![]() | ![]() |
|
|
L'alimentazione di un calciatore
L'alimentazione ha
assunto oggi un ruolo rilevante nel
completare il piano di allenamento dei giocatori. In partita i calciatori
percorrono infatti in media dagli otto ai quattordici km con sforzi
intermittenti che, in taluni momenti, portano ad un consumo di lattato elevato e ad un impiego di ossigeno totale pari
al 75% del massimale. Di fronte a
tali prestazioni è importante quindi che gli atleti introducano attraverso i
cibi, una quantità di calorie sufficienti p 535c23f er sopportare la fatica. L'alimentazione va distinta in due momenti principali: le giornate di allenamento e il giorno della partita.Per questo sin
dalla fine degli anni '60 in Svezia e in Italia sono state sperimentate delle strategie alimentari che
permettessero di aumentare le riserve di glicogeno sia a livello muscolare che
epatico. Oggi questo problema viene risolto facendo assumere ai giocatori una
maggiore quantità di carboidrati semplici e
complessi, nei due giorni che precedono la partita. In questo modo possono
beneficiare non solo della maggiore energia resa disponibile da tali sostanze,
ma anche del conseguente incremento
della ritenzione idrica, utilissima per contrastare la disidratazione
prodotta dalla fatica. E' inoltre importante che gli atleti seguano una
specifica alimentazione fin dalla colazione. Gli alimenti che possono assumere sono il latte e i suoi derivati (formaggi e
burro) ricchi di proteine, calcio, fosforo, alcune
vitamine del gruppo b e grassi soprattutto saturi.
A questi cibi si possono aggiungere le fette di pane, contenenti amido e
maltodestrine, degli zuccheri
complessi che vengono assorbiti lentamente e che rilasciano
gradualmente la loro energia. La marmellata, il
miele e la frutta sono al contrario ricchi di zuccheri semplici quali il glucosio, fruttosio e saccarosio, che
vengono assimilati rapidamente dall'organismo e il cui apporto energetico è
disponibile in pochi minuti. Sono invece dei cibi molto proteici le uova e prosciutto, importanti per
l'organismo in quanto svolgono una funzione strutturale e plastica. Durante i
pasti l'atleta deve comunque sempre preferire i
carboidrati, soprattutto complessi, in quanto devono arrivare a
coprire il 60% del suo fabbisogno
calorico totale.
Il giorno della gara, è inoltre
importante che tra il pasto e l'inizio della
partita trascorrano almeno tre-quattro
ore. Questo per evitare che durante lo sforzo si verifichi un iperflusso
di sangue agli organi deputati alla digestione, con la conseguente
riduzione del sangue ai muscoli e al cervello e l'inevitabile compromissione
della performance. Il pasto prima di una partita deve
essere quindi "leggero", in modo da garantire il totale svuotamento dello
stomaco e la completa digestione degli alimenti. Gli alimenti da preferire sono quelli ad alto contenuto di zuccheri complessi, come
l'amido, in quanto sono in grado di introdurre nell'organismo delle discrete
quantità di glucosio, evitando i cibi proteici e fibrosi. Nell'immediato
momento che precede lo sforzo e nel corso dello stesso possono essere assunte
delle bevande energetiche, contenenti una miscela di zuccheri, maltodestrine,
fruttosio e glucosio.
A gara conclusa è invece
importante che il calciatore reintegri, attraverso l'alimentazione, l'acqua e i sali minerali andati persi con
l'abbondante sudorazione, bevendo una grande
quantità di liquidi. Le bibite da preferire sono quelle fresche, con
disciolte soluzioni di zucchero e sali minerali, alcaline e non molto
concentrate. Dopo l'attività i calciatori possono inoltre consumare frutta
fresca o centrifugata, ricca di vitamina C e in alcuni casi di potassio, mentre
il pasto post-gara più sostanzioso deve essere
consumato almeno due o tre ore dopo la prestazione e può essere
costituito da alimenti leggeri a contenuto amidaceo e proteico, conditi con
olio d'oliva.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2025