GIORNI DI FEBBRE

CAPITOLO 2 "Ferito a morte"

Piccolo Gerlando,un usuraio odiato da molti,viene ucciso in casa sua. Sua nipote,Grazia,che viveva con gli zii da quando aveva 5 anni perché orfana, lavorava come domestica nella loro casa, al momento dell'omicidio Grazia ferisce l'assassino durante la sua fuga. Montalbano è in incaricato dal capo della polizia a indagare sul caso che secondo il PM si tratterebbe di un delitto passionale legato all'ambiente omosessuale.Il sign.Piccolo poteva essere stato ucciso da un uomo per gelosia perché se ne approfittava delle donne.Durante le indagini viene ritrovato un altro uomo:Dindò,il garzone del supermercato,si pensò che si prostituisse per denaro e quella notte,in seguito a un diverbio,avesse ucciso Piccolo e poi fosse scappato con il motorino del supermercato in cui lavorava,ma essendo stato ferito da Grazia ,era morto dissanguato nei dintorni della casa.Ma Montalbano non era convinto di questa ipotesi e approfondendo le ricerche ,scopri che c'era un pregiudicato, Fonzio che frequentava spesso Piccolo e che era diventato l'amante di grazia.Lei e Fonzio avevano escogitato il piano di fare uccidere l'usuraio da Dindò,per liberarsi dalla schiavitù e per poter ereditare tutti i suoi averi .Grazia viene descritta come il "diavolo",una mente perversa che faceva paura.

Personaggi:

-Salvo Montalbano(commissario)

-Piccolo Gerlando (usuraio)

-Giangrasso Grazia (nipote di Piccolo,aveva; 17anni,scura di pelle,grandi occhi neri e una grande massa di capelli ricci)

-Germana-Tortorella-Imbrò (sono gli uomini della squadra di polizia)

-Dott.Lattes (chiamato "lattes e mieles" perché era virtuoso,strisciante) era il capo del Gabinetto della polizia.

-Aricò Alfonso detto Fonzio(40anni,nato a Vigàta,giocatore d'azzardo, fedina penale con molti reati)

-Arturo Pastorino(commerciante)

-sign.Cuglia detto Aguglia(direttore del supermercato)

-Livia(ragazza di Montalbano)

-Caterella-Fazio-Gallo (detto Galluzzo)agenti della squadra di polizia.

-Dindò(Garzone del supermercato)

-PM Tommaseo

-Dott.Arqua (capo della polizia scientifica)

-Dott.Scardocchia (vicecapo della polizia scientifica)

CAPITOLO 3 UN CAPPELLO PIENO DI PIOGGIA

Il capo Questore Bonetti Alderighi affida a Salvo Montalbano un'importante compito: andare a chiarire certe cose all'onorevole Sottosegretario.

Così prende l'aereo e va a Roma ma, durante il viaggio, smarrisce la valigia  perciò è costretto ad andarsi a comprare degli abiti.

Compra il necessario in un negozio "di lusso" dove, uscendo si scontra con un uomo che inizia a baciarlo e ad abbracciarlo.

Inizialmente Montalbano non lo riconosce ma poi si ricorda: quell'uomo era un suo vecchio compagno di scuola, Ernesto Lapis.

Ernesto non era un buon studente, infatti diverse volte aveva marinato la scuola mettendo in mezzo anche Montalbano.

Per ricordare i vecchi tempi Lapis lo invita casa sua per cena.

Salvo, dopo essere andato all'appuntamento con il Sottosegretario torna a casa e si addormenta. A svegliarlo è una telefonata di Ernesto visto che doveva essere da lui già da un pezzo; così si alza subito e prende un taxi per raggiungere l'amico, ma non trovando la casa si perde.

Alla pioggia, che gli stava impregnando tutti gli abiti, si aggiunse anche il vento che gli fece volare via la coppola. Quando si chinò per prenderla vide che non tanto lontano c'era un altro cappello, ma quando si abbassò per raccoglierlo una voce lo intimò di fermarsi.

L'uomo che aveva parlato si avvicinò e mentre stava raccogliendo il suo copricapo tirò un pugno in pancia a Salvo che, arrabbiato, lo inseguì per poi dar luogo ad una rissa.

Poco dopo arrivò la polizia e portarono i due in Commissariato dove Montalbano disse di essere un commissario e che quel uomo lo aveva aggredito. I poliziotti gli dissero che quel ragazzo faceva di cognome  Lapis e che era un drogato. Salvo capì subito che quello era il figlio del suo vecchio amico e per questo decise di non andare a cena e si recò invece in albergo per farsi un bel bagno caldo.

Personaggi:

-Montalbano(Commissario)

-Livia(ragazza di Montalbano)

-Bonetti-Alderighi (questore)

-Ernesto Lapis (vecchio compagno di scuola di Montalbano ,il classico cattivo compagno di classe.adesso  proprietario di tre negozi di abbigliamento.abita a Prati.

-L'onorevole Sottosegretario

.-Di Giovanni(collega romano)

-Antonio Lapis (figlio di Ernesto Lapis,un debosciato)

CAPITOLO 5 LA PAURA DI MONTALBANO

A Montalbano non stanno simpatici i due amici che la sua ragazza Livia a invitato a cena.

Ancora di più quando scopre che i due hanno prestato, per un settimana, la loro casa in montagna a Livia.

In questo modo la ragazza obbliga Montalbano a passare la vacanza a Courmayeur, ma lui è un uomo di mare e infatti, durante il viaggio, si sente un po' male.

Arrivati alla casa Montalbano decide di andare a fare una passeggiata e lascia alla fidanzata un biglietto in cui le diceva che tornava subito.

Mentre stava tornando sente in lontananza una voce,e anche se non capisce bene quello che diceva accorre verso di essa.

Giunto vicino ad un precipizio nota due persone, un uomo e una donna.

La donna pende dalla montagna e l'uomo la teneva per le braccia.

Montalbano vedendo la scena si precipita ad aiutarli.

Così, insieme, riescono a tirare su la donna che, per tutto il tempo tiene e terrà gli occhi chiusi.

All'improvviso sente la voce arrabbiata di Livia che lo chiama. Quando vide la situazione gli disse che sarebbe restata lei con i due fino a che non sarebbe arrivata l'ambulanza.

Montalbano quindi se ne tornò a casa.

Quando anche Livia fu a casa iniziò ad insultarlo perché l'aveva fatta stare in pensiero e gli raccontò brevemente quello che l'uomo le aveva raccontato quando erano in ospedale.

Lui si chiamava Silvio Dalbono ed era proprietario di una fabbrica a Torino, lei, Giulia era sua moglie ma a quanto pare il loro rapporto si era inasprito.

Il giorno seguente Montalbano trovò l'uomo davanti casa sua.

Questo voleva ringraziarlo e spiegargli che non era stato lui a spingere sua moglie per la rupe, nonostante che, prima di andarla a soccorrere, esitò per un attimo.

Tutto ciò perché lui, da due anni, aveva l'amante e quindi quella era una scusa perfetta per librarsi della moglie, ma non ce la fece e andò ad aiutarla. La donna, che aveva capito tutto, da quel momento chiuse gli occhi in segno di rifiuto verso Silvio.

Montalbano, che aveva già intuito quello che gli disse l'uomo, lo interruppe dicendogli di tornare da sua moglie.

Livia aveva ragione quando a cena disse che Montalbano aveva paura di calarsi "negli abbissi dell'animo umano",aveva paura perché sapeva che giunto al fondo non avrebbe trovato altro che la sua immagine riflessa.

Personaggi

-Salvo Montalbano(commissario)

-Livia (ragazza di Montalbano)

-Matteo Castellini(ingegnere,marito di Stefania)

-Stefania(migliore amica di Livia)

-Silvio Dalbono(proprietario di una fabbrica a torino)

-Giulia Dalbono(moglie di Silvio).