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COS'E' IL ROMANTICISMO?

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COS'E' IL ROMANTICISMO?

Il Romanticismo nasce in Germania verso la fine del 1700 e conosce la sua massima fioritura nel resto dell'Europa nei primi decenni dell'Ottocento; in Italia, in particolare, il movimento romantico vi si affaccia nel 1816, nonostante delle tendenze romantiche fossero in atto già da tempo anche nelle altre regioni europee.

Il concetto di Romanticismo trova molte difficoltà nell'essere definito, rispetto alle precedenti nozioni di Rinascimento o Illuminismo. Vi sono dunque due interpretazioni:

indirizzo culturale che trova la sua nota qualificante nell'esaltazione del sentimento e che si concretizza nei rappresentanti del circolo tede sco di Jena e in tutti i letterati europei in opposizione alle idee classiche.



La precedente definizione rischia di privilegiare esclusivamente l'aspetto letterario ed artistico del Romanticismo, trascurandone le componenti filosofiche. Configurando invece il romanticismo come un'"atmosfera storica" che si riflette nella letteratura così come nella filosofia e nella pittura, esso acquista un'accezione più ampia

Come tutte le categorie della storia il Romanticismo non esiste: solo partendo dagli scrittori, dai pensatori, dagli artisti romantici ed estraendone le loro caratteristiche comuni si può giungere a costruire la catena storica generale.

Sia nell'accezione più ristretta che in quella più vasta, il Romanticismo rappresenta dunque un grande fenomeno storico e culturale, legato alle condizioni spirituali e materiali di un particolare momento della civiltà occidentale.




CONTESTO STORICO

La rivoluzione romantica è ampiamente connessa alle vicende politiche e sociali dell'Europa che va dalla fine del Settecento alla prima metà dell'Ottocento. La rivoluzione si svolge all'interno di un grande processo storico che possiamo suddividere nei seguenti punti:

la Rivoluzione francese pone ideali di ribellione alla staticità del sistema feudale, con l'introduzione di sentimenti di libertà ed uguaglianza, in una società che dà sfogo all'individualità dei singoli e alla ragione (Illuminismo);

gli intellettuali di molte nazioni europee, inizialmente entusiasti delle vicende francesi, in un secondo momento vengono delusi dal periodo del Terrore e dalla dittatura napoleonica, eventi testimoniano l'impossibilità dell'attuazione dell'ideale illuministico e della sua intrinseca utopia di un progresso pacifico fondato sulla ragione;

la politica della Restaurazione (1815), con il suo tentativo assurdo di riportare l'alleanza trono-altare persa con la Rivoluzione, accentua la politica liberale desiderata dalla borghesia;

tale politica liberale si scontrerà, però, con la nuova classe del proletariato e i suoi movimenti socialisti che avranno nel 1848 la massima definizione ideologica (Marx ed Engels).


Il Romanticismo si pone quasi come un "movimento rivoluzionario", dal momento che libererà dall'astrattismo razionalistico - proprio dell'Illuminismo - le coscienze degli individui, stabilendo in esse una approfondita coscienza storica.

ASPETTI GENERALI DEL ROMANTICISMO EUROPEO

S   il rapporto con l'illuminismo:
Non si può operare una contraddizione netta tra Romanticismo ed Illuminismo: gli aspetti comuni più evidenti tra i due movimenti culturali sono, infatti:

l'importanza della libera creatività dell'individuo nella letteratura, nella vita morale e nella società;

l'idea dinamica della realtà umana di un suo continuo progredire;

l'amore per la libertà come fondamento della vita politica e sociale di uno Stato;

l'idea della storia come costruzione collettiva di ciascun individuo.


Elementi contrapposti all'Illuminismo:

mentre gli illuministi davano alla ragione il sommo potere di dare un significato a tutte le cose, i romantici sono pessimisti e hanno perso la fiducia nella ragione umana: l'ottimismo illuminista inizialmente portato dalla Rivoluzione Francese, in nome dell'uguaglianza e della fraternità, viene a decadere infatti con il dispotismo della dittatura napoleonica. Tale atteggiamento nei confronti della ragione nasce anche dalla negazione della fede propugnata dagli illuministi: i romantici reagiscono in diversi modi a questa sfiducia, o recuperando la fede tradizionale cristiana (A. Manzoni), o altri valori che la possano sostituire (U. Foscolo) fino ad arrivare ad una religione utopistica della "solidarietà" (G. Leopardi).

Una evidente contrapposizione con l'illuminismo la si trova anche nel ritorno all'individualismo e la nascita di un'identità nazionale, che si contrappone al cosmopolitismo dell'Età dei Lumi; d'altra parte, Romanticismo è anche continuazione del principio fondamentale illuminista secondo cui libertà significa libertà individuale di agire, di creare.

Da questa posizione ne nascono subito due diverse nel campo della letteratura e della poesia: quella manzoniana della tendenza all'oggettività, alla descrizione della realtà - da cui poi si svilupperà il naturalismo francese e il realismo di Verga - e quella soggettivista, il famoso Io Romantico predominante in Leopardi.


S   le tematiche negative

Denominatore comune della cultura romantica è una concezione della vita dominata dal dolore, la malinconia, l'inquietudine, la paura, l'angoscia, l'infelicità individuale e cosmica, la delusione, il rifiuto della realtà, il fascino della morte, dell'orrore, del mistero.


S   grandi trasformazioni storiche

trasformazione politica: crolla il diritto divino della monarchia assoluta e si afferma la sovranità del popolo. Si diffondono le idee di eguaglianza e libertà, sconvolgendo gli assetti secolari nella politica, nell'economia, nella società, nella cultura.

trasformazione economica: la rivoluzione industriale, propagatasi nel corso dell'Ottocento in tutta Europa, comporta fattori determinanti:

sconvolgimento nei ceti sociali;

ampliamento del mercato e consumi estesi anche ai ceti più bassi;

aumento della produzione dovuto all'utilizzo di macchine;

sviluppo delle città industriali, dove si addensa il proletariato;

cambiamento della forma del lavoro, sempre più spersonalizzato;

vie di comunicazione sempre più rapide, anche per quanto riguarda le idee.


S   motivi di inquietudine:

senso di impotenza di fronte ad un sistema industriale che non può essere arrestato;

le cose sembrano trionfare sull'uomo, togliendogli energia creatrice, iniziativa, autonomia;

il proletariato operaio inteso come forza antagonista che minaccia di esplodere: essi si contrappongono al sistema sociale con rivolte, scioperi, ma incutono timore anche per i differenti modi di vita;

senso di colpa di aver violato Madre Natura, da sempre considerata fonte dei valori autentici.


S   origini del romanticismo

Le tendenze romantiche erano già in atto prima della Rivoluzione:

Sturm und Drang

wertherismo;

Rousseau;

ossianismo;

arte gotica

ed erano già segno di una percezione del crollo imminente del vecchio sistema e delle nuove trasformazioni. Perciò il Romanticismo non è solamente l'espressione della delusione storica dell'Illuminismo e della Rivoluzione, ma ha radici più profonde e lontane, che iniziano a manifestarsi nel Preromanticismo.


S   la figura dell'intellettuale

L'intellettuale è importante per comprendere i mutamenti e le contraddizioni di un'epoca per la sua particolare sensibilità e una coscienza più lucida; in più in questo periodo la nuova collocazione sociale fa sì che egli avverta più direttamente e in modo più doloroso i fenomeni in atto.

I motivi principali per cui l'artista rappresenta una figura incompresa, estranea e ribelle alla società, sono:

egli non fa più parte delle classi egemoni e non svolge più la funzione di cortigiano, ovvero quella di elaborare l'ideologia dei potenti e mediare il loro consenso con il popolo. Con l'avvento del sistema borghese, egli non gode più dei precedenti ozi, ed è costretto a svolgere occupazioni spesso poco remunerative; vive dunque ai margini della società e ciò genera in lui risentimento verso di essa. Questo gli consente un atteggiamento più critico e un modo più acuto di cogliere le contraddizioni del suo tempo.

il suo valore fondamentale, la bellezza disinteressata, non concorda più con gli attuali valori della società, ovvero l'utile, la produttività. Per questo egli è visto come un individuo improduttivo ed inutile alla società , che genera in lui risentimento ed umiliazione. In più, spesso egli proviene dalla stessa classe borghese, dalla quale si sente respinto. Gli atteggiamenti di rivolta e anticonformismo creano un circolo vizioso che non fa che aumentarli.

egli si sente offeso per il fatto che alla sua opera, da lui considerata incommensurabile, con l'avvento di una larga commercializzazione delle opere d'arte in senso lato, venga dato un prezzo. Inoltre, per vivere, è costretto ad assecondare i gusti di un pubblico borghese che egli stesso disprezza per la sua insensibilità al bello. Patendo queste contraddizioni su se stesso, egli le avverte maggiormente, e da qui nascono le tematiche negative prima accennate.

Sono presenti tuttavia anche posizioni più moderate, che testimoniano un compromesso con la realtà presente. Questo non significa che l'intellettuale non abbia rancore verso la società ed impulso di rivolta, ma significa solamente che egli manifesti tali sentimenti in forme simboliche più attenuate, come l'evasione nel sogno o nell'esotico, ma sempre percepibili.

Un denominatore comune rimane il rifiuto davanti ad una realtà sentita come negativa.


S   temi del romanticismo europeo

il rifiuto della ragione: Non è corretto parlare dell'esaltazione del sentimento romantico in opposizione alla ragione illuminista. Il Romanticismo infatti cerca di recuperare ciò che l'Illuminismo aveva tralasciato, ovvero l'esplorazione dell'irrazionale. Così, mentre l'Illuminismo si riconosceva l'immagine della luce, il Romanticismo predilige la notte, le tenebre, che sono appunto metafore dell'irrazionale. Questa realtà oscura, fino ad allora evitata con paura, si manifesta in un'attenzione per i sentimenti, la passionalità, e gli stati psichici che vanno oltre la razionalità: il sogno, il delirio, l'allucinazione, la follia. In particolare, il sogno e la follia  costituiscono dimensione alternative all'esistenza normale e piatta, e portano l'io (del poeta e dell'artista) a contatto con il mistero, l'ignoto.

La nuova concezione della realtà Si può dire che il Romanticismo diviene coscienza critica d'un divenire storico problematico e tormentato: questo spiega la molteplicità degli aspetti spesso contraddittori nella concezione romantica. Possiamo tuttavia tracciare quattro importanti temi fondamentali: lo spiritualismo, l'individualismo, lo storicismo e la dialettica.

Lo spiritualismo : L'Illuminismo aveva esaltato la ragione e sostituito alla religione un vago deismo e una visione materialistica del mondo. Il Romanticismo, invece, è pervaso da un'ansia religiosa che si risolve in due diversi modi:
a) sfocia nel ritorno alla fede tradizionale cristiana;
b) si rifugia in un mistico panteismo che fa coincidere Dio con il mondo e ne avverte la presenza nella storia e nella natura, esaltando quindi la religione dell'umanità fondata sui valori spirituali. Comunque sia, il sentimento non è più considerato una forma inferiore, ma piuttosto il mezzo che ci pone in contatto immediato con la realtà della vita universale, con l'Assoluto, cioè con un infinito che diviene la sostanziale religione romantica e che è avvertito sia nella grandiosità della natura sia nelle profondità dell'animo umano. Da qui deriva inoltre il contrasto romantico tra reale ed ideale, e la visione della storia e della natura come continuo divenire dello Spirito - contrapposto alla materialità della contingenza. Spesso si rivolge anche verso dimensioni sovrannaturali, facendo ricorso alle scienze occulte, all'essoterismo, alla magia.

L'individualismo (soggettivismo)- Esaltazione del sentimento significa esaltazione dell'individuo. Il sentimento distingue l'individuo e ne fa un essere unico ed irripetibile, con proprie libertà, originalità e tensione verso l'infinito. Sentimenti che spesso pongono il romantico in eterno contrasto con la società, e lo rinchiudono in una tragica solitudine dovuta al tentativo di infrangere i limiti della società e della storia, nella ricerca di un infinito contatto con l'Assoluto. Il Romantico concepisce l'interiorità come unica realtà esistente e considera il mondo esterno solo come negazione dell'io. Egli guarda il mondo con distacco, nella convinzione che l'io lo possa fare e disfare a suo piacimento. Questo lo porta ad una tensione inesausta verso l'infinito, in un'insofferenza  per ogni costrizione, nell'ansia di giungere ad una realtà più vera in cui l'io si identifica con la totalità.

Lo storicismo - L'Illuminismo aveva respinto polemicamente il Medioevo, e in genere il passato (nato da errori e da pregiudizi); il Romanticismo trova invece nella tradizione il fondamento e l'elemento essenziale nella vita dell'individuo e dei popoli. All'astratto cosmopolitismo illuminista si oppone l'idea della nazione, che ha nel passato la propria origine. È questo lo storicismo romantico, ovvero una concezione della vita individuale e della storia come divenire organico; ogni momento del passato è irripetibile e necessario: il presente reca in sé il futuro ed è la risultante del passato.

La dialettica L'infinito è la nuova vera divinità del romantico, e corrisponde al desiderio di accogliere e vivere in sé tutta la vita della natura e la storia, di fondersi con l'Assoluto, di cui si sente parte dolorosamente limitata dal tempo e dallo spazio. Due opposte tensioni che rendono la vita drammatica nella sua intimità; un contrasto dialettico tra il valore dell'individualità e il desiderio di risolverla nell'Assoluto. I valori romantici non vedranno mai la loro affermazione, perché ogni conquista sarà sempre l'inizio di una più alta.

il tetro Il male, rappresentato da Satana, esercita gran fascino sull'animo romantico, dal quale deriva il gusto per il sangue, la morte, atmosfere allucinate dominate da spettri e visioni macabre. E' il rifiuto della ragione e la volontà di indagare oltre i margini della realtà, che conducono gli artisti a tali fantasticherie.

l'esotismo Alla base vi è il rifiuto della realtà presente verso un luogo o un tempo immaginario, immune dalla piattezza e dallo squallore, in cui la vita è più autentica. Si può distinguere:

e. spaziale: consiste nel fantasticare di luoghi lontani ed ignoti, proprio per questo affascinanti (come l'Oriente e i mari del Sud);

e. temporale: consiste nel trasferirsi idealmente in altre epoche, tra cui, le più frequenti, il Medio Evo o l'antica Grecia.

l'infanzia: L'infanzia è vista  come un paradiso perduto di innocenza e gioia, nella quale si vive un rapporto più immediato con la natura. Ad essa si ricollega il tema del primitivo: non tanto per il fatto che in seguito l'umanità è stata corrotta dalla civiltà moderna, piuttosto per un modo di esprimersi più spontaneo; la poesia romantica vuole dunque essere una forma di comunicazione più immediata rispetto alla poesia di meditazione e riflessione dell'Illuminismo.

il popolo Esso, con la sua spontaneità, è considerato l'anima originaria della nazione e la sua vera identità. Da qui l'interesse per le forme popolari da parte della letteratura colta; dato che fanno parte del patrimonio tradizionale anche le leggende macabre, in cui è forte la presenza di creature sovrannaturali, tale interesse si collega quindi con il gusto per il "nero", proprio dell'irrazionalità romantica.

La funzione della poesia e l'arte: Il Romanticismo concepì la poesia come una delle più alte espressioni della vita dello spirito, in quanto libera espressione del sentimento individuale. Furono esaltate la sincerità e il genio del poeta, il quale doveva non rifarsi ad una poetica prestabilita, né imitare i classici, ma piuttosto dar sfogo ai propri sentimenti individuali. Il poeta e l'artista avevano un'importanza fondamentale nello sviluppo della storia, poiché dovevano parlare al popolo, esserne l'interprete e la guida ed impegnarsi nella trasformazione naturale della realtà.
Tale funzione fu vista dai romantici in due diverse maniere. Da un lato portò allo scavo interiore, al protendersi verso la propria anima e i sogni fantastici che esulassero dalla realtà (la lirica). Dall'altro, invece, condusse alla rappresentazione della realtà oggettiva, facendo nascere il romanzo realistico.


S   gli eroi romantici

L'eroe romantico può essere di due tipi:

Il RIBELLE che sfida ogni autorità, convenzione, limite per affermare la sua individualità (Titanismo);

La VITTIMA che per la sua diversità si sente incompreso ed escluso, ma non esprime in azione la sua superiorità. Esprime dunque il rifiuto con la solitudine, la morte fino all'estremo gesto del suicidio.

In conseguenza a questi atteggiamenti, il Romantico predilige questi tipi di personaggi:

il fuorilegge: spinto dal suo desiderio per la libertà, oltrepassa le leggi umane fino a sfidare Dio stesso compiendo terribili delitti; per questo motivo su di lui grava la maledizione. Figura esemplare è Lucifero: il Romantico si riconosce appunto nel più bello degli angeli sprofondato all'Inferno, avvolgendosi di un alone sinistro e satanico.

l'esule: egli è l'uomo senza radici, spinto a vagare senza meta lontano dalla propria patria o a causa della malvagità degli uomini, o a causa di un'inquietudine indefinibile. In queste figure il Romantico proietta il suo senso di esclusione dalla società e il rapporto conflittuale che ha con essa.

il poeta: egli è un'anima privilegiata per la superiore sensibilità ed intelligenza. E' incompreso dalla massa mediocre e per questo disprezzato e perseguitato.


dopo tutte queste tematiche negative, esiste un romanticismo "positivo"?

Si, ed è quello che si occupa di temi come:

il senso della nazione: Nasce proprio ora il concetto moderno di nazione inteso non solamente in termini geografici e politici, ma anche in termini di cultura e tradizione. La nazione è considerata una grande individualità, la cui anima è il popolo, poiché esso, attraverso le sue vicissitudini, ha contribuito alla formazione di un'identità nazionale. Per questo il passato storico di una nazione è un patrimonio importante, e in quanto tale deve essere conosciuto a fondo.

il senso della storia: L'Illuminismo, nonostante la sua razionalità, aveva compiuto un gesto al dire il vero irrazionale: eliminare dalla storia dell'umanità periodi storici come il Medio Evo, considerato un susseguirsi di secoli bui da dimenticare grazie al lume riportato dalla ragione. Il Romanticismo invece recupera qualsiasi periodo del passato, poiché ogni momento della storia è stato indispensabile.

Tuttavia, anche questi aspetti di un Romanticismo più positivo, esprimono sempre la tipica categoria del "rifiuto". L'interesse per la storia nasce dalla nostalgia per il passato, in opposizione al presente angusto. Allo stesso modo l'impegno civile esprime la scontentezza nei confronti del presente.

Ciò che è stata definita la "malattia romantica", ovvero la presenza di numerose tematiche negative, esprime dunque una coscienza critica direttamente nei confronti della realtà.


S   orientamenti politici

posizioni reazionarie: rievocano il modello feudale e forme sociali rigidamente gerarchizzate;

posizioni progressiste: schierandosi dalla parte dei liberali e dei democratici, il Romantico progressista si batte per la libertà, l'eguaglianza, il progresso, in opposizione al dispotismo politico e religioso;

chiusura totale: in questo caso, il Romantico fugge dalla società e dalla politica, rifiuta la storia e la natura, chiudendosi nell'io e nel mondo dell'arte, elementi estremamente assolutizzati.

LA CONCEZIONE DELL'ARTE E DELLA LETTERATURA

la poetica classicistica -  Essa si fonda sul principio dell'imitazione degli antichi, che avevano stabilito canoni eterni ed universali del bello. Raggiunto l'apice, la composizione letteraria consiste solo nell'imitazione dei modelli consacrati, e diventa un'attività completamente governata dalla ragione. L'opera deve raggiungere la perfezione formale, che consiste nel rispetto di canoni come:

il rispetto per le regole della metrica, della retorica;

dominio delle passioni, compostezza, equilibrio, armonia;

idealizzazione di figure perfette, ideali, astratte;

la selezione della letteratura "alta" da quella meno degna (es.: la commedia);

separazione degli stili (mai mescolare nella stessa opera tragico e comico, ecc.).

 











Nella letteratura Romantica invece predominano:

il rifiuto di ogni regola, modello, genere. L'arte, in senso lato, è una libera espressione dell'animo umano, e non è il frutto di un esercizio ragionato e razionale. L'opera deve esprimere il carattere individuale dell'artista, che si manifesta nella sua più completa originalità. Il sentimento è autentico, immediato, sincero e non fa uso di filtri artificiosi. Alla compostezza del classicismo, si contrappongono delle forme irregolari, apparentemente disordinate: esse non comunicano immagini nitide e ben definite, ma immagini che tendono al vago e all'indeterminato, manifestando la disposizione sentimentale del soggetto.

la mutevolezza storica del gusto: Legato all'idea dell'arte come espressione della spontaneità individuale, è il concetto che afferma che l'arte cambia con il passare del tempo, con il variare delle epoche e delle ambientazioni. Crolla anche il principio della separazione dello stile: tutto, anche ciò che è considerato basso e quotidiano, ha il diritto di essere espresso. 

IL MOVIMENTO ROMANTICO IN GERMANIA

La Germania è la culla del Romanticismo: al colonialismo culturale dell'Illuminismo francese si contrappone la  ricerca di un'identità nazionale che vuole sbarrare il passo al concetto di cosmopolitismo che aveva dominato il secolo dei "Lumi".

L'atto di nascita vero e proprio si ha con la fondazione della rivista "Athenaeum", pubblicata a Berlino dal 1798 al 1800.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

S   i tre centri:

la scuola di Jena;

la seconda scuola romantica (forte accentuazione nazionalistica)

la scuola sveva (ripiegamento verso il quotidiano e il familiare, che rappresenta un compromesso con la realtà comune e borghese)

S   versante filosofico: Si basa sull'idealismo di Fichte, le cui teorie vengono espresse nella rivista Athenaeneum. Il concetto base rivela che il Romanticismo ha le sue radici nella spiritualità cristiana affermatasi nel Medio Evo.

S   nazionalismo: In opposizione all'oppressione napoleonica, viene esaltato lo spirito germanico originario; da qui il recupero delle tradizioni nazionali e popolari.

S   soggettivismo: Nei Romantici tedeschi è molto accentuata l'"ironia romantica", ovvero la consapevolezza che tutto il mondo esterno è solo proiezione dell'io.

IL MOVIMENTO ROMANTICO IN ITALIA

Madamme de Stael scrive.

Nel gennaio del 1816 la nota scrittrice francese scrisse un articolo circa la cultura italiana contemporanea; secondo la sua opinione gli intellettuali avrebbero dovuto rinnovarsi, facendo spazio alle correnti europee del momento. Aspre furono le polemiche dei classicisti nei suoi confronti; la cultura italiana, affermavano, era profondamente legata a quella dei classici, e allontanandosi da tali modelli, perfetti ed eterni, il rischio sarebbe stato quello di tralasciare le tradizioni culturali italiane; in questo senso i classicisti si rivelarono profondamente patriottici. Del resto, le tenebrose tematiche del nord erano estranee alla visione serena e luminosa della vita propria della cultura latina.

Si definiscono i primi gruppi intellettuali romantici.

S    i primi manifesti: Già dal 1816 vengono pubblicati saggi ed opuscoli oggi considerati come i manifesti del Romanticismo italiano. Nei tre manifesti del Romanticismo italiano - la Lettera semiseria di Grisostomo di Berchet, le Avventure letterarie di un giorno di Pietro Borsieri e lo Scritto intorno all'ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani di Ludovico di Breme - si voleva dare alla letteratura un carattere realistico e un'espressione semplice, diretta e popolare. Un'altra differenza rispetto all'Illuminismo fu il completo e ricercato distacco dal potere politico, e, caso mai, di porsi contro di esso come "portavoce del popolo". La letteratura doveva essere, insomma, al passo coi tempi e per questo considerarono anacronistica l'imitazione dei classici e abolirono il distacco da parte dello scrittore con il volgo e il vetusto mito del poeta vate.

La Lettera Semiseria di Grisostomo fu scritta e pubblicata dal Berchet nel 1816. L'autore finge di scrivere al proprio figlio in collegio e gli parla della nuova poesia romantica; poi, verso la fine della lettera, finge di avere scherzato fino a quel momento (da qui l'aggettivo semiseria), ed esorta il giovane a seguire il classicismo e il Vocabolario della Crusca, in maniera del tutto ironica.
Il Berchet polemizza, nella lettera, contro la cultura italiana, formale e che guarda solo alle parole, e non alle cose; inoltre desidera una poesia nuova, moderna e popolare, che si rivolga alla Natura e alle credenze del popolo. Vuole la poesia romantica dei vivi, che parla degli uomini del proprio tempo e ne interpreta lo spirito, la civiltà e le aspirazioni.

Nel 1818 nasce "Il Conciliatore", un giornale portavoce delle nuove idee che si occupò anche del progresso civile e dello sviluppo economico, notizie particolarmente rilevanti in Lombardia; per questo la censura austriaca portò alla sua soppressione. Usciva due volte la settimana, stampato su un'elegante foglio azzurro. Il nome deriva da ciò che la pubblicazione si proponeva, ovvero conciliare le diverse nuove ideologie politiche sociali e culturali che stavano nascendo tra gli intellettuali moderni. Aveva come secondo scopo quello di diffondere la cultura romantica tra la gente, per risvegliare il popolo italiano dall'«abitudine a non pensare», come scrisse Silvio Pellico. Terzo scopo, era quello di avviare uno studio dei caratteri e dei costumi del popolo italiano, attraverso scienze quali la statistica, la sociologia, l'economia... al fine di dare all'Italia una più decisa e consapevole nazionalità.

Si leggono, infatti, nell'introduzione al «Conciliatore», scritta da Pietro Borsieri, i più importati aspetti di questo giornale (e, quindi, della cultura romantica milanese): la volontà di diffondere il più possibile le nuove ideologie, dedicare i pensieri degli intellettuali a servizio del pubblico con una rivista che non sarà «puramente letteraria, ma di cultura», unendo nozioni che siano sì «dilettevoli di lor natura», ma anche informative e informatrici del «vero» e della realtà contingente.


S   caratteristiche:

essi proponevano una cultura non più d'élite ma che si rivolgesse anche al popolo; per questo era necessario introdurre argomenti che suscitassero un interesse maggiore, ed utilizzare un linguaggio più comune, abbandonando una terminologia aulica che quasi ostacolava la libera espressione del poeta. 

ebbero posizioni più moderate rispetto ai Romantici stranieri. Lontani dalle tematiche irrazionali, il loro obiettivo era quello di rappresentare la realtà come tale e diffondere principi che avessero contribuito al progresso della società.

il Romanticismo lombardo rappresenta la versione teorica di un processo che tendeva ad un profondo cambiamento della società . In un Paese arretrato economicamente e civilmente, non esisteva ancora una classe borghese che avrebbe potuto portare l'Italia al pari delle altre nazioni; tuttavia la classe dirigente cominciò a formarsi intorno ai moti del 20-21.


S   differenze con il romanticismo europeo:

il Romanticismo italiano è espressione di un momento costruttivo della società italiana; prevalgono quindi l'ottimismo e lo slancio per la costruzione di una nazione moderna.

il letterato riveste un ruolo positivo nel corpo sociale, sia svolgendo un ruolo intellettuale (si pone come guida ideologica dei processi politici e civili), sia un ruolo attivo (partecipa alle lotte risorgimentali soffrendo personalmente la prigione o l'esilio).

come mai non sono presenti le tematiche negative? Questo avvenne perché Romanticismo e Risorgimento in Italia coincidono: le espressioni di conflitto tra l'intellettuale e la società sono ancora marginali, dato che l'Italia si trova in una fase di arretratezza che gli altri Paesi avevano già superato. Infatti, terminato il processo risorgimentale, le tematiche irrazionalistiche si diffonderanno anche nella penisola.


S   rapporto con l'illuminismo: Non vi è rottura tra Romanticismo e Illuminismo, ma una specie di continuità: il tema del progresso della società italiana è infatti comune ad entrambi. Ma gli uomini del Conciliatore hanno anche caratteri nuovi:

nuovo senso della storia: guardano con nuovo interesse al passato, specialmente al medioevo;

visione della nazione come prodotto storico e unità spirituale;

pubblico popolare: gli intellettuali non si rivolgono più ad un'élite ma ad un pubblico borghese, in cui essi ripongono la propria fiducia, abbandonando definitivamente l'illusione di una collaborazione  con i governi assoluti illuminati.



CARATTERISTICHE DELL'ITALIA RISORGIMENTALE

POLITICA

L'Italia, tra il 1815 e il 1861, era caratterizzata dalla mancanza dei un'unità statale e dalla frammentazione di un territorio di estensione limitata in una serie di stati. Dopo le insurrezioni del '48 rimaneva solo lo Statuto albertino in Piemonte, consentendo così una politica abbastanza parlamentare. Rimaneva incombente la presenza dell'Austria, che esercitava un'influenza sia politica che militare.


ECONOMIA

Mentre le altre nazioni europee già vivevano in pieno lo sviluppo industriale, l'Italia rimaneva un paese AGRICOLO. L'agricoltura assumeva forme più avanzate in regioni dove vigeva una tradizione di riformismo illuministico, come la Toscana e la Lombardia. Mentre nel resto del paese sussisteva un'agricoltura di tipo feudale, basato su sistemi di coltura primitivi e di tipo estensivo.

L'industria moderna non esiste: sono presenti solamente manifatture di trasformazione di prodotti agricoli, basate su una manodopera di tipo stagionale e su uno scarso impiego di macchine. Nel Regno delle due Sicilie vi erano cantieri navali e simili attività industriali, ma queste erano sorte per iniziativa statale e sostenute dalla politica protezionistica e dall'apporto di capitali stranieri. Di conseguenza in Italia mancava una classe borghese moderna, dinamica, attiva, che desse il via ad un processo di sviluppo. Tuttavia in Lombardia, Toscana e Piemonte, questa fase ebbe inizio, grazie ad un maggior numero di proprietari (grazie alla soppressione dei beni ecclesiastici), alle migliorie apportate al territorio, allo sviluppo delle comunicazioni (ferrovie), alla presenza di una parte dell'aristocrazia progressista e liberale.


SOCIETÀ'

L'arretratezza non si manifesta solamente sul piano economico ma anche su quello civile:

la politica protezionistica non favoriva il libero scambio delle merci, impedendo uno sviluppo economico moderno.

manca una partecipazione attiva alla vita civile da parte del cittadino, che possiede solamente un ruolo di suddito nei confronti del regime dispotico.

la censura impediva il diffondersi delle idee moderne, costrette alla clandestinità o ad essere espresse in modo indiretto.

la borghesia: La classe borghese in Italia è ancora presente in forma embrionale ed accomuna numerosi ceti (imprenditori, commercianti, notai, avvocati, insegnanti, ufficiali) con l'obiettivo comune di eliminare i vincoli dell'assolutismo che impedivano lo sviluppo della società e la formazione di uno stato unitario, che avrebbe giovato all'espansione delle attività produttive.

i valori: Le idee di libertà, progresso e civiltà provenienti dalla Francia e dall'Inghilterra influenzavano anche le classi sociali produttive italiane. In più la dominazione straniera e la frammentazione politica avevano favorito lo sviluppo di un sentimento patriottico.

i ceti popolari: Il cosiddetto quarto stato, composto prevalentemente da contadini, viveva in condizioni di miseria estreme. Le masse popolari, a causa dell'analfabetismo, sono completamente tagliate fuori dalla cultura contemporanea e praticamente estranee all'idea di nazione. L'unica cultura è quella della Chiesa, del resto contraria alle idee risorgimentali. La non partecipazione del popolo al movimento risorgimentale, fenomeno esclusivamente borghese, peserà negativamente sulla vita politica dell'Italia post-unitaria.

IL ROMANZO

Il romanzo era stato, in Europa, il genere letterario predominante, che esprimeva la visione del mondo e i gusti della borghesia, classe ormai dominante. Il romanzo moderno infatti si era affermato per la prima volta in Inghilterra, dove la borghesia era già forte e consolidata.

origini del romanzo:

Le origini del romanzo risalgono agli anni precedenti il 1800: verso la fine del 1700, infatti, la Nuova Eloisa di Rousseau aveva ottenuto un successo straordinario. L'alfabetizzazione, la scolarizzazione e il perfezionamento della stampa favoriscono nel corso del secolo l'ampliamento di un pubblico sempre più popolare: da fenomeno d'élite, la cultura entra a far parte anche delle classi sociali più basse, che ritrovano nelle vicende le loro esperienze di vita narrate così come sono nella realtà.

il romanzo in italia:

Nonostante che il pubblico italiano in breve tempo seppe apprezzare il romanzo, il suo avvento suscitò profonde critiche da parte dei tradizionalisti e dei classicisti. Essi, disprezzandolo, lo consideravano un genere inferiore, e ritenevano pericolosa in campo morale una rappresentazione troppo vivida della realtà. Tali pregiudizi nascevano in primo luogo dal fatto che i generi tradizionali erano considerati perfetti ed intoccabili, e un genere nuovo non poteva essere di pari livello. Ma un tale atteggiamento è sintomo dell'arretratezza culturale, politica ed economica che stagnava nella società italiana. In Italia del resto la classe borghese era rappresentata da un'avanguardia lombarda, e fu questa a prendere le difese del romanzo, facendone  uno dei punti principali della battaglia romantica sviluppatasi a partire dal 1816.

I romantici stessi affermano che il romanzo è un genere inferiore, ma sono anche del parere che uno scrittore di valore può renderlo un genere più "alto". Sarà Manzoni a capire a fondo l'importanza del romanzo, e a dimostrare la pari dignità a confronto con gli altri generi.


il romanzo storico

origini: Lo scozzese Walter Scott aveva fornito un modello di romanzo storico che conobbe grande successo in tutta Europa. A differenza della storiografia, il romanzo storico offriva una visione completa di una determinata epoca, dagli avvenimenti politici alle piccole vicende quotidiane, attraverso una rappresentazione animata dal racconto dei protagonisti.

il successo in Europa: Il romanzo storico ebbe successo proprio per l'interesse da parte del pubblico verso il passato, in opposizione al senso antistoricistico degli illuministi. In più il sentimento nazionale spingeva a ricercare nel passato le origini del proprio popolo. Ma bisogna anche considerare che il romanzo era un genere di consumo, che andava incontro ai gusti della borghesia dell'epoca, la quale ritrovava nella lettura una fuga dal grigiore quotidiano.

in Italia: Il 1827 segna la data in cui il romanzo conosce in Italia la sua fioritura, frutto di un lungo processo di gestazione. Il pubblico, composto da gente comune, gradisce la forma narrativa in una prosa a lui comprensibile , le vicende avvincenti, le ambientazioni affascinanti.  In questo modo, il romanzo storico invade il mercato e ottiene, come si direbbe oggi, un successo di "massa".




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