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L'opera di Ludovico Ariosto (testi principali, generi, temi, stile) - Satire, Le commedie

letteratura italiana



L'opera di Ludovico Ariosto (testi principali, generi, temi, stile)

Satire

Nel XVI secolo Ariosto compose sette satire in forma di lettere in versi ad amici e parenti, utilizzando nei capitoli la forma delle terzine dantesche. Ha come modello le Satire e le Epistole di Orazio, che permettevano di toccare vari argomenti senza ordine preciso. L'autore non presenta apparenti connessioni tra i vari argomenti e mescola spunti autobiografici, ricordi e riflessioni generali, propos 424e46e ti con una struttura dialogica: il poeta dialoga continuamente con se stesso, con i destinatari e con interlocutori immaginari. (GENERE) Queste costituiscono un modello fondamentale nell'ambito del nuovo sistema dei generi: in queste domina l'elemento autobiografico che si amplia verso riflessioni morali più generali. (STILE)Il ritmo è prosastico, il linguaggio misto fra aulico, realistico e tono colloquiale, l'atteggiamento è ironico, con rare punte d'asprezza polemica: Ariosto si presenta come tollerante poiché consapevole della comune "follia umana". (TEMI)Le Satire mostrano la realtà contemporanea dell'autore, che accusa la società e suoi membri: importanti sono i temi della condizione dell'intellettuale cortigiano con i suoi limiti alla libertà, l'aspirazione ad una vita quieta ed appartata, lontana dalle ambizioni e dalle invidie della realtà di corte, le attività pratiche del ruolo di ambasciatore e la follia degli uomini che perseguono oggetti vani, fama, successo e ricchezza. Ariosto presenta una visione pessimistica della vita e del suo tempo. Queste sono la chiave per comprendere l'opera dell'Orlando furioso, in quanto si trova l'atteggiamento riflessivo e ironico sulla realtà, che caratterizzerà la sua opera principale.



Le commedie

Tra i compiti di Ariosto vi era l'allestimento di spettacoli per le feste di corte: inizialmente vennero utilizzate traduzioni e adattamenti di testi comici latini, ma in seguito si passò anche all'elaborazione di testi originali in volgare. Ariosto compose cinque commedie, di cui una incompiuta (Gli studenti)ed inaugura la commedia volgare cinquecentesca: pur rivolgendosi a soddisfare i bisogni del pubblico, l'autore mirò ad una dignità artistica, usando come modelli Plauto e Terenzio e tenendo conto anche delle novelle boccaccesche. (GENERE)Queste sono strutturate in un prologo e cinque atti, sono composte in lingua volgare, di cui due in prosa (la Cassaria e i Suppositi) e due in versi di endecasillabi sciolti (il Negromante e la Lena). Le due commedie in prosa saranno successivamente riscritte in versi dallo stesso Ariosto. (TEMI)I temi sono una misto di tutte le tipologie situazionali: prove da superare, amore, equivoci, beffe, ricchezza eccetera.

La Cassaria e i Suppositi costituiscono l'inizio e il modello di tutta la successiva produzione di commedie del Cinquecento. Trattano del conflitto tra i giovani e i vecchi che li ostacolano, giovani, però, aiutati dai servi. La trama è complicata ma ha sempre un lieto fine, la scena si colloca in ambienti borghesi e cittadini. Dalla prosa Ariosto passa al verso con il Negromante e la Lena che presentano un carattere realistico, dove Ariosto insiste sul tema amoroso e sul tema dell'interesse economico. Le prime due commedie seguono negli ambienti e nei personaggi il modello latino, mentre le altre due mettono in scena situazioni e personaggi tipici dell'età contemporanea. Gli Studenti  rimane un'opera incompiuta; ambientata nel mondo universitario, fu successivamente completata in modo diverso dal fratello Gabriele (L'imperfetta) e dal figlio Virgilio (La scolastica).

La Cassaria

È considerata la prima commedia regolare del teatro italiano e, benché il titolo e la trama ricalchino quelli di alcune commedie di Plauto e Terenzio, è invenzione originale di Ariosto. È una commedia in cinque atti, scritta nel XVI secolo ed ambientata in una città greca. Questa è caratterizzata dalle trovate astute dei servi e il titolo è dovuto alla cassa che si trova al centro dell'intrigo.

I Suppositi

Commedia scritta nel XVI secolo, la trama si fonda su una serie di scambi di persona e sugli equivoci che ne nascono. La grande novità è l'ambientazione della commedia, Ferrara e tanti altri riferimenti a realtà e luoghi cittadini ben noti agli spettatori, che potevano vedere riflesso sul palcoscenico il mondo a loro familiare.

Il Negromante

Commedia d'intreccio in cinque atti, composta nel XVI secolo, è ambienta a Cremona. Lo scopo di Ariosto era di prendere in giro le credenze irrazionali e la magia, con la narrazione delle vicende di un mago, in realtà un impostore.

La Lena

Questa è frutto della maturità del poeta ed è la commedia più felice di Ariosto; mostra alcuni motivi derivanti dalla tradizione latina e altri derivanti dalla novellistica volgare (come il Decameron di Boccaccio), fu composta nel XVI secolo ed ebbe come ambientazione Ferrara. La storia è improntata su una fabula amorosa a lieto fine e insiste sul tema dell'interesse economico, rappresentato dalla ruffiana che dà il titolo all'opera.




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