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Autore: Beppe Fenoglio
Titolo: La paga del sabato
Luogo di edizione: Torino
Editore: Einaudi
Anno: 1969
Pagine : 139
Illustrazioni : nessuna
Recensione del libro
Il breve romanzo "La paga del saba 141j98b to"ha come tema centrale il difficile ritorno alla normalità di chi ha vissuto situazioni estreme, quali la guerra partigiana. La guerra, o meglio il ricordo di essa, è ormai lontana dalla memoria del protagonista; egli tuttavia non sa, e non vuole, rinunciare all'esperienza di una vita esaltante, forte, né si arrende alla routine di un lavoro dipendente.
La sua difficile ricerca interiore lo induce a scelte sbagliate, a facili guadagni, frutto di soprusi e di traffici illeciti.
Lenta e difficile è l'evoluzione del protagonista nel breve cammino della sua vita e problematico il suo adeguarsi ad essa.
Ettore, giovane partigiano, tornato dalla guerra, trova difficoltà ad integrarsi nella tranquilla e pacifica vita quotidiana, accettando un lavoro qualunque.
Il padre del ragazzo gli trova un impiego presso una fabbrica di cioccolata .
Il giovane tuttavia, mentre vi si reca, per la prima volta, capisce che quello non è un lavoro adatto a lui. Decide di rinunciare ad esso e, anziché varcare le cancellate della fabbrica, varca la soglia del Caffè-Commercio, dove sa di trovare Bianco, anch'egli ex partigiano, diventato boss di traffici illeciti.
Stabilisce con lui un'alleanza, che lo vedrà secondo al capo, ma con un ruolo molto speciale, superiore a quello di Palmo,"il cretino", già uomo di Bianco.
I tre organizzano, e portano a termine, con successo, vari colpi, ricavando notevoli somme di denaro.
Ettore, con parte di essi, tacita la madre, ma la maggior parte la affida ad un usuraio, affinché glieli custodisca.
Senza che le famiglie ne siano al corrente, frequenta intanto una ragazza, Vanda, che ama e dalla quale è riamato senza riserve.
Quando resterà incinta,il giovane deciderà di sposarla. Sarà costretto ad affrontare, e vincere, il duro dissenso dei genitori di lei.
Abbandonerà i traffici illegali e, con i soldi accumulati grazie ad essi, si metterà in proprio, come autotrasportatore ed inizierà la costruzione di un impianto di distributori di benzina.
Quando ormai tutto sembra rientrare nei binari della normalità, un banale incidente chiude, in modo crudele, inaspettato, la vicenda.
Palmo ,il vecchio compagno ,un pò imbranato, che dalla morte di Bianco era passato alle dipendenze di Ettore, lo investirà accidentalmente con il suo camion, guidato maldestramente da mani inesperte.
Fenoglio in "La paga del sabato ha voluto dar voce, attraverso Ettore, all'irrequietezza, all'irritazione e allo scontento di chi, tornato dalla guerra, non riesce a integrarsi in una vita mediocre e spenta come lo è ,a volte, l'esistenza quotidiana
Questo libro mi ha molto colpito soprattutto per il suo linguaggio schietto .
e per il ritmo veloce della narrazione. Ho ritrovato inoltre nel testo molti tratti tipici della gente piemontese.
La pagina più significativa
L'ultima pagina del libro è sicuramente una di quelle che restano impresse nella memoria del lettore, proprio per quel modo scarno dello scrittore di dire un evento, così grande come quello di una morte improvvisa e priva di senso,
con poche efficaci parole: <Sei un cretino, Palmo, mi tocca morire per un cretino come te>.
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