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Sia P una proposizione sui naturali:
P è vera per 0.
Se P è vera per m allora P è vera anche per m+1 (m N)
Se sono vere entrambe allora P è vera per ogni naturale.
Dati a,b N e b<>0 esistono ! q,r N tali che a = bq + r con 0 r < b
Se A N allora A ha minimo. (dim. sempl.)
Siano a,b,d N; Sono equivalenti:
d|a, d|b, " c N se c|a e c|b c|d
d = MCD(a,b)
Dimostrazione:
Supponiamo d' = MCD(a,b) quindi d'|a, d'|b d'|d d' d, ma siccome d' MCD non puo' essere <, allora d'=d.
1 (cfr. Algoritmo Euclideo)
Dati a,b N a b e a>b>1 b 0 (MCD immediato)
Allora a=qb+r
Se r=0 (a,b) = b
Altrimenti r>0: b=q1r+r1 Se r1=0 termina l' algoritmo.
Altrimenti r1>0 r=q2r1+r2 ......
Questo procedimento ha termine e in particolare:
b>r1>r2>.>rn=0. La successione dei resti termina con lo zero (questo avviene perché abbiamo un ordine decrescente e ci troviamo negli N dove vale il teorema del minimo).
Se n e tale che rn = 0 allora il MCD sarà rn-1 perché ((a,b)=(b,r1)=(r1,r2)=.=(rn-1,rn)=rn-1 poiché rn=0).
Le grandezze per cui ha termine quest' algoritmo sono dette commensurabili (altrimenti sono dette incommensurabili).
Se p N è primo e p|ab p|a o p|b o p divide entrambi; se p non divide a (p,a)=1
Siano a,b Z e a,b 0. Il d=(a,b) esiste ed è unico e d>0. Inoltre esistono w,z Z tali che aw+bz=d. 939f52j
Dimostrazione:
Consideriamo S=, allora prendiamo l' elemento minimo dell' insieme (esiste perché S N e m 0) e lo chiamiamo d. Adesso dobbiamo provare che d|a e d|b.
Supponiamo che d non divide a, allora a=qd+r con 0 r < d.
Noi sappiamo però che d=aw+bz (con w,z Z perché d S),
quindi r=a-qd=a-q(aw+bz)=a(1-qw)+b(-qz) r S e r<d
Siccome avevamo supposto d elemento minimo di S, allora r=0 e a=qd ossia d|a. Similmente si puo' provare che d|b.
Per dimostrare che d=(a,b), devo far vedere che " c Z con c|a e c|b allora c|d. Ho che a=cn e b=cm, allora d=aw+bz=c(nw+mz) quindi c|d.
Insieme delle parti di A: Dato A insieme si dice che P(A) è l' insieme delle parti di A se è l'insieme dei sottoinsiemi di A.
Partizione di A: Dato A insieme si dice F partizione di A con F=i I Xi A e F P(A) se:
" Xi F Xi
" i,j I con i j Xi Xj=
i IXi = A
Prodotto cartesiano: Si definisce prodotto cartesiano di A1xA2x.xAn l' insieme delle n-uple (a1,a2,.,an) ove ai Ai "i=1,.,n.
Corrispondenza: Una corrispondenza definita da A su B e un sottoinsieme del prodotto cartesiano AxB.
Applicazione: Un' applicazione f di A su B è una particolare corrispondenza che associa " a A un unico b tale che (a,b) f. Può essere:
Iniettiva Se " a,b A con f(a)=f(b) a=b.
Suriettiva Se " b B esiste a A tale che f(a)=b.
Biettiva) Se iniettiva e suriettiva.
Si dicono f(A)=B' immagine dell' applicazione f mentre f -1(B') si dice controimmagine di B'.
Proposizione 3.1: L' applicazione composta di due funzioni iniettive (rispettivamente suriettive, biiettive) è iniettiva (suriettiva,biiettiva). Non vale il viceversa.
Applicazione identica: Ia:A->A Ia(a)=a "a A.
La composizione di applicazione gode della proprietà associativa
f ° (g ° h)= (f ° g) ° h=f ° g ° h.
Teorema: Siano g,g1,g2:B->C e f,f1,f2:A->B applicazioni:
a) Se g1°f=g2°f e f è suriettiva g1=g2
b) Se g°f1=g°f2 e g è iniettiva f1=f2.
Dimostrazione:
a) Per la suriettività di f abbiamo che "b B esiste un a A tale che f(a)=b. "b B sappiamo quindi che g1(f(a))=g1(b) e g2(f(a))=g2(b)
ma per ipotesi g1°f(a)=g2°f(a) g1(b)=g2(b).
b) Per la iniettività di g abbiamo che "b,b' B g(b)=g(b') sse b=b'. Noi dobbiamo provare che "a A f1(a)=f2(a). Supponiamo per assurdo che f1(a)=b e f2(a)=b' con b b'.
Allora avremmo che g°f1(a)=g(b),
e g°f2(a)=g(b'),
ma avevamo supposto "a A g°f1(a)=g°f2(a), quindi g(b)=g(b') assurdo per l'iniettività di g.
Teorema: Siano f:A->B e g:B->C due applicazioni:
a) Se g°f è iniettiva f è iniettiva
b) Se g°f è suriettiva g è suriettiva.
Dimostrazione:
a) Dobbiamo far vedere che " a,a' A se abbiamo f(a)=f(a') allora a=a'. Supposto f(a)=f(a') ho che g(f(a))=g(f(a')) quindi g°f(a)=g°f(a'), che per l'iniettività supposta a=a'.
b) Dobbiamo far vedere che " c C abbiamo almeno un b B tale che g(b)=c. Noi sappiamo per la suriettività di g°f che " c C esiste a A che verifica c=g°f(a). Ma g°f(a)=g(f(a)) e ponendo b=f(a) allora vediamo che "c si ha c=g(f(a))=g(b).
Teorema: Sia f:A->B un'applicazione, sono equivalenti:
a) Esiste un' applicazione g:B->A tale che f°g=ib
b) f è suriettiva.
Dimostrazione:
a) b) Dobbiamo dimostrare che " b B esiste almeno un a A tale che f(a)=b. Per la suriettività di ib sappiamo che " b B esiste un elemento b' B tale che b=f°g(b'), ma f°g(b') = f(g(b')), se noi poniamo a=g(b') vediamo che " b B esiste a tale che f(g(b'))=f(a)=b.
b) a) f è suriettiva e quindi " b B esiste a A tale che f(a)=b. La funzione g sarà definita in questo modo: "b B prendo un a A ponendo g(b)=a sse f(a)=b.
Proposizione 3.2: Sia f:A->B una applicazione. Allora se esistono g,h:B->A applicazioni tali che f°g=ib e h°f=ia g=h.
Dimostrazione:
h=h°ib=h°(f°g)=(h°f)°g=ia°g=g
Proposizione 3.3: Una applicazione f:A->B è biiettiva sse esiste una applicazione g:B->A tale che g°f=ia e f°g=ib.
Dimostrazione:
) Siccome ia è iniettiva, allora per un teorema precedente f è iniettiva, siccome ib è suriettiva, per lo stesso teorema, f è anche suriettiva e quindi biiettiva.
) Siccome f è suriettiva, allora " b B esiste un a A tale che f(a)=b, che per l'iniettività di f è unico. Posso definire una funzione g:B->A in questo modo: " b B g(b)=a sse f(a)=b, cosi avrei che " b B f°g(b)=f(g(b))=b=ib(b) e " a A g°f(a)=g(f(a))=a=ia(a).
Applicazione inversa: Per ogni applicazione biiettiva f, l' applicazione inversa g è definita " a A e b B g(b)=a sse f(a)=b.
Proposizione 3.4: Date f e g due applicazioni biiettive, allora (f -1)-1=f e (f ° g )-1 = g -1 ° f -1.
Relazione: Una relazione R su A è una corrispondenza di A su A. Si dice:
Riflessiva) se "a A a R a
Simmetrica) se "a,b A a R b b R a
Transitiva) se " a,b,c A a R b, b R c a R c
Se valgono le tre proprietà allora R si dice di equivalenza.
Classe di equivalenza di a A: l' insieme [a]~ = (con ~ equivalenza su A)
Insieme quoziente di A modulo ~: l'insieme A/~ = (con ~ equivalenza su A)
Applicazione canonica: L' applicazione p:A->A/~, così definita: "a A p(a)=[a]~.
Sia A un insieme non vuoto, allora:
a) Se ~ è una equivalenza su A, allora A/~ è una partizione di A.
b) Se F è una partizione di A, allora è possibile definire un' equivalenza ~ su A ponendo x~y con x,y A se esiste X F tale che x,y X.
Dimostrazione
a)
" [a]~ A/~ [a]~
Ovvia a [a]~.
" [a]~,[b]~ A/~ con [a]~ [b]~ [a]~ [b]~=
Se [a]~ [b]~ allora c'è almeno un elemento x tale che x [a]~ [b]~
x [a]~ a~x
x [b]~ b~x x~b ma allora a~b e quindi [a]~=[b]~ assurdo.
a A[a]~ = A
Ovvia perché a A[a]~ A e a A[a]~ A. Ogni elemento x A appartiene ad una classe (x [x]~).
b)
riflessiva: "a A a a. "a A esisterà un X F tale che a X, quindi a a.
simmetrica: "a,b A a b sse b a
"a,b A se a b allora esiste X F tale che a,b X. Ma allora anche b a
transitiva: "a,b,c A a b,b c a c
"a,b,c se a b significa che esiste X F tale che a,b X. Ma se b c allora esiste W F tale che b,c W. Siccome F è una partizione abbiamo che X W= , allora X=W.
Siano A,B insiemi e f:A->B un' applicazione, una equivalenza definita su A in questo modo: x,y A x y sse f(x)=f(y); e sia p:A->A/ la sua proiezione canonica, allora:
a) esiste ed è unica l'applicazione f :A/ ->B tale che rende commutativo il diagramma
(ovvero tale che f p=f)
b) f è iniettiva
c) f è biiettiva sse f è suriettiva.
Dimostrazione:
a) Esistenza: Definendo f :A/ ->B nel seguente modo: f ([a])=f(a), allora f è ben definita perché " a A si ha f p(a)=f ([a])=f(a)
Unicità: Supponiamo esista una g tale che g p=f p
allora "a A abbiamo g p(a)=g p(a))=g ([a])=f(a),
ma anche f p(a)=f(a), quindi g =f "a A.
b) Iniettività di f : Devo dimostrare che " [a],[b] A/ f ([a])=f ([b]) sse [a]=[b],
supponiamo per assurdo che [a] [b] e f ([a])=f ([b]),
io so che f ([a])=f(a) e f ([b])=f(b), e siccome f ([a])=f ([b]), allora f(a)=f(b),
ma allora a b, quindi p(a)=p(b)=[a]=[b] assurdo.
c) Biiettività di f
Se f è biiettiva, allora f=f p composta da due applicazioni suriettive è suriettiva.
Se f è suriettiva, allora " b B esiste a A tale che f(a)=b,
quindi "b B esiste a A tale che f p(a)=b,
quindi "b B esiste [a] A/ ([a]=p(a)) tale che f ([a])=b,
quindi f è suriettiva e iniettiva f biiettiva.
Teorema: Siano A insieme e R,R' relazioni di equivalenza su A, le due affermazioni sono equivalenti:
a) R=R'
b) A/R=A/R'
Dimostrazione:
a) Ovvia perché se R=R', allora "a,b A si ha che se aRb aR'b e quindi [a]R = [a]R' ma allora A/R = A/R'.
b) Siccome A/R=A/R', allora A/R==A/R'=, quindi "a A si ha [a]R=[a]R' "a,b A se aRb allora aR'b R=R'.
Siano a,b Z, si dice che a e b sono congrui modulo n (a nb) se n|(a-b). La congruenza è una relazione di equivalenza su Z. E' possibile quindi formare l' insieme Zn come
Zn=Z/ n
Si nota che [a]=[b] con [a],[b] Zn sse a nb. E si nota anche che
[a]= [a]= [a]= [a]=
La classi di congruenza sono compatibili con somma e prodotto così definiti:
[a]n+[b]n=[a+b]n
[a]n[b]n=[ab]n
Casi speciali: ) coincide con = (0 divide solo 0, quindi a-b=0 a=b "a,b Z)
) coincide con la relazione banale w (1 divide tutti i numeri Z Zn ha una sola classe che contiene tutto Z)
Se fisso un numero n 1 e considero n allora gli elementi di Zn sono , ed in particolare sono n e sono distinti.
Dimostrazione:
Devo dimostrare che ho n elementi, allora dimostro che se prendo un qualunque elemento [a] allora [a] Zn. Se a Z allora a [a], se divido a per n avrò a=qn+r, ma allora nq=a-r e quindi r na e questo implica a [r]. Visto che 0 r<n allora [r] Zn [a]=[r] Zn.
Adesso dimostro che gli elementi sono distinti. Devo dimostrare che presi due interi 0 i<j n-1, avrò che [i] [j]. Io ho che 0<j-i<n, quindi i e j non sono congrui mod n (perché n non divide un numero < di n), allora apparterranno a classi distinte.
Proprietà associativa (+,*).
Proprietà commutativa (+,*).
Esistenza el. neutro ([0] e [1]).
Proprietà distributiva della somma rispetto al prodotto ([a]+[b])*[c]=[a]*[c]+[b]*[c].
Proprietà di cancellazione della somma [a]+[b]=[a]+[c] [b]=[c]
Esistenza dell' elemento opposto [a]+[n-a]=[0]
Se n è un numero primo allora valgono anche
Proprietà di cancellazione del prodotto [a]*[b]=[a]*[c] [b]=[c].
Legge di annullamento del prodotto [a]*[b]=[0] [a]=0 o [b]=0.
Esistenza dell' elemento inverso [a]*[a-1]=[a-1]*[a]=[1].
Relazione antisimmetrica: Quando relazione su A "a,b A se a b e b a allora a=b.
Ordine parziale su un insieme A: Una relazione che gode delle proprietà riflessiva, antisimmetrica e transitiva. L' insieme A si dirà parzialmente ordinato (A,
Ordine totale su un insieme A: Una relazione di ordine parziale su A tale che "a,b A si ha a b oppure b a. L' insieme A si dirà totalmente ordinato (A,
Esempi (N*,|) è un ordine parziale (non totale
perché esistono a,b N* tali che a|b e b|a),
mentre (N, ) è un ordine totale perché "a,b N a b o b a).
Omomorfismo di insiemi ordinati: Siano (A, ) e (A', ') insiemi parzialmente ordinati. Un' omomorfismo di insiemi ordinati è un applicazione f:A->A' tale che x y f(x) 'f(y) "x,y A.
LEMMA 10.1
Siano (A, ) e (A', ') due insiemi parzialmente ordinati e f:A->A' una biiezione. Allora le seguenti affermazioni sono equivalenti:
a) entrambe le applicazioni f e f -1 sono omomorfismi di insiemi ordinati.
b) "x,y A x y sse f(x) 'f(y)
Isomorfismo di insiemi ordinati : Una applicazione biiettiva (fra due insiemi parzialmente ordinati) che soddisfi una delle due affermazioni del lemma precedente. Gli insiemi A e A' si diranno isomorfi.
Sottoinsieme ordinato: B A con (A, ) parzialmente ordinato, risulta anch'esso un insieme parzialmente ordinato. Si dirà che l'ordinamento di A ha indotto un ordinamento su B, oppure B è una restrizione dell' ordinamento parziale di A.
Esempi
Siano (N*,|) e (N*, ) due insiemi ordinati e IN*:N*->N* l'applicazione identica che va da N* ordinato da | a N* ordinato da . IN* è un omomorfismo di insiemi ordinati (se x,y N* e x|y x y), ma non un isomorfismo (perché esiste x,y t.c. x y ma x non divide y).
Se consideriamo il sottoinsieme ordinato B= N* allora f:N*->B con f(a)=2a "a N* considerando (N*, ) e (B,|) è un isomorfismo di insiemi ordinati.
Definizioni: Sia (A, ) un insieme parzialmente ordinato
Minimo:a A tale che "x A a x.
Massimo:a A tale che "x A x a.
Minimale:a A tale che se "x A si ha x a x=a.
Massimale:a A tale che se "x A si ha a x x=a.
Minorante:B A a A si chiama minorante di B se "x B si ha a x.
Maggiorante:B A a A si chiama maggiorante di B se "x B si ha x a.
Estremo inferiore: (di B A) Massimo dell' insieme dei minoranti di B.
Estremo superiore: (di B A) Minimo del' insieme dei maggioranti di B.
Insieme bene ordinato: Se ogni sottoinsieme non vuoto di un insieme parzialmente ordinato ha minimo, allora questo insieme è bene ordinato. Un' insieme bene ordinato è totalmente ordinato.
Equipotenza: A è equipotente a B se esiste una biiezione f:A->B.
Insieme finito: A è finito se contiene un numero finito di elementi. Questo numero si dice cardinalità di A (|A|).
A e B insiemi finiti disgiunti |A B|= |A|+|B|,
non necessariamente disgiunti |A B| +|A B| = |A|+|B|,
|AxB| = |A|*|B|,
|BA|=|B||A|.
Insieme numerabile: A è numerabile se ha la stessa cardinalità di N.
Insieme infinito: A è infinito sse
a) è equipotente ad un suo sottoinsieme proprio,
b) contiene un suo sottoinsieme proprio numerabile.
Insieme continuo: A è continuo se ha la stessa cardinalità di R.
Insieme discreto: A è discreto se è finito o numerabile.
Siano A e B due insiemi, è sempre possibile trovare o una applicazione iniettiva da A in B, o una applicazione iniettiva da B in A, o entrambe.
Dati A,B insiemi, se esiste f:A->B' iniettiva B' B e g:B->A' iniettiva con A' A, allora esiste una applicazione biiettiva da A in B. (Sono equipotenti).
Se A è un' insieme allora |P(A)|>|A|.
Se A è un' insieme allora |P(A)|=|A|.
Se A,B,C,D sono insiemi, e se |A|=|C| e |B|=|D|, allora |BA|=|DC|.
L'unione di una famiglia numerabile di insiemi numerabili è numerabile.
Se A è un insieme infinito, allora è |A|=|An| "n N con n
Ogni sottoinsieme B Nn è finito
Ogni sottoinsieme B N è finito o numerabile. (Più in generale, ogni sottoinsieme di un insieme numerabile è finito e numerabile).
Ogni sottoinsieme di un insieme finito è un insieme finito.
Z e Q sono numerabili
R non è numerabile
Siano A e B insiemi finiti rispettivamente di cardinalità m e n, con m>n. Allora non esistono applicazioni iniettive f con f:A->B. (Se distribuisco m oggetti in n cassetti, allora avrò almeno un cassetto con almeno 2 oggetti).
Dimostrazione: Si dimostra con il principio di induzione su n.
Caso base) n=0. Ovvio, non possono esistere applicazioni da A su B, tantomeno applicazioni iniettive. (Devi dire anche che non esistono applicazioni perché si suppongono A e B non vuoti! !)
Caso induttivo) Suppongo l'enunciato vero per un insieme H di cardinalità n-1 1, adesso devo provarlo su B con cardinalità n. Io ho |A|=m>n. Data f:A->B (può esistere in quanto B ha almeno un elemento), bisogna provare che f non è iniettiva. L'insieme im(f), non è vuoto, quindi esisterà un elemento b B tale che f(a')=b. Allora adesso pongo H=B- e considero l'applicazione g
g:A-->H definita come g(a)=f(a) "a A-.
|A-|=|A|-||=m-1 e |H|=|B-|=|B|-||=n-1, siccome m>n allora m-1>n-1, che rientra nell' ipotesi induttiva, g non è iniettiva (questo caso si riferisce ad una g supposta applicazione, prima gli devi far vedere i tre casi in cui g potrebbe non essere un' applicazione e far vedere che in tutti i tre casi f non è iniettiva, prova a guardare gli appunti di tinaglia). Esiste a,c A- con a c tali che g(a)=g(c), e ovviamente f(a)=f(c), quindi anche f non è iniettiva.
Siano A e B insiemi finiti rispettivamente di cardinalità m e n con m<n. Allora non esistono applicazioni f:A->B suriettive.
Dimostrazione:
Si dimostra per induzione su m.
Caso base |A|=m=0
In questo caso per la definizione di applicazione non possono esistere applicazioni f:A->B, tantomeno applicazioni suriettive.
Caso induttivo
Supposto l' enunciato vero per insiemi H con |H|=m-1, allora dobbiamo verificare che sia valido anche per insiemi A con |A|=m. Ovvero dobbiamo dimostrare che data una qualunque f:A->B applicazione, allora f non è suriettiva.
Considerata una f qualunque applicazione da A su B, prendo un elemento b B tale che f-1(b) . Adesso considero gli insiemi H=A-f-1(b) e B'=B-, e la corrispondenza g:H->B' definita "a H g(a)=f(a). Questa g è un applicazione. Per l' ipotesi induttiva g non può essere suriettiva, perché |A-f-1(b)|=|A|-|f-1(b)|=m-i con 1 i m-i m-1<n-1 perché m<n. Allora esiste b' B' t.c. g-1(b')= . Supponiamo per assurdo che esista a A t.c. f(a)=b', allora o a H oppure a f-1(b). Se a H, allora f(a)=b'=g(a) per come abbiamo definito g, ma avevamo detto che g-1(b')= . Se a f-1(b), allora f(a)=b ma f(a)=b', quindi f non sarebbe applicazione ASSURDO esiste b' B t.c. f-1(b')= , quindi f non può essere suriettiva.
Siano A e B insiemi finiti di cardinalità n, e se f:A->B è un' applicazione le seguenti affermazioni sono equivalenti:
a) f è iniettiva
b) f è suriettiva
c) f è biunivoca
Dimostrazione: basta dimostrare a b e b a, visto che a,b c e c a,b.
a b) Per assurdo, se f non è suriettiva, allora esiste un b B, tale che la sua controimmagine di f è vuota. Se considero H=B- e la funzione g:A->H definita come g(a)=f(a) "a A, allora posso vedere che |A|=n e |H|=n-1. Per il teorema 1.16 g non può essere iniettiva e come conseguenza neanche f, allora si è raggiunto l' assurdo.
b a)Per assurdo, se f non è iniettiva, avremo a,a' A con a a', tali che f(a)=f(a').Se considero H=A-, e la funzione g:H->B definita come g(a)=f(a) "a H, allora posso vedere che |H|=n-1 e |B|=n. Per il teorema 1.18 g non può essere suriettiva, come conseguenza neanche f: assurdo.
n-fattoriale: Il fattoriale di n, è il prodotto di tutti i numeri naturali da n a 1, n!=n(n-1)! , 1!=1 e 0!=1.
Una disposizione con ripetizioni di classe m degli n oggetti di A è un' applicazione f:B->A essendo B un insieme tale che sia |B|=m.
Proposizione 1: Il numero delle disposizioni con ripetizione di classe m di n elementi è D'n,m=nm.
Proposizione 2: Se A e B sono insiemi finiti e se |A|=n e |B|=m allora si ha |AB|=|A||B|=nm.
Una disposizione semplice di classe m degli n oggetti di A è un' applicazione iniettiva f:B->A ove B è un insieme con |B|=m (B=Nm).
Proposizione 1: Il numero delle disposizioni semplici di classe m di n elementi è
Dn,m=(n)m= n!/(n-m)!
Proposizione 2: Se A e B sono insiemi finiti e se |A|=n e |B|=m con m n il numero delle applicazioni iniettive f:B->A è:
Dn,m=(n)m= n!/(n-m)!
Sia A un insieme finito e sia |A|=n.
Ia definizione: Si chiamano le permutazioni degli n oggetti di A, le disposizioni semplici di classe n degli n oggetti di A.
IIa definizione: Una permutazione degli n oggetti di A è un' applicazione biunivoca f:B->A essendo B un insieme che sia |B|=n. Di solito si prende B=Nm.
IIIa definizione: Una permutazione di A è un' applicazione biunivoca f:A->A.
Corollario: Il numero delle permutazioni di n elementi è Pn=n!.
Sia A finito, |A|=n e sia m n m N.
Ia definizione: Si chiamano combinazioni semplici di classe m degli n oggetti di A i raggruppamenti con m degli n oggetti di A tale che due raggruppamenti sono diversi se hanno elementi diversi. Si osservi che i raggruppamenti con gli stessi elementi danno la stessa combinazione.
IIa definizione: Una combinazione semplice di classe m degli n oggetti di A è un sottoinsieme B A con |B|=m.
IIIa definizione: Una combinazione semplice di classe m degli n oggetti di A è l' immmagine im(f) di un' applicazione iniettiva f:B->A essendo B un insieme con |B|=m. (Di solito B=Nm).
Proposizione 1:Il numero delle combinazioni semplici di classe m di n elementi (m n) è
n
=Dn,m/m!=n!/[m!(n-m)!]
m
Coefficenti binomiali: I numeri naturali
n
k
si chiamano coefficenti binomiali.
Godono delle seguenti proprietà:
n n
=
k n-k
n n-1 n-1
= +
k k k-1
3. Se n è un numero primo e se k è un naturale tale che 1 k n-1 allora n divide n
k
Dimostrazione:
n n
= n!/((n-k)!(n-(n-k)!))=n!/[(n-k)!k!]=
k n-k
Guardatele sulle dispense.
Numero di stirling di seconda specie: S(n,m) è il numero delle partizioni di A con m sottoinsiemi.
S(n,1)=1 e S(n,n)=1
Se si conosce il numero S(n,m) per un m tale che 2 m n-1 allora
|P(A)|=2+Sm=2.n-1 S(n,m) dove S(n,m)=mS(n-1,m)+S(n-1,m-1) (ricorsiva).
Operazione: Si dice operazione su A, una applicazione w:AxA->A. (Si chiama anche legge di composizione).
Sottoinsieme chiuso: Dato A insieme e * un' operazione su A, allora B A con la proprietà che se "a,b B si ha a*b B, allora B si dice sottoinsieme chiuso per l'operazione *. In questo caso * induce un operazione BxB->B definita come (a,b)->a*b "a,b B.
Struttura algebrica: Si definisce struttura algebrica, un insieme A dotato di un operazione * e si denota (A,*).
Identità sx (dx): Sia (S,*) un semigruppo, un' identità sx (dx) di S è un elemento e S tale che ea=e (ae=a) "a S. Se e S è identita sx e dx, allora e si dice elemento neutro.
Gruppo: La struttura algebrica (G,*) si definisce gruppo quando valgono le segueti proprietà:
Proprietà associativa; "a,b,c G si ha a*(b*c)=(a*b)*c.
Esistenza dell' elemento neutro; e G tale che "a G si ha a*e=e*a=a.
Esistenza dell' inverso; "a G esiste b G tale che a*b=b*a=e.
Se inoltre vale la proprietà commutativa; "a,b G si ha a*b=b*a, allora (G,*) si dice gruppo abeliano o commutativo.
Semigruppo: Struttura algebrica in cui vale solo la proprietà 1.
Monoide : Struttura algebrica in cui valgono solo le proprietà 1 e 2.
Se T è un sottoinsieme chiuso rispetto ad un gruppo (semigruppo,monoide) (G,*), allora (T,*) è un sottogruppo (sottosemigruppo, sottomonoide). Si indica T G.
L'ordine di un gruppo è la cardinalità del gruppo.
Data la struttura (A,*) con a A e n N si definisce per induzione la potenza n-esima an di a:
Semigruppo: "n N- an=an-1*a e a1=a.
Monoide: n=0 a0=e.
"n N- an=an-1*a e a1=a.
Gruppo: "n Z
an-1*a se n>0
an = e se n=0
(a-1)-n se n<0.
Data la struttura (A,+) con a A e n N si definisce per induzione il multiplo n-esimo na di a:
Semigruppo: "n N- na=(n-1)a+a e 1a=a.
Monoide: n=0 0a=0.
"n N- na=(n-1)a+a e 1a=a.
Gruppo: "n Z
(n-1)a+a se n>0
na = e se n=0
(-a)(-n) se n<0.
In un gruppo G l'elemento neutro è unico
Dimostrazione:
Supponiamo e ed e' due elementi neutri allora:
e G "a G e*a=a*e=a e*e'=e'*e=e'
e'=e'*e=e.
e' G "a G e'*a=a*e'=a e'*e=e*e'=e
In un gruppo G l' elemento inverso è unico.
Dimostrazione:
Dato a G supponiamo che esistano be b' due inversi, allora:
a*b=b*a=e
b'=b'*e=b'*(a*b)=(b'*a)*b=e*b=b
a*b'=b'*a=e
Sia (G,*) gruppo a,b G, allora a*b è invertibile e (a*b)-1=b-1*a-1.
Dimostrazione:
esistenza) esiste b-1 G tale che b-1*b= b*b-1=e.
esiste a-1 G tale che a-1*a= a*a-1=e.
esiste anche (a*b)-1 G (a*b)*(a*b)-1=(a*b)-1*(a*b)=e
esiste b-1*a-1 G
uguaglianza) (a*b)*(b-1*a-1)=a*(b*b-1)*a-1=a*e*a-1=a*a-1=e
(b-1*a-1)*(a*b)=b-1*(a-1*a)*b=b-1*e*b=b-1*b=e
(a*b)-1=b-1*a-1.
Sia (M,*) un monoide, se considero S M insieme degli elementi invertibili di M (S,*) è un gruppo.
Dimostrazione: S è ancora una struttura, perché il prodotto di due elementi invertibili è ancora un elemento invertibile (ho dimostrato che S è chiuso per l' operazione ). 1M S, perché è un elemento invertibile di M, e "a S esiste b tale che ab=b*a=e (esiste l' inverso), per come è stato definito S.
Sia H G con (G,*) gruppo e H . Allora sono equivalenti:
a) H è sottogruppo di G
b)
H è sottoinsieme chiuso per l'operazione *
1G H.
"a H a-1 H.
Dimostrazione:
a b) 1,3 ovvie per definizione di sottogruppo. Supponiamo 1H 1G, allora "a H a*1H=1H*a=a e a*1G=1G*a=a esistenza di 2 elementi neutri che porta ad un' assurdo: quindi 1H=1G.
b a)Devo dimostrare che "a,b,c H si ha a*(b*c)=(a*b)*c, che è vero perché a,b,c G. Devo anche dimostrare che a*(b*c) H, ma è immediato per il punto 1.
Sia H G con (G,*) gruppo e H . Allora sono equivalenti:
a) H è sottogruppo di G
b) H e "a,b H a*b-1 H.
Dimostrazione:
a b)Ovvia per la chiusura di H rispetto a *.
b a) Dimostro che 1G H:
se a H a*a-1 H 1G H.
Dimostro che "a H esiste a-1 H tale che a*a-1=e,
se a H e H e*a-1 H a-1 H.
Dimostro che H è chiuso rispetto all' operazione *,
"a,b H b=(b-1)-1 b-1 H a*(b-1)-1 H a*b H.
N.B.:Un gruppo (monoide) (G,*) ha sempre due sottogruppi (sottomonoidi) chiamati impropri; Quello formato da G stesso e . Tutti gli altri sono chiamati propri
Classe laterale sx:G gruppo H G e a G, si dice classe laterale sinistra di H l'insieme aH=.
Classe laterale dx:G gruppo H Ge a G, Si dice classe laterale destra di H l'insieme Ha=.
Se G è un gruppo, e H G e g G allora H è equipotente a gH.
Dimostrazione: L'applicazione f:H->gH definita come f(h)=g*h "h H, è una biiezione.
Sia G gruppo e H sottogruppo di G. L' insieme delle classi laterali sinistre di G modulo H è una partizione di G. (F= è una partizione di G).
Dimostrazione:
Dimostro che "g G gH : g=g*1H gH g gH.
Dimostro che a G aH=G: "a G a*1H aH G a G aH e a G aH G, perché è l' unione di sottoinsiemi di G.
Dimostro che "a,b G con aH bH allora aH bH= . Se così non fosse allora esisterebbe c tale che:
c aH h1 H t.c. a*h1=c
c bH h2 H t.c. b*h2=c
a=b*h1-1*h2 a*h=b*(h1-1*h2*h) bH "a G a*h bH aH bH
similmente si prova bH aH quindi aH=bH assurdo.
Indice: Sia l' insieme di tutte le classi laterali di G modulo H. Se tale insieme è finito, allora la sua cardinalità si chiama indice di H in G e la si denota come [G:H].
Sia G un gruppo e H sottogruppo di G, allora |H|=|aH|=|Ha|
Dimostrazione:
Sia a G definisco f:H->aH come f(a)=a*h "h H. Dimostro che f è biiettiva.
Iniettività) ??"h1,h2 H se ho f(h1)=f(h2) allora h1=h2??. Se f(h1)=f(h2) siccome a G allora esiste a-1 G tale che a-1*a*h1=a-1*a*h2 1G*h1=1G*h2 h1=h2.
Suriettività) ??"g aH esiste h H tale che f(h)=g??. Se g aH esiste h H tale che a*h=g per definizione di classe laterale sinistra di G mod H a*h=f(h)=g, questo "g aH.
La f così definita è biiettiva.
Sia G gruppo e H sottogruppo, |G|=n, |H|=m allora m|n e più precisamente n=m*i dove i=|G:H|. (ovvero l'ordine di ogni sottogruppo finito di G divide l' ordine di G).
Conseguenze:
Dimostrazione:
Sfruttando il teorema precedente, si ha che |H|=|aH|=|Ha|=m, allora n = |G| = | k=1,.i(akH)| = =Sk=1,.i|akH| = Sk=1,.i m = i*m. (Il ragionamento cmq è che l'insieme , avevamo visto che era una partizione di G, quindi G si poteva dividere in [G:H] classi laterali, ognuna di |H| elementi.Quindi |G|=[G:H]*|H|.)
Sottogruppo normale: Si dice che H è sottogruppo normale di G se "a G si ha aH=Ha. Si indica Hv G.
Sia G gruppo e H G sottogruppo. Allora
a) H è sottogruppo normale
b) "a G, "h H ho che a*h*a-1 H.
Dimostrazione:
a b) "a G aH=Ha. g aH g Ha g=a*h e g=h'*a a*h=h'*a a*h*a-1=h'*1G=h' H (questo per qualsiasi h, perché prendo un g qualsiasi).
b a) Devo dimostrare che "a G aH=Ha. Allora dimostro che "a G aH Ha e Ha aH.
??aH Ha se "x aH x Ha??; x aH x=a*h e a*h*a-1 H e a*h*a-1=h' (a*h)*a-1=h' a*h=h'*a Ha. ("x aH).
Simile alla precedente (??Ha aH se "x Ha x aH??).
Relazione d'equivalenza compatibile: Data una relazione di equivalenza su un gruppo (G,*), si dice che è compatibile con l' operazione * se "a,b,c,d G si ha a b e c d a*c b*d.
Si può dimostrare che:
in aH con la relazione a b (se a è nella stessa classe laterale di b) sse b-1*a H.
in Ha con la relazione a b (se a è nella stessa classe laterale di b) sse a*b-1 H.
(a) Sia (G,*) un gruppo, e una relazione di equivalenza compatibile con *, allora [1G] è un sottogruppo normale di G. (b) Viceversa se N è un sottogruppo normale di G e è definita per a,b G tale che a b se a-1*b N, allora è una relazione di equivalenza su G compatibile con * e [1G] =N.
Dimostrazione:
a) Dobbiamo provare che [1G] è un sottogruppo:
[1G] perché 1G [1G]
Se [1G] = allora [1G] è un sottogruppo normale.
Altrimenti siano a,b [1G] avrei che a 1G e b 1G, 1G b a b. So che b-1 b-1, quindi a*b-1 b*b-1 a*b-1 1G a*b-1 [1G] [1G] è un sottogruppo.
Adesso provo che è normale.
"g G g g e prendo h [1G] h 1G g*h g*1G=g e siccome g-1 g-1
g*h*g-1 g*g-1=1G [1G]
"g G g*h*g-1 [1G] [1G] è normale.
b) Presi a,b,c,d G con a b e c d:
a b b=a*h (b sta nella stessa classe laterale di a) con h N
c d d=c*h' con h' N
b*d=a*h*c*h'=a*(h*c)*h', che siccome N è normale allora h*c=c*h'' per qualche h''.
b*d=a*c*h''*h' h''*h' N allora poniamo h''*h'=h
b*d=a*c*h b*d (a*c)N a*c b*d.
E inoltre [1G] ==N.
Isomorfismo: è un omomorfismo biunivoco.
Endomorfismo: è un omomorfismo f tale che f:G->G.
Automorfismo: è un endomorfismo biunivoco.
Siano (G,°) e (G',*) gruppi e f:G->G' un omomorfismo. Allora:
a) f(1G)=1G'. (il nucleo di un omomorfismo non è mai vuoto),
b) f(a-1)=(f(a))-1.
Dimostrazione:
a) f(1G)=f(1G°1G)=f(1G)*f(1G) f(1G) G' quindi (f(1G))-1 G' allora moltiplicando membro a membro ho che f(1G)* (f(1G))-1= f(1G)*f(1G)* (f(1G))-1 1G'=f(1G)*1G'.=f(1G).
b) 1G'=f(1G)=f(a°a-1)=f(a)*f(a-1) f(a-1) è l' inversa di f(a) quindi (f(a))-1=f(a-1).
Siano (G,°) e (G',*) gruppi e f:G->G' un omomorfismo. Allora ker(f) è un sottogruppo normale di G.
Dimostrazione:
ker(f) sottogruppo) ??"a,b ker(f) a°b-1 ker(f)??. a,b ker(f) quindi f(a)=f(b)=1G'. E' vero anche che f(b-1)=(f(b))-1=(1G')-1=1G'. Ma allora f(a°b-1)=f(a)*f(b-1)=1G'*1G'=1G' a°b-1 ker(f).
ker(f) sottogruppo normale) ??"g G "h ker(f) g°h°g-1 ker(f)??. f(g°h°g-1)=f(g)*f(h)*f(g-1)= =f(g)*1G'*f(g-1)= f(g)*(f(g))-1=1G' g°h°g-1 ker(f).
Siano (G,°) e (G',*) due gruppi, f omomorfismo f:G->G'. Allora le due affermazioni sono equivalenti:
a) ker(f)=.
b) f è iniettiva.
Dimostrazione:
a) "a,b G con f(a)=f(b) a=b??. Se f(a)=f(b), allora esiste (f(b))-1 G' t.c. f(a)*(f(b))-1= =f(b)*(f(b))-1 f(a)*f(b-1)=1G'. f(a°b-1)=1G'. a°b-1 ker(f)=1G a=b.
b) Se esistesse g ker(f) con g 1G allora avremo per definizione di ker(f) f(1G)=1G' e f(g)=1G' , che è assurdo perché f è iniettiva.
Siano (G,°) e (G',*) gruppi e f:G->G' un omomorfismo, data la proiezione canonica p:G->G/ker(f), esiste ed è unico un omomorfismo f' con f':G/ker(f)->G' tale che f=f' p
inoltre:
a) f è iniettiva,
b) f è un isomorfismo sse f è suriettiva.
Dimostrazione: Devo solamente dimostrare che f' è un omomorfismo (il resto è già stato dimostrato in precedenza). ?? " aKer(f),bKer(f) G/ker(f) (che indichero rispettivamente [a] e [b]) f'([a]°[b])=f'([a])*f'([b]) ??.
Vedo che f'([a]°[b])=f'([a°b]) per definizione di prodotto delle classi, ma f'([a°b])=f'(p(a°b)) perché p(a°b)=[a°b], e f'(p(a°b))=f' p(a°b)=f(a°b)=f(a)*f(b) (f è omomorfismo) e f(a)=f' p(a) e f(b)=f' p(b), quindi f'([a]°[b])=f'([a])*f'([b]).
Sia f:G->G' un omomorfismo di gruppi. Allora:
a) Se H G, f(H) G'
b) Se H' G', f-1(H') G
c) Se H G, f-1(f(H))=Hker(f)=
d) Se H' G', alloraf(f-1(H'))=H' f(G).
Dimostrazione:
a) Dato che f(1G)=1G', allora f(H) . Dati f(a),f(b) f(H) ho che a,b H, ma f(a)*(f(b))-1 = =f(a)*f(b-1) = f(a°b-1) f(H). Queste due cose dimostrano che f(H) G'.
b) Dato che f(1G)=1G' allora f-1(1G')=1G f-1(H') . Dati a,b f-1(H) , f(a),f(b) H' ma
f(a°b-1)=f(a)*f(b-1)=f(a)*(f(b))-1 H' a°b-1 f-1(H'). Queste due cose dimostrano che f-1(H') G.
c) Sia x f-1(f(H)), allora per qualche h H si ha f(x)=f(h). f(h-1°x)=f(h-1)*f(x)=(f(h))-1*f(h)= =1G'. Quindi h-1°x ker(f) e h-1°x=k per qualche k ker(f). Moltiplicando a sinistra per h si ha x=h°k e x Hker(f).
Viceversa se x Hker(f), allora x=h°k per opportuni elementi h H e k ker(f). Ne segue che f(x)=f(h°k)=f(h)*1G' quindi x=f-1(f(h)).
d) "b f(f-1(H')), si ha che b=f(a) con a f-1(H'), quindi b=f(a) H'. Siccome a f-1(H') G, allora b=f(a) f(G). Qundi b H f(G). (f(f-1(H')) H' f(G)).
"b H' f(G), si ha che b H' e b f(G). b=f(a) per qualche a G. Essendo f(a)=b H' si deve avere a f-1(H'), quindi b f(f-1(H')). (f(f-1(H')) H' f(G)).
(f(f-1(H')) H' f(G), f(f-1(H')) H' f(G) f(f-1(H'))=H' f(G) ).
Siano (G,°) e (G',*) gruppi e f:G->G' un omomorfismo. Sia S= S'=. F:S->S' con F(H)=f(H) è biunivoca. Inoltre se H è normale allora f(H) è normale e viceversa.
Dimostrazione:
Iniettività: ?? "H1,H2 S F(H1)=F(H2) H1=H2 ??
F(H1)=F(H2) f-1(f(H1))=f-1(f(H2)),
f-1(f(H1))=H1ker(f), f-1(f(H2))=H2ker(f) H1=H2.
Suriettività: ?? " H' S' esiste H S tale che F(H)=H'.??
H' G' f-1(H')=H G (La controimmagine di un sottogruppo è un sottogruppo)
1G' H' ker(f)=f-1(1G') H.
H normale H' normale)
H è normale, quindi "g G e h H avrò che g°h°g-1 H.
??f(H) è normale, ovvero "g' Im(f) "h' f(H) g'*h'*g'-1 f(H)??
"g' Im(f) esiste g G tale che g'=f(g) (quindi anche g'-1=f(g-1)),
"h' f(H) esiste h H tale che h'=f(h).
Se esiste h'' H tale che g'*h'*g'-1=f(h'') allora g'*h'*g'-1 f(H)
g'*h'*g'-1=f(g)*f(h)*f(g-1)=f(g°h°g-1) pongo h''= g°h°g-1 quindi g'*h'*g'-1=f(h'').
Gruppo ciclico: Dato G gruppo, e dato X G, l' insieme intersezione di tutti i sottogruppi di G che contengono X si dice sottogruppo di G generato da X e si denota come <X>. Ad esempio, dato che il più piccolo sottogruppo di G è allora <>=. Se X= (ha un solo elemento), allora si scrive solamente <a> al posto di <> e tale sottogruppo è detto il sottogruppo ciclico di G generato da a.Un gruppo G si dice ciclico se esiste un elemento a G tale che G=<a>.
Dimostrazione: ??Il gruppo generato da <X> coincide con l' intersezione di tutti i sottogruppi che contengono X??
Sia GS un sottogruppo di G "s N, dimostro che s N Gs è un sottogruppo di G.
1G Gs "s N 1G s
Se x,y s N Gs allora x,y Gs "s N
Siccome Gs sottogruppo, ne segue che x*y-1 Gs "s N e che x*y-1 s N Gs.
Osservazione: Se g è un elemento di un gruppo G, il sottogruppo ciclico di G generato da g è l' insieme delle potenze di g a esponente intero, cioè <g>=.
Permutazione Dato Xn= per n N* fissato insieme una permutazione di Xn è una applicazione biiettiva f:Xn->Xn.
Sn L' insieme di tutte le permutazioni su Xn, e l' operazione di composizione delle funzioni ° è un gruppo chiamato Sn oppure gruppo simmetrico su n oggetti.
La cardinalità di Sn è n!=(n)*(n-1)*.*1.
Ciclo di lunghezza d (d n) E' una permutazione f con le seguenti proprietà, esistono d elementi distinti a1,.,ad Xn, tali che "e Xn se e=ai con i=1,.,d-1 f(e)=ai+1, se e =ad f(e)=a1 e se e ai con i=1,.,d allora f(e)=e.
Sia (G,*) gruppo allora esiste G' sottogruppo di Sg tale che G G' (G è isomorfo a G').
(Sg si dice gruppo simmetrico o gruppo delle permutazioni, ovvero è il gruppo delle applicazioni biunivoche da G in G SG=.)
Dimostrazione:
Se trovo una applicazione F con F:G->G omomorfismo e iniettiva, allora G' sottogruppo corrisponde ad Im(f) Sg.
Definisco F(a)=fa:G->G t.c. "a G "x G ho fa(x)=a*x.
Dimostro che fa:G->G è biunivoca. E' iniettiva perché "x,y G con y x fa(x)=a*x a*y=fa(y). E' suriettiva perché "y G esiste x G tale che fa(x)=y ovvero x=a-1*y. Quindi fa è biiettiva.
Adesso provo che F così definita è un omomorfismo. (??F(a*b)=F(a) F(b)??)
F(a*b)=fab:G->G
fab(x)=a*b*x "x G.
F(a) F(b)=(fa fb):G->G
(fa fb)(x)=fa(fb(x))=fa(b*x)=a*b*x F(a*b)=F(a) F(b).
Adesso provo che F è iniettiva. Siccome F è un omomorfismo, basta dimostrare che ker(F)=
"x G f1G(x)=x f1G=i."a G con a 1G fa(x) i quindi ker(F)= F è iniettiva.
Ma allora G'=Im(F) SG e G G'.
a) (R,+) è un gruppo abeliano
b) (R,*) è un semigruppo
c) distributività: "a,b,c R si ha (a+b)*c=a*c+b*c e c*(a+b)=c*a+c*b.
Un anello si dice commutativo se a*b=b*a "a,b R.
Se il semigruppo (R,*) ha un' identita er 0 (identità additiva), si dice che l'anello è un anello con unità (er si dice identità dell' anello).
Sia R un anello e siano a,b R. Allora:
0*a=a*0=0 e (-a)*b=a*(-b)=-(a*b).
Dato che ogni anello è un gruppo abeliano rispetto all'addizione ed un semigruppo rispetto alla moltiplicazione, "a R è possibile definire il multiplo n-esimo n*a "n N e la potenza n-esima an "n N+.
Dimostrazione:
??0*a=0??
0*a=(0+0)*a=0*a+0*a siccome 0*a R allora esiste -(0*a) opposto.
0*a-0*a=0*a+0*a-0*a 0=0*a. si procede identicamente per a*0.
??(-a)*(b)=-(a*b)??
a*b+(-a)*b=(a+(-a))*b=0*b=0 a*b opposto di (-a)*b -(a*b)=(-a)*b. si procede identicamente per a*(-b).
Dominio di integrità: Anello commutativo con identità privo di divisori dello 0. Quindi un anello commutativo con identità è un dominio sse "a,b R si ha che a*b=0 a=0 e/o b=0.
Corpo: Un' anello (A,+,*) tale che (A-,*) è un gruppo.
Campo: Un' anello (A,+,*) tale che (A-,*) è un gruppo commutativo. Un campo è un anello commutativo con identità in cui ogni elemento non nullo è invertibile.
Ogni campo è un dominio di integrità.
Dimostrazione: Sia R campo. Se R non è dominio di integrità, allora a*b=0 con a,b 0. Siccome R è un campo l' inverso di a è a-1 e quindi b=1*b=a-1*a*b=a-1*0=0 assurdo.
Ideale: I A si chiama ideale se I , (I,+) è un sottogruppo e "x A "y I si ha x*y I e y*x I.
Omomorfismo tra anelli: Siano (A,+,*) e (A',+',*') due anelli e f:A->A' un' applicazione. F è un omomorfismo se f(a+b)=f(a)+'f(b) e f(a*b)=f(a)*'f(b) e f(1A)=1A' deve sempre essere vera.
(K[x],+,*) si dice l' anello dei polinomi, è un anello commutativo con identità dove lo 0 =(0,0,.,0), l'opposto di (a0,a1,.,an) è (-a0,-a1,.,-an), l' identità è 1=(1,0,.,0).
Siano f,g K[x], g 0. Allora esistono e sono unici p,r K[x] tali che f=p*g+r con grad r<grad g.
(dimostrazione da fare?).
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