Resoconto critico del
sonetto "Alla sera" di Ugo Foscolo
Forse perché sei l' immagine della morte (
quiete fatale), mi vieni sì cara o sera! Sia quando le nubi estive e le brezze
leggere ti accompagnano liete, e sia quando porti delle notti lunghe e inquiete
dal cielo nevoso alla terra, scendi sempre desiderata e domini soavemente le
vie più interne del mio cuore. Mi fai vagare, insi 141j94b eme ai miei pensieri, sulla
scia della morte; e intanto il tempo difficile va via, accompagnato dalle
grandi preoccupazioni di cui si strugge insieme a me ; e mentre io osservo la
tua pace, quello spirito indomito che si agita in me, si calma.
Il sonetto presenta uno schema classico di
quattro strofe, di cui due quartine e due terzine. Il susseguirsi delle rime è
regolare e l' utilizzo dei suoni è molto utilizzato per indicare diverse
sensazioni o particolari ambientazioni. La vocale a è molto ripetuta sopratutto
nella prima quartina per creare un' atmosfera serena, associata alle piacevoli
sensazioni del poeta nei confronti della sera e della bellezza delle sere d'
estate. I vocaboli fatal, immago, cara,sera ne sono un caratteristico esempio.
La vocale u, nella seconda strofa, è ,al contrario, molto usata per ricreare l'
atmosfera cupa della sera invernale, che crea tanta angoscia nel poeta:
inquiete ,lunghe, universo, nulla.
Sono molto utilizzate anche le allitterazioni,
che sottolineano l' importanza di alcune parole e creano come una sorta di
ripetizione (forse, fatal- tempo, torme). Nei vv. 11-12 è presente un
enjambement, in questo modo viene creato un movimento, messo in risalto anche
da tutti gli altri verbi nel componimento: vieni, meni, scendi, vagar, vanno,
fugge, rugge. Il Foscolo dedica il suo sonetto alla sera, sottolineando la sua
bellezza durante l' estate, l' angoscia che può causare durante l' inverno, tutti
i sentimenti che prova per essa e la sua somiglianza alla morte: cosa tanto
desiderata dal poeta. Il componimento è diviso principalmente in due parti
diverse sia per il significato, sia per il significante: la prima (le due
quartine) vedono come protagonista la sera stessa con tutte le sue
caratteristiche; nella seconda( le due quartine), invece, il soggetto lirico è
il poeta che parla delle sue vicende personali e delle sue sofferenze. Il
sonetto inizia con la parola forse derivante dal vocabolo latino fors- fortis
cioè forte, ma anche sinonimo di dubbio ed indecisione. Già dalle prime righe
viene evidenziato un certo desiderio del poeta per la morte ( messo in risalto
dalla parola quiete sinonimo di assenza di movimento, la u simboleggia l'
angoscia). Nei versi successivi viene messa in risalto la bellezza estiva della
sera e l' inquietudine che essa porta durante l' inverno. Il poeta l' aspetta
con ansia in quanto rappresenta sempre un momento di calma e ,di conseguenza,sarà
accompagnata da un sentimento positivo durante l' estate e negativo durante l'
inverno. Una delle parole principali della lirica è "reo tempo" ( tempo
malvagio), rappresenta la causa per la quale il Foscolo è tanto angosciato e
desidera la morte. Delle vicende personali fanno trascorrere il tempo più
velocemente ed il poeta se ne va con lui verso il nulla eterno (la morte), si
strugge con lui per delle comuni preoccupazioni derivanti dalla infelicità per
le vicende storiche che deludono le sue aspettative. Tutto il movimento di cui
si parla nella poesia, messo ancora più in risalto dai verbi al suo interno,
porta al nulla, alla morte, tutto è destinato ad essere distrutto. Ugo Foscolo
dedica tutto il suo componimento alla sera, perché è capace finalmente di
recare un po' di calma a quell' animo agitato da grandi angosce.