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ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) in ingl. UN (United Nations)

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ONU

(Organizzazione delle Nazioni Unite)

in ingl. UN (United Nations)



Organizzazione internazionale, con sede a New York, costituita fra gli Stati che hanno accettato di adempiere agli obblighi stabiliti dallo statuto (o Carta) delle Nazioni Unite (sottoscritto nella conferenza di San Francisco il 26 giugno 1945 dalle delegazioni di cinquanta Stati, entrato in vigore il 24 ottobre 1945) al fine di salvaguardare la pace e la sicurezza mondiali e di istituire tra le nazioni una cooperazione economica, sociale e culturale. L'ONU si rifà a una 858d34i precedente esperienza, la Società delle Nazioni, che ne costituì la base storica, sebbene non possa essere considerata strettamente come una continuazione o una ripresa dell'istituzione ginevrina.

Presupposto storico-diplomatico dell'ONU fu la stretta alleanza di tutti i grandi Stati democratici contro la Germania nazista e i suoi alleati dell'Asse (Italia e Giappone). Furono infatti quegli Stati che prepararono il cammino dell'organizzazione, dalla Carta atlantica (agosto 1941) alla dichiarazione di Mosca del 30 ottobre 1943 (firmata dai rappresentanti inglese, americano, sovietico e cinese) che auspicava "un'organizzazione internazionale fondata sull'uguaglianza di tutti gli Stati pacifici e aperta a tutti", alla conferenza di DumbartonOaks dell'agosto-ottobre 1944.



Lo statuto (110 articoli divisi in 19 capitoli preceduti da un preambolo) pone i princìpi fondamentali cui deve essere sempre improntata l'attività dell'organizzazione, e cioè: "la difesa della dignità e del valore della persona umana, dell'uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole; il mantenimento del rispetto per le obbligazioni derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale; l'impegno a promuovere il progresso sociale e più elevati tenori di vita in una più ampia libertà generale e mediante la creazione di appositi organi capaci di stimolare l'avanzamento morale e materiale dei popoli".

Altro fattore che ha influenzato profondamente l'evoluzione dell'ONU è stata successivamente la presenza di paesi di nuova indipendenza, che ha inciso soprattutto sulla formazione di particolari maggioranze rispetto ai due grandi blocchi, occidentale e orientale.


Composizione

Benché denominata "unione di nazioni" o "di popoli", l'ONU è più esattamente una unione di Stati.


Adesione

L'appartenenza all'ONU ha carattere volontario. La qualità di membro può essere acquistata unicamente dagli Stati. Lo statuto distingue i membri originari dell'ONU da quelli che sono entrati a farne parte successivamente, intendendosi per membri originari gli Stati (51) che parteciparono alla conferenza di San Francisco (la Polonia, per quanto non rappresentata alla conferenza, fu ammessa ugualmente come membro originario), sottoscrivendo e ratificando lo statuto.

Fanno parte dell'ONU quasi tutti gli Stati del mondo, eccetto la Svizzera (che ha inteso in tal modo sottolineare la propria posizione di assoluta neutralità), gli ultimi territori coloniali, Andorra, Monaco, Nauru, San Marino, Tonga, Vaticano, Tuvalu, le due Coree e Taiwan (estromessa nel 1971 con l'ingresso nell'organizzazione della Cina popolare). Con l'ammissione della Namibia (aprile 1990) e del Liechtenstein (settembre 1990) e l'unione delle due Germanie gli Stati membri sono divenuti 160.

Il procedimento di ammissione inizia con la domanda dello Stato al segretario dell'ONU, prosegue quindi con l'esame dei requisiti richiesti (1. essere uno Stato; 2. essere uno Stato pacifico; 3. accettare gli obblighi dello statuto; 4. essere idoneo e disposto ad adempiere a tali obblighi) da parte di un comitato nominato dal consiglio di sicurezza e si conclude con una decisione dell'Assemblea generale (a maggioranza di due terzi dei presenti e votanti) su raccomandazione non vincolante per l'assemblea del consiglio di sicurezza.


Obblighi degli Stati membri

Gli Stati membri dell'ONU, pur mantenendo pienamente tutte le prerogative relative alla loro sovranità, indipendenza e uguaglianza, nei rapporti reciproci di diritto internazionale devono sempre conformarsi allo statuto dell'ONU. In particolare, devono risolvere le loro vertenze con metodi pacifici. Inoltre devono prestare all'organizzazione piena assistenza in tutte le azioni da essa intraprese, astenendosi dal prestarne a uno Stato contro il quale l'azione sia stata iniziata. Mantengono, comunque, il diritto di legittima difesa contro le aggressioni armate, fino al momento in cui il consiglio di sicurezza non abbia preso le misure necessarie.


Perdita della qualità di membro

Può venir meno sia per recesso unilaterale dello Stato sia per espulsione. Il recesso unilaterale deve ritenersi ammesso in ossequio alla clausola rebus sic stantibus (base giuridica del recesso unilaterale dagli accordi internazionali in genere). Lo Stato recedente deve comunque comunicare la propria intenzione motivata a tutti gli altri membri dell'ONU, e solo dopo che sia trascorso un ragionevole lasso di tempo senza che siano sorte opposizioni da parte di questi non sarà più considerato membro dell'ONU. Un esempio di recesso unilaterale si ebbe nel 1964 quando l'Indonesia, nel quadro di una politica di avvicinamento alla Cina comunista, uscì dall'ONU che tacciò, in quel periodo, di partigianeria nei confronti delle grandi potenze occidentali (vi rientrò però nel 1967).

L'espulsione di uno Stato membro è possibile in un solo caso statutariamente previsto: persistente violazione dei princìpi enunciati nello statuto. La relativa decisione è presa dall'Assemblea generale su proposta (non vincolante) del consiglio di sicurezza. Infine, se quest'ultimo abbia intrapreso un'azione preventiva o coercitiva nei confronti di uno Stato membro (colpevole ad es. di atti di aggressione), questo può essere sospeso dall'esercizio dei diritti e dei privilegi inerenti alla sua qualità di membro dall'Assemblea generale su proposta del consiglio di sicurezza, senza tuttavia perdere la qualità di membro (pertanto è sottoposto a tutti gli obblighi previsti dallo statuto).


Struttura

L'ONU agisce mediante sei organi principali previsti dallo statuto, mentre altri possono essere creati di volta in volta. Esistono inoltre numerose istituzioni specializzate, che operano sotto il loro patrocinio.


Assemblea generale

Supremo organo deliberante, l'Assemblea generale è composta da tutti gli Stati membri, ognuno dei quali ha diritto a un solo voto. Le deliberazioni sono prese a maggioranza di due terzi dei presenti e votanti per le questioni più importanti e cioè: mantenimento della pace e della sicurezza internazionale; elezione dei membri non permanenti del consiglio di sicurezza, dei membri del consiglio economico e sociale, dei membri del consiglio di amministrazione fiduciaria; ammissione, esclusione e sospensione degli Stati membri; questioni relative al funzionamento del regime di amministrazione fiduciaria e quelle di bilancio (fra cui la fissazione dei contributi finanziari cui sono tenuti i singoli Stati membri). Tutte le altre deliberazioni sono prese a maggioranza semplice dei presenti e votanti (al contrario tutte le decisioni della Società delle Nazioni dovevano essere prese all'unanimità). L'Assemblea generale si riunisce in sessione ordinaria ogni anno e in sessioni straordinarie tutte le volte in cui ne faccia richiesta il consiglio di sicurezza. I suoi lavori si svolgono sotto la direzione di un ufficio di presidenza (un presidente e 15 vicepresidenti), che essa stessa elegge in via preventiva a ogni convocazione. Per quanto riguarda le finalità principali delle Nazioni Unite, e cioè il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, l'Assemblea generale ha il potere di esaminare tutte le questioni a esse relative e di emettere in materia "raccomandazioni" a tutti gli Stati membri. I suoi lavori vengono preparati da sette commissioni istituite al suo interno con competenza specialistica: commissione politica di sicurezza; politica speciale; economica e finanziaria; sociale, umanitaria e culturale; per l'amministrazione fiduciaria; amministrativa e di bilancio; giuridica. Di altre commissioni operanti in tema di pace e sicurezza mondiali sono da menzionare la commissione interinale (detta anche piccola assemblea), istituita a partire dal 1947, che siede nell'intervallo delle sessioni ordinarie; la commissione d'osservazione per la pace e quella per le misure collettive.


Consiglio di sicurezza

Organo esecutivo in materia politica, è composto di 15 membri: 5 permanenti (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina popolare); 10 eletti per due anni dall'Assemblea generale. Ogni membro del consiglio di sicurezza dispone di un voto. Le decisioni, escluse quelle in materia di procedura, sono prese con un voto favorevole di nove membri, nel quale siano compresi i voti dei membri permanenti. Ne consegue che un membro permanente può paralizzare il funzionamento del consiglio di sicurezza decidendo di non votare, oppure facendo valere il proprio diritto di veto sulla materia in esame.

La principale competenza del consiglio di sicurezza è l'azione in difesa della pace e della sicurezza internazionale. A tal fine quando si trova di fronte a una controversia, la cui continuazione sia suscettibile di mettere in pericolo la pace, invita espressamente le parti in causa a perseguire una soluzione mediante negoziati, inchieste, mediazioni, conciliazioni e altri mezzi pacifici conformemente allo statuto. Inoltre, allorché abbia accertato l'esistenza di una minaccia alla pace o di un atto di aggressione, stabilisce quali misure debbano essere adottate da tutti i membri dell'ONU nei confronti dello Stato membro responsabile per ristabilire l'ordine turbato (interruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche; rottura delle relazioni diplomatiche). Se però ritiene che questi provvedimenti siano inadeguati, può intraprendere con forze aeree, navali e terrestri (che sono tenuti a prestare gli Stati membri) azioni militari.


Consiglio d'amministrazione fiduciaria

Preposto al controllo dell'amministrazione dei territori sotto tutela di altri Stati, è composto dai rappresentanti di questi Stati (incaricati dell'amministrazionefiduciaria), dai rappresentanti degli Stati membri permanenti al consiglio di sicurezza e da quelli eletti dall'Assemblea generale in misura tale che, in seno a questo organo, il numero dei membri degli Stati aventi amministrazione fiduciaria sia uguale a quello dei membri degli Stati liberi da tale incarico. Vigila affinché l'amministrazione fiduciaria sia improntata ai princìpi dello statuto.


Consiglio economico e sociale

Composto di 36 membri, è organo consultivo e di coordinamento dell'attività economica e sociale delle Nazioni Unite e delle varie organizzazioni collegate. Tra i suoi compiti: programmare lo sviluppo economico e l'assistenza tecnica e finanziaria ai paesi meno sviluppati; promuovere studi o relazioni su questioni economiche, sociali, culturali, educative, sanitarie, ecc.; fare raccomandazioni nelle materie suddette all'Assemblea generale e ai singoli membri dell'ONU; convocare conferenze internazionali nelle materie di sua competenza. Opera mediante molteplici commissioni funzionali e quattro commissioni economiche: per l'Europa (ECE), l'Asia e l'Estremo Oriente (ECAFE), l'America latina (ECLA) e l'Africa (ECA).




Corte internazionale di giustizia

È il più importante organo amministrativo dell'ONU. Vi è preposto un segretario generale (che si vale dell'opera di numerosi uffici) con vasta competenza amministrativa. Tuttavia, nel corso degli anni successivi al secondo conflitto mondiale, i compiti di questo ufficio si sono sempre più caratterizzati in senso politico e la figura del segretario generale è divenuta la più prestigiosa di tutta l'organizzazione. Egli ha acquistato via via importanti poteri direttivi e diplomatici intervenendo personalmente in via immediata in tutte le controversie internazionali, come mandatario dell'Assemblea generale e del consiglio di sicurezza. Il segretario generale viene eletto dall'Assemblea generale su raccomandazione del consiglio di sicurezza. La carica è stata ricoperta dal norvegese Trygve Lie (1946-1953); dallo svedese Dag Hammarskjöld (1953-1961); dal birmano U Thant (1961-1971); dall'austriaco Kurt Waldheim (1971- 1981); dal peruviano Javier Pérez de Cuellar (1981-1991); dall'egiziano B. Boutros Ghali (1991-1996); dal ghanese Kofi Annan (1996). L'Unione Sovietica nel 1960 e nel 1961 insistette particolarmente perché al segretario generale venisse sostituito un triumvirato (ma tale proposta, accolta sfavorevolmente, non ebbe seguito).


Istituzioni specializzate

Numerosi organismi sono stati istituiti o agiscono sotto l'egida dell'ONU. Fra essi: l'Organizzazione internazionale del lavoro, l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Organizzazione internazionale per i rifugiati (1946-1952), l'ICAO, la FAO, l'Unesco, il Fondo monetario internazionale, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, l'Unione internazionale delle telecomunicazioni, l'Organizzazione meteorologica mondiale, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'Istituto per la formazione e la ricerca, la Banca asiatica di sviluppo, l'Unione postale universale, ecc.


Azione

Fin dal primo momento della sua nascita l'ONU si è trovata di fronte a un numero notevolissimo di problemi internazionali, spesso tali da costituire una grave minaccia per la pace mondiale.


Azione politica, militare e diplomatica

Già all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale l'ONU dovette intervenire in Azerbaigian, dove la presenza di truppe sovietiche aveva determinato l'Iran a investirlo della questione; l'intervento si concluse con il ritiro delle truppe sovietiche (1946). La guerra civile greca impegnò le Nazioni Unite fino al 1949, e così pure la faticosa nascita dello Stato indonesiano (1946-1949). La fine del mandato britannico in Palestina comportò per l'ONU il grave compito dell'assegnazione del territorio ad Arabi e Israeliani e l'altro, ancor più gravoso, di pacificazione del conseguente conflitto scoppiato tra le due parti. Nel 1950 l'ONU intervenne militarmente in Corea (anche se l'effettivo peso delle armi fu sostenuto dagli Stati Uniti). La questione del canale di Suez nel 1956 (intervento anglo-franco-israeliano contro l'Egitto che aveva nazionalizzato l'importante via d'acqua) impegnò le Nazioni Unite in una difficile opera di mediazione, sostenuta in luogo da un corpo armato internazionale (i "caschi blu") soprattutto per evitare il fuoco tra Arabi e Israeliani. Nel corso dello stesso anno l'intervento sovietico contro la rivolta ungherese indusse l'organizzazione a nominare degli osservatori, che però non ebbero il permesso di accedere in luogo. Dal 1960 la questione congolese richiese un massiccio intervento politico, militare e diplomatico delle Nazioni Unite, con risultati purtroppo incerti. Nel 1967 il conflitto nuovamente divampato tra Egitto e Israele ripropose, insieme con una precaria tregua, gravissimi problemi al consiglio di sicurezza e al segretario generale. Quest'ultimo si adoperò più volte per la risoluzione del conflitto vietnamita.

L'azione dell'ONU sul piano politico fu spesso paralizzata da contrasti interni, sia nell'Assemblea generale sia nel consiglio di sicurezza (veto dell'URSS alla condanna dell'invasione della Cecoslovacchia, 1968; constatazione dell'impossibilità di raggiungere unanimità di vedute sulla questione indo-pakistana, 1971). Numerose risoluzioni inoltre non riuscirono ad avere effetti pratici (condanna della discriminazione razziale in Rhodesia e nella Repubblica Sudafricana e blocco economico nei confronti di queste nazioni). Per quanto riguarda la questione del Medio Oriente, di fondamentale importanza politica fu la risoluzione 242 del consiglio di sicurezza (1967), che stabiliva la necessità che Israele si ritirasse dalle zone occupate nel 1967 e affermava contemporaneamente il diritto di tutti gli Stati interessati all'esistenza pacifica (la risoluzione costituì la base delle trattative israeliano-arabe del 1973). Con la fine del processo di decolonizzazione nuovi Stati entrarono a far parte della comunità mondiale. L'ONU assunse quindi sempre più il ruolo di mediatore nelle tensioni tra Stati.

Un'area che, nella seconda metà degli anni Settanta, interessò l'azione dell'organizzazione fu quella mediorientale. Nel 1977 l'OLP venne ammessa nel Consiglio economico e sociale e l'Assemblea approvò una risoluzione di condanna di Israele per gli insediamenti nei territori occupati. Un'altra area di intervento fu quella dell'Africa meridionale, dove fu avviato a conclusione il processo che pose termine al regime razzista in Rhodesia, divenuta quindi Zimbabwe. L'ONU, nella stessa area, affrontò il problema della decolonizzazione della Namibia, ma la soluzione subì continui rinvii.

Il riaccrescersi delle tensioni tra le grandi potenze alla fine del decennio finì per bloccare spesso l'azione dell'ONU, ma nello stesso tempo esaltò sempre più il ruolo di mediatore da parte dell'organizzazione. Nel 1979 il veto sovietico inficiò la richiesta dell'ONU di ritirare tutte le forze dalla Cambogia e nel gennaio 1980 impedì l'applicazione di sanzioni contro il regime iraniano per la questione dei prigionieri americani. Lo scoppio della guerra tra Iran e Iraq (settembre 1980) costituì un grave scacco per la diplomazia dell'ONU, che si era impegnata in tutti i modi per impedire il conflitto.

I contrasti tra USA e URSS e l'accendersi di tensioni in varie parti del globo evidenziarono, nella prima metà degli anni Ottanta, come il massimo organo rappresentativo del consesso mondiale avesse solo funzioni consultive e poteri di riprovazione e condanna morale, senza possibilità alcuna di incidere nella realtà, poiché ogni risoluzione di qualche importanza veniva bloccata dal veto di uno dei cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza. Nel 1981, come già nel 1954, l'ONU riceveva il premio Nobel per la pace. Questo però non frenava la crisi dell'organizzazione. Gli Stati Uniti, ad esempio, contestavano l'attività dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco), sospendevano il pagamento del loro contributo e nel 1984 decidevano di non parteciparvi. Risultato negativo ebbero inoltre i diversi interventi sul Libano, sulla questione palestinese, su quella afghana e su quella cambogiana, come d'altra parte l'organizzazione non riuscì a far sentire la sua voce in occasione della guerra delle Falkland (1982).

Nella seconda metà degli anni Ottanta, invece, l'ONU assunse inaspettatamente un ruolo sempre più importante nella politica mondiale. Causa fondamentale di questo cambiamento fu la fine della contrapposizione tra le grandi potenze con la nuova politica sovietica, avviata da Gorbacëv. Grazie alla mediazione dell'ONU, infatti, nell'aprile 1988 sono stati così sottoscritti a Ginevra gli accordi per il ritiro delle forze sovietiche dall'Afghanistan; nello stesso tempo è stata la presa di posizione dell'Assemblea delle Nazioni Unite a portare gli Stati Uniti all'apertura del dialogo con l'OLP, successivamente arenatosi. Malgrado la proposta della convocazione di una conferenza di pace sul Medio Oriente abbia visto l'opposizione costante di Israele e non sia stata appoggiata dagli Stati Uniti, l'azione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in tal senso ha raccolto numerosi consensi. A dare prestigio all'ONU è stato soprattutto il successo dell'azione del segretario generale Pérez de Cuellar per porre termine alla guerra Iran-Iraq (1988). Nello stesso tempo è entrata nella sua fase conclusiva la questione della Namibia. L'attività diplomatica dell'organizzazione, dopo aver portato al tavolo delle trattative le diverse forze presenti nella regione, ha guidato il processo che ha condotto all'indipendenza dell'ex colonia sudafricana (marzo 1990), divenuta il 160° membro dell'ONU. Come riconoscimento per l'attività delle Nazioni Unite il premio Nobel per la pace del 1988 è stato assegnato ai Caschi blu.

Proprio mentre l'organizzazione si è trovata a godere di un prestigio indiscusso, mai raggiunto nella sua storia, l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq di Saddam Hussein ha messo in difficoltà le Nazioni Unite. L'Assemblea generale ha invano cercato di ottenere il ritiro delle forze irachene dal paese invaso, anche con l'embargo. Nel gennaio 1991, dopo il fallimento dell'estremo tentativo condotto da Pérez de Cuellar, le forze multinazionali dell'ONU (soprattutto americane e britanniche) hanno attaccato l'Iraq fino alla liberazione del Kuwait.


Azione economica, sociale, umanitaria e giuridica

L'ONU si è proposta l'importante compito di favorire il progresso economico e sociale di tutti i popoli mediante una stretta cooperazione internazionale tesa a favorire la reciproca assistenza in campo tecnico, scientifico, culturale e sociale, l'aiuto costante ai paesi in via di sviluppo, la difesa dei diritti dell'uomo, l'elaborazione del diritto internazionale (un'apposita commissione composta di eminenti giuristi prepara progetti di codificazioni, conferenze, ecc.).


Limiti dell'azione

L'attività dell'ONU incontra un preciso limite giuridico nella sovranità nazionale degli Stati membri. In base allo stesso statuto, infatti, le Nazioni Unite "non possono intervenire nelle questioni che riguardano essenzialmente la competenza nazionale di uno Stato". Di questa disposizione si sono avvalsi spesso molti membri (es. l'Ungheria nel 1956) per bloccare l'azione dell'ONU. Ma il limite più importante è comunque di carattere politico: dipende cioè dalla buona volontà dei singoli Stati membri dell'organizzazione. Alle Nazioni Unite è stata dedicata, nel mondo, la giornata del 24 ottobre.







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