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ALTRI DOCUMENTI
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IL TEATRO DALLE ORIGINI AL '500
In Gran Bretagna il dramma liturgico nasce nelle chiese verso il X secolo.
Mystery plays dal '200 al '400.
Saint's Plays.
Morality Plays (es. Everyman) '300-'500.
Interludi e spettacoli privati.
Spazi teatrali (dalla chiesa, al sagrato, ai carri, alle piazze).
Altri spazi (ex teatri antichi ormai smantellati, playhouses, locande, sale dei palazzi nobiliari).
Influenza dei classici greci e latini ( Plauto, Sofocle, Terenzio, Seneca).
IL TEATRO ELISABETTIANO PARTE 1
Comprende il regno di Elisabetta (1558-1603), di Giacomo I (1603-1625) e di Carlo I (1625-1649). Inizia nel 1576, con la costruzione del primo teatro pubblico: The Theatre, e finisce nel 1642 con la chiusura dei teatri da parte dei puritani.
E' diviso in 3 fasi:
Prima fase con gli University Wits (Kyd, Lyly, Peele, Nashe, Lodge, Greene, Marlowe).
Seconda fase detta Giacomiana, col passaggio del secolo, fase di disgregazione dei valori. (autori: Webster, Chapman, Heywood, Johnson). Le opere di Shakespeare raggiungono il loro Massimo splendore.
Terza fase, sotto Carlo I, fase di rassegnazione e di ricerca di nuovi equilibri. C'è l'influsso dello scetticismo di Montaigne, della tragedia Senechiana di orrori e vendette. (autori: John Ford)
Il teatro Elisabettiano ignora le regole classiche, mescolando comico e tragico, ignora anche le unità di tempo, luogo e azione, caratteristica ripresa dai miracle e morality plays. L'argomento è trattato da Philip Sydney nella sua "defenso of poetry" del 1595. Ciò che conta è la conservarzione di un ordine armonico che rispecchia quello della natura e della società.
Censura dei testi:
Con la riforma di Enrico VIII fu necessario controllare in particolare l'esuberanza del pubblico e la moralità degli spettacoli (finchè il teatro rimase sotto il controllo della chiesa non ce n'era stato bisogno). Nel 1543 viene nominato il Master of the revels (sovrintendente agli spettacoli). In seguito sotto Elisabetta il Revels office doveva registrare e controllare anche le compagnie e non solo i testi. Nel 1547 viene effettuato un censimento delle compagnie, che dovevano essere protette da un nobile di cui portavano il nome e la livrea, e dirette in genere da un impresario (ad esempio Burbage, che nel 76 costruisce il primo teatro pubblico, The Theatre, e ospita la compagnia dei Leicester's men).
Henslowe: proprietario dei teatri Fortune, Hope e Rose. Il suo diario contiene informazioni fondamentali sugli spettacoli del tempo.
Composizione dei testi: era affidata ad un drammaturgo, che spesso era un attore o un gruppo di attori che avevano unito i propri sforzi e diviso il compenso.
Stampa dei testi: non era conveniente perché non c'era diritto di autore (alcuni stenografi addirittura si nascondevano nel pubblico per rivendere le opere ad altre compagnie).
Diritto di editore: ci si poteva iscrivere al registro della corporazione degli stampatori (Stationer's register), fonte principale di date e titoli dei drammi che ci rimane.
Teatro pubblico:
Era di proprietà di un impresario o di azionisti, aperto ad ogni ceto sociale. Era richiesto un piccolo pagamento ( un penny). Era costruito come un'arena da combattimento, infatti a volte veniva usato per questi spettacoli. La platea poteva ospitare fino a 3000 persone. Ladri, delinquenti di ogni genere vi si ritrovavano. Alcuni spetattori sedevano sul palco per mettersi bene in vista. I teatri erano anche detti Playgrounds
The Theatre: costruito a Shoreditch, nord-est della città.
The Curtain, The Fortune, The Redbull: nord della città.
The Rose, The Swan, The Globe, The Hope: sulla riva destra del Tamigi, a Sud.
Struttura: era squadrata come i cortili delle locande su cui sorgevano, o circolare come le antiche arene.
Vi erano uno o più ingressi verso le parti superiori. Dietro al palco vi era uno spogliatoio (tiring room),e sopra una balconata. Sul palco c'era una piattaforma usata per apparizioni e sparizioni, deltta "hell" inferno. Sopra al palco c'era una zona coperta detta "Heaven" cielo, da cui si calavano oggetti e persone. Il palco e le gallerie erano coperti, la platea scoperta.
Teatro privato
St. Paul's, Blackfriars 1 e 2, Whitefriars, Phoenix, Salisbury Court. Possedevano grandi sale rettangolari ed il prezzo era maggiore. Erano sfarzosi e ben illuminati. Il Blackfriars era un ex monastero divenuto proprietà dei King's Men (in cui recitava Shakespeare). Vi era un trono dal quale il sovrano assosteva all'azione, che era tutta rivolta a lui.
Messa in scena:
La scenografia era molto scarna, ma grazie all'iconografia tradizionale il pubblico riconosceva facilmente i luoghi ed i personaggi (figure bibliche o storiche, vizi e virtù, angeli e demoni). Ad esempio per recitare Giuda bastava una parrucca rossa, per la madonna una veste azzurra.
Troviamo un elenco degli oggetti usati in scena nel diario di Henslowe e nei registri del Revel's office.
In alcuni casi venivano cuciti costumi per particolari personaggi, come Robin Hood.
Le luci erano torce e candele nei pubblici, luci colorate nei privati.
La musica era suonata da musicisti che avevano un angolo riservato nei privati, mentre si sitemavano negli spogliatoi o in galleria (music room) nei pubblici.
Le compagnie e gli attori:
Prima licenza: ai Leicester's Men nel 1574. Gli spettacoli potevano essere recitati solo con il permesso del Master of The revels, ma non durante le festività religiose o in periodi di epidemia.
I ruoli femminili erano recitati dai ragazzi più giovani, fino al 1660.
Leicester's Men: Ne fa parte Burbage, per questa compagnia costruisce The Theatre. In seguito vi recita anche suo figlio Richard, attore di successo (Hieronimo in The Spanish Tragedy).
Sussex's Men: Sotto direzione di Henslowe, è attiva al Rose.
Lord Strange's Men: Vi recita l'attore Christopher Beeston.
Queen's Men: Ruota attorno a Robert Wilson e Richard Tarlton, che improvvisavano le loro battute. Tarlton interpretava anche il ruolo del clown ed era il favorito della regina. Forse Shakespeare scrisse pensando a lui alcune parti comiche delle sue opere. A tarlton successero Armin e Kempe. Kempe fu un abile improvvisatore e clown, Armin era allievo di Tarlton.
Admiral's Men: Formati attorno all'attore Edward Alleyn, si trasformano in Prince Henry's Men. A causa di un incendio del teatro in cui operava, The Fortune, cessò la sua attività.
Pembroke's Men: Recitano allo Swan.
Chamberlain's Men (poi King's Men): Fondata da Richard Burbage, recita al Theatre, al Globe e al Blackfriar's.
Queen Anne's Men: Nata dalla fusione di due compagnie itineranti.
Prince Charle's Men: Costituita da Alleyn.
Queen Henrietta's Men: Lavora al Phoenix.
Il pubblico:
Al tempo esistevano 4 classi sociali principali:
Aristocratici (nobili, gentiluomini), Cittadini (mercanti, scrivani, manufatturieri), Piccoli proprietari terrieri, Artigiani/manovali. Il pubblico quindi era misto.
I teatri erano attivi dalle 2 alle 6 di pomeriggio, esclusa la domenica. Il pubblico vi si recava a piedi o in carrozza, creando traffico e disordine. C'era un solo ponte che portava a Bankside, e alcuni preferivano andare in barca pagando. Giunti a teatro gli spettatori non erano calmi: mangiavano, bevevano, fumavano, controbattevano agli attori e partecipavano attivamente allo spettacolo. Gli attori dovevano superare gli schiamazzi con la loro voce.
IL TEATRO ELISABETTIANO PARTE 2 - UNIVERSITY WITS
Sono studenti universitari che avevano studiato e scritto per il teatro, ed erano venuti a contatto con il teatro classico e italiano. Ricordiamo Lyly, Peele, Lodge, Greene, Nashe, Marlowe, Kyd, Wilson.
Christopher Marlowe
Le notizie sulla vita e sulle opere sono scarse e controverse. Secondo il registro della chiesa di San Giorgio di Canterbury fu battezzato nel 1564, figlio di un calzolaio, di famigia abbastanza agiata. Il suo nome ricompare 14 anni dopo in occasione dell'ammissione alla King's school di Canterbury grazie ad una borsa di studio. Studiò retorica e dialettica, grammatica latina e autori latini. Ebbe una buona formazione religiosa. Nel 1580 si trasferisce a Cambridge grazie ad una borsa di studio per coloro che volessero portare avanti gli studi religiosi e prendere gli ordini. Marlowe ne approfittò per continuare gli studi classici, ma le sue lunghe assenze insospettivano gli organi della scuola, soprattutto dal momento che riuscì ugualmente ad ottenere il Master of Arts grazie alle pressioni esercitate dal consiglio privato della regina. Le autorità si accanivano contro di lui anche perché dopo aver sfruttato la borsa di studio non prese gli ordini. Evidentemente fu impiegato in un'attività di controspionaggio contro i cattolici. Del resto in quel periodo c'era grande timore nei confronti di possibili intrighi e cospirazioni contro la sovranità. Nel 1592 fu arrestato insieme a Kyd per eresia e ateismo ma fu liberato. Nel 1593 mentre si trovava in una taverna scoppiò una rissa e fu ucciso. Ancora oggi ci si chiede se fu una casualità o un omicidio politico.
Le opere
Tradusse gli Amores di ovidio in distici rimati, e il primo libero della Pharsalia di Lucano in blank verse. Il conflitto fra Cesare e Pompeo narrato nella Farsalia contiene temi sviluppati in opere successive. Attingendo dai classici compone Hero and Leander, poemetto che mescola elementi comici e tragici.
Tra le tragedie compose "La tragedia di didone, regina di Cartagine", col contributo di Nashe che probabilmente si limitò a darla alel stampe. La tragedia ha legami con Virgilio e Ovidio.
Compose "Tamerlano il grande" opera che lo rese famoso. E' l'ascesa al potere di un pastore che pur disprezzando gli dei diventa un grande sovrano, compie violenze e massacri ed ebbro di potere sembra infrangere completamente l'ordine tanto caro alla società elisabettiana. L'opera richiama un forte gusto per l'esotico. Quando Marlowe giunse a Londra da poco erano sorti i primi teatri e la sua opera riscosse un grande successo. L'attore che interpretava il Tamerlano era Alleyn.
Dopo il Tamerlano compose L'ebreo di Malta, databile 1589-90, anche se appare nello Stationer's Register solo nel 1594. L'edizione più antica pervenutaci è quella in quarto curata da Heywood e stampata nel 1633. Si parte da una dimensione standard del foglio. Se la pagina è ottenuta piegando in due il foglio, si dice che la stampa è in folio, se si piega in quattro allora si ha l'edizione in quarto, si passa poi al in ottavo, all' in sedicesimo, e così via). La differenza di tono fra i primi due atti e gli ultimi tre ha fatto pensare ai critici che l'opera dosse gravamente corrotta, ma studi recenti hanno preso in analisi la commistione di elementi comici e drammatici e le cadute di tono proprie del teatro dell'epoca, e l'hanno riconosciuta rispettosa dello stile di Marlowe. E' la tragedia di un ebreo, Barabba, ossessionato dall'accumulo di denaro, che impersona la "policie", cioè la capacità di manocrare il destino altrui utilizzando l'intelligenza e la furbizia in maniera negativa. La sua figura sembra richiamare il "vice" dei morality plays. L'aspetto è caratteristico: veste nera, capelli arruffati, naso grosso. Importante la presenza di Machiavelli inteso all'inglese. Barabba fu interpretato da Alleyn. Suscitò scalpore la vicenda del medico ebreo Lopez, accusato di aver attentato alla vita della regina e giustiziato nel 1594, forse a causa del successo dell'opera.
Dopo l'Ebreo di Malta compose Il massacro di Parigi, un altro grottesco dramma di sangue, che trasse successo anche dal diffuso anti-cattolicesimo condiviso dal pubblico. Marlowe deve aver ricavato informazioni dalle notize che giungevano da Parigi. Ci è giunta solo un'edizione in ottavo non datata. Nell'opera spicca la figura del duca di Guisa e narra gli avvenimenti a partire dal massacro degli Ugonotti fino alla morte di Enrico III.
Edoardo II: è incerta la paternità di quest'opera, perché se da un lato rispetta i canoni di Marlowe, con la descrizione di scene violente, allusione alla policie e a relazioni omosessuali, dall'altro presenta la figura di un re debole e di molti personaggi analizzati psicologicamente, cosa che non avveniva in altre opere.
Dottor Faustus: possediamo due edizioni in quarto che rappresentano sembrano ricostruire abbastanza bene la tragedia originale. Non è un morality play, perché non coglie la bontà e la verità del sistema religioso, ma solo la rovina in cui cade il protagonista, per la sete di una conoscenza superiore.
La cosiddetta Revenge tragedy è una tragedia il cui motivo dominante è la vendetta e il suo svolgimento, che causa la morte degli assassini e a volte persino quella del vendicatore. Questo filone si apre verso il 1587 con la Tragedia spagnola di Kyd e conosce il suo massimo splendore fino ai primi del 1600, per poi andare oltre. E' una tragedia di vendetta anche il Tito Andronico di Shakespeare. Il vendicatore era visto a volte come eroe positivo, altre volte come negativo e machiavellico, forse a causa dei diversi atteggiamenti assunti dagli elisabettiani riguardo la vendetta. L'insegnamento della chiesa infatti lasciava la vendetta a dio, mentre gli antichi codici d'onore la consideravano un diritto e un dovere. Rispetto al medioevo il potere era passato pian pian nelle mani del parlamento, quindi non c'era più l'idea di una decisione divina proveniente dal sovrano, inoltre la giustizia era amministrata da diverse corti piuttosto lente ad agire, quindi i cittadini perdevano via via la fiducia nella giustizia. Nella tragedia di vendetta il vendicatore muore sempre, perché è solo uno strumento per ristabilire l'ordine che era stato turbato dagli assassini. Le caratteristiche fondamentali sono: spettri, assassini,tentativi di vendetta, pazzia reale o simulata, eccidio finale.
Thomas Kyd (1558-1594)
Sappiamo poco della sua vita. Era figlio di uno scrivano e amico di Marlowe, insieme al quale venne imprigionato ed accusato di ateismo. Fu un grande lettore di Seneca e svolse attività di traduttore. Oltre alla Spanish Tragedy forse scrisse anche la tragedia Soliman and Perseda, e un Ur-Hamlet che potrebbe essere tra le fonti di Shakespeare.
Da Seneca Kyd riprese l'atmosfera cupa e ansiosa, il tema della vendetta, il fantasma in scena e la capacità di creare effetti orrorifici. La tragedia spagnola è pervasa da un senso di sfiducia nella giustizia terrena e divina, e propone temi come la ribellione e la vendetta umana, prima di allora mai esplorati. All'inizio l'indecisione del giudici infernali su dove mandare Horatio propone una totale sfiducia per la giustizia dopo la morte.
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