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La letteratura tedesca - Alto Medioevo (750-1100 circa)

letteratura tedesca



La letteratura tedesca raccoglie l'insieme delle opere letterarie scritte in tedesco, per cui vengono incluse la letteratura austriaca, quella della Svizzera tedesca e quella delle altre isole linguistiche tedesche. Si inscrivono nel campo della letteratura anche le opere che non perseguono in maniera diretta un progetto estetico, ma comunque frutto di particolare rigore compositivo, come gli scritti storiografici, delle scienze sociali, di filosofia, di storia della letteratura inoltre diari ed epistolari.

Le periodizzazioni letterarie sono sempre difficili da delineare. I periodi sono qui ordinati (fin dove sarà possibile) a seconda del loro inizio. In tal modo le interdipendenze tra le varie fasi potranno essere meglio ravvisate.

Alto Medioevo (750-1100 circa)

La letteratura dell'alto Medioevo ha conosciuto solo una diffusione orale e, per tale motivo, è andata quasi del tutto perduta. Affidare alla scrittura dei saperi implicava al contempo, quasi sempre, una trascrizione in latino (per esempio le leggi delle tribù germaniche). L'esistenza 919d39j di un bacino di leggende dell'aristocrazia (canti epici, laudi per il principe, racconti in versi) e di una tradizione lirica (ballate, canzoni d'amore, lamenti funebri, formule magiche) può soltanto essere supposta. Solo per caso ne sono stati registrati dei frammenti negli ambienti monastici. Un esempio ci è fornito dalle formule magiche di Merseburgo (Merseburger Zaubersprüche), due formule di scongiuro che rappresentano l'unica testimonianza scritta della religiosità pagana nell'area linguistica tedesca. La seconda di esse recita:

Phol ende Uuodan uuorun zi holza.| du uuart demo Balderes uolon sin uuoz birenkit.| thu biguol en Sinthgunt, Sunna era suister,| thu biguol en Friia, Uolla era suister;,| thu biguol en Uuodan, so he uuola conda:| sose benrenki, sose bluotrenki,| sose lidirenki,| ben zi bena, bluot zi bluoda,| lid zi geliden, sose gelimida sin



Stando alla lezione piú comunemente accettata e condivisa da Ladislao Mittner: «Phol e Wodan cavalcarono verso il bosco; | si storse allora il piede del cavallo di Balder. | Pronunziò allora parole di scongiuro Sinthgunt e Sunna, sua sorella; | pronunziò allora parole di scongiuro Freyja e Volla, sua sorella; | pronunziò allora parole di scongiuro Wodan, come egli sapeva fare alla perfezione | [contro la] slogatura dell'osso, slogatura con sangue, | slogatura di un membro: | "Osso [torni] ad osso, sangue a sangue, | membro a membro; cosí siano saldamente uniti"».

I primi documenti dell'alto tedesco antico risalgono all'VIII secolo e sono da ricercare in un milieu culturale molto diverso: nel momento dell'impiego della lingua volgare  - è qui possibile il parallelismo tra theudisca lingua e lingua vulgaris: indoeuropeo *teuta < gotico thiuda "popolo" (più il suffisso isk a formare thiudisk, come il latino vulgusvulgaris) - come strumento di evangelizzazione e come ausilio per la comprensione dei testi latini (le glosse): la letteratura tedesca nasce nella Germania centromeridionale in ragione del processo di agguagliamento ortografico e lessicale cui i conventi, anche assai distanti, tesero nella loro opera di traduzione, copiatura e conservazione dei manoscritti.

Gli attivissimi scriptoria di Fulda e San Gallo traghettarono quanto ancora rimaneva della cultura classica oltre il naufragio del Medioevo, come in qualche modo tentò di fare Cassiodoro con il suo vinarium sebbene la filosofia scolastica lesse i classici attraverso le lenti, a volte deformanti, della religione e riprese la teoria, formulata dai padri della Chiesa, dell'«ingiusto possesso», che riconobbe sì agli scrittori pagani una indiscutibile grandezza, ma ingiusta e da armonizzare con la fede.

La prima vera opera in lingua tedesca è ritenuta l'Abrogans, un glossario bilingue latino-tedesco - voluto da Arbeone, vescovo di Frisinga dal 764 al 783 -, che costituisce una raccolta di sinonimi e curiosità linguistiche della tarda romanità. Grande importanza ha l'opera dell'anonimo traduttore del De fide catholica [.] contra Judaeos di Isidoro di Siviglia, che primo provò, intorno al 790-800, a regolare l'ortografia di un tedesco ancora in fieri.

L'epoca di Carlomagno dà nuovo impulso alla cura delle arti e della letteratura (rinascita carolingia): vengono chiamati alla Schola palatina - la scuola, istituita per l'aristocrazia, seguiva gli spostamenti della corte itinerante di Carlo - i maggiori studiosi del tempo, tra cui Alcuino (735-804) e Paolo Diacono (720-799); si raffina il ductus dei copisti, che promuovono la scrittura chiara ed elegante chiamata minuscola carolina; un forte giro di vite, nel tentativo di tenere insieme un impero multiforme attraverso amministratori capaci, viene dato alla scarsa conoscenza che i sacerdoti avevano del latino (Epistola de litteris colendi). L'ampio movimento di riforma culturale, di concezione già preumanista, rallenterà - fino ad arrestarsi del tutto - con i torbidi dinastici che seguirono la morte di Carlomagno.

Sono del IX secolo le due lunghe parafrasi dei Vangeli, lo Heliand (830 ca.), promosso da Fulda, in sassone antico, ancora allitterante, e il Liber evangeliorum di Otfried di Weißenburg (800 ca. - 870 ca.), redatto nei nuovi, precursori versi a rima finale (verso otfriediano). Sempre a Fulda venne effettuata la prima copia della preghiera di Wessobrunn, che ha come oggetto la creazione del mondo, e quella dell'unica canzone epica conservatasi in Germania, la Canzone d'Ildebrando (Hildebrandslied).

La canzone (redatta nell'800 ca.), l'espressione più alta del tedesco antico, è costituita da 68 versi, nei quali compare - forse per un errore di copia - la prima rima a noi nota: accanto ai versi dallo stile rigidamente stichico, caratteristico della poesia delle origini - che faceva corrispondere ad ogni verso una compiuta unità logica: allitterazione, stile stichico, forte accento sulla prima sillaba delle parole rappresentano quanto vi è di tipicamente germanico nella poesia tedesca - si affiancano i versi dalla metrica ad arco, l'enjambement. La storia vede confrontarsi il vecchio Ildebrando - che combatte al fianco del re Teodorico per riconquistare l'Italia occupata da Odoacre - a suo figlio Adubrando, riproponendo in forma estrema il topos narrativo che oppone uomini della stessa stirpe e dello stesso sangue, nel compimento dell'ineluttabile destino di morte, la wurde. Ma in questa che potremmo definire l'ultima canzone epica bifronte affiora già un Dio dai tratti cristiani.

Il Muspilli (825-30 ca.) è una canzone sul giudizio universale, e forma con la preghiera di Wessobrunn un'ideale parabola della dottrina cristiana. Per celebrare la vittoria di Lodovico III sui Normanni, nell'881, fu invece scritta la Canzone di Lodovico, panegirico del re e poesia pagana e cristiana ad un tempo.

Il baricentro della cultura si sposta da Fulda a San Gallo nella seconda metà del IX secolo, dove operarono Notker Balbulus (840-912) - autore della cronaca leggendaria Gesta Caroli Magni e probabile ideatore della sequenza, canto rimato di argomento devoto basato su melodie liturgiche - e Notker Labeo (950 ca.-1022), detto anche Teutonicus, che tradusse e commentò con grande acribia filologica molti autori latini, tra cui Marzia Capella (De nuptiis Mercurii et Philologiae) e Boezio (De consolatione Philosophiae).



Giuramenti di Strasburgo, Codex latinus 9768, f. 13 (Parigi, Bibl. Nat.)

Vene di diglossia scorrono a fondo in questa fase della poesia e della cultura, così strettamente intrecciate al latino, come nei due componimenti tedeschi dei Carmina Cantabrigensia (il De Henrico e l'Invitatio ad amicam) o nella prima poesia d'amore trasmessaci da un altro codice: du bist min, ich bin din: | des solt du gewis sin. | du bist beslozzen | in minem herzen: | verloren ist das sluzzelin: | du muost och immer drin sin (tu sei mio, io sono tua: | di ciò devi esserne certo. Tu sei chiuso nel mio cuore: | perduta è la piccola chiave: | vi dovrai restare per sempre.

L'impero di Carlomagno si era diviso tra i figli Ludovico il Germanico, Lotario I e Carlo i Calvo nell '843, con il trattato di Verdun, che avviava il definitivo distacco tra l'area tedesca e quella romanza (già preannunciata dai giuramenti di Strasburgo, nell'841, dove Ludovico e Carlo - stretta l'alleanza in chiave antilotariana - parlano agli eserciti rispettivamente in francico - Pro Deo amur et pro christian poblo et nostro commun salvament [...] - e in tedesco - In godes minna ind in thes christânes folches ind unsêr bêdhero gehaltnissî [...] - ). Con la dinastia degli Ottoni (919-1024) la Germania diviene il fulcro di una politica divisa tra Bisanzio e Roma, in piena espansione economica e militare. La cosiddetta «risascita ottoniana» è però poca cosa rispetto a quella carolingia, sebbene risalgano a questo periodo il Waltharius e l'Ecbasis.

Accanto alla larga produzione didattica e teologica si affiancano le opere - ripensamento in latino di materiali pagani - di Ekkehard I, di Rosvita, dell'anonimo di Toul e di Tegernsee.

Ekkehard I (909ca.-978) è forse l'autore del Waltharius manu fortis (altri pensa Gerald, il redattore del prologo). Il poema in esametri latini fu scritto intorno al 970 e narra la fuga di Waltherius d'Aquitania e dell'amata Hintgunt dalla prigionia di Attila. L'opera è un rimaneggiamento di una protocanzone germanica perduta e rappresenta, con la sua lingua dalle modulazioni satiriche e burlesche piene di barbarismi, il primo epos con intenti antiepici, il rovesciamento in chiave cristiana dell'etica del combattimento. Agli ideali guerreschi si sostituisce una humilitas colorita di ironia: Waltharius, che pure affronterà i combattimenti mortali previsti dal genere, fugge portando con sé delle canne da pesca.

Nell'XI secolo emergono testi, di carattere prevalentemente parenetico, in precoce medio alto tedesco a distici rimati. Rappresentazioni salvifiche come l' Ezzolied (Cantilena di Ezzo, 1065 ca.), i poemi agiografici, l' Annolied (Canzone di Annone, 1077 ca.), l'epica biblica del Vecchio e Nuovo Testamento (Genesi, Esodo, vita di Gesù), esposizioni dogmatiche, poemi escatologici e mariani anno plasmato questa prima fase della poesia ecclesiastica.

Letteratura tedesca dopo la seconda guerra mondiale (1945-1989)

La Trümmerliteratur, cioè "letteratura delle macerie", è un movimento letterario sviluppatosi in Germania immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale grazie all'opera di un gruppo di scrittori che, dopo il buio del periodo nazista, vuole ridare nuova linfa alla cultura tedesca e costruirla direttamente sulle macerie, materiali e spirituali, che la guerra aveva lasciato dietro di sé.

La Trümmerliteratur è l'espressione di una generazione che ha conosciuto la guerra e che dalle sue macerie vuole ripartire, ma senza dimenticare.

L'epoca della Trümmerliteratur è di breve durata: la si può collocare in un periodo di tempo che va dal '45 all'inizio degli anni '50. Non poteva essere altrimenti: all'inizio degli anni '50 la Germania ha già iniziato la propria ricostruzione. All'Ovest si percepiscono già i primi segni di una ripresa economica grazie anche agli aiuti americani, mentre l'Est viene sempre più inglobato nell'area di influenza sovietica.

Nonostante la sua breve durata, la Trümmerliteratur costituisce un momento fondamentale della cultura tedesca della seconda metà del '900, in quando ha posto le basi per una rinascita culturale e per la formazione di una nuova generazione di intellettuali. Per molti di loro, l'esperienza della Trümmerliteratur è il punto di partenza della propria vicenda letteraria personale.







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