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Il pessimismo del Leopardi nasce dal profondo divario tra i sogni, le speranze, gli ideali dell'adolescenza e la realtà della vita, che, al momento in cui quei sogni, quelle speranze dovrebbero realizzarsi, discopre il suo vero volto, mostrandosi ben diversa da come se l'e 545f54f ra immaginata. La sua natura ardente e fantastica di fanciullo-prodigio, che non trovava sfogo e comprensione nell'ambiente freddo e riservato della casa paterna, lo aveva portato a chiudersi fin dai primi anni in se stesso, e in questo eremitaggio interiore, chiuso nel silenzio della biblioteca paterna ove consumava i suoi giorni in uno studio "matto e disperatissimo", si era costruito un mondo tutto suo, un mondo di speranze meravigliose ed arcane, che non potevano, necessariamente, trovare riscontro nella realtà. La delusione sopravvenuta all'apparir del vero gli sembrò un tradimento ("O natura, o natura,/ perché non rendi poi / quel che prometti allor? / perché di tanto / inganni i figli tuoi?") e gli esacerbò l'animo negandogli il conforto della rassegnazione. Nacque così il suo pessimismo, la sua filosofia, che almeno all'inizio fu, piuttosto una dottrina, una convinzione sentimentale, il frutto amaro di questa drammatica incapacità di accettare i limiti del reale.
Esso passava le sue giornate come un passero solitario su un colle che lo ricorda nella poesia l'Infinito, "sempre caro mi fu quest'ermo colle, oppure nella parte più isolata della campagna, "Io solitario in questa/ rimota parte alla campagna uscendo/ ogni diletto e gioco/ indugio in altro tempo [.]". Il Leopardi odia la natura, infatti la vede come matrigna, in quanto ha creato nell'uomo le speranze e le aspirazioni, che poi delude sempre. Le creature sono deboli ed impotenti nei confronti del destino, l'esistenza è male, l'universo esiste per l'infelicità di tutti gli esseri.
Scrive così il De Sanctis del Leopardi: "Leopardi produce l'effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso e te lo fa desiderare; non crede alla libertà e te la fa amare; chiama illusione la gloria, l'amore, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. E' scettico e ti fa credente.".
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