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FITOIATRIA - Generalità

matematica



FITOIATRIA


Generalità


La fitoiatria è una scienza nata nel dopoguerra, è una delle sottodiscipline della patologia vegetale. Studia il modo di curare le piante, studia tutti i metodi e mezzi di prevenzione e di lotta contro i patogeni per prevenire la perdita di prodotto. Circa ¼ delle produzioni mondiali vengono perse a causa degli agenti patogeni.


Fattori di alterazione nelle piante


a)      abiotici



fattori alimentari e meteorici

acqua

luce

pH

salinità

eccesso o carenza di elementi nutritivi

b)      biotici

viroidi, virusoidi e virus

prioni

fitoplasmi

richkettsie

batteri

funghi

fanerogame parassite

insetti, acari e nematodi



Premunità: tecnica di vaccinazione nelle piante, si chiama anche "protezione incrociata".

Endemia: è quella malattia in cui l'agente provoca la malattia, ha una diffusione sporadica e quindi la manifestazione non assume qualitativamente e quantitativamente importanza rilevante per la produzione.

Epidemia: si ha quando l'agente della malattia è così diffuso che tende alla distruzione di una popolazione di un' intera specie.

Al fitoiatria interessa quindi l'epidemia.

Nell'epidemia si distinguono due aspetti:

qualitativo, il tipo di danno che si può avere;

quantitativo, la frequenza della malattia in percentuale.

A seconda dell'andamento, le epidemie possono essere di due tipi:

di tipo esplosivo (quando il numero di individui infettati aumenta in modo esponenziale);

di tipo lento.

Per avere l' epidemia bisogna che ci sia un sincronismo fra fattori diversi: l'ospite suscettibile, il patogeno aggressivo (deve avere un elevato potere di moltiplicazione e possedere un elevata capacità di diffusione). Quindi l'epidemia è la diffusione di una malattia in un tempo relativamente breve e su vasta superficie di un determinato patogeno.


L'aggressività di un patogeno può aumentare o diminuire per: 353i88d

a seguito dell'espansione del patogeno al di là dell'area in cui la malattia ha un carattere endemico;

quando il patogeno raggiunge un ospite di un'altra area;

il patogeno può diventare più aggressivo perché seleziona ceppi più resistenti ai fitofarmaci in uso in quel momento.  

La moltiplicazione dell'agente patogeno dipende da:

grado di fertilità (numero di propagali nell'unità di tempo);

numero di propagali per causare l'infezione (vitalità dei propagali);

il ritmo delle successioni delle generazioni.

L'ambiente ai fini dell'infezione deve essere idoneo al patogeno.


Integrazione e pianificazione

Interventi


Agronomici: lavorazioni del terreno, potatura, concimazione, irrigazione.

Fisici: eliminazione dei residui infetti, protezione delle ferite, protezione dalle avversità meteoriche, dendrochirurgia.

Chimici: utilizzo di principi attivi mirati contro il patogeno ed il litofago.

Biologici: utilizzo di bioinsetticidi (bacillus thuringiensis), lancio di predatori e parassitoidi, conservazione della fauna utile.

Biotecnologici: feromoni (mastrap, traptest, confusion metod), insetticidi regolatori dello sviluppo, applicazione dell'autocidio.


Interventi agronomici


È una modalità di lotta indiretta che sfavorisce le condizioni ambientali del patogeno, favorendo l'ospite:

rotazioni, arieggiamento, aratura;

interventi sull'ospite, miglioramento genetico, ricerca di portinnesti resistenti;

interventi sul patogeno, diretti (eliminazione del patogeno dalla pianta, es. potatura), indiretti (evitare il contatto tra patogeno e ospite).


Interventi fisici


Consistono nell'utilizzo di mezzi termici, fotici, meccanici che siano in grado di controllare o limitare i danni dei parassiti.

Mezzi termici: trattamento del terreno con calore secco e umido.

Mezzi tecnici insieme a quelli temici: formano un campo elettrostatico (per interventi limitati).

Mezzi fotici: solo per gli insetti.

Ultrasuoni: hanno una discreta efficacia per proteggere le derrate alimentari.

Radiazioni ionizzanti: raggi x e gamma, usati per i prodotti immagazzinati e per la lotta autocida.

Mezzi cromotropici: trappole (piatti gialli).

Sommersione: dei terreni con acqua contro determinati insetti.


Lotta biologica  


La lotta biologica sfrutta le relazioni antagoniste esistenti tra i diversi organismi che formano il complesso simbiontico di una pianta.

Lotta biologica con insetti: questi artropodi possono essere utilizzati contro altri artropodi o contro se stessi (lotta autocida).

Esistono tre modalità di applicazione di lotta biologica:

importazione di nemici naturali;

aumento dei nemici naturali in una determinata area;

conservazione e allevamento dei nemici naturali.


Lotta autocida: l'insetto può essere utilizzato come fattore di distruzione di se stesso; si può attuare mediante 3 metodi:

azione dei maschi sterili, si basa sull'utilizzo di insetti maschi resi sterili e competitivi nei confronti di quelli fertili;

utilizzo di caratteri genetici letali, consiste nell'induzione di mutazioni con carattere letale per se stessi e per la progenie;

disseminazione dei patogeni, consiste nell'utilizzo di fitofagi come vettori di malattie.


Lotta biologica per mezzo di batteri

La maggior parte dei batteri entomopatogeni appartengono al genere entomobacillus. Questi batteri durante la formazione delle spore producono un cristallo proteico, che ingerito si scioglie nello stomaco degli insetti (lepidotteri).

Il cristallo viene chiamato "corpo parasporale" (proteine cristallizzate). L'azione insetticida si ha quando il pH del mesentero dell'insetto è > 9, quindi si scioglie la proteina ad opera della proteasi.


Lotta biologica per mezzo di funghi

I funghi agiscono per contatto, bucando la cuticola e parassitizzando l'ospite.

I prodotti a base di funghi si chiamano "micoinsetticida" e per ogni fungo esiste un'attività biologica.

La potenza dei micoinsetticida è un parametro che viene espresso con un numero e denominato CFU (colony forming units) e indica il numero di conidi o di altri organi di propagazione in grado di germinare, per grammo di formulato.

Il fungo più importante è la beauveria bassiana; è la specie che è stata maggiormente studiata. Agisce sia in pieno campo sia con le derrate alimentari.

Beauveria brongniartii; questo fungo è utilizzato contro il maggiolino, contro alcuni lepidotteri forestali.

metarhizium anisopliae; viene utilizzato contro lepidotteri, coleotteri, ortotteri ed emitteri, isotteri.

verticcillium lecanii;viene utilizzato contro afidi, aleiroidi e tripidi.si differenzia dagli altri funghi perché sportula in insetti vivi e quindi si diffonde facilmente in natura.

Hirsutella tompsorni; agisce contro gli acari.



Lotta biologica per mezzo di virus

Vengono utilizzati per prove di lotta per alcune malattie.

I più studiati sono baculovirus (insetticidi biologici.

L'efficacia dei virus viene detta "potenza" (potenza = no inclusioni/ml di preparato)

Si dividono in:

baculovirus: ha la forma a bastoncino, avvolto da una membrana proteica, a doppia elica di DNA. Si distingue in tre sottogruppi:

NPV, virus poliedrosi micellari.Possono essere singoli,SNPV,o da otto virioni, MNPV. Producono tutti corpi d'inclusione;

GV, virus granulosi (dal nome della proteina che forma la capsula).formano nelle cellule attaccate corpi proteici non cristallizzati I corpi di inclusione vengono dette "capsule" ed ogni corpo è costituito da in singolo virus.

NOV,virus della poliedrosi citoplasmatica (cpv). è un virione di forma isometrica, infetta sia animali che vegetali. I corpi di inclusione sono più grandi nei lepidotteri e più piccoli negli imenotteri e nei ditteri.

In tre sottogruppi ed infettano le cellule di molti insetti:

- entomocox

iridovirus

densovirus (sono i più piccoli)


Lotta con i nematodi


a)      nematodi utilizzati per combattere gli insetti (nematodi entomofagi)


Esistono circa 1500 specie di nematodi che possono infettare più di 1000 specie di insetti.

I nematodi hanno tre stadi:uovo,larva (fino a tre età) e adulto.

Si possono dividere in tre gruppi:

non parassitari: non portano danno all'insetto;

semiparassitari:possono avere una duplice azione parassitaria e saprofitaria;

parassiti obbligati: presenti in numero minore.

Le neoplactane sono i nematodi più studiati. La più importante è la neoplactona glaseri che attacca la papilla japonica e diversi coleotteri. Nel corpo dell'insetto compiono  più generazioni anche se l'insetto è morto.

Un altro importante nematode semiparassita è stato denominato "DD 136" e parassitizza la "carpacapsa pomonella".

Tra i parassiti obbligati e appartenenti alla famiglia "mermistidi", annoveriamo:

- acarmermis decandata

- mermis submigrescus (infetta solo gli ortotteri).

Questi nematodi vivono nel terreno, in primavera le larve di 2a età salgono sulla superfice del terreno e depongono sull'erba, quindi vengono ingeriti all'insetto, il quale rallenta il suoi movimenti e non riesce più a volare.


c)      nematodi micofagi

utilizzano il micelio di alcuni funghi terricoli. Appartengono a due ordini: tylenchida e dorylaimida.

Hanno dato buoni risultati per abbassare al carica di fusarium oxisporum.

d)      nematodi algofagi: appartengono ai dorylaimida

e)      nematodi batteriofagi: sono quei nematodi che vivono a spese di batteri.


Mezzi biotecnologici


Sono dei mezzi di difesa recenti che sono stati messi a punto contro quei patogeni per i quali non si avevano mezzi di difesa.

Oggi sono entrati quali mezzi di difesa a parassiti ed avversità.

Una delle prime strategie è la produzione (selezione) di protocloni (piantine originate da un singola cellula-protoplasto).

Scienziati giapponesi hanno scoperto che la riproduzione agamica non fa ottenere individui tutti uguali alla pianta madre, ma si hanno delle mutazioni genetiche.

Queste mutazioni sono servite a produrre piante diverse dalla pianta madre (es. patate tolleranti alla peronospora) e a non usare fitofarmaci.


Miglioramento genetico tradizionale


Questa tecnica non si può applicare a tutte le piante (fattore tempo);si forma un ibrido.

Organismo donatore varietà commerciale nuova varietà

Gene d'interesse x var. commerciale =

trasferimento di molti geni


biotecnologie:


gene di interesse x var. commerciale =

trasferimento di un solo gene


mezzi biologici: esseri viventi

mezzi fisici: elettroporazioni con elettroporatore, microiniezioni, bombardamento con microproiettili.

mezzi clinici: poli-l-ornitina, polibrena (PB), PEG.


Vettori biologici comunemente usati:

-batteri: agrobacterium tumefaciens (plasmidio ti), agrobacterium rhizogenes;

-virus.


Interventi chimici


Prodotti fitosanitari (ex presidio clinico)


I prodotti fitosanitari sono mezzi tecnici destinati alla protezione delle piante con azione diretta:

contro organismi nocivi (insetti, funghi, batteri, virus) o le piante indesiderate;

a favorire e regolare i processi vitali delle piante o a conservare le derrate alimentari.


Requisiti di un prodotto


Un prodotto per essere dichiarato idoneo deve avere:

buona tossicità;

non deve avere azione fitotossica;

deve coprire uniformemente gli organi trattati;

deve resistere all'azione degradante della luce, dell'aria, dell'acqua, dei microrganismi;

non deve essere tossico per l'uomo e per gli animali;

deve essere di facile preparazione e somministrazione;

deve essere economico.


Ausiliari di formulazione


I composti aggiunti al principio attivo vengono detti "ausiliari di formulazione" o coadiuvanti, per ottenere il formulato. Questi formulati vengono addizionati a composti inerti a seconda degli usi:

formulati per impiego in acqua;

formulati come polvere secca;

formulati a grani.

Formulazioni in polvere: polveri bagnabili (WP), in olio (OP), per polverizzazioni (DP), solubili (SP), tavolette compresse (TP).

Formulazioni in grani: macrogranulari (GG), microgranulari (MG), granulare (GR), granulare fine (FG), granulari idrosolubili (SG), granulari idrodispersibili (WG), granuli incapsulati (CG).

Formulazioni liquide:

- concentrati

disperdibile (DC), emulsionabile (EC), fluido miscibile in olio (OF), per nebulizzazione a caldo (HN), per nebulizzazione a freddo (KN), solubile (SN).

emulsioni

acqua e olio (EO), olio e acqua (EW), liquido caricabile elettricamente (ED), liquido miscelabile in olio (OL).

- paste

pasta (PA), pasta oleosa (GS).

Soluzioni liquide per trattamenti a ultra basso volume (ULV-UL).


Fumiganti: barattolo fumogeno (FD), candela fumogena (FX), cartuccia fumogena (FB); fumogeno (FU), granulo-fumogeno (FW), stecca fumogena (FR), tavoletta fumogena (FT).

Prodotti utilizzati come esca: esca pronta per l'uso (RB), esca di grani (AB), esca granulare (GB), esca piatto (PB).


I principali ausiliari di formulazione sono:

bagnanti;

adesivi;

supporti viventi;

diluenti;

solventi;

prodotti antischiusura;

prodotti antideriva.


Bagnanti

Sono ausiliari che hanno la funzione di ridurre l'angolo di contatto di un liquido su una superficie (la goccia assume una forma lenticolare). I bagnanti di vecchia generazione sono i saponi, le saponazioni, la gelatina, la caseina, la beutolina, l'argilla; quelli di nuova generazione sono dei derivati organici sintetici distinti in sostanze ioniche e anioniche.

Emulsionanti

Sono di natura proteica: latte in polvere, sangue, gelatina.

Agenti deflocculanti

Sono materiali che aumentano la sospensività delle particelle solide in acqua.

Adesivi

Favoriscono la formazione del deposito e si distinguono in:

colle, di origine animale o vegetale;

oli;

argille.

Supporti inerti

Sono dei materiali che servono a diluire il p.a. sono molto usati per le polveri bagnabili.

Diluenti

Sono sostanze impiegate per ridurre la concentrazione di un p.a. (caolina e polvere dicotomica).

Solventi

Sono sostanze organiche capaci di solubilizzare i p.a.


Caratteristiche degli ausiliari:

copertura o distribuzione;

bagnabilità o potere coprente;

adesività e ritenzione;

tenacità e persistenza;

sospensività;

visibilità o marcatura.

Copertura o distribuzione

Per copertura si intende il modo con cui il fitofarmaco ricopre la superfice da trattare. È in funzione della uniformità di particelle e del numero delle stesse, in modo da non lasciare spazi vuoti, e nel modi in cui il fitofarmaco eviti l'entrata del patogeno.

L'estrema dimensione delle gocce provoca problemi come: mancato arrivo sulle piante del f.f.; la goccia piccola evapora prima di raggiungere la pianta.


Bagnabilità o ptere coprente

È la proprietà che possiede un liquido di distendersi su una superfice solida. La b. dipende da due fattori:

dalla natura sella superfice;dalla tensione superficiale del liquido.

Il valore del potere bagnante è espresso dall'angolo di contatto.


Adesività e ritenzione

È la capacità del ff di aderire alla superfice, quindi la quantità di ff che rimane sulla pianta. La parte rimanente a ciò che evapora è il deposito.


Tenacità e persistenza

È la capacità di un ff di resistere all'azione rimuovente degli agenti atmosferici. La t. dipende sia dal fitofarmaco, sia dalla superfice della pianta. I fattori che fanno perdere la tenacità sono:

superfice liscia: < tenacità rispetto alle rugose;

vento;

strofinio;

crescita degli organi;

pioggia;

luce;

natura del deposito:> è il deposito,> la persistenza.


Sospensività

È la caratteristica per la quale le particelle disperse in un liquido non cadono ma rimangono sospese; per favorire la sospensività i macchinari sono provvisti di pale per il mescolamento durante il trattamento.


Emulsionabilità

È la proprietà che ha un prodotto non miscelabile in acqua di disperdersi in particelle piccole e uniformi.


Visibilità o marcatura

È la proprietà di un fitofarmaco di creare un deposito invisibile dopo un trattamento; può essere intrinseca al prodotto stesso o ricavato mediante l'aggiunta di prodotti per la marcatura.


Preparazione di un liquido

Un liquido  si prepara facendo prima una soluzione detta "madre", molto concentrata.

Per le polveri bagnabili si mescolano a secco i diversi formulati, si aggiunge  acqua.

Per gli emulsionabili si preparano singolarmente e poi si mettono insieme.


Somministrazione dei fitofarmaci


irrorazione

inpolveramento

spargimento di granuli

fumigazioni

(s)pennellatura

iniezioni al tronco

immersione


irrorazione

viene eseguita con ff disperdibili in acqua (irroratrici) o in polvere (polverizzazione).

Le irroratrici dividono il ff in minute gocce mentre le macchine ad inpolveramento sfruttano le correnti d'aria.


Compatibilità dei fitofarmaci


La compatibilità è la possibilità

di mescolare diversi p.a. senza perdere l'efficacia. Si possono avere tre casi:

non si influenzano tra di loro

esaltano le loro attività (sinergismo)

interferenza negativa (fitotossicità).


Fitotossicità dei fitofarmaci

Alcuni fitofarmaci hanno azione tossica per il patogeno o per la pianta. il rapporto tra le due tossicità è chiamato indice "chemioterapico" (I), è dato dal rapporto tra dose mortale per il parassita e la dose tollerata dall'ospite. Se I è < di 1 può essere usato, se > di 1 deve essere applicato solo su piante quiescenti.

I danni causati dai ff alle piante possono essere diretti e indiretti; nel primo caso si notano in un arco di tempo breve, nel secondo in tempi più lunghi.

Tipi di tossicità:

acuta, con una sola somministrazione e in brevissimo tempo ( max 24 ore);

subacuta, quando il ff viene metabolizzato lentamente ed dopo ripetute somministrazioni;

cronica, prodotta per tutta la vita, rimangono residui nel corpo (es. problemi alla riproduzione).

cancerogena.

Tempo di carenza: è l'intervallo di tempo minimo che intercorre tra l'ultimo trattamento e la raccolta del prodotto. Varia a seconda del formulato.

Residuo massimo annuo (rha) : è il quantitativo ( p.p.m.) di fitofarmaco per unità di peso. Varia a seconda della derrata e del prodotto.


Classificazione dei fitofarmaci

fungicidi

battericidi

micoplasmidi

antivirus

insetticidi

acaricidi

nematocidi

limacidi

alghicidi

erbicidi

rodenticidi; - fitoregolatori

Fungicidi 


Rame

Viene utilizzato per i funghi e per i batteri.

Agisce solo per contatto quindi viene usato solo come difesa preventiva; agisce come catione. Tossicità del rame :

può essere tossico per il pesco e susino. Nella vite si sconsiglia l'uso durante la fioritura, nel resto delle colture quando sono in attività vegetativa.

Commercializzazione del prodotto:

solfato di rame, ossicloruri di rame, idrossido di rame.


Zolfo

È un prodotto che si può usare da solo o in miscela. È principalmente fungicida ma viene usato anche come insetticida ed acaricida. Viene usato contro gli oidi, può essere usato in polvere, come zolfo bagnabile. L'efficacia dello zolfo è funzione della temperatura, dell'umidità e delle particelle solforose. La sua azione è  max 40° C in quanto sviluppa anidride solforosa. Si impiegano zolfi fini nei periodi freddi, e grossolani nei periodi caldi. In base alla presenza di additivi e alla finezza delle particelle gli zolfi si distinguono in:

zolfi in polvere;

subliminali, costituiti da particelle molto piccole;

macinati;

grezzi;

attivati, con aggiunta di altre sostanze per aumentarne l'attività (nerofumo);

ramati,con aggiunta di rame;

bagnabili;

colloidali;

micromerizzati.

I più comuni derivati inorganici dello zolfo sono: i polisolfuri di calcio o di bario.


Mercurorganici, altamente tossici e poco selettivi;

Stannorganici

Ditiocarbammati


I prodotti più usati

ziram: di terza classe, tempo di sicurezza 10gg. È impiegato  sulle piante ortive e come fungicida a largo spettro e citotropico. Si hanno formulati in polvere all'80 % di p.a. nelle drupacee si usa 200 gr/hl. I formulati liquidi sono al 30 % di p.a. e si usano fino a 400gr/hl in primavera-estate e 800 gr/hl in autunno.inverno per le drupacee.

Thiram: chiamato comunemente TMTD. È il prodotto di trasformazione dello ziram. Viene utilizzato per la ticchiolatura delle pomacee, contro il marciume dei frutti. Prodotto a Catania da Decco Italia. L'utilizzato anche per la concia dei semi. È stabile, non fitotossica e può essere impiegato durante la fioritura e non provoca danni di rugginosità. La classe fitotossica è di 2° classe a concentrazione < del 50% di p.a. dosi:200-300 gr/hl in estate e fino 800gr/hl in autunno, in frutticoltura. In viticoltura viene impiegato x la botrytis fino 200-300 gr/hl. tempo si causa 10 gg.

Zineb: è utilizzato per numerose malattie crittogamiche della vite, delle piante da frutto e delle ortive. Agisce come metabolica ETM.

Maneb: è simile allo zineb, differisce per la presenza del Mn al posto dello Zn. È un fungicida delle piante ortive. Ha azione concimante che stimola il vigore della pianta. Trovasi in formulati diversi e ha una classe tossicologica irritante (xi). Dosi: si trova al 37% di p.a., 300-350 gr/hl per il pomodoro;100-300 gr/hl per le pomacee.

Mancoreb: contiene tre componenti (zinco,manganese e etilenditocarbammatico). Si trovano nel formulato all'80% di p.a. si comporta come un concime e ha una discreta azione nei confronti degli acari. Dosi: 150-200 gr/hl per le pomacee; 200gr/hl per la vite;150gr/hl nei semenzai. Agisce per contatto fogliare.

Metan-sodium: è un fumigante fungicida e si usa solo nel terreno in quanto si trasforma in gas(metilisotiocianato di sodio). La sua azione è più efficace quando le temperature sono > 14° C e non superiori ai 32°C. agisce contro il fusarium, il verticillium. L'armillaria, la phytium, botrytis. Essendo un gas controlla le malerbe ed è un nematocida. Si usa per disinfettare sia i letti caldi che il terreno nelle serre, essendo alternativo al bromuro di metile. Prima dell'utilizzo bisogna seguire alcuni  agronomici quali, effettuare l'apporto di sostanza organica almeno un mese prima. Dopo il trattamento si consiglia di irrigare il terreno per portare il gas in profondità ; effettuare una lavorazione dopo 10-20gg per disperdere il gas; attendere 8-10 gg prima di effettuare l'impianto. È un prodotto di 3 classe. Il formulato in commercio è al 32,7% di p.a.. si usano m1000kg/ha. La dose è raddoppiata nel caso di terreni pesanti e in presenza rigorosa di verticillium e fusarium.


Derivati del benzolo


Dinitrocresolo: (DNOC). È un prodotto a largo spettro. Da dei buoni risultati su una m,malattia della vite ( mal dell'esca). L'utilizzo è per la difesa sul pesco, susini. Dell'albicocco. Combatte le cocciniglie, gli afidi,gli acari,il corineo, la ticchiolatura, la ruggine e al monilia. È tossico e si consiglia di utilizzarlo nei trattamenti a legno. Consigli: no trattare le piante più di una volta all'anno, non trattare le piante a temperature < di 5° C non trattare nelle giornate ventose e nelle giornate asciutte; irrorare nelle giornate di umidità. Il prodotto commerciale contiene il 30-40% di p.a.

Dicloran: è un fungicida usato sia per il trattamento fogliare sia al terreno per combattere i funghi al colletto, si usa per sterilizzare i semenzali.non è un prodotto fitofarmaco, va usato in via preventiva e curativa. Si sconsiglia l'uso con piante piccole e quando le temperature sono troppo elevate.

Dinocap: è uno dei maggiori antioidici non sistemici. Ha azione preventiva e curativa. Si usa per la vite, per i fruttiferi,per il tabacco, per le piante da fiore,per le ornamentali. È un prodotto che non ha dato fenomeni di resistenza, perché ha più meccanismi d'azione. Si utilizza fra i 4-32°C, dopo può dare fenomeni di fitotossicità. Ha sostituito lo zolfo in molte cucurbitacee e nel tabacco. È innocuo per gli insetti utili e per le api. É in commercio al 78% di p.a. ma anche la 40-50%. Il prodotto no0n è classificato e il tempo di sicurezza è di 7gg per le cucurbitacee e 20gg per le altre colture.


Composti ftalimmidici


Agiscono soprattutto per le botrytis.

Captano o captan: fungicida agisce solo per contatto. Possiede una lunga persistenza e esplica benefici effetti collaterali in quanto stimola il vigore vegetativo. Sulle pomacee e drupacee viene usato contro ticchiolatura del melo, del pesco, tutte le malattie da conservazione. Stimola i fenomeni di cicatrizzazione de tessuti lesionati da fattori esterni. Non è fitotossico ad eccezione del pesco. Per la vite si consiglia di interrompere 20gg prima della raccolta. è un prodotto considerato fra tossico e nocivo.


Azotorganici


Dodina: fungicida citotropico, agisce sulla membrana cellulare, sciogliendo lo strato lipidico; ha azione sia preventiva che curativa. È utilizzato per i fruttiferi, piante da orto, da fiore e ornamentali. Agisce contro la ticchiolatura del nespolo. È sconsigliato usarlo con basse temperature e durante la fioritura, non è miscelabile con altri prodotti.può essere nocivo-irritante. Dosi: nel melo e pero 60 gr/hl per trattamenti preventivi e 90 gr/hl per quelli curativi; nell'ulivo si usa 100-150gr/hl; nelle piante da frutto 120 gr/hl. La dodina ha bisogno di antischiuma, in quanto si comporta come tensioattivo catiotico.

Dichlofuanide: fungicida molto utilizzato in viticoltura e per la fragola. Agisce per contatto fogliare contro alcune crittogamiche quali botrite, ticchiolatura, peronospora, alternaria e septoriosi. È tossico sulla vite.  Dosi: al 50% di p.a. per la fragola 150gr/hl con almeno 3 trattamenti (inizio fioritura,durante la piena fioritura e ala fine della fioritura). In floricoltura si usa 500-100gr/hl. Utilizzato contro peronospore, oidi,muffa grigia.


Ossazolidine


Vinclozolin : nome comune ronilan, al 50% di p.a. è un fungicida attivo contro botrite, sclerotina e monilia. Agisce perché blocca la formazione delle spore (fungistatico). Per la vite non agisce sulla fermentazione del mosto. Classe nocivo, tempo di sicurezza 10gg per il fagiolino e fagiolo, 21gg per l'uva, cipolla e aglio.con formulato al 41,3% si p.a. si usa 100-150gr/hl per fagiolo e fagiolino e altre ortive.


Fungicidi sistemici


Benomil: ad azione preventiva che curativa. Agisce contro al ticchiolatura, oidi,botriti, fusaria, corineo. Gli unici fungi che resistono a questo fungicida sono i ficomiceti, che hanno un reticolo endoplasmatico che protegge il nucleo. Benomil penetra nelle cellule e interferisce con la replicazione del DNA del fungo. È un prodotto tossico o nocivo. Il tempo di sicurezza è di 10gg. I formulati sono al 50% di p.a. e si usano a 60 gr/hl per la vite;60-100 gr/hl per le pomacee; da 100-150 gr/hl per il mandorlo; 180gr/hl per le rose. Il prodotto agisce come tale ma agisce il suo metabolica MBC.

Thiobendorale: è un fungicida a largo spettro, sistemico che svolge una efficacia azione curativa e protettiva per penicillium e fusarium. Viene prontamente assorbito per predire e bloccare le infezioni causate da diversi patogeni. Non è classificato. Tempo di sicurezza è 19gg per il melo, 30gg per le altre colture. Il formulato contiene il 40% di p.a. le dosi sono da 100-130 gr/hl per il melo; per la patata 90gr/hl.

Thiophanate-methil: fungicida attivo per via sistemica. Si utilizza per le pomacee, per le drupacee, per la vite, per la pianta da fiore e ornamentali e per la conservazione della frutta. Agisce quando si trasforma in un metabolita BCM. Agisce contro la ticchiolatura, oidio,botrite,penicillium ecc.

Non è classificato. I formulati sono al 30% e 70% di p.a. con 70% di p.a. si usa 70-100 gr/hl dopo la fioritura, per poi abbassare la dose a 50% gr/hl; per le drupacee 60-70%gr/hl e 100gr contro il fusiococcum; per la vite 70 gr/hl contro botrite e oidio; per i fiore 100gr/hl; per il frumento e orzo da 500-700 gr/hl.

Oxycarboxin (plantarax): ad azione sistemica , noto come plantarax. Si usa per combattere le ruggine dei cereali del garofano. Agisce come preventivo che curativo. È irritante; il tempo di carenza è 60gg. Con formulato al 20% di p.a. si usa alla dosi di 150 gr/hl sul garofano, ripetendo il terno ogni 5/7gg e come preventivo 9-10gg.

Bupirinata (nimrod): ad azione antioidica. Si usa contro l'oidio del melo, del pesco, del melone delle rosa. Ha una buona azione sia preventiva e sia curativa. Ha azione citotropico e translaminare. sviluppo un gas e riesce a raggiungere il micelio anche se sviluppato all'interno dei tessuti dell'ospite. Non è classificato. Tempo di sicurezza 21gg. Viene utilizzato alle dosi 35-40gr/hl per i trattamenti preventivi e 70-80gr/hl per quelli curativi.

Triforina: è un citotropico-traslaminare, efficace contro crittogame su cui agisce per assorbimento fogliare e per contatto. Ha una azione acarofrenante. Agisce contro l'oidio,l'antracnosi delle cucurbitacee, ruggine bianche, marciumi, ticchiolatura, monilosi. È nocivo. Il tempo di sicurezza è di 11 gg per la vite e orticole; 7gg per le drupacee, fragole; 21gg per il frumento. Il formulato è al 18% di p.a. e si usa alle dosi 100-150gr/hl. È sistemico, agendo sulla biosintesi degli steroli (IBS) con conseguente alternazione della membrana cellulare.


Acilamilina e fosfiti metallici a cymoxamil

Sono fungicidi che possono essere usati come preventivi e curativi.

Cymoxamil (c)urzate: è efficace contro al peronospora della vite, del pomodoro. Del tabacco contro le escorsioni della vite, il marciume nero dei grappoli. Penetra rapidamente nei tessuti e ha un movimento sistemico. Agisce contro le penetrazioni del micelio nei tessuti, ha quindi un'azione curativa. Ha una buona azione coadiuvate in quanto blocca la formazione dei conidi delle zoospore. Si utilizza alle dosi di 10-29gr/hl di p.a. purtroppo il prodotto ha scarsa persistenza nella pianta pari a6gg., e per questo motivo viene messo in commercio con prodotti di copertura quali mincazzo, folpet e rame.

Phasetil-al (EPAL): nome commerciale  aliette. Agisce con una sistemica ascendente e discentende o plastica.

è efficace contro la peronospora della vite, la bremia lattucae, la peronospora della patata, phytophotore della patata, il marciume della vite. Penetra facilmente nei tessuti molto giovani che si sviluppano dopo il trattamento restano protette per almeno sei settimane.in vitro il prodotto non è fitotossico per il fungo, e quindi pare che spinga la pianta ad irrobustire le pareti cellulari creando delle barrire meccaniche, cioè creando resistenza indotta e producendo fitoalessine tossiche per il fungo. Viene prodotto in sfere molto piccole.

Metalaxyl ( ridomil): svolge un'ottima attività contro i ficomiceti e quindi contro peronospore, bremina. Phitophtora, ecc. viene assorbito facilmente dalle piante giovani. Il p.a. è al 5% (granulare) alle dosi di 100gr/pianta o pennellatura al tronco al 10% di p.a. ha una azione preventiva ma soprattutto un'azione curativa che si svolge a carico del micelio. Ha una lunga persistenza (120gg negli agrumi) viene venduto mescolato con folpet e col rame.




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