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La presenza dei leader nella prima pagina de "Il Giornale"

comunicazione



La presenza dei leader nella prima pagina de

"Il Giornale"


Presentazione

La presente analisi si concentrerà sulla presenza dei leader dei due schieramenti politici italiani, Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli, sulle prime pagine del quotidiano "Il Giornale" nel periodo 28 Marzo -11 Aprile.

La scelta di un lasso di tempo cosi' breve e' dovuto all'esigenza di rispettare scadenze di esami.



Introduzione metodologica


Lo sviluppo della semiotica e della linguistica, ci permette di leggere il giornale (e con esso qualunque prodotto informativo), come un testo, coerentemente organizzato e capace di produrre un discorso sociale.



Il giornale si connota come soggetto semiotico, e come tale può essere studiato come una totalita' nonostante la dimensione polisemica che lo costituisce.

L'obiettivo (più limitato) che cerco di conseguire e' quello di procedere all'analisi semantica dei titoli di prima pagina nei quali comparivano i nomi di Berlusconi e Rutelli al fine di individuare come sono investiti di competenza i due leader della coalizione, la strategia enunciativa utilizzata da "Il Giornale", e a quale lettore modello si rivolge e che tipo di "contratto" cerca di instaurare con lui.

Nella prima parte del mio lavoro ho svolto un'analisi quantitativa generale sui quindici numeri presi in considerazione, utilizzando termini del linguaggio 717f54h tecnico giornalistico, al fine di illustrare lo schema di impaginazione, di dare una prima idea della linea editoriale de "Il Giornale", e di individuare lo spazio riservato alla politica rispetto agli altri temi.

Nella seconda parte ho applicato l'analisi attanziale (sul modello Greimasiano);le limitate dimensioni dei testi presi in esame hanno costituito per me un vantaggio.

Tale analisi si ispira alla cosiddetta analisi strutturale del racconto che ha come obiettivo quello di reperire una sorta di Modello Narrativo a partire dal quale rendere intelligibile ogni tipo di racconto.

Questo Modello, ipotizzato come universale e' da intendere come una semplice struttura astratta, riempibile di infiniti, possibili contenuti.

Per Greimas, il semiologo, al pari dell'etnologo dovrebbe abbandonare i sguardi stereotipi in nome di piu' efficaci strumenti di descrizione e comprensione.

In questo senso la mia analisi non e' "puramente" semiotica, sia perche' non ho "rimosso" del tutto i miei preconcetti ideologici, sia perché non mi sono "autocensurato" nell'esporre riflessioni di carattere politico.

l'oggetto della mia analisi e' il discorso "giornalistico mediatico", integrato con il discorso "politico" che ho considerato (citando Landowski) come totalità significative, certamente esaminabili a differenti livelli di profondità, ma non riconducibili a una semplice addizione di lessemi reperibili sulla superficie immediata..



Uno sguardo generale

La lettura di 15 numeri del "Giornale" mi hanno permesso di comprendere lo schema d'impaginazione del quotidiano, la sua linea editoriale, con un particolare riferimento allo spazio dato alla politica interna rispetto al contesto.

La particolarità dell'editing del Giornale e' che il titolo di apertura in alto non e' preponderante rispetto alla grande fotografia collocata al centro della pagina.

Una fotografia ha un impatto talmente forte da far passare in secondo piano il titolo in alto; per ragioni di comodità continuerò a chiamare nel corso dell'analisi "Titolo di apertura" l'insieme di "Titolo grande", sommario e catenaccio, e "titolo centrale2 quello accanto alla fotografia.

Lo schema d'impaginazione di questa testata presenta sopra il titolo di apertura un riquadro nel quale sono collocate una o più' notizie (a seconda della rilevanza) e una foto(quando e' presente solo una notizia), e promozioni di inserti del quotidiano.

Nel taglio alto figura il titolo grande(mediamente grande e in grassetto), con relativo sommario( di grandezza circa 3 volte più piccola rispetto al titolo e non in grassetto), e il catenaccio (di grandezza circa 2/3 volte più piccola rispetto al titolo e in grassetto).

Una costante dell'impaginazione del giornale e' il riquadro sotto il titolo di apertura con una foto a colori di un personaggio al centro dell'attenzione, con accanto a destra un altro riquadro colorato con un titolo inerente alla foto : solo in un caso la foto si riferisce anche al titolo di apertura.

L'immagine a colori, sull'imitazione della "Repubblica" serve a richiamare lo sguardo del lettore, e a rendere il formato più attraente, ma in alcuni casi la foto non e' semplicemente "decorativa" ma diventa indispensabile per dare un significato al testo alla sua destra(mercoledì 28 marzo 2001"ecco il vero volto di Gesù Cristo").

In 4 casi l'immagine di esponenti dell'ulivo accostati a un testo di carattere molto negativo (domenica 1 aprile 2001 "le trattative tra Fassino e il ricercato", con una foto del ministro con lo sguardo rivolto verso il vuoto, stanco e preoccupato) o comunque con un messaggio sfavorevole al centro-sinistra (giovedì 5 aprile 2001 "D'Alema non si candida nel proporzionale ma si candida a guidare i ds) servono a rafforzare l'associazione tra messaggio negativo e "visus" del politico.

In 2 casi l'immagine di un esponente del Polo (Formigoni), e' associato ad un messaggio che ha la funzione di esaltare la sua "forza" politica (domenica 8 aprile 2001 "La guerra di Amato alla Lombardia non ferma Formigoni"), oppure di ridicolizzare accuse portate dalla magistratura ai suoi confronti (giovedì 29 marzo 2001 "indagato Formigoni: e' accusato di non aver preso soldi").

E' da notare che ad 8 foto si accompagnano didascalie che presentano il personaggio raffigurato, altre 5 non presentano commenti: generalmente ciò accade quando il nome del personaggio appare nel riquadro centrale affianco alla foto, ma non e' una regola fissa.

La spalla presenta in editoriali riguardanti la politica interna (7 casi), la politica internazionale(3 casi) e altri fatti di cronaca(1 caso), e in 3 numeri presenta riquadri con fotografia, inerenti prevalentemente fatti di cronaca trattati all'interno del quotidiano.

Su 13 numeri analizzati 6 presentano titoli di apertura che si riferiscono direttamente alla politica interna, 3 si riferiscono allo scandalo Telekom Serbia, con intenti anche delegittimatori   nei confronti dell'ulivo, che ha alcuni suoi esponenti coinvolti nella vicenda (questa delegittimazione non e' esplicita per non contraddire in maniera troppo netta

La linea garantista della testata), 3 "coprono" la vicenda dell'arresto di Milosevic, uno un fatto di cronaca(il rapimento della bimba di Alcamo), che per la linea del giornale rappresenta una "breaking news", ed uno alla vicenda del caro polizze.

Nel taglio medio sono "coperti" fatti di cronaca o di politica secondari.

A sinistra sono collocati i fondi dei maggiori editorialisti del giornali, e il taglio basso e' riservato al "corsivo" di Sgarbi o di Benni.

L'editing del giornale non presenta occhielli e demarcatori ottici tra titolo e sommario

Da questa prima analisi quantitativa ho rilevato che alla politica e' riservato molto spazio rispetto al contesto.



Attraverso una analisi qualitativa cercherò ora di individuare come sono investiti di competenza i 2 leader della coalizione, la strategia enunciativa utilizzata dal Giornale, e a quale lettore modello si rivolge il "Giornale", e che tipo di "contratto" cerca di instaurare con lui.



MERCOLEDI' 28 MARZO 2001-04-10


Spot per l'ulivo di Biagi e Montanelli

Dopo il tg1, i due decani del giornalismo attaccano Berlusconi e Indro incensa Rutelli

Un senatore ds: il Cavaliere non puo' votare perche' e' senza fissa dimora





Nel Giornale di oggi vengono citati ambedue i leader considerati; la collocazione e' il taglio alto e precisamente il titolo di apertura; il termine "spot" nel contesto e' utilizzato come una figura retorica di iperbole.

Il sommario e' una spiegazione e chiarificazione del titolo, nel quale viene specificata la collocazione temporale(dopo il tg1). Biagi e Montanelli vengono definiti "i due decani del giornalismo"; il termine decano e' utilizzato come marca semantica per accomunare 2 personaggi che per altri aspetti sono differenti tra loro per idee politiche e storie personali.

Se aggiungiamo l'utilizzo del termine bellico "attaccare"(ormai consolidato nel linguaggio politico), si crea un immagine del leader del polo come vittima minacciata da "killer" al soldo dell'Ulivo.

Quest'idea di cavaliere perseguitato e' accentuata dal sottotitolo nel quale si riporta la notizia di un senatore dei ds che ha invitato il sindaco di Milano a cancellare Berlusconi dalle liste elettorali in quanto non residente a Milano.

La notizia in se secondaria e folcloristica, accostata con il tema precedente, provoca l'effetto di screditare una sinistra liberticida e rancorosa nei confronti del Cavaliere "senza fissa dimora"; l'attributo "senza fissa dimora" e' senz'altro positivo, per un uomo politico che si propone (tra le altre cose) come presidente operaio.

La frase "Indro incensa Rutelli" e' polemica nei confronti dell'ex direttore passato al "nemico", in quanto e' utilizzato il verbo "incensare" che ha anche connotazioni messianico-religiose in modo ironico.

Il titolo e il catenaccio e' costruito in modo tale che possa essere compreso anche da chi non abbia conoscenze precedenti sull'argomento, ossia e' enunciativo, per dirla con la tipologia adottata da Papuzzi, ossia comprensibile anche ad un lettore che non abbia conoscenze precedenti dell'argomento.

La frase nel sommario "Indro incensa Rutelli" e' paradigmatica poiché presuppone che il lettore sappia che il nome proprio menzionato e' ' quello di Montanelli.

Sia il titolo, che il sommario che il catenaccio possono essere collocati nella categoria di "titolo mitico valutativo" ipotizzata da Flock.; questa modalita' di titolazione e' tipica di un giornalismo schierato, di parte, che non esita a far ricorso a stereotipi presi in prestito dall'immaginario collettivo per produrre valutazioni ideologicamente orientate.

Infatti il titolo descrive l'intervista di Biagi a Montanelli del giorno precedente in modo polemico ed enfatico..

Dal punto di vista attanziale, abbiamo 2 soggetti, Montanelli (s1), e Biagi (s2): il primo sanziona negativamente Berlusconi(s3), mentre il secondo sanziona positivamente Rutelli(s4). S1 e s2 sono riuniti in un attante collettivo s3

( i 2 decani del giornalismo ).

Conoscendo il contenuto effettivo dell'intervista di Biagi a Montanelli (provocatoriamente) posso dire che il testo compie una distorsione ideologica del senso dell'intervista, una lettura di opposizione per dirla alla Stuart Hall, oppure di (consapevolissima) decodifica aberrante, in quanto un discorso (sia pur polemico nei confronti di Berlusconi) che si proponeva di analizzare obiettivamente la situazione politica in Italia viene banalizzato e "retrocesso" a semplice e spot elettorale per Rutelli, e i 2 giornalisti implicitamente accusati di essere portavoce dell'ulivo.

In base a questa mia lettura del testo (soggettiva e arbitraria) posso analizzare le strutture narrative della titolazione da un punto di vista astratto/semiotico, cercando di cogliere i legami funzionali e logici tra i vari fattori.

Nella struttura logica "Spot per l'ulivo di Biagi e Montanelli", considero Biagi e Montanelli e l'ulivo come attanti e intendo lo spot come atto(la realizzazione di un rapporto tra attanti).

In questo modo posso ricondurre il testo alle 4 tappe fondamentali della narrazione: il mandato(il compito ricevuto o assegnato: un "far fare"); la competenza (e' il bagaglio di conoscenze/abilita' richieste dal mandato: un saper/voler/dover/poter fare); la performance (l'esecuzione o il fallimento del mandato: "un far essere"; la sanzione(il premio o la punizione finale: un "esser essere").

In base alla mia interpretazione del messaggio inscritto nel testo posso "leggere" la notizia come una successione di tappe fondamentali: un mandato(forze esterne influenzano Biagi e Montanelli e li spingono a schierarsi pubblicamente), una competenza(Biagi e Montanelli si convincono dell' opportunità di fare l'intervista), una performance (i 2 giornalisti promuovono l'Ulivo e attaccano Berlusconi),e una sanzione(negativa da parte del giornale che smaschera gli intenti ideologici dell'intervista).

In questo caso io ho analizzato il testo non astraendolo dal contesto(la linea editoriale e gli approfondimenti interni del giornale) e dalle mie convinzioni ideologiche.

Se opero questa astrazione e la struttura logica "Spot per l'Ulivo di Biagi e Montanelli" puo' apparire anche come un rapporto tra un attante collettivo(Biagi e Montanelli), che senza aver alcun oppositore agisce su un oggetto di valore ("l'Ulivo" inteso come bene del'Ulivo), per conquistarlo; l'atto di questa struttura logica e' una situazione di stato (che rende conto di un'interazione tra soggetto e oggetto).

In questo caso c'è una congiunzione in quanto il soggetto riesce a possedere l'oggetto (Montanelli e Biagi promuovono con successo l'Ulivo).



Giovedi' 29 marzo 2001-04-1


La guerra della Rai contro il Polo

Non si ferma la campagna pro ulivo: Luttazzi attacca Berlusconi, Biagi invece si dedica a Gasparri

Il Cavaliere da Ciampi, siamo vittime di un'aggressione, ecco le prove



La giornata di oggi e' particolarmente ricca di spunti:il titolo di apertura presenta nel complesso una coerenza di senso;

Il titolo grande che e' mitico valutativo(Flock) e paradigmatico, pretende di essere una sintesi del contenuto esplicato nel sommario e nel catenaccio.

Tale sunto non e' obiettivo ma e' distorto a favore dell'opposizione.

L'espressione bellica "La guerra della Rai" fa ancora riferimento alla faziosità del servizio pubblico al suo accanimento contro il Polo; Prende sempre piu' consistenza la tesi secondo la quale la testata voglia costruire un'immagine di Berlusconi vittima di una brutale aggressione della Rai e dell'Ulivo.

Il sommario riafferma in modo informativo, il concetto espresso nella prima parte del titolo grande: l'espressione "non si ferma" indica che questa campagna e' già in atto da tempo, e si ricollega esplicitamente al titolo del giorno precedente nel quale lo stesso tema era stato coperto ampiamente.

E' probabile che cio' faccia parte di una strategia del Giornale di delegittimazione del servizio pubblico, ma ciò potrò appurarlo sono con il proseguo dell'analisi.

Il titolo grande e' complementare alla prima parte del sommario.

La seconda parte del sommario e' una esplicazione sia del titolo grande che della prima parte del sommario, il primo attacca(altro termine aggressivo) Berlusconi, il secondo si dedica(eufemismo) a Gasparri.

Ecco una schematizzazione.



LA GUERRA DELLA RAI CONTRO IL POLO



Luttazzi attacca Berlusconi.

Biagi invece si dedica a Gasparri

NON SI FERMA LA CAMPAGNA PRO ULIVO


Il catenaccio tratta lo stesso tema citando l'incontro tra Berlusconi e Ciampi, in particolare fornisce una citazione non diretta del messaggio (non ci sono le virgolette) ma un sunto del suo discorso.

L'espressione "ecco le prove" fa apparire il leader come un soggetto attivo e autorevole poiche' si sottolinea che egli puo' dimostrare l'accusa che rivolge alla Rai.

Il catenaccio puo' essere considerato un esempio di embrajage timico.

Berlusconi viene presentato come un "uomo d'azione" considerando le figure tipo di politici proposte da Landowsky in quanto si fa vedere sulla "scena" politica nell'esecuzione di un ruolo funzionale inscritto all'interno di un'azione istituzionalmente ben circoscritta

Egli "agisce" e fa agire, nel senso di "voler far credere" (persuadere Ciampi di essere vittima), e "far fare" (far schierare il Presidente della Repubblica dalla sua parte).

Egli non si rivolge al pubblico, semmai "per il pubblico" (considerando il "noi" includente tutto il pubblico favorevole al Polo), ad un altro attore posto sulla "scena" politica.

In realta' leggendo l'articolo ho notato che le "prove" si riferiscono ai dati mediaset sul tempo dedicato ai partiti in tv che contrastano con quelli dell' Authority, quindi si tratta semmai di prove di per discolparsi da un accusa di egemonia mediatica.

Ora analizzero' i soggetti che appaiono dal titolo.: i due attanti Luttazzi (s1), e Biagi(s2) li inglobo nell'attante collettivo (s3), mentre Berlusconi(s4) e Gasparri (s5) li identifico nel Polo (s6).

S3 e' investito di performanza attiva in quanto danneggia s6 e favorisce s7(far essere), mentre s7 appare in una situazione di stasi; s6 e' investito della performanza(da ci non e' dato saperlo) di rivolgersi a s8, in modo tale da ricevere una sua sanzione.


ELEZIONI

Rutelli si candida a Roma, e Storace lo sfida (con foto)

Centro sinistra nel caos per le candidature nei collegi. I verdi scalpitano e Mastella minacci di abbandonare la Margherita


Sempre nel Giornale odierno compare il nome di Rutelli nel titolo in alto sopra il titolo di apertura.

Il titolo piu' grande si caratterizza per sostanziale(Flockù) ed enunciativo.

Il leader Rutelli e' connotato in termini neutri.

Il sommario non e' una spiegazione del titolo ma tratta delle difficolta' della coalizione di centro-sinistra di districarsi nel groviglio delle candidature.

La prima parte del sommario e' un riassunto della seconda nella quale anche se viene utilizzato un linguaggio meno enfatico del solito, l'Ulivo viene rappresentato in smobilitazione.

E' rilevante che non sono menzionati i conflitti che sono presenti della casa delle liberta' , che vengono riportati (opportunamente minimizzati) negli articoli interni



SGARBI QUOTIDIANI

Chi aiuta il Cavaliere? Il Grande Fratello?


Nel giornale di oggi il termine "Cavaliere" compare anche nel corsivo in fondo-pagina di Vittorio Sgarbi.

Il titolo che e' obliquo ironico(Flock) e paradigmatico.

Il grande Fratello e' preso come esmpio di tutte le trasmissioni d'intrattenimento e politicamente "neutre".

Nel corsivo Sgarbi spiega la sua tesi: il conflitto di interessi diventa irrilevante in quanto Berlusconi a differenza della Rai, non utilizza le sue reti per fini propagandistici (tranne il caso di Emilio Fede retrocesso a ruolo di umorista).

Sgarbi lascia intende implicitamente che nonostante Berlusconi avrebbe quasi il diritto di poterlo fare, grazie alla sua magnanimita' e al suo spirito liberale lascia lavorare anche chi non e' allineato.

Se confrontiamo il corsivo con il titolo di apertura del giornale si puo' notare che avviene una negazione del problema del conflitto d'interesse e uno spostamento del'attenzione sul tema della contrapposizione PUBBLICO VS PRIVATO.

Il pubblico dovrebbe perseguire come oggetto di valore soprattutto la giusta informazione', mentre il privato soprattutto "l'intrattenimento".

La Rai inteso come attante non si congiunge con il suo oggetto di valore, mentre Mediaset si.




Venerdì 30 Marzo 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.


Sabato 31 Marzo 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.


Domenica 1 Aprile 2001   Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.


Lunedì 2 Aprile 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.


Martedì 3 Aprile 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.



Mercoledi 4 aprile 2001.


Rai: Stasera tocca a Fo attaccare Berlusconi (con foto)


Il titolo centrale di oggi e' mitico valutativo e paradigmatico.

La presenza di "attaccare" ripropone Berlusconi come vittima e la Rai come aggressore.

Il leader appare come un soggetto passivo, ma non per sua colpa.

Dal punto di vista attanziale la Rai appare come un soggetto s1, che investe di competenza di scelta, poter fare(modalità attanziale) Dario Fo s2per compiere iìuna performanza s2 nei confronti di Berlusconi.

Un accenno merita la foto accostata al titolo che raffigura Fo vestito da pagliaccio: forse per ridimensionare la sua immagine di premio Nobel, oppure per riaffermare che in quanto tutti i "buffoni" attaccano Berlusconi, e Fo attacca Berlusconi..




Giovedì 5 Aprile 2001

Ecografia del Cavaliere


Questo fondo di Marcello Veneziani e' una risposta a un articolo di Eco apparso nei giorni precedenti su "Repubblica".

Il titolo ironizza attraverso il termine "Eco-grafia", che richiama il
tentativo operato da Eco di "ecografare" il pensiero del Cavaliere
associando la sua ideologia a quella del comunismo togliattiano e il suo
modo di fare opposizione a quello dei gruppi extraparlamentari
sessantottini.
Si tratta di un titolo obliquo-ironico (Flock) e paradigmatico, e puo'
essere visto come una sintesi non del'articolo sottostante ma del testo con
il quale polemizza.



Venerdì 6 Aprile 2001.

I lombardi voteranno per l'autonomia

La Consulta da il via libera al Referendum sulla devolutio, alle urne il 13 Maggio

De Mita piega Rutelli: si candidera' nel collegio irpino e sara' capolista in Campania


Il titolo grande e il sommario trattano il tema del referendum sull'autonomia in Lombardia.

Il catenaccio nel quale compare il nome di Rutelli tratta di un argomento completamente diverso: la disputa sui candidati nell'Ulivo.

Il catenaccio si puo' dividere in 2 sezioni: la seconda e' la spiegazione della prima.

La prima parte e' emotiva e paradigmatica, la seconda e' enunciativa ed informativa.

Ancora una volta il candidato del centro-sinistra non viene investito di nessuna competenza positiva.

Rutelli viene rappresentato come soggetto passivo , attraverso l'utilizzo del verbo "piegare" che ha un'accezione negativa e vuole indicare debolezza nella leadership.

Se analizziamo il testo come una struttura logica, ci appaiono 2 soggetti, De Mita e Rutelli(s1 e s2) che sono oppositori tra di loro, perché entrambi devono raggiungere il medesimo oggetto di valore ( O )che chiamerò arbitrariamente ("il controllo della Campania".

Da questo oggetto di valore , s1 rimarrà CONGIUNTO (S1 O) mentre s1 rimarrò disgiunto ( s2 o)



PALERMO

Il Giudice Grasso smentisce <<l'Unita'>>, Silvio Berlusconi non e' indagato


In questo numero il nome di Berlusconi compare anche in un riquadro di cronaca in alto al centro,

Il titolo e' informativo e sostanziale (Flock)

Dal punto di vista attanziale prendiamo in considerazione 3 soggetti: il
Giudice s1 che e' co-destinante di Berlusconi (s3 )che sanziona
negativamente (smentendola) <<L'Unita'>> che e' antidestinante di s3



Sabato 7 Aprile 2001


BERLUSCONI
Il Cavaliere ai commercianti: ecco la mia ricetta fiscale


Nel Giornale di oggi appare solo il nome di Berlusconi in alto a sinistra in un riquadro di cronaca.

Ancora una volta il leader della Casa della Libertà viene investito di una competenza positiva; il termine gastronomico "ricetta" che e' ormai una metafora consolidata nel linguaggio politico ed economico sta ad indicare la sua esperienza dei problemi delle imprese italiane e la sua capacita' di progettare soluzioni.

Il testo ha come oggetto il discorso di Berlusconi alla ConfCommercio.

Viene riportata una sua frase "preceduta dai 2 punti" ma senza le virgolette; generalmente avviene quando il testo e' soggettivo.

In questo caso, invece, si può pensare che il Cavaliere pronunci effettivamente questa frase: il testo utilizza la strategia soggettivante dell'embrayage attraverso la quale l'io enunciazionale ("ecco la mia ricetta") rientra nell'enunciato.

Nel corso della mia analisi e' la seconda volta che Berlusconi "parla" alla "prima persona" .

In questo caso egli non si rivolge ad un soggetto istituzionale (Ciampi), ma ad un pubblico costituito come una unita' organica (commercianti non come massa indifferenziata di individui ma come insieme compatto, organizzazione), che ha un valore maggiore della somma delle sue parti.

Si potrebbe azzardare che Berlusconi si atteggi ad eroe mediatore (Landowsky), in quanto si rivolge direttamente verso una parte del pubblico cercando di assicurarsi il controllo sull'interazione alla quale anch'esso partecipa.

Il pubblico dei commercianti si riconosce pienamente nel carattere e nella storia del loro capo, che acquista credibilita' agli occhi del suo "popolo" non solo in virtù di ciò che concretamente dice, ma per ciò che e' e rappresenta, per la carica simbolica ed emozionale che suscita.

Il cavaliere in quanto "eroe" non deve argomentare razionalmente le sue ragioni e i suoi programmi, la sua "ricetta" e' qualcosa di magico che deriva da un potere superiore, quasi sovrannaturale, e grazie a questo carisma il pubblico si sente un "tutt'uno" con il leader e con i suoi obiettivi



Domenica 8 Aprile 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.


Lunedì 9 Aprile 2001    Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.




Martedi' 10 aprile 2001


ELEZIONI

<<Striscia smaschera la Rai: semideserto il convegno di Rutelli


Nel Giornale di oggi appare il nome di Rutelli in un riquadro di cronaca in basso a destra.

Ancora una volta e' presente un titolo che scredita e ridicolizza il leader il leader del centro-sinistra, e che delegittima la Rai.

Il titolo e' paradigmatico e mitico-valutativo.

C'e' una contrapposizione tra <<Striscia>> rappresentato implicitamente come veritiero e imparziale, e la Rai che voleva "proteggere" Rutelli da una brutta figura.

Se consideriamo il testo una struttura logica possiamo interpretarla come uno "scontro" tra oggetti di valore inconciliabili.

Striscia (s1) persegue il fine della verità giornalistica a tutti i costi (01), mentre, la Rai(s2) persegue come oggetto di valore il "buon senso e la par condicio" (o2), e solo successivamente 01.

Se si considera che 01 e 02 in questo caso sono 2 opposti, si comprende che la Rai per non contraddire il valore principale o1(ossia non danneggiare eccessivamente l'immagine di uno dei due leader) abbia dovuto tralasciare o1.

Striscia che non segue questa condotta (almeno non con il centro-sinistra) si e' congiunta con il suo unico oggetto di valore.

Considerando soltanto la seconda parte del testo, possiamo considerare Rutelli un soggetto che non riesce a congiungersi con il suo oggetto di valore ("il convegno" inteso come "il successo del convegno").

Ancora una volta il Giornale tratta del leader del centro-sinistra in termini negativi



Mercoledì 11 Aprile 2001 Non compare alcun articolo nel quale compaiano i termini Berlusconi o Rutelli.




CONCLUSIONE


Il progetto redazionale del Giornale, ovvero il sistema di valori circolanti e' emerso dall'analisi delle titolazioni in prevalenza mitico valutative, metaforiche ed ironiche.

I temi messi più frequentemente in primo piano sono fatti di politica interna, la quale se consideriamo il "corpus" dell'intero Giornale viene "coperta" in modo capillare, a scapito soprattutto della politica internazionale; questa strategia editoriale e' attuata da quando Montanelli lasciò il giornali per ragioni prevalentemente economiche.

Per quanto riguarda "l'investitura" di leadership, il "Giornale" riserva un trattamento molto diverso ai 2 nostri eroi.

Berlusconi e' rappresentato come "capo" unico e indiscusso della sua coalizione, gli altri leaders non vengono praticamente mai menzionati(Formigoni e' un leader regionale): "Berlusconi" e "Polo" sono effettivamente due sinonimi.

Viceversa Rutelli, seguendo la condotta del fratello dell'editore, non appare come figura "coagulante", ma piuttosto un portavoce, messo in concorrenza con altri leader, a volte in polemica con D'Alema, a volte "piegato" da De Mita; si puo' dire che e' presentato come un leader minore.

La testata nomina Berlusconi spesso nel titolo di apertura, per sottolineare proposte programmatiche da lui avanzate, fatti concreti compiuti oppure per "denunciare" le aggressioni verbali da lui subite.

Rutelli, viene presentato in conflitto con i suoi alleati (l'unica volta che compare nel titolo di apertura, oppure accostato a personaggi di secondo piano del Polo (Storace), oppure nominato in notizie di cronaca imbarazzanti.

E' significativo notare che i nomi dei 2 leader considerati non sono mai accostati nella stessa riga: questo e' l'ennesimo indizio che dimostra che la "costruzione mediatica" di Berlusconi da parte del Giornale e' perfettamente coincidente con le sua strategia politica.

Come Berlusconi ha sempre cercato di attuare una strategia monarchica (Volli), tesa a stabilire una differenza di rango, limitando al minimo indispensabile e ritardando il piu' possibile il confronto con l'avversario, il Giornale coerentemente evidenzia questa disparita' di carisma .

Il giornale utilizza la strategia enunciativa della complicità attraverso la quale la redazione cerca un rapporto diretto con il lettore, ciò è la conseguenza di una prevalenza di titoli mitico valutativi (La guerra della rai contro il Polo, 29 Marzo 2001), ironici (Chi aiuta il Cavaliere? Il grande Fratello? 10 Aprile 2001) metaforici (ecografie del Cavaliere del 05 Aprile 2001); titoli usati da un giornalismo schierato che produce valutazioni ideologicamente schierate.

In questa testata "autore" e "lettore" sono avvicinati da una comunanza ideologica.

E' presente per dirla con Landowsky una forma soggetivante della narrativizzazione, nel senso che fra redazione e lettori viene stipulato un contratto di lettura fondato sull'appartenenza allo stesso universo valoriale

Il nome "Berlusconi" compare in sette titoli: in due casi compare come un soggetto attivo investito della competenza del "poter fare" (29 Marzo; 7 Aprile); nei casi in cui compare come soggetto passivo viene "raffigurato" come vittima incolpevole di un soggetto collegato direttamente o indirettamente all'Ulivo (4 Aprile), oppure viene sanzionato negativamente un suo "antidestinante" (6 Aprile).

Il nome "Rutelli" compare in 3 titoli: in un caso e' presentato come soggetto attivo, ma con connotazioni neutre (29 Marzo), in un caso come soggetto passivo (6 Aprile), e in un caso e' visto come un soggetto che non riesce a congiungersi con il suo oggetto di valore.

Dall'analisi si e' evinto il pubblico della testata: un target politicamente schierato più che con il Polo, con la figura mitizzata di Berlusconi.

La lettura attenta della rubrica delle lettere, che va oltre i limiti e gli obiettivi della mia ricerca (ma non ho saputo resistere alla tentazione), mi ha "aperto gli occhi" sul sentimento di adorazione dei lettore de "Il Giornale" nei confronti del Cavaliere.

I riferimenti a programmi o proposte concrete del Polo si contano sulle dita di una mano, invece emerge un sentimento di autentica fede del lettore/elettore che si e' concretizzato soprattutto in lettere di protesta per gli attacchi subiti dal Cavaliere dalla Rai; essi piu' che condividere un'ideologia, "credono" nel loro leader, si sentono rassicurati e garantiti dalla storia personale di Berlusconi, imprenditore di successo, vilipendiato dai "comunisti".

Per dirla con Volli essi hanno accettato tout court il contratto fiduciario proposto da Berlusconi, che comporta un'adesione cognitiva e sentimentale ai valori proposti , che sono valori personali, radicati nella persona dell' enunciatore, ma che "premia" i "fedeli" concedendogli l'illusione di entrare a far parte di una "grande famiglia".

Questo fenomeno era stato analizzato anche da Francesco Marsciani nell'analisi del programma elettorale di Forza Italia del 1994, nel quale l'introduzione a firma di Berlusconi consisteva evidentemente in una proposta di contratto fiduciario.

Dal mio punto di vista, Berlusconi e' un esempio di manipolatore di opinione pubblica, considerando il quadrato di Landowski inerente le funzioni della classe politica.

L'anti-soggetto Berlusconi ha ingannato l'opinione pubblica con il suo fare persuasivo, con un massiccio "bombardamento" psicologico-mediatico allo scopo di presentare una determinata immagine di se(un "far credere") , pur senza apertamente negare la sua "sovranita'.

Dal principio di pubblicita' Habermasiano inteso come pubblica argomentazione razionale, si e' passati al principio della pubblicita' Berlusconiano, inteso come applicazione dei principi della pubblicita' e della tv commerciale alla politica italiana.




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