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TEMA
Si dice spesso che il denaro non dia felicita. È proprio vero? Cosa ne pensi? Cosa rappresenta per te il denaro? E per la società in cui vivi?
Se si deve guardare con occhio oggettivo la società d'oggi, è probabile che la prima cosa che risalti sia il grande fenomeno del consumismo, che coinvolge ogni persona, chi più e chi meno, ogni giorno: gente ossessionata dall'avere sempre di più, per soddisfare quella voglia, che l'uomo ha sempre avuto, di migliorarsi. La linfa per far girare questo grande fenomeno è il denaro e viene spontaneo chiedersi se proprio il denaro sia allora al centro della vita dell'uomo, o se si 646b16g ano altri valori diano la felicità.
Voglio subito puntualizzare che per me il denaro non dà completamente felicità! La società d'oggi sta, secondo me, perdendo la vista di quali siano i veri valori umani e mette, magari anche inconsapevolmente, al centro della propria esistenza quasi solo il denaro. L' uomo è costantemente coinvolto nel grande fenomeno del consumismo; cedendo a questo fenomeno, l'uomo è costretto a spendere tutti i suoi soldi, senza accorgersene ma la sola cosa che sa è che gli sembra di potere tutto, di avere tutto quello che si vuole. Si arriva ad un punto dove tutta questa presunzione di potere acceca la persona senza fargli capire che in realtà si stia sempre di più rovinando, finché non si arriva al limite. In un momento simile, questo limite è facilissimo da oltrepassare e, infatti, basta una piccola goccia per fare traboccare il vaso: la trasgressione della legge o l'inabissarsi sotto montagne di debiti sono le principali cause che fanno traboccare il vaso.
Penso che gli esempi a favore di questa mia tesi siano migliaia, più o meno gravi e conosciuti. Tra questi mi sembra opportuno ricordare il grande giocatore del Napoli e della nazionale argentina, Diego Armando Maradona. Questo ragazzo è nato povero, nel Sud America, ma grazie al suo grande talento calcistico, è riuscito a farsi strada fino alla vecchia grande squadra di calcio Napoli, allora in serie A. Qui egli ha mostrato a tutti il suo grande talento, che gli ha portato fama, successo e tanti soldi. Apparentemente, tutto quello che un uomo potesse desiderare. L'uomo, però, difficilmente si accontenta e sa fermarsi, è nella sua natura rincorrere sempre qualcosa di più grande. Così Maradona, circondato dalla fama e dai soldi, si è creato la sua goccia per fare traboccare il vaso entrando nel tunnel della droga e dei debiti. Ciò lo ha portato a perdere tutto quello che si era guadagnato dal niente (sudando e giocando da vero fenomeno a calcio) e lo ha porta a rischiare più volte la sua stessa vita. Storia analoga anche quella di un altro grande calciatore irlandese: George Best. Fama altrettanto famosa a quella di Maradona e stessa fine. Egli è morto a causa del suo vizio di bere e di andare sempre sugli eccessi che alla fine lo hanno rovinato. La storia di questo calciatore è, però, interessante per una sua frase detta quando il suo corpo stava male e la morte si avvicinava. Egli ha detto a tutti di non fare mai quello che lui aveva fatto. Questa frase sarà stata la conseguenza di un grande esame di coscienza sulla sua vita sfrenata, dove effettivamente poteva aver tutte le cose materiali che volesse. Egli, però, si sarà accorto che quella vita, in realtà, gli aveva fatto solo male, portandolo a grandi sofferenze.
Questi esempi confermano che il denaro non debba e non possa essere al centro della felicità di ogni uomo. I valori sui quali si deve basare l'uomo sono altri: l'amore e l'amicizia sono per me i valori sui quali un uomo deve concentrare la sua esistenza. Molti dicono che il denaro sia sempre stato al centro della vita dell'uomo, ma su questo io non la penso così. Se vogliamo andare molto indietro nel tempo, fino agli uomini primitivi, ci accorgiamo che la sopravivenza della loro specie è stata possibile, solo grazie al lavoro di squadra, alla loro collaborazione e ai loro forti legami.
Molti sono anche gli esempi che la società ci offre relativi alla solidarietà tra gli uomini ed ad una vita basata sull'onestà, sull'amore e sul rispetto reciproco. Leggiamo spesso su giornali o vediamo in televisione personaggi, spesso legati al mondo religioso, che si comportano in maniera molto semplice. È soprattutto la serenità con cui compiono alcune rinunce, per noi inconcepibili, che ci devono far riflettere; come le persone missionarie che dedicano tutta la loro vita agli altri o gente umile che, pure accontentandosi del minimo indispensabile per sopravvivere, riescono a vivere in maniera più felice di altri preoccupati solo di aver sempre di più e che non sanno godere del tanto o troppo che hanno.
Con questo mio pensiero, non voglio negare che i soldi non servano assolutamente a vivere, anzi per molte cose sono davvero indispensabili. Coloro che hanno molti soldi possono anche essere brave persone oneste, le quali hanno lavorato sodo per guadagnare la loro ricchezza. Discorso simile, per coloro che, oppure, hanno avuto molti soldi solo grazie ad una eredità, senza quindi troppi sforzi. L'avere dei soldi da parte è, infatti, una sicurezza che può far stare più serena una famiglia, senza il problema del come arrivare alla fine del mese. Tutte queste sicurezze, con quindi conseguenza la felicità, non sono, però, nulla in confronto ai valori sopra citati: il calore che può dare l' abbraccio della propria famiglia o lo star bene con uno amico, queste sono le vere esperienze della vita che ti fanno davvero sentire vivo e felice dentro.
Penso che la vera domanda che ognuno di noi si debba fare per imparare a vivere una vita felice sia se davvero basti il denaro per essere felici. La mia risposta è che non conta la quantità del denaro, ma le persone con le quali possiamo condividerlo, con il pensiero che i soldi non servano per avere il potere di fare tutto, ma solo quello di dare serenità.
Marco Giovannini 2^A
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