Biografia Albert Camus - Indice

Camus e Sartre a confronto

Introduzione

Albert Camus è stato un importante romanziere, drammaturgo, saggista e giornalista; è ritenuto uno dei maggiori esponenti dell'esistenzialismo francese.

Questo autore ha lasciato incompiuto un romanzo autobiogr 646i81g afico intitolato "Il primo uomo", pubblicato solo nel 1994; egli scrisse della sua vita dopo il 1935 su alcuni quaderni, che furono pubblicati tra il 1962 e il 1964 con il titolo "I taccuini".

Biografia

Dalla nascita alla laurea

Albert Camus nacque a mondovì, in Algeria, nel 1913 da una famiglia francese poverissima, infatti, il padre Lucine Camus, d'origine Alsaziana, era un'operaio agricolo e la madre, d'origine spagnola, svolgeva servizi domestici presso alcune famiglie. Camus nacque appunto in Algeria, poiché essa era un possedimento della Francia fin dal 1834, questa nazione ottenne l'indipendenza nel 1962, dopo otto anni di scontri armati.

Il padre di Camus morì nel 1914 a causa di una ferita alla testa, riportata combattendo nella battaglia della Marna , durante la prima guerra mondiale, "per servire un paese che non era suo", come lo stesso Camus annota nel suo ultimo romanzo "Il primo uomo".

Dopo la morte del padre, la famiglia di Camus si trasferì ad Algeri, nel quartiere di Belcourt. Qui Albert Camus trascorse la sua infanzia stando a contatto con la realtà sociale del sottoproletariato arabo, "che gli lascerà un ricordo indelebile e che ritroviamo al centro di molti suoi scritti", attesta Franco Cuomo[1].

Dal 1918 fino al 1923 frequentò la scuola comunale, dove colpì per la sua intelligenza il maestro Jean Grenier, che lo seguì attentamente consentendogli di ottenere una borsa di studi per poter frequentare il "Liceo Bugeaud" d'Algeri.

S'iscrisse alla facoltà di filosofia nell'università d'Algeri, ma, nonostante fosse stato colpito dalla tubercolosi, proseguì privatamente gli studi sotto la guida del professor Jean Grenier.

Nel 1933 Camus sposò Simone Hiè, poco tempo dopo i due si separarono.

Albert Camus aderì nel 1934 al partito comunista,da cui si allontanò pochi anni dopo, impegnandosi a diffondere le idee del manifesto marxista tra la popolazione Araba; nel 1935 fonda il "Tehatre du travail".

Nel 1936 si laureò in filosofia, presentando una tesi su "metafisica cristiana e neoplatonismo", rispettivamente sugli studi cristiani riguardo l'essere e ai suoi bisogni primi, e su una corrente filosofica, sviluppatasi attorno al secondo secolo dopo Cristo , che riprese e rivide le  tematiche del pensiero, elaborate secoli prima da Platone, i principali esponenti furono Ammonio Sacca e Plotino.

Dal 1937 al 1945

L'anno successivo fu assunto da Radio Algeri come attore, mentre egli iniziò a pubblicare i suoi primi saggi e romanzi.

Divenne redattore al giornale "Alger Republicain"e cominciò a denunciare, come cronista, lo sfruttamento degli arabi, dei nord- africani in Francia.

Espose e diffuse il suo pensiero apertamente anti-nazista, ma non fu accettato come volontario per la seconda guerra mondiale, perché venne ritenuto troppo debole di salute.

Nel 1940 Camus si risposò con Francine Faure e con l'appoggio di Pia Pascal divenne giornalista nel "Paris Soir", prestigioso quotidiano parigino, da cui si allontanò pochi mesi dopo, perché lo ritenne collaborazionista con il regime nazista che aveva invaso la Francia.

Camus trascorse un anno in Algeria, ma a causa della sua salute, ritornò in Francia, dove aderì al movimento della resistenza francese, occupandosi del giornale "Combat" che veniva stampato clandestinamente.

Dopo la liberazione della Francia, avvenuta il 4 agosto 1944, Camus assunse ufficialmente con l'amico Pascal Pia, la direzione del giornale "Combat", divenuto legale, e l'anno successivo pubblicò un'inchiesta sulla repressione della rivolta Algerina attuata dai francesi; il 5 settembre dello stesso anno la moglie partorì due gemelli, che furono chiamati Jean e Catherine.

Diede inizio ad una nuova collana di libri per la casa editrice "Gallinard", con cui collaborava già da tempo.

Dal 1946 al gennaio 1960

Nel 1946 visita gli Stati Uniti, ove tenne numerose conferenze sulla letteratura.

Iniziarono ad essere rappresentate a teatro le sue opere, che riscossero un discreto successo.

Nel 1952, Camus si dimise dall'UNESCO, un'organizzazione dell'ONU che si pone come principale obbiettivo quello di contribuire alla pace e alla sicurezza mondiale, incoraggiando la cooperazione tra le nazioni per mezzo dell'educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione, poiché la Spagna, governata dal regime dittatoriale di Franco, ne divenne membro; l'anno successivo si schierò contro la Russia nelle sommosse di Berlino.

Ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1957, i discorsi che pronunciò a Stoccolma dopo aver ritirato il premio, furono pubblicati l'anno successivo con il titolo "Discorsi di Svezia".

Nel 1959, per motivi di salute, rifiutò la direzione della "Comédie Francaise", l'unico teatro nazionale sovvenzionato dallo stato, chiamato anche "Maison de Moliere", offertagli dal Ministro della cultura francese.

Il 4 gennaio 1960, a soli quarantasei anni, camus morì a Villeblevien, presso Yonne, in un gravissimo incidente stradale.

L'esistenzialismo e l'assurdo di Camus

L'esistenzialismo nacque in Francia attorno al 1940, si tratta di una corrente filosofica e letteraria incline ad una visione pessimistica della vita, ebbe come principali esponenti K. Jaspers, M. Heidegger, Jean Paul. Sartre, G. Marcel, M. Merleau Ponty, N. Abbagnano.

Nelle proprie opere Albert Camus rivela le sue riflessioni esistenzialiste riguardo alla vita, infatti, l'autore cerca una giustificazione all'esistenza, ma senza riuscire a trovarla, perciò l'uomo di camus diventa estraneo a se stesso.

La ricerca, svolta nei romanzi "L'uomo in rivolta" e "La Peste", conduce il romanziere francese a scoprire che ogni uomo può far emergere il significato dell'esistenza in questo mondo dominato dal non senso, solo ribellandosi.

Camus conduce una riflessione esistenzialista presentando inizialmente una predilezione per i temi della solitudine e della morte che lentamente si trasformarono in quelli della speranza e della solidarietà umana, poiché gli riteneva possibili soluzioni al dramma dell'assurdo.

Le sue opere esprimono l'inquietudine e la realtà della società, Camus critica il totalitarismo comunista, ritenendo che esso si limitasse a proporre solo una meta futura, senza preoccuparsi di rimediare le sofferenze presenti, per il drammaturgo, che non apparteneva a nessuna fazione politica, "la loro scusa è la terribilità di questa epoca. C'è in loro qualcosa che aspira alla servitù", scrive in privato lo scrittore.

Camus cerca una libertà contro il potere, come quella descritta nel suo libro "Il mito di Sisifo", in cui il protagonista "nega gli dei e solleva i macigni"[2].

Nella realtà delle abitudini quotidiane, " la sveglia, il tram, le quattro ore di lavoro, la cena, il sonno."[3], Camus arriva considerare il suicidio, giungendo alla conclusione che la vita è come una partita già decisa e che abbandonarla significa perderla, l'impegno di un uomo per la sua dignità consiste "in una guerra in cui, comunque, è già vinto"[4].

In questa situazione si sviluppa l'assurdo di Camus, cioè mantenere fede a se stessi pur davanti al niente, il niente è la realtà, che è inutile. Secondo l'autore "l'assurdo è la ragione lucida che accetta i propri limiti [.]. Sapersi mantenere su questa cresta vertiginosa, ecco l'onestà; il resto è sotterfugio[5]". Però l'assurdo non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, esso nasce dallo spirito umano e può essere spezzato solamente dalla morte, è "alla luce del destino mortale, CHE appare l'inutilità. Nessuna morale, nessuno sforzo sono giustificabili a priori davanti alla sanguinante matematica che regola la nostra condizione[6]".

Per Camus è compito dell'uomo riconoscere il sentimento dell'assurdo che guida la vita; l'essere umano ha il compito di distendere le strade per giungere alla salvezza.

Nell'opera"il mito di Sisifo", l'autore critica l'esistenzialismo arrivando ad una conclusione: "L'esistenza è buona, malgrado tutta la sua assurdità"[7].

"La libertà non è che una possibilità di essere migliori", è per questo che Camus si impegna a ricercare il senso della vita nell'assurdo, benché "l'assurdo non libera: vincola"[8].

Camus e Sartre a confronto

Jean-Paul Sartre, nato a Parigi il 21 giugno 1905, fu uno dei maggiori esponenti dell'esistenzialismo, che durante la sua vita ebbe numerose divergenze con Albert Camus, benché entrambi appartenessero alla stessa corrente letteraria - filosofica, nota come esistenzialismo. Le loro opinioni differivano nelle convinzioni politiche, nell'ateismo e anche nella considerazione dell'assurdo.

Per quanto concerne le opinioni politiche Sartre condivideva le idee del partito marxista, poiché era convinto di poter ottenere un reale miglioramento delle condizioni di vita, tanto che venne accusato di"ultrabolscevismo"[10], al contrario, come già scritto, Camus si discostò dal comunismo; Sartre criticava acremente il capitalismo occidentale, e per questo motivo rifiutò nel 1964  il premio Nobel per la letteratura che il suo collega ricevette nel 1957.

Entrambi gli scrittori francesi scelsero l'esistenzialismo ateo, Sartre affermava che "se Dio esiste, l'uomo è nulla; se l'uomo esiste.Dio è morto"[11], mentre per Camus "se dio esiste, tutto dipende da lui, e noi non possiamo niente contro la sua volontà. Se non esiste, tutto dipende da noi"[12].

Sartre pone come punto di partenza della sua ricerca il concetto d'intenzionalità della coscienza, nozione che camus non porrà mai al centro dei suoi scritti, che lo porterà fino a delineare le linee dell'esistenzialismo e dell'assurdo. L'esistenzialismo di Sartre è guidato dalla coscienza e, al contrario di camus, pone l'assurdo come meta, nella ricerca del significato dell'esistenza.

Per Sartre neanche il rapporto con le persone sfugge all'assurdità dell'esistenzialismo, infatti, l'uomo si assimila alle cose e il rapporto tra le persone è fatto da una mutua trasformazione in oggetto.

Conclusione

"Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando di essere solo un uomo"[9.], così Albert Camus descrive se stesso, come scrittore e come uomo impegnato per quasi tutta la sua vita per la difesa dei diritti dell'uomo, tanto che divenne membro dell'UNESCO.

[1] A. camus, Caligola, Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani, Sanzogno, Etas s.p.a., Farigliano (CN), IV edizione "tascabili Bompiani" gennaio 1986, tradotto da Franco Cuomo dall'edizione in lingua originale del 1941, pp 75 - 79.

[2] A. Camus, Il Mito Di Sisifo

[3] Parole di A. Camus

[4] A. Camus, Il Mito Di Sisifo

[5] A. Camus, La Peste

[6] A. Camus, Il Mito Di Sisifo, Bompiani, Milano 1996, p 18

[7] A. Camus, Il Mito Di Sisifo, frase conclusiva

[8] A. Camus, La Peste

[9] A. Camus

[10] M. Ponty,  Le Avventure Della Dialettica

[11] J. P. Sartre, Il Diavolo E Il Buon Dio

[12] A. Camus,  La Peste

Bibliografia

A. camus, Caligola, Gruppo editoriale Fabbri,Bompiani,Sanzogno,Etas s.p.a.,Farigliano (CN), IV edizione "tascabili Bompiani" gennaio 1986, tradotto da Franco Cuomo dall'edizione in lingua originale del 1941, pp 75 - 79

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