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Le "Rime Petrose" di Dante Alighieri
Sono componimenti che Dante produsse verso la metà degli anni '90 (1295 - 1296) e che così furono chiamati perché sono incentrati su una figura femminile chiamata Madon 424e42e na Petra (senales, cioè nome fittizio per celare l'identità della vera donna amata, potrebbe in realtà rappresentare la Filosofia) che viene presentata come dura, insensibile, refrattaria all'amore del poeta.
Vi ritroviamo alcuni aspetti tipici del Genere Parodico:
_ La dama è rappresentata in termini concreti, reali, materiali;
_ Vi è la totale mancanza di sublimazione e idealizzazione della donna;
_ Il tipo di Amore che il poeta prova, caratterizzato esclusivamente come sensazione fisica e carnale.
_ La violenza con cui il poeta si rivolge alla dama, desiderando che lei provi lo stesso dolore che prova lui non essendo corrisposto, con un forte desiderio di vendetta.
Le scelte formali - stilistiche che adotta il poeta riscontrano questa violenza:
_ Ricerca di suoni aspri e disarmonici soprattutto in sede di rima;
_ Utilizzo di termini sia rari che espressivi, concreti, materiali;
_ Rime strane, insolite, preziose;
_ Struttura sintattica non piana, ma articolata in subordinate con numerosi iperbati e anastrofi (inversioni).
Questo stile riprende in parte i caratteri del Tobar Clus provenzale, e si ritrova nei versi finali de "L'Inferno" della "Divina Commedia" che per questo vengono chiamati "rime aspre e chiocce".
Questa serie di canzoni è un esempio di come i poeti medioevali, di cui Dante è il maggiore esponente, sapessero adeguare il proprio stile ai contenuti che volevano esprimere e non viceversa.
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