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AIDS - HIV
" ..Sappiamo che errare è umano, ma
l'ipotesi Hiv-Aids è un errore macroscopico. Lo dico forte e chiaro per mettere
in guardia la gente.."
Kary B.
Mullis
Premio Nobel per la Chimica nel 1993 per aver scoperto
la PCR (Polymerase Chain Reaction) reazione a catena della polimerase
Oggi il movimento del dissenso
raccoglie oltre 700 firme tra virologi, infettivologi, epidemiologi ed altri
specialisti di 23 nazioni tra cui 3 premi Nobel, tutti indignati dalla
colossale mistificazione e speculazione imbastita intorno all'AIDS.
Sono passati oltre 12 anni da quando le autorità sanitarie hanno cominciato ad
annunciare al mondo intero che l'umanità era minacciata da una nuova terribile
peste, la cosiddetta "peste del 2000" che nell'arco di pochi anni avrebbe
colpito decine e decine di milioni di persone continuando ad espandersi a
macchia d'olio fino a diventare veramente il flagello del secolo che sta per
finire e di quello che sta per cominciare.
Nonostante questi allarmi spaventosi, però, l'AIDS continua a restare una
epidemia molto più piccola di quel che si vuol far credere, confinata in
Occidente ad alcuni gruppi a rischio ben precisi; ed in Africa gonfiata da una
definizione artificiosa, capace di riunire sotto il suo largo ombrello malattie
antiche cambiandone il nome.
La teoria ufficiale non è tuttora in grado di spiegare in quale modo il virus
HIV possa provocare le malattie che gli vengono imputate. Tale teoria descrive
l'AIDS come una malattia infettiva provocata dal virus HIV che distrugge pian
piano le cellule del sistema immunitario, lasciando l'organismo indifeso di
fronte a malattie "opportunistiche". Il virus penetra nell'organismo
di un dato soggetto attraverso un contatto con sangue o sperma infetto. Questa
infezione virale provoca una reazione anticorpale inefficace, utile solo ad
essere registrata con i cosiddetti test dell'AIDS (o anti-HIV). La
sieropositività costituirebbe il segnale di una malattia subdola, progressiva,
inesorabile nella gran parte dei casi.
Dunque AIDS è un termine calderone che raccoglie condizioni eterogenee e
disparate. Si tratta di condizioni che vengono tra loro associate solo
quando il risultato del test dell'AIDS è positivo. Se il risultato è
negativo, le stesse malattie vengono chiamate con il loro vecchio nome.
1) Assenza di correlazione tra risultati del test e malatti 747e43h a:
Una peculiarità delle malattie infettive virali è che hanno una causa unica (il
virus), e ovviamente non possono verificarsi in sua assenza. Così non c'è
varicella senza il virus della varicella, non c'è morbillo senza il virus del
morbillo e così via. La letteratura medica ha registrato migliaia di casi di
AIDS sieronegativi (cioè presentavano i sintomi ma il test era negativo), e
sieropositività (test positivo) in assenza di AIDS.
La reazione al test, evidentemente capricciosa, può legarsi alla salute come
alla malattia, è spesso associata ad un aumento aspecifico delle
immunoglobuline, il che si verifica in molte situazioni, come nel corso di
malattie autoimmuni, di infezioni croniche, di malaria, di parassitosi,
talvolta anche per motivi banali come una vaccinazione antinfluenzale.
2) L'AIDS non si comporta come una malattia infettiva contagiosa:
Nonostante l'allarmismo, l'AIDS è rimasto confinato a gruppi in cui sono
presenti fattori di rischio ben precisi:
a) tossicodipendenti: (circa il 32% dei malati in USA e il 60% in Italia) si
tratta di individui che oltre a subire gli effetti negativi dell'eroina, della
cocaina, dell'alcool, delle anfetamine e di altre sostanze psicotrope, si alimentano
in maniera scorretta ed insufficiente e sono colpiti in modo più o meno
continuo da infezioni multiple. In queste condizioni di immunodepressione
(molte droghe hanno effetto depressivo sul sistema immunitario). Anche i figli
di madri tossicodipendenti ricevendo per via uterina tossine dalla madre
possono presentare una sieropositività alla nascita.
b) omosessuali: (circa il 62% in USA e il 48% in Europa) il problema riguarda
gli utilizzatori sistematici di droghe multiple, cocaina, extasy, alcool, nitriti
assunti per via inalatoria a forti dosi (i nitriti sono sostanze molto
reattive, causano immunodepressione, e vengono utilizzati per il loro effetto
afrodisiaco e rilassante per la muscolatura sfinterica).
c) emofiliaci (circa l'1% in USA e il 3% in Europa). I carichi di proteine
estranee sono essi stessi immunodepressivi sia in emofiliaci sieropositivi che
sieronegativi.
3) Non esistono studi che dimostrino che l'AIDS è causato dall'HIV:
Kary Mullis Premio Nobel per la chimica nel 1993 per aver inventato la PCR
(Reazione Polimerasica a Catena) interpellò svariati virologi ed epidemiologi
su dove trovare il riferimento bibliografico che spiegasse come l'HIV provochi
l'AIDS. Ma nessuno dei colleghi fu in grado di precisarlo.
4) La definizione della malattia:
Essa comprende un alto numero di malattie già conosciute, attualmente esse
sono ben 29! Queste malattie non sono affatto associate sempre ad
immunodeficienza, sono definite AIDS se associate ad un test positivo. Se una
persona ha la tubercolosi e risulta sieropositiva allora "ha l'AIDS".
Se invece ha la tubercolosi ed il test è negativo, allora ha "soltanto la
tubercolosi"
5) Incubazione misteriosa:
Tutte le malattie infettive virali, salvo rare eccezioni, hanno una
incubazione breve, di pochi giorni o settimane. L'incubazione del virus
dell'AIDS è stata calcolata inizialmente attorno ai 18 mesi, per aumentare poi
di anno in anno, fino a raggiungere nel 1992, i 10/14 anni. A questo
super-virus viene attribuito di tutto. Di volta in volta può essere furbissimo,
tanto da sfuggire ad ogni tentativo di controllo da parte dei ricercatori, o
viceversa, completamente "scemo".
6) L'allarme prostitute:
Le prostitute non potevano non diventare le vittime designate delle
campagne propagandistiche dei tutori della nostra salute fisica e morale.
Sennonché, via via che passavano i mesi, si è visto che il tasso di
sieropositività era estremamente basso tra le prostitute. Al 31 Marzo 1995, su
27.043 casi solo 22 riguardavano prostitute non tossicodipendenti (non dipende
dalla maggior protezione, perché quelle stesse prostitute presentavano un alto
tasso di infezioni sessuali).
7) La terapia con AZT:
Sintetizzato nel 1964 come farmaco antitumorale. Rimase inutilizzato per 20
anni, poiché si constatò sperimentalmente che i topi leucemici trattati
morivano in numero maggiore di quelli non trattati. Ma perché questo farmaco
così tossico, cancerogeno e privo di effetti benefici continua ad essere
somministrato? La Wellcome (casa farmaceutica produttrice) ha
venduto 0.9 tonnellate nel 1987, ed è passata a 44.7 tonnellate nel 1992. Il
costo dell'AZT per malato è di circa 450.000 lire al mese. Il profitto lordo
per la Wellcome nel 1993 è stato di 586 miliardi di lire l'anno.
Da tempo i settori più reazionari del mondo politico e religioso occidentale erano alla ricerca di pretesti scientifici cui ancorare le loro offensive puritane e restauratrici. Un primo tentativo fu compiuto alla fine degli anni '70, con una raffica di informazioni più o meno terroristiche sulle malattie veneree. Ma l'AIDS sembrò l'occasione d'oro. Qui si delineava una malattia non solo sessuale ma mortale e invulnerabile agli arsenali medici esistenti. Insomma una malattia inventata su misura per i sessuofobi di ogni stampo e di ogni paese.
Kary B. Mullis (Premio Nobel per la Chimica): Il mistero che circonda quel dannato virus è il frutto inevitabile di quei due miliardi di dollari che ci spendono sopra ogni anno. Se prendessimo un qualsiasi altro virus e spendessimo due miliardi di dollari ogni anno per studiarlo, state certi che anche quel virus produrrebbe misteri a bizzeffe.
Tratto da: "AIDS la
grande truffa" di Luigi De Marchi e Franco Franchi
NEXUS NEW TIME edizione italiana n°5.
Nel 1970, il Dipartimento
per la Difesa degli Stati Uniti d'America chiese alla Commissione Senatoriale
cospicui fondi per la ricerca e lo sviluppo di armi biologiche per
attaccare il sistema immunitario umano. La richiesta fu avanzata per lo
sviluppo di "agenti biologici sintetici". Testimoniando davanti alla
Commissione, Donald McArthur, esperto militare di guerra biologica, dichiarò:
"..tra 5 o 10 anni, probabilmente sarà possibile creare un nuovo
microrganismo infettivo che potrebbe essere diverso per alcuni importanti aspetti
da ogni altro agente conosciuto..".
McArthur concludeva che un programma di ricerca del genere "..poteva
essere completato in circa 10 anni al costo di 10 milioni di dollari..".
La somma richiesta fu accordata.
Jacob Segal, di origine russa, docente di biologia all'università di Humboldt,
Germania è convinto che l'AIDS sia stato creato nel laboratorio di Fort
Detrick, nel Maryland, centro di ricerca su armi chimiche e biologiche.
Insieme alla moglie, Segal pubblicò le sue scoperte nel 1986 in un opuscolo
polemico intitolato AIDS: una malattia prodotta in America. Poi cercò
di dimostrare che il virus della immunodeficienza (HIV), che molti scienziati
ritengono evolva in AIDS, è quasi identico al altri due virus: il VISNA, una
malattia mortale che colpisce le pecore ma non l'uomo, e il virus della
leucemia delle cellule T (HTLV-1) il quale, sebbene non mortale è altamente
infettivo per l'uomo. Segal afferma che il laboratorio di alta sicurezza di
Fort Detrick realizzò l'unione dei virus VISNA e HTLV-1, originando così
un'arma biologica artificiale altamente contagiosa e mortale per gli uomini. Il
risultato fu l'HIV messo a punto tra la fine del 1977 e la primavera del 1978.
Segal respinge la tesi che l'AIDS abbia avuto origine dal contatto fra uomini e
scimpanzé in Africa, e sottolinea che il cocktail di Fort Detrick venne testato
su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all'esperimento in
cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si manifestarono prima
di sei mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati vennero
rilasciati. Alcuni di loro erano omosessuali, fa notare Segal, e una volta
arrivati a New York, ignari delle loro condizioni, cominciarono a trasmettere
il contagio a persone del giro dei gay newyorchesi. E qui, nel 1979, si
manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia cominciò a
diffondersi rapidamente.
Articolo tratto dal Newsgroup it.discussioni.insabbiamenti
LA STORIA SEGRETA DELL'AIDS
di Giuseppe Cosco
Dopo che per anni siamo stati terrorizzati dallo spettro
terrificante dell'AIDS, oggi non se ne parla quasi. Forse per questo è venuto
il momento di riscrivere la storia di questa misteriosa sindrome, che colpisce
selettivamente omosessuali e drogati. C'è chi sostiene che questa terribile malattia
è stata creata in laboratorio come arma di sterminio controllato
In vero, assistiamo al propagarsi di nuovi razzismi, culminanti in "programmi
di controllo" che celano genocidi e stermini accuratamente programmati in
ambienti militari e asettici laboratori, dove si studiano nuovi tipi di morte.
In certi ambienti scientifici, si svolgono esperimenti, capaci di suscitare
veri e propri flagelli. La nostra, in fondo, è un'Era di pericolosi angeli
sterminatori o, se preferite, anticristi.
Un documento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, gli Atti del 91°
Congresso - Sottocomitato del Dipartimento della Difesa, 1 Luglio 1969, dice
testualmente: "Gli studi sulla biologia molecolare progrediscono con
straordinaria velocità. (.). Entro cinque o dieci anni sarebbe possibile
produrre un nuovo agente biologico che non esiste in natura, e contro cui non è
stata acquisita nessuna immunizzazione naturale". Nel periodo di tempo
previsto, "cinque o dieci anni", scoppia l'epidemia denominata AIDS.
La storia dell'AIDS, dunque, sarebbe molto diversa da come fino ad ora è stata
raccontata. La verità sarebbe ben altra e nel mio libro documento cosa si
nasconderebbe dietro la cosiddetta "peste del XX secolo".
Nel 1981, presso il "Centers for Disease Control" di Atlanta, in
Georgia, si cominciò a parlare di una nuova malattia molto contagiosa
denominata: "Sindrome di immunodeficienza acquisita" provocata, a
quanto dicevano e dicono, da un virus. Robert C. Gallo e Luc Montagnier, gli
scopritori spiegarono che l'AIDS è: "...una malattia devastante causata da una
classe di agenti infettivi - i retrovirus - che erano stati individuati per la
prima volta in esseri umani solo qualche anno prima. ...fu isolato un nuovo
virus - il virus dell'immunodeficienza acquisita dell'uomo (HIV, da human
immunodeficiency virus) - e si dimostrò che esso era la causa della
malattia..." (3). E solo nel 1984, l'allora Ministro della Sanità statunitense
Margaret Heckler ed il virologo Robert Gallo, dell'Istituto Superiore di
Sanità, annunciarono al mondo, nel corso di una conferenza stampa, che era
stata individuata una nuova malattia virale, trasmessa attraverso il sangue o i
rapporti sessuali.
Si disse e ancora si dice che esso opera sulla cellula a livello genetico in
maniera tale che il DNA delle cellule infettate riceve "comandi" direttamente
dall'RNA virale, differentemente di come solitamente avviene nelle cellule,
dove i "comandi" sono trasmessi dal DNA, mentre l'RNA si comporta soltanto da
messaggero. Questo modus operandi gli
deriva da un particolare enzima, la trascrittasi inversa, che costruisce una
coppia di DNA a partire dall'RNA virale, che poi va ad integrarsi nel
patrimonio genetico (DNA) della cellula ospite. Il "virus dell'immunodeficienza
acquisita" infetterebbe i linfociti T (helper), adibiti alla produzione di
anticorpi da parte del sistema immunitario.
Diversi scienziati sono convinti che non sia, com'è sancito dall'ortodossia
medica, il virus HIV a causare l'AIDS e, tra questi, il famoso scienziato Peter
Duesberg ( www.duesberg.com ), esperto, a livello mondiale, di retrovirus e
professore di biologia molecolare alla University of California di Berkeley,
scopritore, nel 1970, del primo gene collegato al cancro, che, tra l'altro,
afferma: "Il virus di Gallo non è la causa dell'AIDS perché non rispetta i
postulati di Koch e Henle di malattia contagiosa e perché non rispetta sei
regole cardinali della virologia" (4). In sostanza Koch ha affermato che si può
parlare di malattia contagiosa solo quando l'agente infettante, oltre a causare
la stessa affezione in tutti quegli individui coi quali viene a contatto, è
anche sempre presente in ogni stadio della malattia.
Con l'AIDS tutto ciò non avviene, infatti, "ci sono molti casi di persone con
tutti i sintomi dell'AIDS ma che non presentano alcuna infezione da Hiv, così
come ci sono soggetti che sono stati infettati dall'Hiv da oltre 10 anni e che
non mostrano alcun segno di malattia"
E' da sottolineare, invece, che il modello dell'HIV (nome attuale del virus di
Robert Gallo deciso da un apposito comitato scientifico al posto dei nomi LAV e
HTLV-III) sta miseramente fallendo ad ogni test scientifico. La ricerca basata
su di esso non è stata in grado di fornire non soltanto una cura efficace o un
vaccino, ma neanche una spiegazione teorica per il meccanismo che causa lo
stato patologico. Che l'HIV non sia la causa dell'AIDS sono ormai diversi
scienziati a crederlo, tra i quali, oltre al prof. Duesberg, i premi Nobel
Walter Gilbert e Kary B. Mullis, ecc.. Quest'ultimo è stato insignito del
prestigioso riconoscimento per la Chimica nel 1993, per aver scoperto la
Polimerase Chain Reaction (PCR), metodo per amplificare il DNA applicato pure
nello studio dell'HIV. Neppure Eleni Papadopulos-Eleopulos ci crede.
Gli scienziati, sulla causa dell'Immunodeficenza acquisita (AIDS), propendono
per spiegazioni diverse, che possono essere suddivise in due correnti: la prima
attesta che l'HIV è necessario ma insufficiente, perché asserisce che devono
essere presenti altri cofattori per far esplodere la malattia. La seconda
corrente, invece, attesta che questo virus sarebbe niente più che il
segno di una immunodeficienza già preesistente, provocata da agenti non per
forza di cose infettivi, che potrebbero essere anche chimici, comportamentali
e/o ambientali. Il prof. Duesberg ha precisato inoltre: "promuovo le mie idee per integrità
scientifica, perché quando scopri che una strada non funziona è giusto cercarne
altre", aggiungendo che "chi sostiene
che l'Aids è provocato dal virus Hiv spinge migliaia di persone a prendere una
medicina dannosa come l'Azt e convince i sieropositivi che la loro vita è di
fatto finita, terrorizza il mondo intero riguardo ai rapporti sessuali, e
specula sull'esistenza di persone malate".
Ci stanno ancora altre teorie, molto inquietanti, sull'Aids e chi le diffonde
viene tacciato di cospirazionismo, di paranoia e ridicolizzato. Alcune di
queste gravi accuse meritano, per lo meno, di essere conosciute dall'opinione
pubblica, visto che non trovano spazi sui mass media che diffondono soltanto le
teorie "ufficiali". Ecco di seguito un breve sunto di queste gravissime accuse.
Taluni studiosi hanno sostenuto che questa terribile malattia è stata creata in
laboratorio come arma di sterminio controllato.
Sorprende, inoltre, sapere che il virus responsabile dell'immunodeficienza
acquisita è stato scoperto da Gallo, addirittura, un anno prima che si
manifestasse la malattia! "Nessun altro ricercatore, mai, nella storia della
medicina, è riuscito a scoprire l'agente patogeno di una epidemia l'anno prima
che l'epidemia scoppiasse. Solo Robert C. Gallo c'è riuscito", hanno denunciato
i giornalisti Francesco Romano e Elizabeth Vogel. Come si spiega questo
anacronismo? La storia "ufficiale" dell'AIDS racconta che il dott. Robert Gallo
ipotizzò un virus come causa dell'Immunodeficienza acquisita, a febbraio 1983,
tuttavia, Jerome Groopman, sulla rivista "Nature", già cinque mesi prima, a
settembre dell'82, aveva scritto: "Robert Gallo del National Cancer Institute
sta studiando i pazienti di AIDS in funzione del virus HTLV perché il virus
HTLV ha una simpatia per i T-linfociti, e perché è endemico dei Caraibi"
("Nature", 9 settembre 1982).
La storia della "sindrome di immunodeficienza acquisita" è del resto un vero e
proprio maledetto puzzle con risvolti e sorprese, così inquietanti, da sembrare
incredibili e guai a chi denuncia il misfatto. Ci ha provato il professor
Duesberg pubblicando assieme a Bryan Ellison il libro: "Why We Will Never Win
the on AIDS", ebbene, una Corte Federale Di New York, il 29 dicembre del 1995,
ha ordinato che tutte le copie del libro venissero ritirate e distrutte. Una
precedente ordinanza dello stesso giudice vietava la distribuzione del libro
ovunque in America, anche gratuitamente. Come interpretare questa congiura del
silenzio?
E se davvero Duesberg avesse ragione a sostenere che l'Hiv non è la causa
dell'AIDS? Allora sarebbe davvero tremendo per l'ortodossia sull'AIDS, perché:
"dal 1987 sta prescrivendo a più di 200.000 sieropositivi, non importa se
colpiti o meno dall'AIDS, una micidiale accozzaglia di farmaci venefici, come
la pentamidina e i chemioterapici (tipo l'AZT, il ddl e il ddc); ...sta
infliggendo mortifere prognosi di AIDS a centinaia di migliaia di persone
risultate sieropositive al test dell'HIV"
Ma, se non è l'HIV, cos'è?
Il "Sunday Express" (26 ottobre 1986), scrisse che, secondo tre studiosi,
"l'AIDS, la patologia mortale apparsa nel 1979 negli USA e che miete vittime in
tutti i continenti, è stata 'inventata' in laboratorio". Nel frattempo si
levano, da più parti, accuse gravissime mentre le bugie dette sull'AIDS
"...ancora oggi si ripetono per coprire lo sterminio dei negri, dei drogati e
degli omosessuali..."
E', infatti, ormai evidente che ben lontana "dal minacciare la popolazione
eterosessuale in generale, l'AIDS resta confinato, principalmente, ai
tossicodipendenti ed agli omosessuali maschi di particolari zone urbane"
Cosa si cela dietro l'AIDS?
C'è chi ha parlato di sterminio, di congiura contro una parte dell'umanità. La
popolazione nera degli Stati Uniti crede che "l'unico dato in comune tra le
vittime dell'AIDS... non è né il sesso né la droga, ma sono le manipolazioni
dell'uomo bianco. Secondo queste storie ai drogati viene fornita eroina
opportunamente tagliata con sostanze che danneggiano il sistema immunitario,
mentre gli omosessuali e gli africani vengono infettati mediante vaccinazioni
di massa, col pretesto di proteggerli da altre malattie. Oppure accusano il
governo di praticare la guerra batteriologica contro i propri cittadini omosessuali
mettendo in giro un virus (!) che contagia a preferenza gli omosessuali"
Leggiamo ancora, nel dossier inchiesta di Romano e Vogel, che "la rivista gay
New York Native, nell'83 pubblicò la lettera di un dipendente del laboratorio
di guerra biologica di Fort Detrick il quale assicurava di aver partecipato
all'operazione, che era iniziata nel '78. La lettera era anonima ma è stata
pubblicata anche in Unione Sovietica dalla Literaturnaya Gazeta (il 30.10.85
secondo Covert Action)... Secondo un articolo apparso con rilievo nel Times di
Londra l'epidemia di AIDS in Africa ed in Sud America segue la vaccinazione in
massa contro il vaiolo, effettuata nei primi anni '80. Per estirpare il vaiolo
dalla faccia della terra l'OMS avrebbe vaccinato almeno 70 milioni di negri
dell'Africa Centrale"
La gravissima accusa fu pubblicata prima da un giornale di New Delhi "The
Patriot" (ottobre 1985), e poi ripresa e stigmatizzata dalla sovietica
"Literaturnaya Gazeta" il 30 ottobre dello stesso anno. In Brasile, la notizia
che il virus dell'AIDS era un prodotto dell'ingegneria genetica, messo appunto
come terribile arma biologica, fu pubblicata dal giornale "L'Estado de Sao
Paulo". In Inghilterra, il 26 ottobre 1986, il quotidiano londinese "Sunday
Express" ripubblicò la terribile accusa.
La "Pravda", nell'ex Unione Sovietica, il 31 ottobre 1986, corredò una
vignetta, che raffigurava un militare che dava un pacchetto di dollari ad un
medico che aveva una provetta con dentro il mortale virus con una didascalia
che ribadiva l'accusa della creazione del virus nei laboratori del Pentagono.
La rivista francese "Eléments" (n. 63, 1988) rilanciò l'accusa con un
articolo titolato "AIDS, il Pentagono sotto accusa". Tutto ciò sembra essere
però passato sotto silenzio.
E se l'AIDS fosse, davvero, una vera e propria strage programmata di
omosessuali, drogati, gente di colore e poveri del mondo?
Proviamo a prendere sul serio queste gravissime accuse. Non c'è dubbio che un
certo razzismo considera i gay e i drogati delle minoranze moleste, di cui se
ne potrebbe benissimo fare a meno. Quanto alle sterminate masse di poveri del
Terzo Mondo, che non producono e coi loro bisogni pongono problemi alle nazioni
più ricche, un loro sterminio si concilierebbe molto bene con il modello di una
società basata sul mercato, la produzione e il consumo. Secondo una filosofia
alquanto cinica, occorre qualcosa che sostituisca le guerre e le grandi
epidemie che in passato avevano la funzione di calmierare e selezionare la
popolazione del pianeta.
E' atroce pensare che scienziati e studiosi possano mettersi al servizio di un
tale disegno, ma d'altra parte non si può negare che in certi santuari della
scienza medica si agisca contravvenendo al giuramento di Ippocrate e, invece,
si sacrifichino vittime umane per teoremi di morte. Lo ha denunciato il dott.
Robert Newman, presidente di un grande ospedale di New York, il "Beth Israel
Medical Center". Parlando dei tossicodipendenti ha dichiarato: "Nessuno lo ha
ancora detto apertamente, ma sono sicuro che molti sono d'accordo che dovremmo
lasciarli morire tutti". Questa logica di morte è confermata anche dalle parole
di Julian Huxley, fondatore della Società Eugenetica Britannica, il quale ha
asserito che: "L'intelligenza di un nero è differente da quella di un bianco, come
lo è il corpo (...). Del resto è sufficiente vedere il comportamento religioso
dei negri per comprendere le differenze: urlano, danzano, si abbandonano alle
emozioni più violente (...). Negri e bianchi presentano differenze organiche
inarmonizzabili". E' in base a queste convinzioni che l'uomo arriva a
sterminare i propri simili. Ma poi, dovremmo forse stupirci che si possano
organizzare simili crudeli stermini al termine di un secolo segnato dal nazismo
e dallo stalinismo? Questo abominio, d'altronde, è stato denunciato,
soprattutto nei primi anni '80, da alcuni studiosi e ricercatori che la pensano
proprio cosi e, a supporto delle loro gravissime accuse, indicano alcuni
documenti del governo degli Stati Uniti.
Tra questi, il Memorandum 200 per la Sicurezza nazionale è uno dei primi e
forse il più importante. Fu "redatto nell'aprile del 1974 dall'allora
Consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger. Il
documento, a lungo tenuto segreto, fu reso di dominio pubblico nel 1990 grazie
alla legge per la libertà d'informazione, e collocato negli Archivi nazionali
americani. Si tratta di un documento agghiacciante, che denota il cinismo di un
governo quando afferma: "Lo spopolamento, dovrebbe essere la principale
priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo mondo"
Un altro documento terribile è il "Global 2000 Report to the President"
presentato dal Dipartimento di Stato americano. Il giornalista Rogelio Maduro
nel suo libro "The Ozone Scare" scrive: "Questo dossier fu elaborato dal
Consiglio della Casa Bianca per l'Ambiente e dal Dipartimento di Stato a
partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e
centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare
del 'controllo demografico' la pietra angolare delle politiche di tutti i
futuri presidenti americani. Nel rapporto e nei documenti che lo accompagnano,
si trovano tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse
idriche, penuria di energia, carenza di materie prime strategiche. La causa di
tutto ciò? La crescita demografica. (...). E' dunque necessario, concludeva il
documento, che il governo faccia convergere politica estera ed interna con
l'obiettivo di eliminare questi uomini di troppo. (...). Dal momento in cui
questo documento è stato reso di pubblico dominio, sezioni intere del governo
americano non lavorano che per mettere in pratica le sue raccomandazioni: il
genocidio"
Questo programma non è condiviso solo dagli americani. Il celebre
documentarista Jacques Cousteau, che fu un accanito propugnatore del programma
xenofobo in Francia, scrisse: "Noi vogliamo eliminare le sofferenze, le
malattie? L'idea è bella ma non può rivelarsi positiva nel lungo termine. C'è
da temere di compromettere così l'avvenire della nostra specie. E' terribile da
dirsi. E' necessario che la popolazione mondiale si stabilizzi e perciò è
necessario eliminare 350 mila uomini al giorno". E Filippo duca di Edimburgo,
marito della Regina Elisabetta II presidente del WWF internazionale, affermò:
"Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da
contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione". (Deutsche
Press Agentur, DPA, 8 agosto 1988).
Ecco un altro
esempio del disprezzo verso le popolazioni del Terzo mondo. Il patologo dr.
Cornelius Rhoades, che qualche anno dopo avrebbe diretto il reparto di
patologia del Rockefeller Institute, nel 1932, diede inizio ad una vasta
ricerca sul cancro. In definitiva effettuava orribili esperimenti, tra
cui far insorgere deliberatamente delle infezioni sui malati. Trenta
portoricani, morirono a causa di questi orribili esperimenti.
Rhoades come giustificazione sostenne che: "I portoricani sono la più sporca,
la più fannullona, degenerata e ladra razza sulla faccia della terra... e che
perciò tutti i medici potevano deliziarsi nell'abuso e nella tortura di questi
sciagurati".
Alla luce di considerazioni così sinistre non è più fantascienza credere a
quanto sostengono alcuni scienziati, e cioè che "l'AIDS fu in effetti il risultato
di un programma di ricerca a lungo termine". Qualcuno afferma addirittura di
averne le prove, come il russo Jakob Segal, docente di biologia all'Università
di Humboldt, nella ex Germania orientale. Il professor Segal è certo che l'AIDS
è stato messo a punto nel laboratorio di Fort Detrick, nel Maryland, un centro
di ricerca su armi chimiche e biologiche. Segal per dimostrare la gravissima
accusa pubblicò tutti i dati, che aveva raccolto nel 1986, in un libro dal
titolo: "AIDS: una malattia prodotta in America".
In esso lo studioso sostiene che: "il virus della immunodeficienza (Hiv), che
molti scienziati ritengono evolva in AIDS, è quasi identico ad altri due virus:
il Visna, una malattia mortale che colpisce le pecore, il BVL (Bovine Leukemia
Virus), ma non l'uomo, e il virus della leucemia delle cellule T: Htlv-1 (Human
T Cell Leukemia Virus). Il Laboratorio di alta sicurezza di Fort Detrick
realizzò l'unione dei virus Visna e Htlv-1. Il risultato fu l'Hiv messo a punto
tra la fine del 1977 e la primavera del 1978. Il 'cocktail' di Fort Detrick
venne testato su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare
all'esperimento in cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si
manifestano prima di 6 mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati
vennero rilasciati".
"Alcuni di loro erano omosessuali, -
continua Segal - e una volta arrivati a New York, ignari delle loro condizioni,
cominciarono a trasmettere il contagio a persone del giro dei gay newyorckesi.
E qui, nel 1979, si manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia
cominciò a diffondersi rapidamente".
Un altro ricercatore Robert Strecker, confermò le accuse fatte da Segal. Egli
affermò: "Quando si studia la natura del virus dell'AIDS si scopre qualcosa di
estremamente interessante. I geni del virus dell'AIDS non esistono nei primati
o nell'uomo. Se si prende il materiale genetico di primati, scimpanzé, esseri
umani e lo si riordina, non si può ottenere l'AIDS". Per Segal l'AIDS si
sarebbe diffuso a causa di un incidente; per Strecker, invece, sarebbe stato
iniettato volutamente ai membri della comunità omosessuale americana durante il
programma per la vaccinazione contro l'epatite B.
Nel frattempo si continua a morire di AIDS specialmente tra le categorie a
rischio (omosessuali e drogati) e nel Terzo mondo. Tra i Paesi dove vi sono più
persone colpite dall'AIDS vi è l'India "che conta già quattro milioni di
abitanti sieropositivi e rischia di diventare il Paese più colpito
dall'epidemia dell'AIDS. Lo ha denunciato a Manila il ministro della sanità
indiano, signora Renu Ka Chowdury..."(Rai-Televideo del 26 ottobre 1997). Dopo
quanto esposto il fatto che segue fa venire la pelle d'oca. Il 19 gennaio 1989
"'Nature' esce con una serie di articoli sconcertanti sull'India. "Saranno
sterilizzate tutte le mucche improduttive" scrive 'Nature'. Poi c'è la notizia
che riguarda direttamente la nostra storia: "entro il '92, dice 'Nature', tutti
i bambini indiani saranno vaccinati contro una serie di malattie". (...). Tutti
i bambini indiani dovranno essere immunizzati entro il 1992.
"Chiaramente qualcosa non funziona nella
redazione di 'Nature'. In India ci sono più di 200.000.000 di bambini, e il 92
inteso come anno non è una scadenza realistica. (...). Alla fine del 1988 in
India si contavano 9 casi di AIDS"(17). Traete da soli le conclusioni.
Sulla base di questi fatti esposti c'è da chiedersi con inquietudine che cosa
ci riserva il futuro. Che sia davvero in atto una mortale congiura? Come si è
visto non sono in pochi a crederlo. Alcune delle tesi riportate in questo
studio ricevono, oggi, numerose conferme, anche molto autorevoli.
Un altro fatto, alquanto enigmatico, fa notare "Nexus. New Time" (edizione
italiana, anno IV, n. 29, 2000) è quanto scrisse, il 30 aprile scorso, il
Washington Post che, tra l'altro: annunciava un'iniziativa della National
Security Agency (NSA) volta a collocare lo studio dell'Aids e tutti gli
istituti pubblici della sanità, che lo stanno conducendo, sotto il controllo
della Central Intelligence Agency (CIA). Il Presidente Clinton, consigliato dal
National Intelligence Council (NIC) di dichiarare formalmente l'epidemia
globale di AIDS una 'minaccia alla sicurezza nazionale' degli Stati Uniti, ha
trasformato questa politica in legge. L'azione prefigura la probabile
persecuzione, se non l'incarcerazione o l'assassinio, degli scienziati
'dissidenti' che si occupano dell'AIDS. (Fonte: dr. Leonard Horowitz, Idaho
Observer, USA, luglio 2000)".
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