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Da "Canzoniere" di Francesco Petrarca 838f54i 838f54i Componimento CCLXXII
La vita fugge e non s'arresta un'ora 838f54i 838f54i 838f54i 838f54i
La vita fugge e non si ferma un attimo,
e la morte la segue velocemente
e le cose presenti e quelle passate
mi tormentano nel pensiero e le future lo faranno;
Mi rattristano allo stesso modo sia il ricordo del passato sia l'attesa del futuro,
perché sia ieri che domani a dir la verità,
avrei potuto e potrei lasciarmi alle spalle questi peccati, uccidendomi,
se non fosse che ho pietà (rispetto religioso) di me stesso e non ho invece il coraggio e la forza per affrontare subito le mie colpe, in quanto so che sarei condannato all'inferno.
Mi viene da chiedermi
se mai il mio cuore triste ebbe qualcosa di dolce; e poi dall'altra parte (nel futuro)
vedo i venti scatenati contro la mia navigazione, (gli ostacoli che si presentano nella mia vita):
vedo tempesta nel porto, (vedo ostacoli e difficoltà anche nella morte), e ormai stanco
il mio timoniere (la mia ragione è stanca di guidarmi attraverso le difficoltà della vita), e rotti alberi e i cordami della nave (le mie qualità di fermezza e tenacia)
e spente le belle e sicure luci del faro che ero solito seguire per giungere in porto (gli occhi di Laura, che un tempo ero solito contemplare per dare una direzione e una ragione alla mia vita, si sono ormai spenti con la sua morte).
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