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Versione 20 pagina 49 (Tradurre Latino, Versioni per il triennio ; Gabriella De Blasio)
I Treveri credono che i Romani siano stati vinti
Nello stesso tempo i nostr 151h78b i cavalieri e i fanti armati alla leggera, che erano stati insieme a coloro che avevano detto messi in fuga dal precedente attacco dei nemici, ritirandosi nell'accampamento, si imbattevano nei nemici che venivano di fronte e fuggivano di nuovo verso un'altra parte, e i servi, che avevano visto dalla porta decumana e dall'estrema cima del colle aver catturato il fiume, usciti per predare, essendosi volti indietro e avendo visto i nemici aggirarsi nei nostri accampamenti, si mettevano a fuggire precipitosamente. Nello stesso tempo si alzava il clamore e il fremito di quelli che venivano con le vettovaglie, e altri si muovevano in un'altra parte spaventati. Impressionati da tutte queste cose, i cavalieri Trevori, la cui fama č di eccezionale valore tra i Galli, che erano venuti inviati in aiuto a Cesare dal loro popolo, avendo visto che l'accampamento veniva riempito dalla moltitudine di nemici, che le legioni venivano e quasi circondate venivano prese, che i servi, i cavalieri, i frombolieri e i Numidi fuggivano divisi e sparsi da tutte le parti, essendo le nostre disperate, marciarono verso la patria. Annunciarono che i Romani erano stati battuti e vinti, e che i loro nemici si erano impadroniti della cittā, dell'accampamento e delle vettovaglie.
-Cesare
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