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Se questo è un uomo

letteratura



SCHEDA PER LA RECENSIONE DI UN LIBRO


AUTORE: Primo Levi  TITOLO DEL LIBRO: Se questo è un uomo EDITORE: Einaudi LUOGO E DATA DI EDIZIONE: 1947


GENERE DEL LIBRO: romanzo storico-autobiografico


La narrazione è ambientata nel lager di Monowitz, vicino ad Auschwitz (Germania), nel periodo della seconda guerra mondiale; più precisamente tra il febbraio 1944 e il gennaio 1945. (Il romanzo inizia con la cattura di Primo Levi da parte della milizia fascista nel 13 Dicembre 1943)


TRAMA Il libro "Se questo è un uomo" narra la prigionia di Primo Levi nel lager di Monowitz, nei pressi di Auschwitz, fino alla liberazione del campo di concentramento da parte dell'armata russa nel 1945 La vicenda inizia la notte del 13 dicembre 1943, quando Levi venne sorpreso sulle colline torinesi, insieme ai suoi compagni, da un reparto della milizia fascista. Dopo averci narrato come venne catturato dai fascisti e condotto nel campo di concentramento di Fossoli, e dopo averci descritto, attraverso pagine altamente drammatiche, come gli ebrei internati nel campo accolsero l'annuncio della deportazione, Levi affron 343c22d ta la descrizione del viaggio che lo condurrà, in un convoglio composto da dodici carri, chiuso dall'esterno e in cui si affollavano uomini, donne e bambini, dalla piccola stazione di Carpi, in Italia, ad Auschwitz, nell'alta Alesia. Giunti a destinazione, il meccanismo dell'annientamento si mette subito in moto: è il primo episodio di una lunga serie di eventi simili il cui unico scopo è quello di giungere, per gradi, alla totale eliminazione dei deportati. Coloro che sono in grado di essere utilizzati come mano d'opera fino allo sfruttamento completo di ogni risorsa umana, vengono condotti ai campi di lavoro; tutti gli altri, vecchi, inabili, bambini, invece inviati alle camere a gas. Gli "abili", caricati su un carro, vengono trasportati nel campo di lavoro che è stato loro assegnato. Spogliati, rivestiti con casacche a righe, e zoccoli, tatuati sul braccio sinistro con il numero di matricola che d'ora in avanti sostituirà il loro nome, si trasformano da uomini in "Häftlinge", cioè in prigionieri. Da questo momento il nome di Primo Levi sarà 174517. La narrazione prosegue addentrandosi, e descrivendo le abitudini di quell'inferno, che è la vita in un Lager. Tutti gli internati vengono trasferiti ogni giorno presso una fabbrica di gomma, chiamata la Buna, e sotto la sorveglianza di un Kapò, svolgono un lavoro massacrante. Ben presto i più deboli soccombono alle malattie e alle privazioni. Anche Levi, trasportando un carico pesante, cade e si ferisce un piede. Quella stessa sera si presenta all'infermeria, la Ka-Be, dove resterà per una ventina di giorni. È proprio qui che l'autore assiste  alla sbrigativa procedura con cui le SS, prescelgono coloro da inviare alle camere a gas.



Viene quindi destinato ad un altro Block, dove ha la fortuna di incontrare Alberto, il  migliore amico che si è fatto al campo, con cui poi condividerà il privilegio di essere assegnato al Kommando chimico.

Poco tempo dopo dovrà sostenere un prova per poter essere ammesso al laboratorio di chimica del campo. Miracolosamente, nonostante la soggezione provocata dall'esaminatore, il dottor Pannwitz, Levi riesce a superare l'esame. Rimarrà aggregato al Kommando chimico, ma passeranno diversi mesi, contrassegnati da sempre nuovi patimenti e da un'altra selezione, prima che entri a far parte, insieme ad altri due prigionieri, uno belga e l'altro rumeno, del laboratorio e possa cominciare a nutrire la speranza di superare il suo secondo inverno nel campo.

Nel frattempo hanno inizio i bombardamenti alleati sull'Alta Alesia, anche la fabbrica di gomma viene colpita, tutto fa presagire come prossima la catastrofe del Terzo Reich, ma non per questo il ritmo di lavoro dei prigionieri subisce un rallentamento o le loro sofferenze diminuiscono. Nel frattempo il fronte russo si  avvicina e il Lager viene evacuato. Nel campo rimangono solo circa ottocento ammalati, tra i quali anche l'autore poiché colpito dalla scarlattina, abbandonati a se stessi, senza cure e senza cibo e acqua. Levi è tra i pochissimi che riesce a sopravvivere e le ultime pagine del libro, scritte sotto forma di diario, ci danno la cronaca di ciò che accade in questi terribili dieci giorni, dal 19 al 27 gennaio 1945 data della liberazione.


PERSONAGGI: Nel libro vi sono molte comparse di personaggi, ma Levi divide questi ultimi in due categorie: i salvati e i sommersi, dedica a questa distinzione un intero capitolo portando diversi esempi. Fra quelli della prima categoria: l'ebreo galiziano Schepschel che riesce a sopravvivere grazie ad espedienti di ogni genere e piccoli traffici; l'ingegnere Alfred L. che attraverso una laboriosa ostentazione di prosperità riesce a conquistarsi un posizione di rispetto; l'energumeno Elias Lindzin, che, nonostante la sua statura, possiede una notevole forza fisica, che lo rende fisicamente indistruttibile e il giovane Henri, che, avendo capito i tre metodi per sopravvivere (sapersi organizzare, rubare, suscitare pietà), si guadagna la simpatia degli altri. Nella seconda categoria si riconosce Null-Achtzehn, cioè "Zero Diciotto", talmente indifferente a tutto, che non reagisce neppure più ai maltrattamenti e alle percosse, che mostra l'agghiacciante metamorfosi di un uomo sottoposto all'opera di annientamento messo in atto dal Lager. Levi ci propone anche la descrizione di numerosi compagni ecco i più significativi:

ALBERTO: E' il suo migliore amico, lo incontra all'uscita dall'infermeria e non si separerà più da lui fino alla sua partenza il 18 gennaio 1945, e da quel momento non si rivedranno mai più, poiché anche lui morirà durante un'interminabile marcia attraverso la Germania. "Non ha che ventidue anni, due meno di me, ma nessun italiano ha dimostrato capacità di adattamento simili alle sue.ha capito prima di tutti che questa vita è guerra; non si è concesso indulgenze, non ha perso tempo a recriminare e a commiserare sé e gli altri." La loro era sicuramente una grandissima amicizia "Era il mio indivisibile: noi eravamo "i due italiani", e per lo più i compagni stranieri confondevano i nostri nomi. Da sei mesi dividevamo la cuccetta, e ogni grammo di cibo organizzato extra-razione ."

LORENZO: Un operaio civile italiano che lavorava alla fabbrica di gomma; che mosso dalla compassione per la sorte di Levi, senza pretendere alcun compenso, cercò di aiutarlo, sfamandolo per sei mesi. "Io credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi; e non tanto per il suo aiuto materiale, quanto per avermi costantemente rammentato, con la sua presenza, con il suo modo così piano e facile di essere buono, che ancora esisteva un mondo giusto ad di fuori del nostro, qualcosa e qualcuno di ancor puro e intero, di non corrotto e non selvaggio, estraneo all'odio e alla paura; qualcosa di assai mal definibile, una remota possibilità di bene, per cui tuttavia metteva conto di conservarsi."

CHARLES e ARTHUR: Sono due compagni di stanza, che durante i dieci giorni precedenti la liberazione lo aiuteranno a sopravvivere. "I due francesi con la scarlattina erano simpatici. Erano due provinciali dei Vosgi, entrati in campo da pochi giorni. il più anziano si chiamava Arthur, era contadino, piccolo e magro. L'altro, suo compagno di cuccetta, si chiamava Charles, era maestro di scuola e aveva trentadue anni."



(AUTORE-PROTAGONISTA) PRIMO LEVI: L'autore e protagonista è un chimico torinese di origini ebree, uomo di gran volontà e di forte coraggio, che racconta la vicenda drammatica di cui, insieme a milioni di persone, è stato vittima. Egli è molto altruista, perché aiuta tutti coloro che si trovano nelle sue stesse condizioni, cercando di infondere loro la speranza e di trasmettere la capacità di non arrendersi. In alcune situazioni si rivela ingenuo e sprovveduto, ma riesce ad adattarsi in fretta alla vita e alle regole del Lager. Anche per questo è fra i pochi sopravvissuti all'orrenda disavventura che lo segnerà per la vita.


TEMATICA DI MAGGIORE IMPORTANZA Levi, in quest'opera, oltre a registrare le proprie esperienze personali, descrive il mostruoso fenomeno del lager raccontando con estrema drammaticità l'orrore della crudeltà e della morte nei campi di concentramento e i piccoli gesti di dignità e di solidarietà degli uomini calpestati dalla prepotenza nazista. (PROBLEMI TRATTATI: Olocausto e persecuzione degli ebrei)


NARRATORE: Interno (Omodiegetico)


FOCALIZZAZIONE: Zero (Narratore Onnisciente)


Il linguaggio è semplice e i periodi sono lunghi. Nel testo sono presenti numerosi dialoghi, spesso brevi, descrizioni e riflessioni.


Non ho riscontrato particolari difficoltà nella lettura del libro anche se alcuni termini in tedesco e in altre lingue straniere non mi sono stati subito chiari.


COMMENTO: Nonostante fossi già a conoscenza della catastrofe dell'Olocausto e delle mostruosità dei lager, questo libro mi ha aperto ulteriormente gli occhi sulle atrocità commesse dai nazisti nei confronti dei prigionieri dei campi di sterminio. L'autore è riuscito inoltre a trasmettere nelle pagine del libro tutto il suo dolore e la sua disperazione dei momenti trascorsi nel lager che lo hanno perseguitato per tutta la vita. "Se questo è un uomo" è riuscito a coinvolgermi nella lettura nonostante le tematiche fossero fortemente drammatiche e difficili da accettare. Spero che tutti quelli che, come me, hanno letto questo libro traggano insegnamento dall'orrore commesso sperando di non ripetere più simili atrocità.



Lorenzo Sandano IB






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