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L'Alchimista

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Prima di esporre le mie impressioni e il mio giudizio su "L'Alchimista" è giusto parlare  di come é nato e del significato che l'autore ha voluto dare al suo romanzo. Innanzi tutto è doveroso scrivere che "L'Alchimista" non è il classico romanzo d'avventura ma bensì un libro a carattere simbolico che ci spinge a riflettere circa il senso della nostra vita. L'autore di questa splendida avventura alla ricerca di un sogno è Paulo Coelho, nato a Rio de Janeiro nel 1947 e diventato ormai uno dei maggiori scrittori dell'america latina dove la sua notorietà ha raggiunto quella di Gabriel Garcia Marquez. Coelho ha iniziato a studiare alchimia agli inizi degli anni settanta e ha prolungato questo interesse per gli undici anni successivi. Dopo essere rimasto affascinato dalla possibilità di non morire mai e dal terrore dell'arrivo della fine, cerca di realizzare l'elisir della lunga vita, tema presentato anche sulle pagine dell'alchimista, ma invano e sostituisce quindi il desi 919b15j derio della vita eterna abbandonandosi alla totale devozione a Dio, un altro tema centrale del suo romanzo. In seguito ad un periodo di apprendistato iniziò a conoscere il filo trainante di tutta l'opera e cioè il raggiungimento della leggenda personale, quello che ognuno di noi è destinato a fare ma che in pochi hanno il coraggio di realizzare. In seguito alla sua "redenzione" comprende che ogni uomo ha una Grande Opera da portare a termine e solo ad alcuni spetta realizzare "la pietra filosofale" ma per ognuno esiste uno scopo che una volta raggiunto porta alla vera felicità. Infine c'è da dire che il romanzo rende omaggio oltre tutto a grandi scrittori come Hemingway, Blacke e Borges per essere riusciti a penetrare nel " Linguaggio Universale". Questo è un altro argomento che si presenta dall'inizio del racconto, il linguaggio universale é la lingua parlata da tutte le cose, la forma di comunicazione esistente tra, prendendo esempio dal libro, un pastore e il suo gregge, il modo di comunicare i loro pensieri per diffondere i loro sentimenti a popoli di ogni genere con il linguaggio della metafora e delle frasi sottointese che ognuno legge tra le righe.Il Protagonista del libro, Santiago, pastore nella Spagna Andalusa è un ragazzo determinato e coraggioso che rinuncia ad una "carriera" da sacerdote per il suo amore nel viaggiare. Trovo che sia bellissimo compiere una scelta del genere perché viaggiare alla scoperta delle popolazioni e degli usi e costumi di tutto il mondo é una delle cose più belle. Viaggiare infatti è una delle mie passioni proprio come per Santiago: Compra così delle pecore e viaggia attraverso le aride campagne spagnole. Una notte, mentre dorme in una chiesetta abbandonata sotto le fronde di un enorme e vecchissimo sicomoro, ripete un vecchio e insistente sogno. Con questa situazione si apre il libro che presenta già un messaggio particolare: per realizzare i propri sogni e non vivere nel rimorso, si può rinunciare a tutto, compresa una promettente carriera. Il giorno seguente Santiago incontra uno strano vecchio che si rivela in seguito un grande re orientale. Quest' uomo rappresenta la saggezza e l'esperienza personificata e infatti consiglia il ragazzo di abbandonare anche l'attività da pastore per inseguire il sogno della notte precedente. Santiago secondo il suo sogno sarebbe dovuto partire per l'Egitto dove, vicino a una piramide avrebbe trovato il suo tesoro. Deciso a seguire il suo cuore vende il suo gregge e attraversa lo stretto di Gibilterra in nave per proseguire poi in groppa ad un cammello a seguito di una carovana. La guerra tra i Clan nel deserto costringe la spedizione a fermarsi in un oasi, luogo neutro e pacifico. Qui Santiago si innamora di una ragazza, Fatima, per la quale sta per abbandonare il suo sogno; infine comprende che non sarebbe vero amore se lei gli permettesse di rinunciare ad un sogno per stare con lei. Una notte il ragazzo osserva il volo di uno sparviero ed entra in contatto con il "linguaggio universale". Ad un certo punto lo sparviero attacca una lepre indifesa e il ragazzo comprende così la metafora del mondo: L'oasi (la lepre) luogo indifeso e pacifico sarebbe stato attaccato di sorpresa da un esercito affamato (lo sparviero). Come questa, nel libro sono presenti moltissime metafore che a mio parere sono molto carine da leggere e alcune possono anche dare degli utili insegnamenti. Infatti secondo me Coelho è un maestro nel narrare brevi storie dal significato intenso e in fondo l'alchimista è proprio questo, un breve romanzo carico di significati. Grazie alla sua premonizione, Santiago, salva l'oasi ma soprattutto fa l'incontro con un personaggio chiave del racconto: L'Alchimista.



Quest'uomo misterioso conosce già la storia del pastore spagnolo e gli propone di accompagnarlo in Egitto nelle vesti di suo maestro nello studio dell'alchimia. L'alchimia è una "scienza" che mi ha sempre affascinato perché contiene tanti piccoli accenni alla magia pur conservando comunque il realismo di una disciplina scientifica. Attualmente è forse la chimica il campo di studio di un moderno alchimista anche se nessun chimico ambisce a creare ciò che è , invece, l'obbiettivo di un alchimista: La pietra filosofale.Dopo una lunga serie di peripezie e aforismi, durante l'attraversamento del deserto, sul cuore degli uomini e sulla loro capacità di, ascoltandolo, ottenere ciò che sognano, l'apprendista e il suo maestro giungono ai piedi delle piramidi dove L'Alchimista si congeda. Ormai solo Santiago inizia a scavare una fossa nel punto "indicatogli dal cuore", la fossa raggiunge dimensioni esorbitanti ma del tesoro non c'è traccia. All'alba un gruppo di banditi in fuga vedono un uomo scavare e così decidono di derubarlo. Arrivati sul posto vedono che Santiago non ha nessun tesoro e tantomeno nulla da rubargli, decidono di ucciderlo e lo malmenano fin tanto che Santiago non si decide a raccontare tutta la verità. Qui l'autore inserisce la componente religiosa in modo più esplicito rispetto al resto del romanzo e dice che, raccontando la verità Santiago entra nelle "grazie di Dio" e di conseguenza non potrà accadergli nulla di male.

Il ragazzo racconta così tutta la storia e il bandito risponde semplicemente che gli avrebbe salvato la vita solo per fargli capire quant'era stupido ad inseguire il suo sogno. Dopo poco il capo dei banditi gli racconta che anche lui aveva sognato di dover andare in Spagna, nelle campagne dell'Andalusia e cercare una vecchia chiesetta dove, sotto le radici di un sicomoro avrebbe trovato un enorme tesoro. Dopo più di due anni,  Santiago torna al punto di partenza, in quella chiesetta abbandonata, dove, sotto le radici di quell'enorme albero da lì a poco avrebbe riportato alla luce uno splendido tesoro.Così si conclude il romanzo, con un insegnamento generale facilmente apprezzabile: così come Santiago tutti noi dovremmo inseguire i nostri sogni per poi vivere felici.

Secondo me questo libro non solo è molto bello ma anche istruttivo, la storia è raccontata con innegabile abilità e ci si gode una buona e avvincente lettura anche se non si và a scavare nei significata nascosti del libro. Se non fosse ché è proprio lì che Coelho dimostra tutta la sua abilità con piccole storielle raccontate dai personaggi e discorsi diretti impensabili come, per esempio, tra un uomo e il suo cuore; poche righe che però ci fanno scoprire pagine e pagine non scritte nascoste e pronte ad essere scoperte dal curioso lettore che si avventura tra le parole dell' "L'Alchimista".

I più tradizionalisti amanti dei romanzi d'avventura criticheranno questo libro privo di qualsiasi tipo di climax ascendente o altre situazioni di tensione ma, ricco di sottile ironia e grande rispetto e conoscenza verso gli argomenti trattati. Non esistono, infatti, solo libri che ci tengono incollati alle loro pagine perché vogliamo scoprire come andrà a finire una determinata situazione ma anche quelli ( è il caso dell'Alchimista ) dove entri nel testo, ti affezioni al protagonista e leggi, non per scoprire la fine ma per goderti, pagina per pagina, le vicende meravigliosamente narrate da un grande scrittore. Consiglio a tutti la lettura di questo libro perché sono certo che verrà apprezzato da qualunque tipo di lettore.sia chi si fermerà ai fatti narrati che lo appassioneranno sia a chi andrà oltre e rimarrà affascinato dagli insegnamenti che può offrirci. In conclusione posso dire che ho trovato questo libro molto bello e avvincente e che dopo averlo letto quattro volte lo rileggerei volentieri una quinta!















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