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L'IMPORTANZA DEL NILO PER GLI EGIZI

storia



L'IMPORTANZA DEL NILO PER GLI EGIZI


"L'Egitto è un dono del Nilo" scrisse lo storico Erodoto a proposito del fiume più lungo del mondo. In effetti, se si considerasse l'importanza geografica del fiume in quella regione, ci si 454g69e accorgerebbe subito che, senza la sua presenza, la nascita e lo sviluppo della civiltà egizia non sarebbe stata possibile.

La presenza del fiume, infatti, permette la possibilità di insediamenti umani lungo le due strette fasce di terra costeggianti le sue rive. Tuttavia si tratta di una zona molto ristretta, che varia in ampiezza da 1 chilometro ai 6 chilometri nel suo punto più largo.



Al di là di questi "confini" fertili (meglio conosciuti dagli antichi egiziani come "terra nera" e coltivabili vi è il deserto (detto "terra nera").

La presenza del Nilo nella civiltà antica era indispensabile. Ad esempio esso, essendo navigabile in entrambe le direzioni, costituiva un importante via di comunicazione, che consentiva di collegare facilmente luoghi distanti centinaia di chilometri. Per questo motivo tutte le città egizie sorsero sulle rive del Nilo e questo contribuì ad una caratteristica uniformità urbanistica e culturale.

Anche sotto l'aspetto dell'agricoltura, il Nilo era di gran vantaggio in quanto le sue piene regolari erano il centro attorno al quale ruotava tutto il mondo dell'agricoltura egizia. Ogni anno, attorno alla fine di maggio, il Nilo straripava cospargendo le sue rive di limo, una sostanza che, depositandosi sul terreno, lo rendeva fertile. Inoltre secondo le testimonianze dello storico Erodoto, la tecnica di coltivazione, in un terreno così fecondo, non richiedeva particolari attrezzature: bastava che dopo la piena, si seminasse e si facessero passare sopra degli animali, in modo da calpestare i semi.

Per questo motivo, al contrario che in altre zone, in Egitto non ci fu uno sviluppo delle tecniche di coltivazione e delle attrezzature, che avvenne solo dopo un forte incremento demografico. Gli egizi cercarono inoltre di migliorare il rendimento della terra perfezionando i sistemi di irrigazione.

Sotto l'aspetto culturale, la civiltà egizia crebbe, al contrario della Mesopotamia, in un ambiente isolato e difeso e questo portò loro ad avere la convinzione di essere il popolo più progredito e sviluppato e di aver raggiunto un elevatissimo grado di civiltà. Infatti la civiltà egizia rispetto sempre un senso molto conservatore, come scrisse Erodoto: "Gelosi delle loro tradizioni, essi rifiutarono tutte le altre". Questo da un lato riuscì a preservare l'indipendenza culturale del Paese, ma finì per ostacolare il progresso della società, che andò man mano irrigidendosi in forme di vita sempre meno adatte alle necessità dei nuovi tempi.








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