata una serie di semiari per formare intellettualmente e religiosamente gli ecclesiastici


Nel complesso, tra iniziative papali e delibere conciliari, la Chiesa cattolica si trovò rafforzata e rassicurata nel proprio patrimonio dottrinario e attrezzata contro i mali che l'affliggevano. L'impianto dottrinario e organizzativo che essa si diede è ancora oggi vitale.

La Chiesa che noi conosciamo è in gran parte quella uscita dal concilio di Trento.




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